Circolo Casolese  Astrofili  " Betelgeuse "
L'eclisse Anulare del 3 ottobre 2005

Come ben sanno gli astrofili, le eclissi durano ben più dei 2, 3 o 4 minuti della totalità; durano più anche delle 3 ore circa complessive del fenomeno, dal 1° al 4° contatto. E’ una lunga, interminabile serie di preparativi, proposte e discussioni che partono mesi prima della fatidica data che “quei due”, la Luna e il Sole, hanno scelto per dare vita al loro spettacolo.

La scelta del luogo dove recarsi, in base alla visibilità dell’eclisse, la sua durata (quindi la posizione del luogo nella fascia di totalità), l’accessibilità (mai da sottovalutare!), le condizioni di sicurezza, le condizioni meteo previste ecc. ecc. E poi questioni che sembrano banali ma che possono fare la differenza: ferie, lavoro, soldi, coniugi, figli, fidanzati…auf!!

Ovviamente l’evento calamita l’attenzione di appassionati da tutta Europa e dal mondo, così alcune associazioni spagnole di astronomia stanno organizzando dei ritrovi in grande stile per accogliere come si deve gli appassionati che arriveranno da ogni dove. Su internet prendiamo contatti con la ASSOCACION ASTRONOMICA “MARINA ALTA” (AAMA) di Denia, vicino a Valencia, quasi nel centro della fascia di visibilità dell’eclisse. Il suo presidente Santi Barroso e colleghi stanno organizzando un campo di osservazione proprio a ridosso del litorale e hanno anche messo in piedi un sistema di convenzioni con alberghi e ristoranti per facilitare gli ospiti.

L’eclisse ha la straordinaria capacità di unire, così alla fine un’allegra brigata di 13 astrofili dell’UAS, giunti per varie vie in Spagna, si trova puntualmente a Denia il giorno prima del fatidico 3 Ottobre, giorno dell’eclisse. La sera si configura come la tipica “sera prima degli esami”, con gli astrofili presi dai preparativi dell’osservazione del mattino seguente e, soprattutto, alla ricerca di previsioni meteo…Si leggono i giornali locali, si consultano i vati televideo e teletext alla TV, si visitano i siti internet nella hall dell’albergo, si sentono i pareri del personale della struttura. Morale: non si sa che tempo farà…Il primo contatto è previsto alle 9.42 ora locale. Poiché il piazzale adibito all’osservazione dagli astrofili dell’ AAMA è piuttosto vicino all’albergo, si fissa una comune sveglia alle 7.00 per dirigersi sul posto per tempo, in modo da poter evitare eventuali resse di gente e montare gli strumenti con calma. E poiché gli astrofili sono anche previdenti, si consulta anche la mappa della fascia dell’eclisse per trovare un’eventuale alternativa al luogo dell’osservazione in caso di nuvolosità: una sorta di “piano di fuga”. Ci si corica con il cielo semicoperto…

Alle 7 in punto, ora della sveglia, il sottoscritto si fionda in terrazza come spinto da una catapulta per vedere che tempo fa…Nuvole e vento, solo pochi sprazzi di sereno all’orizzonte. In questi casi ciò che passa nella mente dell’astrofilo non è un semplice rammarico o una biblica rassegnazione: c’è il timore (che potrebbe diventare rabbia) che contraddistingue il predatore quando gli sfugge la preda, la sensazione che tutti gli sforzi possano essere vani. Senza perdersi d’animo, con fiduciosa attesa nelle 2 ore e mezza che ci separano dall’evento, ci rechiamo verso il luogo dell’osservazione.

 

Astrofili e attrezature nel parcheggio a Denia

Arriviamo tra i primi, quando solo i soci dell’AAMA e pochi altri sono già sul posto. Senza molta convinzione, ci posizioniamo dove vogliamo (c’è così tanto posto a quest’ora) e cominciamo a disquisire con gli altri astrofili, giunti da varie parti del mondo: Francia, Germania, Stati Uniti, oltre ovviamente alla Spagna. Gli strumenti sono già dispiegati: due MTO, alcuni binocoli con cavalletto, il PST Coronado, tutti pronti all’osservazione e che attirano l’attenzione anche degli altri appassionati.


Ma la cosa principale è che le nuvole non si diradano,ma stazionano ancora là, ad est, dove il Sole è già sorto e tra un po’ verrà eclissato. Le gente del posto assicura che di lì a poco il cielo si pulirà, ma la previsione non convince granché e noi continuiamo a scrutare l’orizzonte che altrove sembra essere ben più sereno…Lancio una prima volta l’idea di andare via, a cercare migliori condizioni, ma prevale inizialmente la linea di restare, convinti che il tempo migliori e che non sia facile sapere dove sia meglio…Le 9.42, ora del primo contatto: le nuvole ancora non se ne vanno, la paura di non vedere niente aumenta!.

Francesco Benvenuti torna dopo l’acquisto di una pellicola e vede la situazione: i nostri volti riflettono lo stato del cielo, un grigiore generale. Basta un’occhiata con il vecchio “lupo d’eclisse”: lo sguardo è preoccupato ma fiero di chi ne ha già viste 3 di eclissi e si è già ritrovato in simili situazioni. Prima ancora di scendere di macchina (per perder meno tempo) ci fa un inequivocabile gesto con la mano di andarsene velocemente da lì. A questo punto, rotti gli indugi e mollati gli ormeggi, tutti smontiamo a velocità mai viste gli strumenti e li buttiamo in qualche modo nelle auto (la prima che capita a tiro, tanto siamo tutti insieme) e ingaggiamo una corsa contro il tempo e le nuvole verso altri più sereni lidi, guidati dall’istinto, dagli sprazzi d’azzurro in cielo e dal navigatore di Francesco. Guidiamo spericolatamente, senza badare esageratamente ai limiti o altro. Ci allontaniamo sempre più dalla coltre nuvolosa, dirigendosi all’interno, dove sembra che il cielo sia decisamente più sgombro. Alla fine ci fermiamo in un piazzale attiguo ad un kartodrono, nei pressi di Oliva, città a circa 25 km da Denia. Il cielo è limpido, il piazzale pianeggiante ed esteso abbastanza per poter agevolmente piazzare gli strumenti. In pochi attimi l’attrezzatura è di nuovo schierata.

 

Guidiamo spericolatamente, senza badare esageratamente ai limiti o altro. Ci allontaniamo sempre più dalla coltre nuvolosa, dirigendosi all’interno, dove sembra che il cielo sia decisamente più sgombro. Alla fine ci fermiamo in un piazzale attiguo ad un kartodrono, nei pressi di Oliva, città a circa 25 km da Denia. Il cielo è limpido, il piazzale pianeggiante ed esteso abbastanza per poter agevolmente piazzare gli strumenti. In pochi attimi l’attrezzatura è di nuovo schierata.

 

PST Coronado

Si fanno già le prime foto, ma ciò che più colpisce è vedere direttamente il fenomeno: si percepisce a vista d’occhio l’avanzamento del disco della Luna, anche semplicemente con gli occhialini. Al PST poi si ha una visione superba delle protuberanze e della granulazione della superficie solare grazie al filtro H-alfa. Queste particolarità della superficie solare assumono una particolare spettacolarità sommate alla fase dell’eclisse. Anche negli MTO si può benissimo notare la non perfetta sfericità della Luna, con il bordo irregolare per la presenza di crateri, man mano che il disco avanza.

 

Inizio eclisse PST Coronado foto Claudio Ciofi e Caterina Notaro

Inizio eclisse PST Coronado foto Jacopo Baldi

PST Coronado foto Jacopo Baldi

Fori stenopeici

Mani palmate

 

Nel frattempo si cominciano a notare gli effetti della particolare insolazione che c’è durante questi fenomeni: i fori stenopeici costituiti dai buchi delle cinture o creati apposta su dei cartoncini riflettono la fase dell’eclisse, anche le ombre appaiono strane e inconsuete (sembra di avere le mani palmate). Ci divertiamo con questi simpatici giochi naturali e li fotografiamo. Anche la temperatura sta calando, così come la luce: lo si quantifica facendo degli scatti ad intervalli regolari, con la stessa macchina e dallo stesso punto.

 

Ecco, ci siamo: ormai il disco della Luna è tutto all’interno di quello del Sole e l’anello, prima irregolare, diviene perfettamente circolare quanto i centri dei due dischi coincidono. Gli scatti immortalano l’attimo ma è bello anche ammirare con i binocoli questa singolarissima e stranissima cosa. Si tratta in effetti di una curiosità, un fenomeno raro anche per chi ha visto altre eclissi di Sole.

 

PST Coronado foto Jacopo Baldi

PST Coronado foto Jacopo Baldi

PST Coronado foto Jacopo Baldi

PST Coronado foto Claudio Ciofi Caterina Notaro

 

E mentre il disco lunare sta uscendo dalla parte opposta, decretando la fine della centralità, ci si accorge che dalle parti di Denia le nuvole campeggiano ancora indisturbate…è stata davvero una brillante idea quella di lasciare tutto e venire qui!

 

PST Coronado foto Claudio Ciofi Caterina Notaro

PST Coronado foto Jacopo Baldi

PST Coronado foto Jacopo Baldi

PST Coronado foto Jacopo Baldi

 

Ore 12.30 circa: anche l’ultimo lembo di Sole è “libero” dal disco lunare e il sottoscritto non si può esimere dal fare dei paragoni con le eclissi totali che molti di noi hanno già visto (ad Antigua, in Ungheria, in Turchia, in Zambia). Ma era un’eclisse totale anche questa? Abbiamo realmente vissuto gli stessi intensi attimi di una totale?. La sensazione è che un ignaro “uomo della strada” possa semplicemente pensare ad una nuvola di passaggio sul Sole, l’anulare è senz’altro una preda da mettere nel carniere per un astrofilo, ma forse per quei viziati delle totali è un’eclisse in tono minore, una “mezza eclisse”, come alcuni di noi l’hanno ribattezzata.

Così riflettendo torniamo verso Denia, dove gli attivissimi astrofili dell’AAMA hanno organizzato un pranzo post-eclisse cui partecipiamo ben volentieri.

 

Claudio Ciofi
Circolo Casolese Astrofili "Betelgeuse" - Unione Astrofili Senesi