lunedì 09 aprile 2007 20.08.37

 

 

 

Nevicata storica del 26 e 27 gennaio 2006

Passeranno alla storia questi due giorni caratterizzati da una nevicata che ha pochi precedenti in passato e che non riscontrava eguali da almeno vent'anni! La nevicata del 26 e 27 gennaio 2006 ha assunto davvero carattere di eccezionalità in Lombardia, soprattutto per la parte occidentale della regione: varesotto, comasco, lecchese, milanese, lodigiano e pavese sono state colpite da nevicate molto intense e persistenti ma un pò su tutta la Lombardia la neve è caduta in gran quantità anche se nelle province orientali gli accumuli sono risultati meno cospicui a causa del sopraggiungere della pioggia nel corso di venerdi 27 gennaio.

A partire dalla fine della seconda decade del mese un vastissimo nucleo di aria gelida colpisce dapprima la Russia e poi in successione Scandinavia ed Europa orientale. I valori termici raggiunti in quelle zone sono davvero da brividi! Mosca raggiunge nel culmine del freddo minime anche di -31 e massime persino inferiori a -25, ed anche la penisola scandinava non viene risparmiata dall'intensissimo gelo in arrivo dalle regioni siberiane, con valori fino a -23/-24 e massime di -20 per Helsinki. Tutto questo è dovuto alla discesa di aria fredda proveniente dalla Siberia, dove la situazione era dominata dalla presenza di una figura anticiclonica a carattere termico. Il gelo avanza verso l'Europa centro-orientale: Varsavia scende fino a -26 e Berlino a -18 la mattina del 23 gennaio, ed anche le massime si mantengono tremendamente al di sotto dello zero.

Inizialmente i modelli, con previsioni a lungo termine, davano la possibilità che tale invasione fredda, che nelle regioni russe occupava una superficie veramente vastissima di gelo, potesse spingersi verso ovest ed entrare in Italia, portando ad una diminuzione di temperature cosi consistente da poter paragonare l'avvezione fredda a vecchi e storici episodi del passato. Col passare dei giorni tale ipotesi è stata accantonata a favore di un arrivo di freddo più moderato con formazione di ciclogenesi mediterranea e peggioramento che inizialmente avrebbe dovuto prediligere maggiormente l'est della Lombardia ed il Triveneto. E' martedi 24 gennaio quando i modelli cominciano ad aggiustare il tiro allineandosi tutti verso un'unica traiettoria: entrata da ovest di una depressione atlantica che ostacolata dalla presenza dell'anticiclone a nord e ad est andrebbe in cut-off isolandosi sulla penisola Iberica e richiamando, con un'onda depressionaria molto ampia, correnti di scirocco in risalita verso l'Italia. Risultato di tale configurazione sarebbe stato un'importante peggioramento con a questo punto favorito il nordovest, e con un'irruzione continentale appena avvenuta il peggioramento si sarebbe tradotto in nevicate diffuse, copiose e persistenti. E cosi avviene!

Cenni sinottici

Come detto, l'Italia viene investita da un'irruzione di aria fredda continentale prettamente da est. Il gelo scende dalla Russia e passa attraverso regioni già abbondantemente raffreddate.

Nei giorni a seguire la circolazione si mantiene orientale e fredda, anche se il grosso del freddo rimane confinato oltre le Alpi orientali. Tutto il nord, cosiccome gran parte del resto della penisola, viene avvolta da un'isoterma di -5° che se è vero che se confrontata con quanto si prospettava fino a qualche giorno prima si rivela essere un'irruzione fredda ridicola, da un'altra parte si rivela essere comunque un freddo piuttosto incisivo, proprio perchè proveniente da regioni in cui si registravano nei giorni precedenti valori termici davvero molto rigidi.

L'anticiclone si scinde in due parti: un massimo va a posizionarsi verso l'Europa orientale mentre un secondo massimo risale fin oltre la Gran Bretagna. Tra le due figure alto-pressorie scende immediatamente una saccatura supportata da aria molto fredda in quota, una cosiddetta "goccia fredda". Contemporaneamente in Atlantico scende una depressione scivolando lungo il bordo occidentale dell'alta pressione.

L'azione congiunta delle due figure di bassa pressione scaturisce in un aggancio che si realizza proprio nel corso di giovedi 26 gennaio: il fronte atlantico entra sull'Europa occidentale formando un minimo tra penisola Iberica e Marocco mentre la goccia fredda scende con traiettoria nordest-sudovest puntando proprio in direzione della depressione atlantica.

Le correnti si dispongo di conseguenza dai quadranti meridionali, richiamano aria umida e mite che scorrendo sopra allo strato di aria fredda sottostante affluita nei giorni precedenti dà luogo a nevicate insistenti in particolare sulla Lombardia. Le condizioni termiche sono ancora ottime, sia in quota (come mostra la mappa di analisi sotto), sia in pianura dove quasi ovunque in regione le temperature si mantengono per l'intera giornata sotto lo zero fatta eccezione per le province orientali dove i valori risalgono di qualche decimo in positivo.

La configurazione và ancor più delineandosi nella giornata successiva, venerdi 27 gennaio, quando l'ampia circolazione depressionaria abbraccia una superficie estesa dal vicino Atlantico fin verso il Mediterraneo e scavando un minimo tra le isole Baleari ed il golfo del Leone. Il richiamo meridionale da sudest (scirocco) si accentua sensibilmente e con esso le nevicate si intensificano e per tutta la giornata si mantengono di intensità tra moderata e forte. In pianura si assiste ad un lento ma graduale aumento delle temperature che risalgono sopra lo zero in gran parte della regione, a parte nel pavese, nel lodigiano ed in alcune vallate dove il cuscinetto è risaputo reggere meglio . La colonna d'aria sovrastante è però ancora in ottime condizioni e ciò consente alla neve di proseguire a scendere fino in pianura, dove gli accumuli stavolta sono veramente importanti! Si parla di quantitativi che variano dai 30 centimetri delle province orientali e fino a 50-60 centimetri sulla parte occidentale ed anche superiori tra comasco e varesotto, laddove lo staü si presentava più intenso. Dal bergamasco e proseguendo verso est in giornata la neve si tramuta in pioggia limitando gli accumuli che comunque hanno subito un buon contributo nella prima parte della giornata del 27 e dopo i già ottimi apporti ricevuti il giorno precedente. Nevica incessantemente invece fino a sera inoltrata sull'ovest Lombardia (ivi compresi anche settori settentrionali e meridionali) dove l'intensità va calando dal tardo pomeriggio ma con ancora momenti di ripresa talvolta intensi ed apportatori di ulteriori centimetri, divenendo comunque via via più pesante col passare delle ore specie in zona Milano e limitrofi dove compare anche qualche goccia di pioggia in tarda serata. Pioggia che poi cadrà debolmente anche nella giornata successiva con temperatura via via in aumento e neve che scioglierà molto rapidamente dato il perdurare di condizioni di cieli chiusi ed umidità molto elevata e la mancanza di gelate nelle ore immediatamente successive al termine degli episodi nevosi. 

Curiosità: la goccia fredda arrivata dal nord Europa e che ha innescato l'aggancio con la depressione atlantica, nelle giornate tra sabato 28 e domenica 29 gennaio traslando verso ovest richiamata dal minimo principale posizionato sempre in prossimità della penisola Iberica, ha determinato condizioni di freddo e neve persino in zone dove la neve mancava da moltissimi anni; un esempio su tutti la sempre mite Lisbona, dove nel pomeriggio di domenica la neve è caduta mista od a tratti anche senza pioggia, un evento che non capitava dal 1956, ma neve anche in Spagna, a Valencia cosiccome a Barcellona.

La cronaca

Lunedi 23 gennaio: in nottata comincia l'afflusso di aria fredda da est, la stessa aria fredda che in Russia ed Europa centro-settentrionale ed orientale aveva determinato temperature rigidissime e gran gelo. L'avvento di aria fredda da est si manifesta, come di consueto, con un aumento della nuvolosità sulla Valpadana e soprattutto a ridosso delle Prealpi e nel Piemonte occidentale. Temporanee schiarite pomeridiane fanno risalire la temperatura massima a +5.2° ma la ventilazione è fredda e, dopo nuove coperture nel tardo pomeriggio, seguono nuove schiarite durante la sera e la temperatura comincia a scendere. Trieste, tutto il giorno sotto la Bora, dopo una minima di -4, in giornata non risale sopra lo zero.

Martedi 24 gennaio: cielo sereno e minima di -6.8°. La giornata trascorre serena e fredda, la massima rimane molto contenuta e si attesta a soli +1.9°. E' il giorno delle prime conferme circa l'avvento di un peggioramento che per il nordovest potrebbe significare nevicate davvero consistenti. Nel frattempo si attenua il freddo nell'Europa settentrionale, ancora gelo invece sull'Europa centrale ed orientale (Mosca -21, Berlino -17, Varsavia -27, Vienna -17). Freddo anche in Grecia, nevica ad Atene!

Mercoledi 25 gennaio: ulteriore raffreddamento notturno, l'aria continentale si adagia gradualmente al suolo e si manifesta con un ottimo -8.6° a Barlassina ed una sfilza di valori compresi tra -6 e -10 su praticamente tutta l'area lombarda. Anche le massime si mantengono molto basse, praticamente stazionarie rispetto al giorno prima (+2.0°). Altre minime del nord Italia parlano ovviamente di gran freddo diffuso: Aosta -10, Milano -6, Piacenza -8, Verona -9, Bologna -9, Cameri -10, Bolzano -8, Treviso -8, Torino -7, Trieste -6, Venezia -8, Udine -10, Tarvisio -18, Pisa -6, Perugia -9.

Ancora freddo, ma in attenuazione, in Europa: Mosca -15, Berlino -10, Varsavia -20, Vienna -12, Monaco -12, Zurigo -11, Belgrado -13, Bucarest -17, Praga -15, Sofia -15.

Ad un giorno dagli eventi tutte le previsioni si allineano: neve abbondante prevista tra Piemonte e Lombardia. Si stimano accumuli compresi tra 30 e 70cm in pianura su queste zone. Per gli appassionati di meteorologia e di neve è una giornata di grande attesa ed ansia, di paura di ritrattazioni dell'ultimo momenti per alcuni, di sicurezza di apprestarsi a vivere un evento eccezionale che rimarrà nella storia e nei ricordi per altri. E' preallarme NEVE!!

La giornata si conclude serena e con temperature in picchiata: alle ore 21 a Barlassina si è già sotto i -4 e termicamente la situazione è messa persino meglio dell'ormai famosa "GRANDE NEVICATA" del 3 marzo 2005.

26 gennaio 2006 - Arriva la neve

Giovedi 26 gennaio: durante le ore notturne si tocca una minima di -7.5° poi la nuvolosità va addensandosi rapidamente. E' l'inizio di una due giorni indimenticabile per i cosiddetti "nivofili" (tradotto amanti della neve). Alle 7:30 del mattino il cielo è già coperto e la temperatura è ancora nettamente sotto lo zero: -4.6°!

A Genova, dove pure è prevista neve, il peggioramento è già in atto e piove con +3°, cosiccome ha già cominciato a nevicare sulla Lombardia meridionale fino alle porte di Milano.

Anche qui, alle 8, iniziano a cadere i primi timidissimi fiocchetti. Sono sparsi fin verso le 9:30, poi cominciano a cadere più continui, fini ma abbastanza fitti da consentire, grazie anche al gelo pre-esistente ed ancora in atto, di cominciare ad accumulare il primo velo bianco. Durante la mattinata la nevicata si mantiene di intensità debole-moderata ma tanto basta per accumulare i primi 3cm entro mezzogiorno.

E' nel pomeriggio che la situazione è prevista in ulteriore peggioramento, ed infatti la neve si intensifica, i fiocchi si allargano e l'accumulo cresce a vista d'occhio. Le auto mostrano i segno di una giornata di gelo assoluto, con i ghiaccioli che pendono dai paraurti. Questa è l'essenza della stragrande maggioranza degli appassionati meteo, che vedono nell'inverno, nel gelo e nella neve le maggiori soddisfazioni.

La massima del pomeriggio (temporanea) registra uno straordinario -2.3°, probabilmente per molti la massima più bassa dopo l'intensa irruzione che colpì la Lombardia nove anni addietro (meglio conosciuta come "Burian '96"). Con l'arrivo del buio e l'intensificazione delle precipitazioni la temperatura scende nuovamente fino a -2.8°. I fiocchi sono leggerissimi ed asciuttissimi, attaccano ovunque, ed illuminati dai fari delle auto si "accendono", sembrano dei brillantini che cadono dal cielo. Il suolo, gelato, non riesce a respingere l'attacco dei fiocchi che si fanno sempre più numerosi, che si incollano letteralmente sulle strade ghiacciando all'istante e formando una pericolosissima lastra bianca sopra al quale le auto vanno in tutte le direzioni tranne quella impostata dal guidatore. Alle ore 18 al suolo si hanno già 9cm di neve gelata.

Tra il tardo pomeriggio e la sera si ha una fase di stanca dei fenomeni: non cessano, tutt'altro; è il pomeriggio che ha dato un primo assaggio di ciò che ci attendeva nell'arco dei due giorni. Si ha solo un temporaneo indebolimento della neve, che continua a cadere comunque abbastanza fitta anche se fine. L'azione dello scirocco comincia però a farsi sentire e le temperature risalgono, lentamente ma gradualmente.

Anche sul resto del nord la situazione va complicandosi; nevica anche a Genova, dove la temperatura è calata a +1°.

Un nucleo di precipitazioni risale tra le 23:30 e mezzanotte, e l'accumulo neve schizza letteralmente da 12cm a 18cm, accumulo ufficiale del 26 gennaio. In tante altre zone, dove le nevicate sono cominciate prima, gli accumuli superano anche abbondantemente i 20cm. Accumuli che si possono già considerare abbondanti se rapportati alle nevicate degli anni precedenti dove difficilmente si superavano i 20cm. Ed il grosso del peggioramento non si è ancora manifestato ed è alle porte, pronto ad abbattersi nelle ore immediatamente successive alla mezzanotte.

La temperatura prosegue il suo lento aumento ma per il momento è ancora più che rassicurante per la caduta di neve, -2.0°

 

 

dal 14 marzo 2004

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