La mia città... che posso dirti? che è la mia migliore amica? che ci scambiamo segreti inconfessabili, tristezze e risate. Roma è una donna dai mille volti che si rivelano come fotografie.... pose magiche di un sapiente fotografo.... E' una prostituta di classe ... di tutti ma tua se sai innamorarti di lei... incondizionatamente....
C'è la Roma del Pincio.. una sorta di balcone che si affaccia su piazza del popolo.... due braccia chiuse a cerchio... i seni ... due chiese simmetriche e distinte.. fiere e vanitose... e dall'alto puoi vedere quel corpo sinuoso e accogliente. In quell'abbraccio gente che col viso in alto cerca di carpire segreti che sono nell'aria ma impalpabili... una Roma a volte infastidita nel suo grembo.. troppo chiasso e troppi discorsi... troppa gente frenetica ma si sa... al rientro dal lavoro tutti vanno troppo di corsa... odori acri e clacson... e gente distratta che le passa a fianco e la attraversa senza sfiorarla...
La Roma comprensiva dei viali alberati e silenziosi nella luce del crepuscolo.. quando gli storni tornano ai nidi... e li senti cinguettare in un'orchestra gioiosa... quando quel filo di vento ruba alle fronde il vissuto del mattino... e lascia che la quiete lentamente si riimpadronisca del silenzio.... tra uno sbuffo di un vecchio tram e i primi chiarori di antichi lampioni...
La Roma dei vicoli nascosti... dove sorrisi e bestemmie si intersecano in vite passate e future... dove vecchie fontane scrosciano storie di anime sante e disperse... gocce d'acqua che ripercorrono in un moto perpetuo lo stesso percorso.. come una nenia tramandata da madre in figlia.. gocce che hanno sfiorato mani... ricche o povere.. mani senza differenza di colore... gocce che hanno lenito anche solo per un attimo dolori nascosti....
La Roma complice della notte con le luci arancioni soffuse... che ti offre i suoi segreti.. che si lascia scoprire senza pudore... una donna splendida che si lascia osservare spogliarsi dallo spiraglio della porta socchiusa; l'orgoglio del colosseo.. che non ammetterebbe mai la propria tristezza intrisa in urla lontane nel tempo... la sua sabbia non piu' colore dell'ambra ma del tramonto rosato di vite spezzate... pronto a mascherarsi di nuovo di rossi mantelli per il turista ignaro dei suoi mesti sospiri...
La Roma che ti sorride dolcemente... quando di notte non riesci a dormire e ti invita a confidarti sui gradini lambiti dalle acque del suo fiume che nelle ore silenziose e buie diventa un nastro magico e vitale che ti sussurra parole incomprensibili e incantate.. sussurri che ti restano nella mente quando cerchi risposte a domande che non trovi ... sussurri che diventano una mano tesa sulla nuca.. rassicurante e tenera... che ti scompiglia i capelli...
che dirti.. altre mille cose o forse nessuna.... regalarti la curiosità di scorgere, nella mia città, ciò che a me, essere fortunato.... regala tutti i giorni.... (Annalisa)


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