giovedì 03 gennaio 2013 14.24.40

 

 

 

Le nevicate di metà dicembre 2012

Prologo

L'inverno parte alla grande per la Brianza monzese, colpita ed affondata da due episodi nevosi che portano l'accumulo stagionale a 30cm. Si tratta della prima quindicina di dicembre più prolifica in quanto a neve dalla stagione 1990-91, ma è un "record" che può risalire a tempi addietro ben più remoti, probabilmente all'inizio inverno 1977-78.

Nella prima nevicata, avvenuta nel giorno di S. Ambrogio (7 dicembre), la Brianza monzese è risultata essere una delle zone maggiormente colpite dagli accumuli dietro solo al bresciano, al cremonese ed al mantovano che hanno rispettato le aspettative in fase previsionale, a differenza della bassa Brianza dove gli accumuli sono risultati essere superiori al previsto.

Ben colpita la zona anche al secondo passaggio avvenuto una settimana dopo, tra la sera di giovedi 13 e l'alba di sabato 15 dicembre, quando buona parte della Lombardia ha ricevuto ottimi apporti di neve, solo leggermente inferiori sulla parte orientale.

Al seguito del secondo passaggio nevoso, buona parte della pianura lombarda fa i conti con nebbie ed inversioni termiche che garantiscono temperature pienamente invernali ed un buon mantenimento del manto nevoso al suolo.

Cenni sinottici

Dopo una ultima parte di novembre non fredda e piovosa, con i primi giorni di dicembre si assiste ad un cambio configurativo che porta alla prima avvezione fredda di stampo invernale sulla nostra regione. Le correnti si dispongono da nord ed in Lombardia si attivano venti di favonio non particolarmente forti ma che contribuiscono a ripulire l'aria in una pianura avvolta dallo smog.

Il giorno 4 dicembre il passaggio di un debole cavo d'onda genera i primi fiocchi di neve della stagione in pianura, in particolare sul centro-est regione e con valori positivi ma con dew-point negativi grazie all'azione seccante del favonio soffiato nella giornata precedente.

A seguito del cavo d'onda transitato in mattinata, si attivano nuove correnti settentrionali nel corso della serata, anche se per le zone di alta pianura si tratta più che altro di deboli raffichette, la parte più attiva del föhn rimane a quote più elevate...

Una nuova passata favonica si manifesta il giorno 6 dicembre ed è quella determinante ai fini della nevicata in arrivo il giorno seguente; difatti questo nuovo impulso da nord ha il merito, oltre che quello di desaturare la colonna d'aria, di far entrare finalmente quel che mancava essenzialmente alla pianura Padana, e cioè una massa d'aria fredda sufficiente da poter creare un debole cuscino freddo al suolo sopra al quale scorrerà il flusso umido innescato il giorno successivo dal passaggio del fronte in arrivo dal nord Atlantico.

Nel pomeriggio del 7 dicembre entra la parte attiva del fronte che, grazie all'aria fredda appena affluita ed alla bassa umidità che favorisce wet-bulb negativi su tutta la colonna, genera le prime nevicate di un certo rilievo pur con temperature di partenza decisamente positive.

Queste prime nevicate colpiscono in maniera più incisiva la medio-bassa pianura centro-orientale, con gli accumuli più rilevanti su cremonese, bresciano e mantovano (fino a 10-15cm), ma anche la zona a nord di Monza ha avuto buoni accumuli e compresi mediamente tra 7 e 10cm; seguono milanese, comasco, lecchese e bergamasco con 3-8cm, il pavese con 3-5cm ed a chiudere il varesotto e la provincia di Sondrio con 0-5cm.

Nei giorni a seguire la presenza di neve al suolo, di aria fredda in quota oltre che la contenuta radiazione solare dovuta al periodo prossimo al solstizio invernale, genera forti gelate al suolo e clima freddo anche durante le ore diurne.

La circolazione si mantiene settentrionale ed un nuovo e più incisivo afflusso freddo dirige ancora in direzione del nord Italia e travalica l'arco alpino il giorno 11 dicembre nuovamente sottoforma di venti da nord.

Il freddo in quota si consolida nei due giorni successivi propagandosi anche al suolo e regalando forti gelate fino in pianura.

Nel frattempo avanza da ovest una vasta e profonda depressione dall'oceano Atlantico che genera la più classica delle situazioni favorevoli alla neve in pianura Padana, quella da raddolcimento provocata dallo scorrimento di aria umida e mite al di sopra del cuscinetto freddo intrappolatosi sulle pianure del nord Italia.

Tra la sera del 13 dicembre ed il 14 dicembre tutta la Lombardia viene ricoperta da una buona coltre di centimetri di neve, che cade in una prima fase anche con valori negativi in virtù ancora una volta dell'azione prodotta dalla precedente corrente favonica che ha preparato al meglio la colonna sovrastante la pianura spedendo i wet-bulb a valori negativi a tutte le quote. Con il passare delle ore la saturazione graduale della colonna tende ad inumidire la neve che si fa decisamente più pesante. Dopo una temporanea pausa durante le ore pomeridiane di venerdi 14 dicembre, in serata un secondo fronte raggiunge la regione riportando nuove precipitazioni che in un primo momento si presentano ancora nevose su gran parte della regione ma con graduale trasformazione in pioggia dalla tarda serata a partire dal bresciano.

Sull'angolo nord-occidentale della regione (alto milanese-Brianza-varesotto) il cuscinetto riuscirà a tenere fin verso le 5-6 del mattino di sabato 15 dicembre per poi lasciare spazio a qualche ora di pioggia per lo più di debole intensità. L'episodio porta in regione accumuli attorno a 20-25cm su milanese, varesotto, comasco, lecchese e bergamasco, 20-22cm sulla Brianza monzese, 15-20cm su lodigiano, pavese, cremonese, mantovano e bresciano, 20-40cm nel sondriese dove comunque bisogna tener conto anche di altitudini diverse da quelle di pianura.

Nei giorni successivi si susseguono deboli ondulazioni a relative pause anticicloniche che determinano un aumento delle temperature in quota ma generando a sua volta forti inversioni in pianura, con cieli spesso grigi per via di nebbie o nubi basse e temperature decisamente di stampo invernale. Lo strato inversionale perdurerà fino a sotto le feste quando il passaggio di un fronte atlantico proprio nella giornata di Natale spezzerà le inversioni in pianura determinando condizioni di tempo uggioso ed umido con piogge e nevicate solamente a quote elevate.

 

 

dal 14 marzo 2004

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