Gli Arredi Shakers



Etichetta per i mobili con il marchio registrato nel 1873.Questo spazio è dedicato ai famosi arredi shakers. Gran parte dei contenuti presenti sono già stati pubblicati su testate giornalistiche o su altri siti. L'intento è quello di fornire argomenti in lingua italiana riguardante questi arredi che hanno rivoluzionato l'architettura del mobile. Siamo lieti di riceve contenuti e segnalazioni di link per arricchire questo contenitore [Arredi_Shaker at libero.it]. Dove possibile sarà citata la fonte.

Lo stile Shaker: mobili e arredi come espressione di fede
(da DeAgostiniedicola - autrice: Angela Agrati)

I primi Shakers arrivarono in Massachusetts (USA) nel 1774, quando "Mother" Ann Lee ed un gruppo di otto proseliti furono costretti ad emigrare per sfuggire alle persecuzioni della chiesa anglicana.

E' soprattutto negli Stati del New England che gli adepti si raggruppano per diventare una delle sette più grandi e conosciute del XIX secolo. Verso il 1840, circa seimila "fratelli e sorelle" vivevano in 19 villaggi ben organizzati ed autosufficienti.
Il loro declino comincia dopo la guerra civile americana; l'ultima comunità sopravvissuta con otto residenti ha sede a Sabbathday Lake, nel Maine, mentre alcuni di questi villaggi sono diventati veri e propri musei.

Sono chiamati Shaking Quaquers, "i quaccheri che si agitano", perché durante le cerimonie religiose ballano, scuotendo ed agitando mani e piedi, per liberarsi dai peccati e dalle influenze negative del "mondo".

Il valore della collettività, la proprietà comune, il celibato, il pacifismo, la parità dei sessi, la pubblica confessione dei peccati sono le basi della loro filosofia religiosa.

Guidati dal principio che la bellezza risiede nell'utilità e fautori dell'assoluta identità tra forma e funzione, gli Shakers bandiscono ogni elemento non essenziale dagli oggetti che costruiscono, anticipando così di oltre 100 anni le moderne teorie del design.

Convinti di realizzare il "paradiso sulla terra", ogni gesto quotidiano diventa un'espressione di fede, fondata sul lavoro, l'ordine, la pulizia e la perfezione: "Lavora come se tu avessi mille anni da vivere e come se tu dovessi morire domani" era l'insegnamento di Ann Lee.

L'ordine è indispensabile per gli Shakers: ogni cosa deve avere il suo posto. Tipico esempio di funzionalità è una fascia in legno dotata di pioli sistemata lungo le pareti per appendere abiti, cappelli, attrezzi e... sedie.

Lungo tutto il XIX secolo, i loro prodotti trovano grande eco in tutti gli Stati Uniti, nel 1876 partecipano persino all'esposizione universale di Philadelphia. A loro si devono centinaia di invenzioni che condividono con il mondo esterno senza pretendere il brevetto, dalla sega circolare alla molletta per il bucato, dalla sedia a rotelle alla scopa piatta che rimpiazzava le vecchie ramazze tonde.
Gli articoli prodotti sono i più disparati: sementi, confetture, scatole, panieri, stoffe, scope e soprattutto mobili.

I mobili Shaker sono contraddistinti da una speciale eleganza, una bellezza semplice, una grazia spirituale che scaturisce da una vita dedita al raggiungimento della perfezione.

Producono credenze, armadi, cassettoni con ampi e numerosi cassetti per riporre biancheria ed ogni genere di oggetti, spesso inseriti in appositi vani ricavati nelle pareti, una sorta di moderni armadi a muro che avevano il vantaggio di evitare il depositarsi della polvere; e ancora tavoli, scrittoi e letti che poggiano su ruote di legno, per facilitarne lo spostamento.

La tipologia di mobili più famosa e conosciuta è rappresentata dalle sedie, in particolare la cosiddetta " ladder back chair", (letteralmente con schienale a pioli) una sedia cioè con alto dorsale raccordato da una serie di traversi che ricorda, appunto, una scala a pioli.
Sempre per facilitare la pulizia, le sedie sono particolarmente leggere, così che possano essere agganciate alle pareti per liberare il pavimento.
Le sedie dei refettori invece hanno schienali bassi, per essere spinte completamente sotto i tavoli.

I pezzi firmati sono molto rari: marcare gli articoli prodotti, significa superbia e amor proprio. Su alcuni pezzi dell'800, tuttavia, i collezionisti possono trovare due sigle che indicano l'anno di produzione o una combinazione di numeri e lettere.
Un discorso diverso vale per gli articoli destinati al commercio: ben presto, infatti, gli Shakers cominciano a produrre anche oggetti destinati alla vendita, riscuotendo grande successo presso la borghesia; parecchi furono marcati, soprattutto le sedie.

Gli Shakers registrano un marchio nel 1873 e applicano etichette alle sedie, generalmente su una gamba o sullo schienale.
Le sedie autentiche, comunque, hanno una patina inconfondibile, che non può essere riprodotta. Molte sono costruite con legni misti, come una combinazione di noce e acero; le riproduzioni, invece, generalmente utilizzano un unico tipo di legno.

Il legno è considerato una bellezza naturale, un dono divino: il ciliegio biondo, il pino naturale e la betulla bianca sono i materiali prediletti.
Le stoffe utilizzate per l'arredamento ed il vestiario sono naturali, rustiche, di colori tenui e delicati, prediligendo il cotone, la lana e la seta.

Gli Shakers usano tinte ricavate dalle piante e dalle terre per colorare mobili, pareti e stoffe: rosso, blu pallido e intenso, ocra, lavanda e vari tipi di arancio sono i colori più rappresentativi.

La produzione di scatole ovali e i pregiatissimi cesti, in diverse fogge e dimensioni, sono un'altra testimonianza della loro straordinaria abilità artigianale.

Di una bellezza austera, lo stile Shaker non è mai stato così apprezzato come ai giorni nostri, nel mondo intero.
Il mobile autentico è molto ricercato. Non è insolito, per un pezzo originale, raggiungere quotazioni d'asta di diecimila euro

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