L'INSEDIAMENTO ETRUSCO TRA PIZZIDIMONTE E GONFIENTI (PO)

PREMESSA

L'area dei ritrovamenti è localizzata al confine sud di Pizzidimonte in gran parte nel territorio di Gonfienti, al confine tra i comuni di Prato (PO) Campi (FI) e Calenzano (FI) a ca. 700 mt dalla antica chiesa di S.Martino a Gonfienti . I primi reperti sono stati rinvenuti nel 1996 nell'area denominata Pantano 2, equidistanti da Pizzidimonte e da Gonfienti di ca. 1000 mt., nei mesi successivi a ca. 500 mt dai primi, nuovi e più evidenti segni di una presenza etrusca nell'area confermavano l'ipotesi di un insediamento etrusco / arcaico nei pressi delle due frazioni del comune di Prato.

Numerose fonti letterarie parlano di ritrovamenti nell'area di Pizzidimonte :

  1. Bronzetto Etrusco di Pizzidimonte conservato al British Museum - Del tutto simile ai bronzetti etruschi di Monteacuto Ragazza (BO )
  2. Reperti etrusco romani rinvenuti nell'area di Pizzidimonte nel 1700 (oggi dispersi).
  3. Le costruzioni, medievali di Gonfienti - Pizzidimonte (Chiesa di S.Martino a Gonfienti citata in un documento del 10° sec.) con connotazioni di architettura militare poste a difesa e controllo della viabilità
  4. Nel 1996 , durante la realizzazione di alcune opere di urbanizzazione nell'area di Pizzidimonte Nord sono venuti alla luce alcune opere murarie classificate di epoca romana sulla base dei reperti rinvenuti, questo per completare il quadro dei ritrovamenti nell'area .
Devo inoltre ricordare le segnalazioni e i ritrovamenti fatti a ca 3 Km nella vicina area di Travalle (Calenzano) che testimoniano una costante presenza umana nella zona, presenza sicuramente legata alla viabilità, dettagliatamente studiata e pubblicata in tantissime opere (Piattoli / Lopes Pegna / Nuti / Fantappie' ) , ma legata anche a fattori geomorfologici propri dell'area ( risorgenze nella piana a poche decine di metri dalla Calvana, banchi di argilla depurata, banchi di calcare, boschi di querce ) .
  1. Coltello in pietra (Piattoli) conservato presso il Museo dell'opera del Duomo;
  2. Il ritrovamento di una villa Romana con annesse terme e di una chiesa paleo cristiana (SAGGIO Sovrintendenza Archeologica per la Toscana del 1988);
  3. Muri a secco alla base del Castellaccio alcuni dei quali addirittura di origine pre-etrusca, resti di una fortificazione medievale alla sommità dello stesso;
  4. Resti di una fortificazione medievale in località Poggio Uccellaia;
  5. Tegolone Etrusco con tracce di scritture in località Torri;
  6. I complessi murari di casa Sottolano e Ciarlico/torri;
  7. Rinvenimento di un cippo (pigna) appartenuto ad una tomba Etrusca nell'area di Carraia;
  8. La zona di Pagnelle anch'essa legata etimologicamente al periodo Etrusco;
  9. I ritrovamenti effettuati dal prof. Nannicini negli anni 70 anello e anfora romana a Poggio Castiglione;
  10. Le tombe descritte da vari autori, rinvenute nel 1800 su poggio Camerella ;
  11. Cippo funebre romano del Pratello;
  12. Vari reperti descritti dal GAF (Gruppo Archeologico Fiorentino).
ASPETTI GEO-MORFOLOGICI E SEGNALAZIONI

Con quanto premesso e sulla base di una segnalazioni fatte da un contadino di Gonfienti, ho cercato, con scarsi risultati, per diversi anni una traccia della presenza umana premedievale nell'area . Sono riuscito a circoscrivere un'area sulla base della composizione del terreno e su quanto emergeva sullo stesso. Il terreno e' composto in maggior parte di argilla a differenze dei terreni a sud ed ad ovest piu sabbiosi e friabili, cosa che evidenziava un apporto di detriti dalla Calvana e dal torrente Marinella e altri torrenti oggi scomparsi, che avevano formato una striscia di terra a Nord del Bisenzio . In superfice non emergevano manufatti se non di piccolissime dimensioni ai quali non ero in grado di dare una collocazione cronologica, mentre si notavano molti ciottoli di fiume di arenaria (provenienza Bisenzio) che contrastavano con il substrato argilloso (provenienza Calvana Marinella). Altra particolarità geologica dell'area è rappresentata da due risorgenze a poche decine di metri a nord della Chiesa di S.Martino a Gonfienti nel podere detto BUCETO , risorgenze oggi completamente asciutte, ma che in passato con tutto un loro corollario di microrisorgenze che trasportavano in superficie strati di argilla scura caratterizzavano sicuramente la zona. Tutto questo mi faceva ipotizzare (ipotesi errata) la presenza di un gruppo di villanoviani dando per scontato un piccolo insediamento (o sacrario) di epoca successiva (Etrusco) nell'area dove sorge attualmente l'abitato di Pizzidimonte .

IL RINVENIMENTO DI ELEMENTI DEL PERIODO ETRUSCO

Al momento della realizzazione delle opere di urbanizzazione per la costruzione del complesso Interporto di Prato ho iniziato una ricerca sulle trincee di scavo che si è protratta per alcuni anni senza alcun risultato. Solo a Novembre. 1996 nella zona di Pantano 2^ ( vedi descrizione reperti )(limite est dell'area interessata) compaiono in numero assai rilevante reperti e alcuni muri a cassaforma, immediatamente avvertita la Sovrintendenza guido la stessa in un primo sopralluogo durante il quale un tecnico della ditta appaltatrice informa l'archeologa del S.A.T che i lavori sono quasi terminati, manca solo un invaso di compensazione nell'area in prossimità di V.lla Niccolini (limite ovest dell'area interessata) ,esterno alla archeologa le mie preoccupazioni e la stessa assicura un controllo sugli scavi successivi come penso poi sia avvenuto . I lavori nell'area proseguono per parte del 1997 mettendo in luce in una area molto vasta un notevole quantitativo di reperti fittili (tra i quali un frammento di vaso a figure nere su fondo rosso, vasellame di uso comune con inclusi, coppe e vasellame in argilla depurata, tegole con inclusioni di mica, tegole in argilla depurata con inclusioni nere), nello scavo emergono anche fondamenta a cassaforma, i lavori non si fermano, ma vengono effettuati sempre nel 1997 due piccoli saggi che mettono in evidenza le fondamenta di costruzioni etrusco/arcaiche, anche il materiale fittile sembra confermare questa datazione del sito. L'area interessata ha inoltre fatto emergere ai propri limiti tracce di reperti Romani, questo potrebbe far pensare che siamo vicini alla mansio "AD SOLARIA" citata nella T.P.- Altri reperti vengono evidenziati durante questi anni ad una distanza massima dal primo rinvenimento di ca. 1,5 Km., l'area si presenta estremamente estesa, ma la zona con probabili tracce di antropizzazione si può circoscrivere tra i 9 e i 30 ettari,il quadro generale e le ricerche in superfice fanno ipotizzare che non si tratti, tranne nella parte centrale di un unica struttura, ma di alcune costruzioni, poste ai limiti di una struttura centrale, (insediamento/citta'  vero e proprio )  l'orientamento dell'abitato  sembra allinearsi con gli assi nord sud con uno scarto di pochi gradi . Inoltre da quanto osservato  durante i lavori nell'area sembra delinearsi una serie di attività diversificate per zona :

1. Area Pantanello ( Pantano 2 ): rinvenimento di frammenti di grossi dolii per la conservazione delle derrate alimentari, microframmenti di bucchero fine, muri a cassaforma (con una maggiore presenza di blocchi di alberese) fa pensare a delle attività agricole legate a questa area .
Inoltre alcuni frammenti di tegolone sicuramente di epoca romana, potrebbero far ipotizzare una continuazione nell'utilizzo dell'area di Pantano 2 anche in epoca successiva, il suo allineamento con il ritrovamento di Pizzidimonte fa anche pensare che vicino si possa trovare la diramazione verso Nord della Cassia-Clodia.

2. Area tra la Croce di Abramo e V.lla Niccolini, nella parte più vicina a Pizzidimonte i manufatti sono più ricchi, gli stessi tegoloni sono fatti di un argilla più depurata con inclusi di grafite invece della argilla locale con inclusi di mica, da qui tra l'altro proviene il piccolo frammento di ceramica a figure nere, mentre attorno alla stessa area appare evidente un suo utilizzo a livello artigianale rosticci di fusione, blocchetti di mica e grafite (forse di provenienza ligure), una grossa quantità di residui di carbone (quercia) numerosissimi frammenti di calcite con angoli taglienti, frantumazione della stessa in loco o per la lavorazione dell'argilla (inclusi bianchi di molti reperti ) o per abbassare il punto di fusione (improbabile) del bronzo e o ferro.

3. Altre zone (zona mulino Corsi, zona V.lla Niccolini/fiume Bisenzio, zona sotto ferrovia) hanno fatto emergere in superfice, tenue tracce di epoca premedioevale, ancora in corso di studio.

  LA VIABILITA'

Particolarmente interessante è l'aspetto della viabilità e il delinearsi di un'altra importante strada per il nord oltre a quelle storicamente certe , la connessione tra il bacino Firenze Pistoia e il Mugello attraverso la Val Marina passando da Travalle, Carraia, etc. Il toponimo Gonfienti potrebbe far pensare alla confluenza di strade, ed è difficile pensare ad un passaggio del Bisenzio (sempre che il suo corso, non  sia stato modificato nel corso degli anni)  in zone diverse da quelle comprese tra Capalle e Ponte Petrino a Prato.
 
 

LE ANALOGIE CON ALTRI CENTRI

(...in preparazione)
 
 

AGGIORNAMENTO SETTEMBRE 1999

Il 24 agosto 1999 sono iniziati saggi di scavo, nell'area dell'interporto, finanziati dalla Societa' Interporto,  realizzati dalla Coop. Archeologia di Firenze  sotto la direzione  dell'Ispettore di zona della Sovrintendenza Archeologica di Firenze (S.A.T.) la Dr.ssa Poggesi Gabriella , con l'assistenza della Signora Bocci Elisabetta .
I lavori si sono protratti per circa 4 settimane scoprendo un'area di scavo di ca 100 mq e portando alla luce le fondazioni di una parte di un'abitazione Etrusca .
Lo scavo ha cercato di identificare la costruzione nel suo perimetro senza indagare sugli strati dei livelli piu' bassi (evidentemente per problemi legati alla stabilita' delle strutture murarie) . Sono stati evidenziati ampi locali, con fondamenta in cassaforma (ciottoli di Bisenzio)  ed in alcuni casi in blocchi di pietra locale (alberese - galestro - arenaria).
La costruzione, simile a quelle scavate nell'area di Marzabotto, sembra databile (come riportano dagli organi di stampa) attorno al 3°o 4° secolo a.C. -
Dopo il 3° secolo gli Etruschi subiscono pesantemente l'espandersi delle popolazioni del nord (Celti), abbandonano Marzabotto e fotificano con mura Fiesole. E' quindi ipotizzabile che questo periodo rappresenti anche per l'insediamento etrusco di Gonfienti il suo momento di declino e coseguente abbandono, anche perchè gli scavi, per ora, non hanno rivelato tracce di opere di difesa, ed inoltre la collocazione geografica risulta particolarmente vulnerabile.
Sono certo che lo scavo diventerà ancora piu' interessante nel momento in cui saranno studiati stratigraficamente anche periodi anteriori al 4°secolo.
Sarà possibile comprendere appieno il valore dei risultati degli scavi quando verrà rilasciato dal S.A.T. un comunicato stampa ufficiale, ma purtroppo a tutt'oggi....

AGGIORNAMENTO DICEMBRE 1999

Alla fine del 1999 sono state eseguite ricerche su una vasta area dell' Interporto con l'ausilio di un GEORADAR. La macchina capace di rilevare e digitalizzare tracce di materiale compatto anche a qualche metro di profondità e a visualizzare i risultati su video  o su carta tramite CAD o simili .
Ufficialmente nessun comunicato è stato rilasciato dal SAT, ma in un'intervista rilasciata dall'assessore all'urbanistica del Comune di Prato apparsa su un quotidiano locale,  lasciava intendere che la ricerca ha dato esito negativo ( ......nessuna città Etrusca sotto l'Interporto ... )
purtroppo a tutt'oggi........
 
 

AGGIORNAMENTO ............. 2000

........ma noi speriamo che....

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