"DISORDINI CRANIO-CERVICO-MANDIBOLARI" E L’UTILIZZO DEL BITE NELLA DISFUNZIONE DELL’ATM |
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Disordini cranio-cervico-mandobolari |
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Si
tratta di un problema ortopedico globale con un substrato d’alterazioni
morfo-funzionali di base ed una certa quota psicogena. L’aspetto
fondamentale delle disfunzioni dell’apparato stomatognatico su base
strutturale è rappresentato da una progressiva modifica posturale della
mandibola, inizialmente asintomatica e quindi, superate le capacità di
adattamento peculiari del singolo, sfociante in una patologia articolare
clinicamente evidente. In
presenza di molteplici fattori predisponenti: lassità ligamentosa
costituzionale, postura scorretta, bruxomania, eretismo psichico,
malocclusioni (specie di II classe di Angle), morso molto profondo; il
sistema stomatognatico esaurisce la sua capacità di adattamento al
microtrauma occlusale ripetuto. Anche il trauma diretto o indiretto, pur
di lieve entità, può rivestire un ruolo eziologico scatenante. La
situazione di massima intercuspidazione, cioè il contatto interdentario
nella massima stabilità, che è utilizzata nelle principali funzioni
dell’apparato masticatorio, gradualmente non si accompagna più ad una
situazione di equilibrio e di relazione armonica fra le componenti
dell’apparato e cioè articolazione temporo-mandibolare bilateralmente
intesa, muscoli masticatori, paramasticatori e complesso dento-parodontale. Viene cioè a delinearsi una situazione di discrepanza fra posizione strutturale e posizione funzionale, che rappresenta la vera essenza della malattia. In particolare la funzione orale integrata, nelle sue manifestazioni più importanti che si estrinsecano o che hanno come riferimento l’occlusione abituale (masticazione, deglutizione, postura, fonazione) comporta, per la sua realizzazione, una compromissione adattativa compensatoria a livello del distretto articolare (sofferenza capsulo-legamentosa), del distretto muscolare (alterazione del tono di elevatori, abbassatori, muscolatura paramasticatoria e, per successivi interessamenti, muscolatura posturale dell’intero apparato locomotore), del distretto dento-parodontale (usure abnormi, sofferenza di origine traumatica della membrana parodontale). La disfunzione dell’apparato cranio-cervico-mandibolare, soprattutto in età evolutiva, presenta una differente estrinsecazione legata al tipo scheletrico dell’individuo, ma con una uniformità di corredo sintomatologico e di riscontro clinico obiettivo, risultando quasi sempre una dislocazione. |
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Premesse Anatomiche | ||
Disordini cranio-cervico-mandobolari | ||
Sintomatologia | ||
Terapia Occlusale | ||
Links | ||
Classificazione
clinica |
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I
disordini cranio-cervico-mandibolari possono essere distinti in: 1.
Disordini extra-capsulari 2.
Disordini intra-capsulari Le
alterazioni extra-capsulari, di comune osservazione, sono in genere dovute
all’iperattività funzionale dei muscoli masticatori, che può
riconoscere cause centrali come lo stress, sostenuto da eretismo psichico
o da vere nevrosi, o cause periferiche quali alterazioni occlusali,
parafunzioni come il bruxismo, squilibri posturali. Le
alterazioni intra-capsulari, consistono nel dislocamento del disco,
solitamente in posizione antero-mediale, associato eventualmente a
distrazione e/o rimodellamento del condilo mandibolare: si avrà il
caratteristico rumore di schiocco articolare e, in casi acuti, un vero e
proprio blocco articolare con impotenza funzionale. L’esito della
problematica discale, superate le capacità adattative rimodellanti dei
tessuti duri e molli dell’articolazione, è rappresentato da una lesione
regressiva di tipo degenerativo artrosico secondario, dovuta a modifica
della capacità di sopportare il carico masticatorio e posturale da parte
dell’articolazione stessa. Patognomonico sarà il crepitio di sabbia,
avvertibile anche palpatoriamente. L’ATM,
oltre alla patologia disfunzionale ed artrosicodegenerativa, può essere
coinvolta, come ogni altra articolazione dell’apparato locomotore, dagli
esiti di traumatismi regionali, diretti e indiretti, da malattie
infiammatorie specifiche, quali le artriti reumatiche (tra queste
particolare interesse riveste l’artrite reumeatoide, in quanto
rappresenta una tra le più frequenti connettiviti sistemiche). Ultime per
frequenza sono le alterazioni legate a problemi di sviluppo (micromandibolia,
ipo o iperplasia condilare, ipertrofia del processo coronoide), cui si
sovrappongono le abituali problematiche intracapsulari.
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LINKs | ||
http://www.univ.trieste.it/~brain/Odonto/Masticazione2.html | ||
Sito ideato e realizzato da Daniele
Marasco studente del C.d.L. Specialistica in Odontoiatria e Protesi
dentaria, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda
Università degli Studi di Napoli.
Corso d'Informatica Odontoiatrica Prof. Massimo Finizio |
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