LA CANZONE DI
MARINELLA
Questa di Marinella è la
storia vera
che scivolò nel fiume a
primavera
ma il vento che la vide
così bella
dal fiume la portò sopra
una stella
Sola senza il ricordo di
un dolore
vivevi senza il sogno di
un amore
ma un Re senza corona e
senza scorta
bussò tre volte un giorno
alla tua porta
Bianco come la luna il
suo cappello
come l'amore rosso il suo
mantello
tu lo seguisti senza una
regione
come un ragazzo segue
l'aquilone
E c'era il sole e avevi
gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed
i capelli
c'era la luna e avevi gli
occhi stanchi
lui pose le sue mani sui
tuoi fianchi
Furono baci e furono
sorrisi
poi furono soltanto i
fiordalisi
che videro con gli occhi
delle stelle
fremere al vento e ai
baci la tua pelle
Dicono poi che mentre
ritornarvi
nel fiume, chissà come,
scivolavi
e lui che non ti volle
creder morta
bussò cent'anni ancora
alla tua porta
Questa è la tua canzone
Marinella
che sei volata in cielo
su una stella
e come tutte le più belle
cose
vivesti solo un giorno
come le rose
e come tutte le più belle
cose
vivesti solo un giorno
come le rose
IL GORILLA
Sulla piazza
d'una città la gente guardava con ammirazione
un gorilla
portato là dagli zingari d'un baraccone
con poco senso
del pudore le comari di quel rione
contemplavano
l'animale non dico come non dico dove
Attenti al
gorilla
D'improvviso la
grossa gabbia dove viveva l'animale
s'apri di schianto non solo perché fosse l'avevano chiusa male
la bestia uscendo fuori di là disse: "Quest'oggi me la levo"
parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo
Attenti al
gorilla
Il padrone si
mise a urlare: "Il mio gorilla fate attenzione
non ha veduto
mai una scimmia potrebbe fare confusione"
tutti i presenti
a questo punto fuggirono in ogni direzione
anche le donne
dimostrando la differenza fra idea e azione
Attenti al
gorilla
Tutta la gente
corre di fretta di qua e di là con grande foga
si attardano
solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga
visto che gli
altri avevano squagliato il quadrumane accelerò
e sulla vecchia
e sul magistrato con quattro salti si portò
Attenti al
gorilla
"Bah" sospirò
pensando la vecchia "che io fossi ancora desiderata
sarebbe cosa
alquanto strana e più che altro non sperata"
"Che mi si
prenda per una scimmia" pensava il giudice col fiato corto
"non è possibile
questo è sicuro" - il seguito prova che aveva torto
Attenti al
gorilla
Se qualcuno di
voi dovesse costretto con le spalle al muro
violare un
giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro
ma si dà il caso
che il gorilla considerato un grandioso fusto
da chi l'ha
provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto
Attenti al
gorilla
Infatti lui
sdegnata la vecchia si dirige sul magistrato
lo acchiappa
forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo a un prato
quello che
avvenne tra l'erba alta non posso dirlo per intero
ma lo spettacolo
fu avvincente e la suspance ci fu davvero
Attenti al
gorilla
Dirò soltanto
che sul più bello dello spiacevole e cupo dramma
piangeva il
giudice come un vitello negli intervalli gridava "Mamma"
gridava "Mamma"
come quel tale cui il giorno prima come ad un pollo
con una sentenza
un po' originale aveva fatto tagliare il collo
Attenti al
gorilla
Testo: F.De Andrè
(traduzione di “Le gorille” di G.Brassens)
Anno di pubblicazione: 1968
LA BALLATA
DELL'EROE
per dare il suo aiuto
alla sua terra
gli avevano dato le
mostrine e le stelle
e il consiglio di vendere
cara la pelle
E quando gli dissero di
andare avanti
troppo lontano si spinse
a cercare la verità
ora che è morto la Patria
si gloria
d'un altro eroe alla
memoria
Ma lei che lo amava
aspettava il ritorno
d'un soldato vivo d'un
eroe morto che ne farà?
se accanto nel letto le è
rimasta la gloria
d'una medaglia alla
memoria
S'I'
FOSSE FOCO
(da un
sonetto di Cecco Angiolieri)
S'i' fosse foco
arderéi 'l mondo
s' i' fosse
vento lo tempesterei
s'i' fosse acqua
i' l'annegherei
s'i' fosse Dio
mandereil'en profondo
S'i' fosse papa,
sare' allor giocondo
tutti i
cristïani imbrigherei
s'i' fosse 'mperator
sa' che farei
a tutti mozzarei
lo capo a tondo
S'i fosse morte,
andarei da mio padre
s'i' fosse vita
fuggirei da lui
similemente
farìa da mi' madre
s'i' fosse Cecco
com'i' sono e fui
torrei le donne
giovani e leggiadre
e vecchie e
laide lasserei altrui
S'i' fosse foco
arderéi 'l mondo
s' i' fosse
vento lo tempesterei
s'i' fosse acqua
i' l'annegherei
s'i' fosse Dio
mandereil'en profondo
AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI
Quei giorni perduti a
rincorrere il vento
a chiederci un bacio e
volerne altri cento
un giorno qualunque li
ricorderai
amore che fuggi da me
tornerai
un giorno qualunque li
ricorderai
amore che fuggi da me
tornerai
E tu che con gli occhi di
un altro colore
mi dici le stesse parole
d'amore
fra un mese, fra un anno,
scordate le avrai
amore che vieni da me
fuggirai
fra un mese, fra un anno,
scordate le avrai
amore che vieni da me
fuggirai
Venuto dal sole o da
spiagge gelate
perduto in novembre o col
vento d'estate
io t'ho amato sempre, non
t'ho amato mai
amore che vieni, amore
che vai
io t'ho amato sempre, non
t'ho amato mai
amore che vieni, amore
che vai
LA GUERRA DI PIERO
Dormi sepolto in un campo
di grano
non è la rosa non è il
tulipano
che ti fan veglia
dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri
rossi
"Lungo le sponde del mio
torrente
voglio che scendano i
lucci argentati,
non più i cadaveri dei
soldati
portati in braccio dalla
corrente"
Così dicevi ed era
d'inverno
e come gli altri verso
l'inferno
te ne vai triste come chi
deve
il vento ti sputa in
faccia la neve
Fermati Piero fermati
adesso
lascia che il vento ti
passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti
porti la voce
chi diede la vita ebbe in
cambio una croce
Ma tu non lo udisti e il
tempo passava
con le stagioni a passo
di giava
ed arrivasti a varcar la
frontiera
in un bel giorno di
primavera
E mentre marciavi con
l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo
alla valle
che aveva il tuo stesso
identico umore
ma la divisa di un altro
colore
Sparagli Piero sparagli
ora
e dopo un colpo sparagli
ancora
fino a che tu non lo
vedrai esangue
cadere in terra a coprire
il suo sangue
"E se gli sparo in fronte
o nel cuore
soltanto il tempo avrà
per morire,
ma il tempo a me resterà
per vedere,
vedere gli occhi di un
uomo che muore"
E mentre gli usi questa
premura
quello si volta ti vede
ha paura
ed imbracciata
l'artiglieria
non ti ricambia la
cortesia
Cadesti a terra senza un
lamento
e ti accorgesti in un
solo momento
che il tempo non ti
sarebbe bastato
a chieder perdono per
ogni peccato
Cadesti a terra senza un
lamento
e ti accorgesti in un
solo momento
che la tua vita finiva
quel giorno
e non ci sarebbe stato
ritorno
"Ninetta mia crepare di
maggio
ci vuole tanto troppo
coraggio
Ninetta bella dritto
all'inferno
avrei preferito andarci
in inverno"
E mentre il grano ti
stava a sentire
dentro alle mani
stringevi il fucile
dentro alla bocca
stringevi parole
troppo gelate per
sciogliersi al sole
Dormi sepolto in un campo
di grano
non è la rosa non è il
tulipano
che ti fan veglia
all'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri
rossi
IL TESTAMENTO
Quando la morte mi
chiamerà
forse qualcuno prosterà
dopo aver letto nel
testamento
quel che gli lascio in
eredità
non maleditemi non serve
a niente
tanto all'inferno ci sarò
già
Ai protettori delle
battone
lascio un impiego da
ragioniere
perché provetti nel loro
mestiere
rendano edotta la
popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una
puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una
puttana
Voglio lasciare a
Biancamaria
che se ne sfrega della
decenza,
un attestato di
benemerenza
che al matrimonio le
spiani la via
con tanti auguri per chi
c'è caduto
di conservarsi felice e
cornuto
con tanti auguri per chi
c'è caduto
di conservarsi felice
cornuto
Sorella Morte lasciami il
tempo
di terminare il mio
testamento
lasciami il tempo di
salutare
di riverire di
ringraziare
tutti gli artefici del
girotondo
intorno al letto di un
moribondo
Signor Becchino mi
ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non
piace
non lo considerano tanto
un bel gioco
coprir di terra chi
riposa in pace
ed è per questo che io mi
onoro
nel consegnare le la
vanga d'oro
ed è per questo che io mi
onoro
nel consegnare la vanga
d'oro
Per quella candida
vecchia Contessa
che non si muove più dal
mio letto
per estirparmi l'insana
promessa
di riservarle i miei
numeri al lotto
non vedo l'ora di andar
fra i dannati
per riferirglieli tutti
sbagliati
non vedo l'ora di andar
fra i dannati
per riferirglieli tutti
sbagliati
Quando la morte mi
chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse
una sola
sulla mia tomba si
spenderà
forse un sorriso forse
uno solo
dal mio ricordo
germoglierà
Se dalla carne mia già
corrosa
dove il mio cuore ha
battuto il tempo
dovesse nascere un giorno
una rosa
la do alla donna che mi
offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo
cuore
le rendo un petalo rosso
d'amore
per ogni palpito del suo
cuore
le rendo un petalo rosso
d'amore
A te che fosti la più
contesa
la cortigiana che non si
dà a tutti
ed ora all'angolo di
quella chiesa
offri le immagini ai
belli ed ai brutti
lascio le note di questa
canzone
canto il dolore della tua
illusione
a te che sei per tirare
avanti
costretta a vendere
Cristo e i santi
Quando la morte mi
chiamerà
nessuno al mondo si
accorgerà
che un uomo è morto senza
parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza
pregare
fuggendo il peso della
pietà
Cari fratelli dell'altra
sponda
cantammo in coro giù
sulla terra
amammo in cento
l'identica donna
partimmo in mille per la
stessa guerra
questo ricordo non vi
consoli
quando si muore, si muore
soli
quando si muore si muore
soli
NELL'ACQUA DELLA CHIARA FONTANA
Nell'acqua della
chiara fontana
lei tutta nuda
si bagnava
quando un soffio
di tramontana
le sue vesti in
cielo portava
Dal folto dei
capelli mi chiese
per rivestirla
là di cercare
i rami di cento
mimose
e ramo con un
ramo intrecciare
Volli coprire le
sue spalle
tutte di petali
di rosa
ma il suo seno
era così minuto
che fu
sufficiente una rosa
Cercai ancora
nella vigna
perché a metà
non fosse spoglia
ma i suoi
fianchi eran così minuti
che fu
sufficiente una foglia
Le braccia lei
mi tese allora
per ringraziarmi
un po' stupita
io la presi con
tanto ardore
che lei fu di
nuovo vestita
Il gioco divertì
la graziosa
che molto spesso
alla fontana
tornò a bagnarsi
pregando Dio
per un soffio di
tramontana
Testo: F.De Andrè
(traduzione di “Dans l'eau de la claire fontaine” di G. Brassens)
Anno di pubblicazione: 1968
LA BALLATA DEL
MICHE'
Quando hanno aperto la cella
era già tardi perché
con una corda al collo
freddo pendeva Miché
tutte le volte che un gallo
sento cantar penserò
a quella notte in prigione
quando Miché s'impiccò
stanotte Miché
s'è impiccato a un chiodo perché
non voleva restare vent'anni in prigione
lontano da te
io so che Miché
ha voluto morire perché
ti restasse il ricordo del bene profondo
che aveva per te
se pure Miché
non ti ha scritto spiegando perché
se n'è andato dal mondo tu sai che l'ha fatto
soltanto per te
vent'anni gli avevano dato
la corte decise così
perché un giorno aveva ammazzato
chi voleva rubargli Marì
lo
avevan perciò condannato
vent'anni in prigione a marcir
però adesso che lui s'è impiccato
la porta gli devono aprir
nel buio Miché se n'è andato sapendo che a te
non poteva mai dire che aveva ammazzato
soltanto per te
domani alle tre
nella fossa comune sarà
senza il prete e la messa perché d'un suicida
non hanno pietà
domani Miché
nella terra bagnata sarà
e qualcuno una croce col nome la data
su lui pianterà
e qualcuno una croce col nome e la data
su lui pianterà
IL RE FA RULLARE I TAMBURI
Il re fa rullare
i tamburi
il re fa rullare
i tamburi
vuol scegliere
fra le dame
un nuovo e
fresco amore
ed è la prima
che ha veduto
che gli ha
rapito il cuore
Marchese la
conosci tu
marchese la
conosci tu
chi è quella
graziosa
ed il marchese
disse al re:
"Maestà è la mia
sposa"
Tu sei più
felice di me
tu sei più
felice di me
d'aver dama sì
bella
signora sì
compita
se tu vorrai
cederla a me
sarà la favorita
Signore se non
foste il re
signore se non
foste il re
v'intimerei
prudenza
ma siete il sire
e siete il re
vi devo
l'obbedienza
Marchese vedrai
passerà
marchese vedrai
passerà
d'amor la
sofferenza
io ti farò nelle
mie armate
maresciallo di
Francia
Addio per sempre
mia gioia
addio per sempre
mia bella
addio dolce
amore
devi lasciarmi
per il re
ed io ti lascio
il cuore
La regina ha
raccolto dei fiori
la regina ha
raccolto dei fiori
celando la sua
offesa
ed il profumo di
quei fiori
ha ucciso la
marchesa
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