mercoledì 03 settembre 2008 19.14.10

 

 

 

Il lungo resoconto dell'episodio del Burian di fine dicembre 1996

Si tratta dell'episodio meteorologico che più mi è rimasto impresso nella mente per cui questo reportage verrà raccontato in maniera un pò diversa da come fatto con tutti gli altri. Alle nozioni tecniche che hanno portato alla realizzazione di questo episodio di freddo intenso e diffuso con nevicate quasi ovunque in Italia, verrà esposto anche un resoconto dai connotati molto più emotivi, descrivendone quindi le emozioni che da meteo-appassionato provai in quel periodo che per me personalmente rimane l'episodio più bello che abbia vissuto, ancor più della storica neve di gennaio 2006, in quanto il Burian del 1996 non si racchiude in un singolo episodio di neve di per sè ma rasentò la perfezione in fase di preparazione e avvenimento del tutto.

Cenni sinottici

Il nord Italia arriva da un periodo mite ed umido, in particolare dalla seconda decade il tempo si è presentato spesso uggioso e piovigginoso, non freddo con sporadiche comparse di sole tra le nuvole e rarissime gelate. Anche il tempo di Natale è contraddistinto da clima mite e bagnato ma all'orizzonte si profila finalmente un cambiamento.

Sull'Europa settentrionale si è andato consolidandosi un ampio e potente anticiclone termico a carattere freddo, supportato in quota da una struttura di bassa pressione ed apportatore di temperature molto basse sulle regioni scandinave.

L'ennesima perturbazione porta condizioni di brutto tempo anche nella giornata di Natale ma è evidente l'ampio anticiclone posizionato sulle regioni settentrionali europee e la vasta distesa gelida tra la Scandinavia e la Russia europea, pronta a rigettarsi verso il Mediterraneo grazie all'orientamento delle correnti che tendono a disporsi da est verso ovest.

Dalla giornata di S.Stefano cessano le precipitazioni e si aprono alcune schiarite; entrano prepotentemente le correnti orientali in Valpadana e comincia a nevicare sulle regioni centrali adriatiche, primo sensibile ribasso delle temperature.

Mentre sull'Italia settentrionale il tempo migliora per la vicinanza della zona di alta pressione ma il clima si raffredda ulteriormente, al centro ed al sud imperversano nevicate anche importanti per una depressione posizionata all'altezza del mar Jonio, situazione classica da irruzione fredda dai quadranti orientali. Sul nordest e le regioni adriatiche entrano isoterme bassissime e la neve gela letteralmente al suolo. Sul nordovest tempo migliore a parte sul Piemonte occidentale dove lo stau agisce provocando annuvolamenti e mantenendo i cieli chiusi.

Anche nelle giornate seguenti persiste una corrente fredda orientale che se al nord significa un ulteriore raffreddamento termico (gran parte delle temperature massime si mantengono sotto lo zero anche in pieno giorno col sole), al centro-sud si traduce in ulteriori nevicate e sempre supportate da temperature bassissime. Le nevicate sulle regioni adriatiche e meridionali si protraggono fino alla giornata di domenica 29 dicembre, quando lo sconfinamento delle condizioni perturbate sul versante tirrenico determinano nevicate anche sulla capitale, mentre la situazione va progressivamente migliorando dalla giornata di lunedi 30 dicembre ed in particolare nei giorni a venire quando il repentino aumento delle temperature provocherà anche un veloce scioglimento dell'abbondante neve caduta sul finire del mese.

Diversamente, e per la precisione inversamente, sul nord Italia alle iniziali condizioni di freddo molto intenso che hanno determinato valori notturni gelidi e negativi anche di giorno con il congelamento parziale di alcuni tratti della laguna veneta, si vanno a creare le condizioni più ideali e classiche per nevicate di rilievo, quelle da scorrimento di aria più mite su un cuscinetto freddo sottostante. E cosi l'approssimarsi dal Mediterraneo occidentale di una zona depressionaria condiziona il tempo sulle regioni settentrionali a partire da lunedi 30 dicembre e per diversi giorni la Lombardia viene investita da nevicate importanti date le precedenti condizioni di gran freddo che hanno consentito alla neve di cadere a più riprese stante l'avvicendarsi di diverse perturbazioni in arrivo da ovest.

Una prima perturbazione entra sul nord Italia lunedi 30 dicembre e determina le prime nevicate da scorrimento con valori termici veramente eccezionali e che non si verificavano da molti anni; i fiocchi bianchi cadono infatti con temperature comprese tra -3 e -5°! Gli accumuli medi per la Brianza si aggirano attorno ai 25cm, qualcuno più qualcuno meno.

Dopo una breve pausa nel pomeriggio di martedi 31 dicembre, una seconda perturbazione apporta nuove condizioni di maltempo proprio nella serata di S.Silvestro. Le condizioni meteorologiche sono ancora decisamente nevose e la Lombardia saluta il 1997 sotto una nuova e fittissima nevicata che assomma altri nuovi 20-25cm alla neve già caduta solo poche ore prima.

L'episodio del Burian di fine dicembre 1996 volge lentamente al termine, il cuscinetto freddo sotto l'ormai incalzante afflusso delle correnti più miti va pian piano assottigliandosi ma una nuova perturbazione che segue la medesima traiettoria delle due che l'hanno preceduta si presenta sul nord Italia nella giornata di giovedi 2 gennaio 1997 e sono ancora fiocchi di neve a cadere dal cielo per molte zone della regione, anche se stavolta in concomitanza di una precipitazione ben più bagnata e pesante ed accompagnata anche da periodi di sola pioggia.

Nei giorni successivi il cielo si manterrà per lo più molto nuvoloso anche se le precipitazioni assumeranno solamente carattere sporadico; tuttavia le temperature stenteranno a riprendersi e si manterranno su valori ancora piuttosto bassi per svariati giorni.

 

 

dal 14 marzo 2004

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