CATECHESI
II MISTAGOGICA
Con lettura dell’Epistola ai Romani, dalle parole:
«O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati
battezzati nella sua morte» fino a «non siete più sotto la legge, ma sotto la
grazia».
La spiegazione dei
riti del battesi
1. Sono a voi utili queste istruzioni quotidiane sui misteri e i nuovi insegnamenti che proclamano nuove situazioni, tanto più che voi siete stati rigenerati dal vecchio al nuovo. Per questo è necessario che io per ordine vi esponga il seguito della mistagogia di ieri per comprendere la simbologia dei riti che si sono svolti su di voi nell’interno dell’edificio.
Spogliarsi della
tunica
2. Appena entrati vi siete tolti la tunica. Ciò per la raffigurazione
che si eliminava l’uomo vecchio con le sue abitudini. Spogliati siete rimasti
nudi, imitando in ciò Cristo nudo sulla croce. Egli nella nudità spogliò i
principati e le potestà trionfando a fronte alta sulla croce. Poiché nelle
vostre membra si nascondevano le potenze avverse, non vi è più permesso
portare la vecchia tunica. Non vi parlo minimamente della tunica visibile, ma
dell’uomo vecchio che si corrompe nelle passioni ingannatrici. L’anima che
una volta se ne sia spogliata non se ne rivesta di nuovo, ma dica con la sposa
di Cristo nel “Cantico dei Cantici”:
«Mi sono spogliata della tunica, perché indossarla?». Che meraviglia! Siete
stati nudi davanti agli occhi di tutti e non vi siete arrossiti. Portavate
veramente l’immagine del primo uomo Adamo, che nel paradiso era nudo e non si
vergognava.
L’unzione
3. Poi svestiti siete stati unti
con l’olio esorcizzato, dalla cima dei capelli sino all’estremità del
corpo, divenendo partecipi del buon ulivo che è Gesù Cristo. Recisi
dall’oleastro siete stati innestati nell’ulivo buono e siete divenuti
partecipi dell’abbondanza dell’ulivo. L’olio esorcizzato simboleggia la
partecipazione all’abbondanza del Cristo che mette in fuga ogni traccia di
potenza avversa. Come le insufflazioni dei Santi e la invocazione del nome di
Dio e la preghiera riceve una tale forza che non solo purifica bruciando le
tracce dei peccati, ma anche insegue le potenze invisibili del maligno.
Morte e vita
4. Dopo per mano siete stati condotti alla santa piscina del divino
battesimo come il Cristo dalla croce alla tomba che vi è davanti. Ognuno è
stato interrogato se crede nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Avete fatto la confessione salutare e vi
siete immersi per tre volte nell’acqua e di nuovo siete risaliti
simboleggiando la sepoltura di tre giorni del Cristo. Come il nostro Salvatore
passò tre giorni e tre notti nel cuore della terra, così anche voi con la
prima emersione avete imitato il primo giorno del Cristo sottoterra e nella
immersione la notte. Colui che è nella notte più non vede e chi, invece,
è nel giorno vive la luce, così nella immersione, come nella notte, nulla
vedete, ma nella emersione di nuovo vi trovate come nel giorno. Nello stesso
tempo siete morti e rigenerati. Quest'acqua salutare fu la vostra tomba e la
vostra madre. Ciò che disse Salomone per altre cose si può adattare a voi. Nel
passo infatti disse: «C'è il tempo di nascere e il tempo di morire». Per voi
l'inverso: il tempo di morire è il tempo di nascere. Un solo tempo ha
conseguito le due cose: la vostra nascita ha coinciso con la morte.
La realtà della
salvezza
5. O cosa strana e paradossale! Non siamo veramente morti, né veramente
seppelliti, né veramente crocifissi e risuscitati, ma l’imitazione in
immagine è salvezza nella realtà. Il Cristo è stato realmente crocifisso,
realmente seppellito e realmente è risorto. Ogni grazia ci è stata elargita
perché partecipando alle sue sofferenze lo imitiamo guadagnando in realtà la
salvezza. O misericordia senza misura! Cristo ha ricevuto i chiodi nelle sue
mani pure ed ha sofferto; a me, invece, senza soffrire e penare, per la
partecipazione è donata la salvezza.
Simbolo della
passione di Cristo
6. Nessuno creda che il battesimo
conferisca solo la remissione dei peccati e la grazia dell’adozione di figlio,
come il battesimo di Giovanni che procura soltanto la remissione dei peccati. Ma
noi sappiamo esattamente che come è la purificazione dei peccati e
l’intermediario del dono dello Spirito Santo, così è il simbolo della
passione di Cristo. Per questo Paolo poco fa ha proclamato altamente: «Ignorate
che quanti siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella
sua morte? Noi siamo stati sepolti con lui mediante il battesimo». Questo
diceva forse per alcuni che ammettevano il battesimo come intermediario della
remissione dei peccati e della figliolanza dell’adozione e non la
partecipazione in figura della vera passione di Cristo.
Una stessa pianta
7. Sappiamo dunque che quanto Cristo sopportò, l’ha sofferto in realtà
e non in apparenza per noi e per la nostra salvezza, e noi diveniamo partecipi
della sua passione. Paolo lo proclama con tutta franchezza: «Se siamo divenuti
una stessa pianta con lui per la somiglianza nella sua morte, lo saremo anche
per la resurrezione». Ben detto: «una stessa pianta». Qui fu piantata la vera
vigna e noi, per la partecipazione al battesimo della morte, siamo divenuti una
stessa pianta con lui. Approfondisci con molta attenzione le parole
dell’Apostolo. Non dice: se siamo divenuti una medesima pianta con lui per la
morte, ma per la somiglianza alla sua morte. In realtà in Cristo c’è stata
la morte vera, l’anima si è separata dal corpo, la sua sepoltura fu vera e il
suo santo corpo fu avvolto in un lenzuolo puro. In lui tutto è veramente
avvenuto. Per noi è solo una somiglianza di morte e di sofferenze, ma per la
salvezza non è somiglianza, ma verità.
Una nuova vita
8. Abbastanza istruiti in queste cose vi prego di ritenerle a memoria
perché io indegno vi possa dire: «Vi amo perché sempre vi ricordate di me,
ritenendo le tradizioni che vi ho trasmesso». Dio è potente. Egli che da morti
vi ha reso vivi, vi concede di condurre una nuova vita. A lui la gloria e la
potenza ora e per i secoli. Amen.