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Racconto di primavera

( autori 007mp  - Cellisa – YOSAKA1 – Giggiotto )

 

Amiche e amici  quella che vi stiamo per raccontare è una storia nata sul finire di una lontana primavera contraddistinta da giornate  calde da far sembrare che fossimo nel bel mezzo di una torrida estate. Mi presento il mio nome è  007mp il  compito è quello di dare il la al racconto e di presentarvi alcuni dei protagonisti lascerò poi spazio agli altri co-autori, andiamo dunque ad incominciare.

Questa è la storia della fattoria del tetto verde e dei suoi abitanti più o meno seria più o meno ridicola che si svilupperà tra un po’ di realtà e un po’ di sogni rinchiusi nei cassetti di ognuno di noi.

Ci troviamo in uno di quei caratteristici paesini della sempre verde Irlanda situato in riva al mare con tanto di porto e barche dei pescatori e l’immancabile faro posto in cima alla scogliera, circondato dal solito paesaggio di incredibile bellezza e mistero che solo da queste parti è possibile ammirare, campagna lussureggiante, ruscelli, fiumiciattoli, fitti e misteriosi boschi. Paesaggio che nelle prime ore del mattino  viene avvolto da quella leggera foschia che rende l’atmosfera ovattata e magica tanto da ricordare le fantastiche storie che leggevamo nelle lunghe sere d’inverno seduti vicino al camino quando eravamo ancora dei ragazzi e che hanno come protagonisti  fate,  elfi orchi e gnomi.

Non mi soffermerò a descrivere come è la fattoria questo lo farà Cellisa, a cui passerò la storia appena avrò svolto il mio compito che è quello di descrivere alcuni dei vari personaggi che popolano questa storia. Cominciamo da me visto che a detta di tutti sono uno che non ama staccarsi facilmente dai soldi un vero taccagno insomma sono colui che cura gli interessi della fattoria, la mia più grande passione è il furto di rose da donare poi a tutte le gentili signore un vero signore potrei definirmi. Quella che sta seduta sulla sedia a dondolo sotto il porticato è la proprietaria della fattoria nonna Genobeffa Cellisa una signora di origine francese molto vanitosa con tanto di erre moscia non li dimostra ma sapete ha quasi 70 anni di qualcosa nonna Genobeffa Cellisa ai nostri amici”Ehhhhhhhhh cosa hai detto non ho capito” mmmm scusatela ma è anche un po’ sorda. Quella laggiù lungo il viale che sta arrivando invece è sua cugina Gertrude Yosaka. ha qualche anno in meno della cugina anche se non lo dimostra e la si può definire in modo appropriato una vecchia zitella acida e bigotta non ha mai trovato chi se la volesse sposare perché ha un brutto vizio mastica e sputa tabacco sentite come brontola”Puaaaaa il tabacco dei nostri giorni non è più come quello di una volta Puaaaa maledetta zanzara ti ho centrato stavolta” mi pare che la possiamo definire pure molto fine è educata inoltre è presidentezza del comitato cittadino di ricamo e cucito dato che è un’ottima ricamatrice. Il signore anziano seduto alla tavola sotto il grande rovere e che si sta abbuffando come nessun altro farebbe è il fattore o uomo tuttofare o meglio ancora l’uomo meno fare meglio è si chiama Amilcare Giggiotto. Amilcare Giggiotto ha un suo motto che ripete in continuazione come una cantilena, mangiare dormire e non faticare insomma un vero lavoratore come vedete. Nella casetta bianca azzurra ai confini della tenuta dove potete ammirare il piccolo lago nel quale sta pescando il vicino un pò svampito Ciriaco Toccalenuvole svampito perché sta sempre con la testa tra le nuvole  ci abita la contessa Guendalina Lylyrm lei è la nipote di Gerdrude Yosaka e figlia del grande ammiraglio e commodoro Abramo Mac Sailor, è una verà signora di città la campagna gli sta stretta è un tipo snob e molto viziata cosa naturale vista la sua posizione sociale ha un figlio di nome Aleandro De kanthorf  nato dalla sua unione con un nobiluomo spagnolo.Molto spesso Alendro De Kanthorf la viene a trovare in compagnia della sua attuale fidanzata Carmencita Hispanita una bella e brava ragazza che è riuscita  almeno sembrerebbe a trovare la chiave giusta per aprire il suo cuore ma deve sempre tenerlo sotto controllo perché lui  è fidanzato inaffidabile un vero farfallone che salta spesso e volentieri da donna a donna come le api vanno di fiore in fiore ma Carmencita Hispanita  è determinata a farlo suo. Ma torniamo a Ciriaco Toccalenuvole la sua presenza sulle rive del  lago non è casuale infatti egli se innamorato fin dal primo giorno che la vista di Guendalina Lylyrm ma è troppo timido per farsi avanti e poi essendo lei di ceto sociale più elevato la reputa inarrivabile ma tanto è che non riesce a darsi pace per questo va al lago tutti i giorni ma non per pescare ma perché così può vedere la sua amata quando questa esce sulla veranda.

E’ giunto il momento che io passi la mano anche perché se metto qualche altro intrigo poi qualcuno mi sa che mi da un sacco di botte passo perciò la mano a Cellisa e a voi miei colleghi divertitevi e fate un buon lavoro e ricordatevi di aggiungere il vostro nome dove vi è scritto autori.

 

Bene proseguo io dunque, ma caro vecchio 007 per prima cosa voglio precisarti di non essere sorda, è solo che tu, arrivato ormai alla soglia degli 80 anni, sei diventato oltre che taccagno, e già lo eri ma sei peggiorato, anche noioso e ripetitivo quindi preferisco fare finta di non sentirti.

Chi vuole venire alla fattoria deve percorrere una lunga e stretta strada lungo la scogliera,ad un certo punto trova un antico e grande cancello in ferro battuto  - ho girato mezzo mondo per trovarlo autentico……..mi è costato una fortuna e non vi dico le discussioni con il vecchio 007, e preferisco non riferire le sue parole poche gentile quando ha dovuto pagare la fattura! Ma dico io mica sono soldi suoi dopotutto, fatti un po’ i fatti tuoi vecchio brontolone! – ovviamente bisogna scendere e aprire a mano mica c’è l’apertura automatica figuriamoci se me lo permetteva quel vecchio tirchio! Proseguendo lungo un grande viale fiancheggiato da alti pini si arriva in un spiazzo molto grande e lì c’è lei………la fattoria! Quanto è bella, ha un grande porticato ai cui fianchi ci sono immensi boungaville i cui rami pieni di fiori di un bellissimo rosso acceso fanno ombra alle varie sedie a dondolo e tavolini dove la sera è un incanto sedersi e guardare il cielo stellato ascoltando il canto dei grilli.

C’è una grande portafinestra protetta da una zanzariera e oltrepassandola ci si trova  in una grande cucina dove troneggia un camino, al centro della stanza un grande tavole di legno con una dozzina di sedie messe intorno dove le sere d’inverno ci ritroviamo tutti quanti insieme a cenare al calduccio, ,al centro del tavolo un delicato centro di pizzo fatto dalle abili mani di mia cugina Gertrude Yosaka, purtroppo ho dovuto lavarlo decine di volte prima di poterlo utilizzare …sapete era sporco di tabacco……..sopra fa bella mostra di sè un antica zuppiera di porcellana decorata con leggeri fiorellini azzurri,  le credenze sono tutte di legno scuro alcune hanno le vetrate cosi da potere ammirare i servizi di bicchieri di cristallo che luccicano o le preziose tazzine da caffè,  alle finestre ci sono tendine di un tenuo color giallo a fiorellini, alle pareti ci sono alcuni piatti di porcellana identici alla zuppiera. Questa è la stanza preferita da Amilcare Giggiotto, quando esco sono costretta a chiuderla a chiave altrimenti mi  fa fuori tutti ciò che trova……..se continua cosi finirà per scoppiare quel birboncello!!! Ovviamente ci sono altre stanze al piano terra……un grande salone con grandi vetrate protette da delicate tende di pizzo (anche quelle fatte da mia cugina Gertrude Yosaka e anche quelle puzzavano ed erano macchiate di tabacco, ma che dire a parte questo suo brutto vizio è una cara vecchietta), uno studio, una stanza dove mettiamo le provviste soprattutto per l’inverno quando diventa difficile raggiungere il paese vicino colpa del cattivo tempo, la stireria ed ovviamente due bagni, al piano superiore ci si arriva salendo una scala con i gradino di legno lucido, lì si trovano le camere da letto ognuna con il proprio bagno.Dimenticavo ad ogni finestra ci sono colorati gerani rampicanti.

Dovunque uno si trovi, qualunque sia la stanza può ammirare oltre le vetrate il verde della campagna, il colore festoso dei fiori che abbelliscono il giardino.

D’estate mangiamo sempre fuori, sotto il grande rovere dove si è certo di trovare sempre Amilcare Giggiotto, tanto a quel tavolo lui ci mangia e ci dorme mi sa!

A destra della casa ci sono vari rosai, alcuni gialli, altri rosa e rosso, poi sparsi qua e la nel prato ci sono anche tulipani, lilium e ovviamente non possono mancare i cespugli di margherite di un delicato colore giallo.

Dietro abbiamo l’orticello, chiamarlo orticello è riduttivo visto il gran numero di verdure piantate, insalatine, rossi e sugosi pomodori, verdi piselli, fagiolini, cipolle, basilico prezzemolo ecc.. tutte queste verdure sono coltivate rigorosamente senza concime, tengo molto alla salute degli abitanti della fattoria.

Più in là c’è una zona recintata dove scorrazzano tante galline, io di galline non ci capisco niente…….so solo che fanno le uova……quindi occuparsi di loro è compito del vecchio 007, e quando capita che io non abbia voglia di cucinare manicaretti ma preferisca ciondolare nel giardino o starmene seduta sul grande dondolo che abbiamo messo sotto il salice piangente, allora il caro vecchietto va a tirare il collo ad uno dei polli – magari anche due visto quanto siamo numerosi ad ogni pranzo o cena – cosi non mi rimane che infornarli con tante patatine intorno…….sono deliziosi ma a dire il vero c’è sempre qualcuno che protesta quando cucino “solo” il pollo…….e chi può essere ? ma Amilcare Giggiotto…….lui vorrebbe sempre trovare pasta al forno……parmigiana….lasagna………o agnello con patate ..ma il pollo proprio non li va giù! Va girando e brontola……”.ma questa sta invecchiando……manco vuole cucinare……..ma cosa crede che con tutto il lavoro che ho da fare devo mangiare solo pollo?”…….ehiiiiiiii Giggiotto vedi che faccio finta di essere sorda ma ti sento benissimo e se continui a brontolare a dieta ti metto io!!!!!!! Comunque per farmi perdonare faccio sempre una bella torta di mela, ovviamente gigante che qui sono tutti golosi!! Le mele sono del frutteto posto a sinistra della fattoria.

Poi abbiamo anche due cavalli, stanno lì tranquilli dietro la fattoria a gironzolare nel loro recinto, non li faccio lavorare spesso, solo quando il tempo è bello allora mi piace prendere il calesse  attaccarci il cavallo e recarmi al paese godendomi lo stupendo panorama che abbiamo da queste parti.

Ovviamente non possono mancare tanti gatti, quanti sono? Bene io non li conto più, all’inizio era quattro ma hanno fatti i piccoli……..poi i piccoli a loro volta hanno fatto altri piccoli…….insomma ignoro il loro numero preciso. Ci sono anche 5 cani, questo grazie al cielo non si sono moltiplicati!!!!!!

Bene credo di avervi descritto abbastanza bene la mia fattoria ed ora passo la penna alla mia cara amica Yosaka………..buon lavoro Yos……….smackkkkkkkkkk

 

Grazie a tutti e due per come mi avete descritta, siete stati molto gentili,ma perché prendersela, tra amici se non si scherza, cosa si fa?……………..vi voglio bene lo stesso…………ora dico la mia.

 

 

Avete visto amici, come ha descritto bene la sua fattoria mia cugina Genoveffa Cellisa, in effetti è molto bella,

Ma una cosa vi ha taciuto e voglio raccontarvela io:

La fattoria non è stata lei a costruirla, ma mio fratello nonché suo cugino Abramo Mac Sailor,che all’arrivo nella nostra bella Irlanda della cugina francese, rimasto folgorato dalla sua bellezza ed eleganza, l’ha accolta nella sua casa innamorandosi subito di lei follemente, cosa che però Abramo le ha sempre taciuto. Ma a Genoveffa Cellisa, donna molto astuta questo non sfuggì, ed approfittando della debolezza del mio caro e buono fratello, da semplice ospite, con la scusa che la campagna le giovava ,e che era stato sempre il suo sogno abitare in una fattoria, piano piano se lo abbindolò al punto tale, che ne divenne quasi la padrona di casa:

Era lei che ormai comandava,che faceva e disfava  a suo piacimento, e lui Abramo mio povero fratello abbagliato dall’amore, non era più in grado di imporsi, e le faceva fare tutto quello che voleva.

Io capito…….., che la bella Genoveffa voleva fregarlo, tante volte cercai di farlo ritornare in sé, ma lui non mi dava retta anzì mi pregò di farmi i fatti miei.

 

 

Decisi allora di stare in disparte e di lasciarlo fare, ma con rammarico vedevo giorno dopo giorno quella casa trasformarsi, e mi angosciava vedere che tanti oggetti, che avevano fatto parte anche del mio passato, e che mi risvegliavano tanti ricordi, venivano da lei mandati in soffitta, per essere sostituiti da altri di suo gusto.

 

Passarono un paio d’anni e la fattoria subì una trasformazione totale. All’improvviso mio fratello Abramo Mac Sailor, fù chiamato ad assumere il comando di una spedizione importante,  Ma prima di parire ahimè!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! mi fece una bella sorpresa, (che io a dire il vero un pò mi aspettavo) Una sera mi  invitò, insieme a sua figlia Guendalina Lylyrm a cena a casa sua, ed alla fine, dopo aver consumato sia il  dessert che il caffè , lo vidi allontanarsi verso la finestra ,da dove  chiamò Giggiotto, pregandolo di prendere dalla cantina una bottiglia del miglior vino, Giggiotto ubidì e presto arrivò con quello che gli era stato chiesto, Genoveffa si alzò dal divano dove era comodamente seduta, e si incaricò personalmente di prendere dei calici antichi, che nella nostra famiglia venivano usati solo nelle occasioni importanti, anche Giggiotto fù invitato a restare, Abramo stappò la bottiglia e dopo aver riempito tutti i calici ,ci comunicò che aveva riflettuto molto,

e che aveva deciso, visto che al termine del suo incarico non avrebbe più fatto ritorno alla fattoria, ma si sarebbe stabilito, nella dimora di famiglia che avevamo in Spagna, di esaudire il desiderio della nostra amata cugina Genoveffa, regolandole  la fattoria, alzò il calice invitandocci a brindare, in augurio della nuova proprietaria. Lo sgomento fù enorme ,è quasi in contemporanea tutti   volgemmo lo sguardo su Genoveffa Cellisa, lei feliccissima ,con gli occhi che le brillavano,gli buttò le braccia al collo ringraziandolo, ma solo io notai che le sue pupille quasi erano fuori dalle orbite: “il suo sogno ormai si era realizzato, c’è l’aveva fatta”……………

 

Abramo partì il mattino seguente raccomandandomi di stare vicina alla figlia,prendendomi cura di lei. Così feci, dal giorno dopo lasciai la fattoria e mi trasferii nella casetta bianco e azzurra, a vivere insieme a mia nipote.

 

La furba Genoveffa Cellisa, rimase da sola a vivere in quella grande casa insieme al fattore Giggiotto, che a dire il vero tanto non l’amava. Ma non rimase sola per molto tempo,  perché pur essendo bella ed elegante, non era in grado di gestire la situazione, perché non aveva il senso degli affari, quindi fece arrivare alla fattoria un suo amico di nome Zorilla 007.al quale  affidò la cura degli interessi della fattoria. Lui a prima vista non mi fece molta simpatia, ed il tempo mi diede ragione, trattava Genoveffa molto male,impedendole di spendere i suoi soldi come voleva,era un tipo taccagno  ed avido,ma non capivo il perché lei  glielo lasciava fare. Misi attenzione è presto mi accorsi che Genoveffa era molto presa da  Zorilla 007,ma lui no…………anzi  venni a sapere che la sera quando scendeva in paese,faceva lo sbruffone ed il cascamorto  con altre donne.

 

Io ormai non avevo più rapporti stretti con la cugina Genoveffa, anche se le volevo bene, ma mai mi sarei aspettata che insieme a quel brutto  tipo che si era messa in casa ,non perdeva occasione di sminuirmi agli occhi di tutti, dandomi della vecchia zitella acida (come se lei non lo fosse),della brontolona e definendomi poco educata e fine, visto il mio vizio di masticare tabacco.

 

Ma forse lo faceva perché invidiosa……………è volete sapere il perché? Lei non sapeva fare nulla,solo mettere sul fuoco qualche pietanza ,per il resto era un fallimento,le sue giornate erano vuote,le passava sul dondolo a fare pettegolezzi con la sua amica Chantilly, sparlando di tutti e di tutto, mentre io avevo degli interessi che mi riempivano la giornata,ero presidente del comitato di ricano e cucito della zona, mi occupavo della conduzione della casa della mia adorata nipote Guendalina Lylyrm, mi dedicavo al giardinaggio, a fare opere buone nella zona, ed ero ben vista da tutti al contrario di lei.

 

Una sola cosa però mi tormentava, la tristezza della mia Guendalina Lilyrm che dopo la delusione avuta dal padre di Aleandro nonostante molto corteggiata, non aveva più voluto rifarsi una vita, e viveva solo per il figlio. Aleandro De Kanthorf, che veniva spesso a  trovarla insieme alla sua bella e dolce Carmencita Hispanita,  che Guendalina sperava sposasse presto, per avere tanti nipotini da coccolare.

Io ormai ero anziana ,ed il mio unico sogno era quello di lasciare Guendalina in compagnia di una persona che le sapesse dare tanto affetto, pregavo per questo tanto il Signore, ed avevo fatto un voto, se il mio desiderio si avverava io non avrei toccato più tabacco.

 

Non passò molto tempo ed in una casa vicina venne ad abitare un Signore bello, elegante, e riservato, che io conobbi per caso una mattina in riva al lago ove ero andata a fare una passeggiata, parlammo  un po’, lui mi chiese come si stava in quel posto, ed io risposi divinamente, ecco mi disse lui era quello che mi volevo sentir rispondere, sono venuto ad abitare qui per trovare un po’ di pace , all’improvviso scoppiò un acquazzone ,tutti e due cercammo di ripararci alla  meglio, ma poi visto che  non cessava , ci diriggemmo a passo veloce verso casa, lo invitai ad entrare  per asciugarsi un po’, gli offrii un caffè, e fù in quel momento che Guendalina entrò in cucina, i due si guardarono, chiacchierarono un po’ e da quel giorno tra di loro nacque una bella amicizia che presto

Si tramutò in amore, le mie preghiere erano state accolte, ed io da quel giorno non masticai più tabacco.

 

Presto Guendalina Lylyrm, e Giorgetto Fda (così si chiamava), convolarono a nozze, in presenza di parenti ed amici, anche Genoveffa ormai vecchia prese parte a queste nozze, (anche se Guendalina non la vedeva di buon occhio) e sapete qual è stato il suo regalo di nozze agli sposi, la zuppiera decorata che stava sul grande tavolo  della cucina, accompagnata da un biglietto, “Tienila tu, così avrai nella tua casa il ricordo di qualcosa che da piccola ammiravi alla tua nonna” ………….Che dite non  è un po’ poco…………………..giudicatelo voi!!!!!!!!!!!!!!!……………….

 

Ora  passo la penna a Giggiotto, ti  raccomando amico mio,……………accontentami con qualche frase in romanaccio……………….ciao buon lavoro.

 

Grazie Yosaka , mo ce provo. Eccheme qua pronto scrittore improvvisato a Raccontà

Er mio racconto e improntato da quanno Cellisa ,la nostra amica Genoveffa ha invitato li moschettieri nella sua casa de campagna. Che io da subito chiamerò: “fattoria della spensieratezza –allegria- felicità “. Insomma se ve volete da na lavata ar cervello dovete annà laaaaaaaaa.

 Senza fa tanta introduzione perché lei stessa cià descritto er posto ,do sta e tutto quello che ce stà,e che la cugina yosaka detta Gertrude la finita dem bellì.

Arrivo de mattina presto e te trovo Celli a armaggià,co na zappa e un rastrello in mano  un cappello de paia  in testa , appena la vedo je dico : a ho ma che stai a fa? Lei sorridente co quel viso sincero e pacato me dice: a Giggiò  so venuta presto pe da na sistemata a sto giardino,pe ridaje un po de vita l’ho trascurato pe tutta l’invernata , purtroppo questo e compito solo mio mentre all’orto alle piante de frutta all’animali ce pensa l’omo de fatica che ciavemo fisso qua.

Ok Giggiotto senti un po’! Giacchè sei qua che ne dici de damme na mano a pulì sto giardino da lerbaccia  e li spini? Anzi famo così ,mentre tu pulisci e gli dai na zappata io corro ar vivaio a pijà un po depiante pe daje na decorata. A proposito lo voi un caffè?E perché no jàrrisponno!

Mentre va in cucina a preparà io in comincio a lavorà, taglio sterpi e erbaccia e incomincio a ammucchià, ecchetela che arritorna cor caffe e na fetta de torta de mele dicennome :tiè questa lo fatta io e na bontà, e via se ne va ar vivaio.

Io continuo a rastellà ,facio un ber mucchio e je do foco.Poi sverto svrerto do na zappata e na vangata al terreno.

Sento un rumore , e già qua colle piante e fiori .Insieme, quattro e quattrotto avemo sistemato,

veramente  un incanto ,brava hai scerto le piante e li fiori giusti ,je dico.

Certo giggiò un bel lavoro e te ringrazio de l’haiuto che mai dato.

Senti Giggi mentre tu finisci da sistemà io vado in cucina a avviammo in attesa de mi cugina yosaka 

che sta pe arrivà.

Giranno la testa a destra e a sinistra dico tra me.. e me.. ammappa sta Genoveffa che paradiso che cià ,ma c’aspetta a lascià la città e venissene qua ammezzo a sta tranquillità.

Me sto a da na stirata alli muscoli ,e chi te vedo : si si e proprio lui er capo… si 007 da Brescia arrivà, eilà amico come va ,vai vai a saluta Celli e poi viè qua, che me dai na mano a sistemà.

Lo sapete che risposta me da sto montanaro? Haooo Giglio ma che te dici, io so venuto qui pe riposamme e pe magnà eppoi so stanco der viaggio,eppoi me rovinerei li polpastrelli de le dita ,che so fatti  pe la tastiera der compute e tu lo sai,daie lavora tu almeno butti un po de panzaaaaa. aaaaa.

Mentre va da Genoveffa che te sento: un gallo cantà e na gallina fa coccodè coccodè,sta a vedè c’ha fatto l’ovo. Vado al pollaio e che te vedo :no un uovo ma na dozzina.Chettefò pijo ste ove le metto dentro na cassetta ,passo all’orto li vicino e te prendo un tre  cocuzze (zucchine) scarpisco na pianta de patate  e de corsa vado da Collisa, la guardo essa me guarda gliè fo l’occhietto e co un sorriso gli stenno sto ben de Dio e gli dico :che ne dici; ce faresti na bella frittata? Ok ok Giggio co l’occasione se famo na colazione de mezzamattinata, e girandose a  007 gli dice :la voi pure tù? Er 007 la guarda e iarrisponne : e che so fesso io ! la voio si la voio si .

Va in cucina a preparà ecco Yosaka arrivà, co du fagotti de roba da magnà, mentre se stamo a scambia du chiacchiere compare la Cellisa co un frittatone arto due dita con un profumo che te diceva magna magna, na pagnotta de pane e na brocca de vino spillato fresco fresco dalla botte,

Ciao Gertrude propri a ciccio capiti se semo fatti sta merendina ,che ne voi pure tu?Daie cosi me dai na mano in cucina a preparà.

Mentre maggustavo sto panone (panino) camminanno per giardino ,guardando er (il) cielo in cerca de la stelle che de giorno nun ce so,marriggiro (mi giro) e te vedo er   007 che se stava a fa ert biss, ma che bissssssss  “tre piani de frittata” e giù un altro bicchiere de vino ( lui che dice de essere astemio ) Booooooooo. vacce a capiiiiiiiiii  , do na guardata a le due comari che sprizzavano di gioia e felicità. Noi annamo in cucina dicono ,ciavemo da faa le lasagne , le melanzane alla parmigiana , e poi ciavemo nabbacchiettoooooooooo  ( abbacchio ).

Aoooo  je dico ;ma la coratella c’è ,c’è pure la capoccia (testina) ,quelle so la mia specialità, al 007 la coscia glie potete dà (dabbacchio sintende).

Celli ormai ma preso a cottimo e me dice:Giggiottoooo  perché nun raccoi (raccogli)un po de legna e accenni er forno? Ok me do subito da fa.

Acceso  il forno,me sto un po a riposà ,ecco arrivà du macchine ,e chi sooooooooo, da un a scende Lylyrm , appena la vedo corro incontro la saluto e finalmente  vedo comè ! Bella roscietta snella occhietti furbi,come la pensavo in chat ie do un ber bacio sulla guancia e gli dico vai dentro che ce so le comari. Dall’altra macchina scende per primo Kanthorf  poi un fior de moretta ,si si è Hispanita ,ammappa che sventola chè ,chiamalo fesso sto Kanthorf, l’occhi me se intorcinavano, ma poi penso che nun e roba pe me , e de l’amico mio ,e butto via li cattivi(belli) pensieri, li saluto e vado a controllà er forno.

Ecco che arriva Toccalenuvole ,ammappa sembra un signore alto snello portamento elagante:me sembra un Conte, lo saluto e penso tra me e me! A giggiò qui tu sei er meno ma! Er più meno de tutti. Poi ripensannoce bene me ridico : no no qui semo tutti uguali , l’avemo sempre detto nella chat , allora che moschettieri semo, quello che contea tra noi è la sincerità e l’onestà.

Torno a controllà il forno e mentre mi giro e rigiro te vedo er Tocca co GuendalinaLylyrm a braccetto annà verso l’arbero de Cerase (ciglieggie) a spizzicà ; più in la te vedo Kanthorf e Hispanita a sbaciucchiasse (baciasse) mentre Zorilla 007 sempre sul dondolo a pisolà.

E mo chi arriva, e  Fda che  saluta le commari apre un libro e dice : io me vado a rasserenà er cervello sotto quell’alberi . Me riggiro ancora e nun te vedo più Zorilla 007 ,e mo doè annato me chiedo, a eccolo la , e montato a cavallo e se messo a cavarcà, certo che sto montanaro più stà più me meraviglia, ok lasciamolo sta ,se sta a scaricà un po de pensieri che ciavrà.

A…… ecco er forno e pronto eiii donne venite qua chè ora da infornà,daje befane che ciavemo fame . Eccole arrivà co le tielle piene piene de ben de Dio, dicendomi dagli una guardata ogni tanto  che no se brucia niente. Mamma mia penso qui se magna se magna pe magnà .

Ecco Cellisa che dice Giggio fatte da na mano dar Zorilla e incominciate a apparecchia laaaa sotto quel Rovere centenario. Chiamo e 007 ,lui al contrario di prima forse perché je sera smosso l’appetito pure dopo la cavalcata ,me dice daie damose da fa, mantre apparecchiamo ma dice: a Giggio lo sai che te dico? Che me devi di je dico, lo sai che sta Celli cià na cosa che noi nun ciavemo, io gli dico che è? Lui, ma nun te dice niente sta fattoria piena d’aria pura silenzio tranquillità da stamattina che sto qua so rinato de diecianni ,me se lavato er cervello ne avevo proprio bisogno “credeme”.

Intant Toccalenuvole e Lylyrm pian pianino stavano ritornando co na cassetta de frutta ,albicocche-ciglieggie- fragole ecc.,chissa canno fatto tra un arbero e l’altro nun se sa…… ma…. Lasciamo sta,quello che conta è la felicità, mettete pure la frutta li vicino al tavolo je dimo che dopo se la gustamo.

Ecco so de ritorno pure li Espagnoli Kanthorf e Hispanita ,se vede che pure loro hanno sentito puzza de magnà , Fda  dal canto suo sta tornando a piccoli passi sempre co il libro aperto,lui che de cultura ne hà ,specie in mezzo a sta pace e tranquillità.

A ncerto momento marricordo der forno, corro corro a vedè , bene bene dico tra me e me tutto cotto al punto giusto ok. Tutto arrotolato al punto giusto.

Heiiiiii belle  venita qua  che volemo faaaaaaa , eccole controllano e poi pijano un campanaccio e incominciano a sonà e cantà : Moschettieri a tavola a tavola se va… se va… trallalla.. trallalla ,se incomincia a magnà.

Adesso amici miei non so divve più  niente ,non marricordo più da dove avemo incominciato e do finito,(a ste befane toccherebbe daje na medaglia al merito pe la cucina che hanno saputo fa…) so solo che avemo incominciato che c’era il sole de mezzogiorno e havemo fatto sera ,leggeri come na piuma perché l’allegria digerì tutto faaaaaa!

E  mo che notte chittarriva: Chantilly , aooooo ma questora sarriva? Ciò avuto da fa, ma ora sto qua, me magno un po d’avanzi non vi preoccupate. Dopo fattosi lo spuntino Chantilly che te fa: va alla macchina te tira fuori na chitarra e incomincia a cantà , e che ve devo di !Come se dice:   canta tu che canto io balla tu che ballo io, semo arrivati all’una de notte.

Ormai il sonno incominciava a arrivà, ma Celli nun se perde d’animo e ce dice: ei amici miei non vi preoccupate la casa e grande le stanze ne so tante li letti so comodi ,su annamo tutti riposà  tra..lalla.. tra.. lalla..

La mattina uno dopo l’altro se svegliamo se guardamo chiedendosi se avessimo sognato , ma no no , non abbiamo sognato e stata tutta una realtà ,una giornata da non dimenticà ,una giornata veramente speciale che se dovremmo spesso rinnovà ,solo pe uscì dalla città ,e vivere tutti insieme con allegria spensieratezza e felicità.

Guardandosi in viso uno e l’altro co qualche lacrima, ci abbracciamo ci stringiamo continuamente ,co la promessa de rivedesse presto anzi prestissimo.

Intanto ogni sera pe non cambià ce incontramo nella CHAT.

 

Ciaoo da Giggiotto ,e mo sotto a chi tocca.

Scusate gli errori ma l’ho buttata giù cosi comè venuta

Sono 007mp certo che vivere così in un posto così e con amici così sarebbe davvero bellissimo almeno per me parola di 007mp, ma credo che ognuno di noi vorrebbe passare la propria vita in questo modo in allegria e spensieratezza non mi sembra il caso dunque di aggiungere altro a questa nostra allegra storia la cosa migliore da fare secondo me è lasciare che ognuno di noi sogni in proprio la continuazione della storia in modo che tutti possano farne parte e non solo chi fino ad ora è stato nominato. Si tratta si solo di un bel sogno ad occhi aperti ma come si legge in una frase fatta sognare non costa niente e chissà che un giorno qualche nostro sogno si avveri veramente.

 

 

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