"Noi siamo ciò che mangiamo"

Merceologia alimentare

La margarina e i grassi idrogenati.

Definizione di margarina.

La margarina è una emulsione di grassi, idrogenati e non, di origine vegetale ed animale, diversi però dal burro e dai grassi suini.
Per legge, la margarina deve avere una acidità non superiore all’1%, e deve contenere il 5% di olio di sesamo (per svelare eventuali frodi di adulterazione per aggiunta di margarina al burro, cui somiglia solo per l’aspetto).
Inoltre,deve contenere grassi in misura non inferiore all’80% per la margarina normale, circa il 60% per la margarina leggera a ridotto tenore di grassi, e circa il 40% per la margarina leggera a basso tenore di grassi.

Sulla confezione, o sull’imballaggio, devono figurare le seguenti indicazioni: denominazione, nome e indirizzo del produttore, peso netto.

Definizione di grassi idrogenati.

I grassi idrogenati sono grassi ottenuti dall’idrogenazione di oli animali o vegetali, contenenti trigliceridi di acidi grassi insaturi.

Per effetto dell’idrogenazione (operazione in cui si ha l’addizione di idrogeno, in presenza del catalizzatore nichel, ai doppio legami degli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi della miscela di trigliceridi di cui è formato l’olio animale o vegetale), gli oli di partenza da liquidi diventano solidi, e cioè si trasformano in grassi, che, per il modo in cui sono stati ottenuti, sono detti appunto grassi idrogenati.

I grassi idrogenati sono impiegati principalmente nella produzione della margarina, per cui, in definitiva, possiamo definire la margarina una emulsione di grassi, idrogenati e non, di origine vegetale ed animale.
Il grasso idrogenato va venduto in confezioni sigillate, di peso non superiore a 1Kg; sui lati della confezione deve leggersi: "grasso idrogenato".
Per la fabbricazione e per il commercio all’ingrosso sia della margarina che dei grassi idrogenati occorre inoltrare una dichiarazione di inizio attività alla Camera di Commercio, sentito il parere dell’organo sanitario.