Sul tema delle città bianche

 

1

La pianura si stendeva ondulata larga, l'orizzonte

lontano, la pianura terrestre lunare si stendeva

senza fine, scivolava sotto l'orizzonte i dorsali dei colli

altipiani le vallate larghe gli altipiani larghi

senza fine, i pascoli si stendevano, i campi seminati

di grano, verdi di grano nell'aria limpida

nel sole obliquo luce calda obliqua colori

di un mattino d'autunno, mattino puro, cielo

puro d'autunno, gli altipiani passavano le vallate,

lontane le città sui dorsali apparivano sparivano

 

sul dorsale alta bianca una città era apparsa infine

sola immobile, oltre le vallate i colli i dorsali

gli altipiani deserti, città bianca sola, stretta

nelle sue case bianche, le torri le cupole, il rifugio

degli uomini nella desolazione degli altipiani,

solitudine degli altipiani delle vallate, aridi

gli altipiani senza fine, le vallate senza fine larghe,

le città s'ergevano bianche immobili fasciate

di sole, avvolte di sole bianco arretravano,

nel lenzuolo bianco del sole avvolte immobili

lontane, dipinte in bianco nell'aria

 

2

La pianura si stendeva ondulata sin dove l'occhio

poteva fissarsi dall'alto di un dorsale di colli,

dall'alto la pianura si stendeva senza fine, scivolava

sotto l'orizzonte, s'intuiva oltre l'orizzonte il suo ritmo

eguale ineguale, dorsali di colli altipiani

lisci ondulati solitari vallate concave piatte, vallate

larghe distese senza fine tra gli altipiani, pascoli

rocciosi aridi, nelle vallate rocciose la terra

arata umida, i campi verdi seminati di grano

sul terreno roccioso arido, del grano il verde

nato appena brillava nella luce scarsa obliqua

di un mattino d'autunno, gli altipiani passavano

le vallate, scendendo salendo, lontane le città apparivano

alte sparivano

                        distesa sull'orizzonte infine

alta bianca una città era apparsa, immobile superba

nel suo biancore, lontana, le case bianche le torri

le cupole, meta di un viaggio incerto, fine incerta

di un viaggio che si snoda s'annoda per gli altipiani

rocciosi aridi vallate rocciose, desolazione

degli altipiani senza fine vallate senza fine, alte

le città immobili, il candore l'orgoglio, la meta risospinta

ferma sull'orizzonte, le città sull'orizzonte posate immobili,

sull'orizzonte arretrate immobili lontane

dipinte sul lenzuolo bianco dell'aria

 

3

La pianura si stendeva ondulata oltre il dorsale ultimo

dei colli che sembrava chiudere l'orizzonte, si stendeva

ancora vasta altrettanto, e ancora dopo il secondo

dorsale e il terzo e dopo ogni linea che in alto

sembrava chiuderla si stendeva, gli altipiani   

rocciosi aridi, pascoli aridi, altipiani sterminati

aridi vallate concave piatte sterminate ove l'erba

prima di crescere inaridisce, il grano verde dei campi

nella luce obliqua scialba inaridisce, vallate aride

sul cui fondo la strada correva gli altipiani passavano

le vallate senza fine

                                  lontane le città apparivano,

alte bianche s'ergevano, sul colore cupo degli altipiani

immobili le città, le case bianche le torri, il fantasma

bianco delle città alto s'ergeva avvolto nel lenzuolo

d'aria, il fantasma d'aria s'ergeva lontano immobile

brillava scialbo nel biancore, nel candore del lenzuolo,

biancore d'ossa calce d'ossa sotto il lenzuolo sopra,

mucchi d'ossa sui dorsali lontani all'orizzonte

ovunque sbiadivano svanivano nell'aria bianca

scialba, nel lenzuolo scialbo dell'aria

 

4

La pianura si stendeva ondulata oltre ogni limite pensabile

lungo la superficie della sfera che non ha inizio

né fine, pianura terrestre lunare che corre lungo

la sfera ovunque, altipiani sterminati dove non un filo

d'erba resta, un germe una spora, vallate concave piatte

senza un filo d'erba, gli altipiani si distinguono appena,

le vallate, nella pianura eguale ineguale, nella pomice

delle rocce che lente si sgretolano, polvere bruna cupa

di pomice copre il suolo, la pianura eguale copre la sfera

ovunque, spianate le asperità di un tempo, le catene

i monti, gli abissi degli oceani, le ondulazioni

spianale dal tempo, dalla vita che si estingue, l'energia

si estingue, vecchiaia dei mondo

                                                     delle città il simulacro

il ricordo si sgretola, il fantasma bianco scialbo

si sgretola nell'aria bianca scialba, l'aria rada molecole

d'aria sperse nello spazio, il fantasma s'erge lontano

immobile nel passato, nel ricordo di ciò che fu l'uomo, l’opera

d'uomo rinchiusa in un tempo breve, parentesi breve, svanisce

dove nessuno ricorda, nessuna traccia d'uomo sul pianeta,

delle città il fantasma scialbo spento svanisce nel vuoto

dello spazio in cui la terra immobile svanisce, il fantasma

svanisce, il ricordo di ogni cosa