Energy catalyzer:

Riprendono gli esperimenti con l'integrazione di un pannello solare ,come precedentemente annunciato ,in modo da ridurre il consumo di energia elettrica ,necessaria al reattore , quando l'irradiazione solare lo permette.

E' in progetto altresi di integrare al sistema l'impianto di riscaldamento e una serie di pannelli fotovoltaici che ,tramite accumulatori o alimentazione diretta (scambio) azzererebbero il consumo di elettricita'.

Piu' sotto lo schema funzionale con l'integrazione del pannello solare e ancora piu' sotto la foto del pannello solare sopra il box del boiler.

Il sistema e' in funzione dal 25 maggio 2013 e la centralina , si e' rivelata la scelta giusta e non ha dato problemi.

Certo che i tempi d'intervento dell'integrazione ( in questo caso il reattore Ni-H2 ) sono ben diversi da una caldaia ,comunque sono perfettamente gestibili dalla centralina per solare termico .

Nello schema e' inserita anche una lavatrice con unico ingresso (acqua fredda) ,la temperatura di lavaggio e' gestita da una valvola termostatica regolabile manualmente da 30 a 80 gradi a seconda del tipo di lavaggio.

Nel caso si disponga del tipo a due ingressi (acqua calda e fredda) la valvola termostatica non e' necessaria.

In questo modo si risparmia energia elettrica per scaldare l'acqua e i tempi di lavaggio si riducono perche' il termostato non deve attendere che l'acqua nel cestello raggiunga la temperatura di esercizio !

Nello schema c'e' anche un'altra valvola termostatica di quelle per impianti solari che e' preregolata a 45 gradi e serve per non sollecitare l'impianto domestico con temperature troppo elevate ed evitare anche scottature.

In seguito ,prima dell'inizio della stagione fredda , verra' provata l'integrazione con il riscaldamento che ha la finalita' di diminuirne il consumo di gas con l'inserimento del dispositivo nel ritorno dell'acqua dei termosifoni.

Uno schema di principio e' rappresentato piu' sotto anche se sarebbe meglio separare l'acqua sanitaria da quella di riscaldamento.

Nello schema si fa uso di una caldaia convenzionale a gas poiche' al momento non e' possibile avere una potenza sufficiente.

Il risparmio ci sarebbe lo stesso poiche' l'acqua che va' alla caldaia e' piu' calda di quella di ritorno.

Un nuovo scambiatore,dove la camera e' immersa in un contenitore pieno d'acqua,come quella di Rossi,ha dato risultati negativi poiche' l'acqua che circola all'interno "spegne" la reazione !

Bisogna chiudere a tal punto la valvola di circolazione ( che si trova nel circolatore ) che il flusso del liquido (glicole) non riesce a riscaldare l'acqua nel boiler ,vanificando il progetto.

Rimane pertanto in funzione il vecchio sistema in attesa di perfezionarlo.

E' altresi in prova una camera che utilizza 2 candele d'automobile la cui scarica dovrebbe scindere l'idrogeno biatomico in idrogeno monoatomico ( da progetto Defalklion ) sfruttando un flusso di plasma... ma al momento non ho notato miglioramenti (anzi diciamo che non funziona...) perche' ( a mio avviso ) la scarica nell'idrogeno non e' sufficientemente potente da scinderlo.

Poiche' molti mi hanno contattato per farmi presente di aver iniziato a ripetere l'esperimento a modo loro,

questo mi fa molto piacere perche' seguento modi diversi si potra' trovare un sistema piu' efficente di quello da me realizzato .

Ad ogni buon conto elenco i procedimenti base per iniziare nella realizzazione:

1) La degassificazione del composto si ottiene sottoponendo il mix di polveri in un'ambiente ad alto vuoto (pompa bistadio che va azionata ogni tanto per almeno 20 minuti ) per un periodo non inferiore alle otto ore alla temperatura compresa fra 400 e 800 gradi .

2) Dopo la degassatura il composto va trattato (anche con un semplice pestello metallico) in modo da eliminare i grumi che inevitabilmente si creano ,cercando di esporlo all'aria il piu' breve tempo possibile.(Se si riesce a farlo nel vuoto meglio !)

3) Il composto va quindi immesso nella camera dove va fatto immediatamente il vuoto per evitare contaminazione.

4) Lo spessore dello strato di polvere deve essere il piu' sottile possibile perche' solo lo strato esterno (pochi micron) e' interessato dal fenomeno esotermico.( Io uso mettere la camera su una pedana vibrante per distribuire meglio la polvere e controllo che lo sia con un endoscopio ) .

Se fosse possibile sovraporre piu' strati di polveri (ma non a contatto ) il rendimento aumenterebbe . ( Vedi disegno sotto da brevetto Piantelli)

5) L'idrogeno va messo prima di iniziare il riscaldamento del substrato.

6) Il sensore di temperatura deve essere il piu' vicino possibile allo strato di polvere per controllare meglio l'andamento della temperatura e quindi l'inizio del fenomeno e cosi' diminuire la tensione al riscaldatore

7) La pressione iniziale non deve essere inferiore a 4 atm ( se piu' alta e' meglio).

8) Un rubinetto per l'espulsione dell'Idrogeno deve essere presente in modo che in caso di aumento incontrollato della temperatura sia possibile fermare il tutto (aprendolo) perche' il solo spegnimento del riscaldatore non da sufficiente margine di sicurezza.

9) Da mie constatazioni se l'acqua nello scambiatore e' da subito fatta circolare calda (almeno 50 gradi) non occorre il secondo riscaldatore e/o la resistenza a fascia.

Altri suggerimenti seguiranno anche se molti mi hanno contattato per dirmi che al momento i loro risultati sono stati deludenti.

Ecco una tavola comparativa dei rendimenti degli esperimenti fatti dal prof. Piantelli e Rossi...

E piu' sotto la demo della Defkalion con il suo Hyperion resa nota il 4 Agosto 2013

Si notano: a) Temperatura reattore 361 gradi contro i 269 gradi del riscaldatore , consumo riscaldatore 1740 W (sono 6 elementi) con una resa di 4556,3 W ! Pressione 3,5 Atm.

Continuazione esperimento

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