Castelsardo La Storia - Castel Genovese

Intorno al 1102, la famiglia ligure dei Doria, fortifico il promontorio, sul quale ora sorge Castelsardo e vi costruì una fortezza quasi inespugnabile, denominandola Castel Genovese sebbene già esistevano degli insediamenti sul cosi detto Monte della Marina, dal punto più alto della fortezza di domina con lo sguardo tutta la costa settentrionale Sarda, da Porto Torres fino a S. Teresa, tale posizione offriva maggiori garanzie strategico-militari, al tempo in cui infuriavano le battaglie fra Genovesi e Pisani.

Alle origini, la fortezza era dotata di un solo ingresso, situato – verso terra, più tardi ne venne aggiunto un secondo, verso “Lu Grannaddu” (si ricordi il Portum Granaticum), detto in lingua spagnola “Mandracho del socorro”, questo ingresso garantiva uno sbocco a mare necessario, al quale si accedeva tramite una stradetta che terminava nella Porta Pisana intagliata nella muraglia.

Un monumento dovuto all’opera dei Doria, è il convento di San Martino , oggi conosciuto con il termine generico di “Cunventu”. Ad esso è annessa la chiesa di Santa Maria delle Grazie, ancora ben conservata ed ufficiata, fondata dai Benedettini, in seguito concessa ai Frati Minori Conventuali.

La presenza in zona dei Monaci Antoniani è attestata dai manoscritti di S.Tecla, è importante inoltre, che ancora oggi Castelsardo veneri come patrono e titolare S. Antonio Abate.

Nello stesso convento muori nel 1716 padre Giuseppe Monserrate, dai castellanesi venerato come santo, citato come “Lu Biaddu Giuseppu” in molti detti popolari, nella chiesa se ne conserva una lapide sepolcrale, scritta in latino e pervenuto pure, in buono  stato di conservazione un ritratto anonimo, la chiesa accoglie inoltre le spoglie del “santo” castellanese, egli apparteneva alla famiglia dei Pompeiani.

Sempre nella chiesa di S. Maria si conserva il Crocifisso Ligneo fra i più antichi in Sardegna, chiamato dai castellanesi “Lu Cristu Nieddu”, per la pattina aggiunta dal legno e per la qualità del legno, l’opera risale ai primi del 1300 e si ritiene che l’abbiano fatta eseguire i Benedettini.

“Lu Cristu Nieddu” è da sempre ritenuto miracoloso, degno di menzione è un episodio appartenente al sapere popolare:

 

Un colpo di cannone, partito dalle navi da guerra di Andrea Doria, colpì la chiesa di S. Maria, i frati spaventati si recarono nella piazza della misericordia antistante la chiesetta, la palla di cannone giaceva ai loro piedi fra le macerie. Il padre guardiano innalzo sul bastione “Lu Cristu Nieddu” pregando … il cielo arrivo in aiuto una grande tempesta fecce desistere i Doria  dall’attacco … il popolo fecce murare la palla sull’architrave del Convento.  

Nel 1278, i Doria, già privati dei loro beni dopo la resa di Cagliari ai Pisani nel 1258, ritennero le loro terre e migliorarono le posizioni, in particolare in Anglona, dove fondarono Castrum Doria (Casteldoria, conosciuta per le sue terme). In quel periodo Castel Genovese passa ai Malaspina, solamente nel 1282 Branca Doria, potrà acquistare il castello.

Si susseguono in questo periodo momenti di notevole instabilità politica …

Nel 1323 i due fratelli Cassano e Galeotto Doria diventano signori di Castel Genovese, ma i grossi interessi in gioco li fanno diventare rivali: Ne profitta Azzone Malaspina, che occupa il castello negli anni 1327 - 1330. La gelosia fra i due fratelli finisce nel 1331, quando Cassano si ritira ad Alghero e Galeotto rimane unico signore di Castel Genovese.

Nel 1335 presero origine gli Statuti di Castel Genovese emanati da Galeotto Doria, questo codice di leggi testimonia l’esigenza del tempo di organizzare la vita in forma democratica, gli statuti si occupano di tutti i settori della vita quotidiana. Degli stessi ci sono pervenuti solamente un centinaio di frammenti.

Nel 1353 Matteo Doria cede agli Aragonesi la fortezza, in virtu del trattato di pace di Sanluri, i quali ne possono sperimentare l’importanza strategica, di quella che, un secolo dopo sarà la loro piazzaforte.

Nel 1357 Brancaleone Doria alla morte di Matteo Doria (rimpossessatosi della fortezza…)  venne investito signore ed in seguito Barone, presumibilmente nel 1376 sposo Eleonora d’Arborea, divenuta in seguito giudichessa del regno di Arborea, questa donna va ricordata per quel monumento giuridico conosciuto sotto il nome di “Carta de Logu”.

Nel 1383 Brancaleone parte per Barcellona per trattare la pace con gli Aragonesi, ma il signore di Castel Genovese viene fatto prigioniero a causa della mogli in quanto decise di attaccare gli Aragonesi mentre il marito si trova ancora in Spagna.

Eleonora d'Arborea muore, presumibilmente di peste, nel 1404. 

L’Ultimo signore dei Doria fu Nicolo, o Nicolosio figlio di Brancaleone di cui Castelsardo conserva il fatiscente palazzo, dotato di meridiana e collocato di fronte alle arcate della Loggia Comunale (sede allora come adesso del consiglio), egli emano gli “Ordinamenti del Porto” il 6 Luglio del 1435. Queste leggi sono importantissime per conoscere gli usi e i costumi del tempo.  

 

 

 

 

Castelsardo - La Roccaforte

La Roccaforte di Castelsardo

Castelsardo - Il Convento di San Martino

Il Convento di San Martino

 

 

 

La Meridiana nel Palazzo di Nicolò

La Meridiana nel Palazzo di Nicolò

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