Rivelazioni!!!, Gli agenti segreti parlano!

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"Dove c'è anima viva, si trova anche un'emittente della CIA".

Adolf Abel, spia sovietica

RIVELATORI E RIVELAZIONI

Chi sa comincia a parlare. Bob Lazar: "Ho visto uno scafo alieno". Tony Pelham: "Fermato dai militari". Parla Victor Marchetti, vicedirettore della CIA: "Insabbiammo la verità sugli UFO". La sconvolgente rivelazione di un membro del Majestic. Gli extraterrestri sono fra noi. Operazione R.Y.A.N.: distruzione della Terra

SI ROMPE IL MURO DEL SILENZIO

Dalle analisi dei documenti sulla storia dell'ufologia, abbiamo notato una verità nota a molti ufologi: per anni la CIA ha viziato il materiale ufologico, arrivando ad utilizzare mezzi talvolta violenti pur di mettere a tacere i personaggi più scomodi. Questo avveniva di preferenza non con ufologi, ma con scienziati o personaggi pubblici (magari folkloristici) che potevano avere un forte ascendente sulle masse o per credibilità scientifica, come il fisico James McDonald, o per carisma, come il contattista Church Bryant. E questo modus operandi era perfettamente in linea con le tecniche violente operate dai maccartisti in piena guerra fredda. Dal '47 al '67. Col tempo le cose sarebbero mutate. La contestazione studentesca, l'antimilitarismo ed i movimenti liberi che osavano criticare a viso aperto la politica dura del governo avrebbero messo in crisi certi sistemi della CIA. Che si sarebbe ammorbidita, almeno su certe questioni. I ricercatori UFO non sarebbero stati più eliminati fisicamente. Ma sarebbero stati screditati. In maniera molto semplice: montando, ad esempio, delle false accuse, magari a sfondo sessuale. Come successe al maggiore Wendelle Stevens, noto divulgatore UFO, accusato di violenza carnale su minori, un'accusa che, in un Paese bacchettone e puritano, puo' distruggere definitivamente un uomo. O, in altri casi, facendo filtrare false dichiarazioni, volutamente gonfiate, che rimettevano in discussione quanto rivelato da personaggi piu' attendibili. Così, se un Bob Lazar dichiarava di aver lavorato in una base segreta ove erano custoditi degli scafi alieni, altri dieci personaggi, da John Lear a Bill Cooper, se ne uscivano confermando la storia ma arricchendola di dati inverosimili, come la presenza di alieni vivi e bellicosi all'interno della stessa base, con il tacito consenso del governo, screditando tutta la vicenda.

Gli anni '70, '80 e '90 sarebbero stati caratterizzati non piu' dalla violenza fisica ma da quella verbale. Dal discredito o, per dirla all'americana, dal debunking.

Si trattava di una tecnica già collaudata, sperimentata a livello embrionale già negli anni '40, quando la CIA e l'USAF si servivano semplicemente dei dispacci-stampa.

Leggendo i quotidiani dell'epoca ci siamo resi conto del modo con cui l'opinione pubblica venisse allora indirizzata sull'argomento UFO.

Infatti, dopo il clamoroso comunicato di Walter Haut sul crash di Roswell, il New York Times del 9 luglio aveva scritto:"A Washington il generale Hoyt Vandemberg, capo dell'Air Force, si è precipitato nell'ufficio stampa del suo Quartier Generale. Gli esperti atomici della capitale erano certi che l'oggetto trovato non fosse di loro progettazione. Alla fine, un ufficiale della stazione meteo di Fort Worth, Irving Newton, ha risolto il mistero dicendo che era un pallone sonda usato per determinare la velocità dei venti ad alta quota".

Lo stesso quotidiano, cinque giorni prima, commentando un'ondata di avvistamenti UFO,riportava che "un'inchiesta preliminare sui rapporti di strani dischi volanti visti a 12.000 miglia sugli Stati dell'est non ha prodotto alcun dato in grado di autorizzare ulteriori investigazioni". E l'USAF commentava: "Noi non abbiamo alcunchè che potrebbe dare un fondo di vero a un rapporto giunto la settimana scorsa da un uomo d'affari che volava a Boise, nell'Idaho...".

Le indagini, invece, proseguivano eccome. Ma ci sarebbe voluto del tempo affinchè al pubblico questo venisse svelato. L'Aereonautica, difatti, cominciava a ridimensionare il fenomeno, appoggiandosi ai soliti improvvisati esperti di turno. Il Times del 1 gennaio 1948 avrebbe titolato: "Il dottor C.C.Wylie è stato chiamato a parlare sull'isteria di massa degli UFO". In questo modo il governo bollava automaticamente di labilità psichica tutti i testimoni.

Un'ondata di apparizioni UFO sul Connecticut e Queens, nel settembre del '47, veniva spiegata con i soliti palloni sonda. Stessa spiegazione, il 1 giugno 1949 per gli UFO su Dedham, visti il giorno prima. Revisionista del momento, il MIT, un istituto più volte coinvolto con le alte sfere Majestic. A rincarare la dose ancora Wylie, il 27 dicembre 1947: "I dischi volanti sono il più recente esempio di isteria su scala nazionale".

Queste spiegazioni non servirono molto, perchè gli avvistamenti cominciarono ad arrivare da ogni dove. Come da Radkersburg, fra Austria e Jugoslavia, l'8 luglio.

Per fronteggiare il fenomeno le autorità saranno costrette a far scendere in campo un'autorità come Donald Menzel.

Successive ondate nel '50, nel '54, nel '73 e nel '78 porteranno ad un mutamento di tecnica nella politica di camuffamento. Le involontarie notizie fornite dalla stampa non sarebbero più bastate. Occorreva schierare tutta una serie di personaggi, alcuni in malafede altri pedine inconsapevoli, perlopiù provenienti da ambienti militari, che sarebbero diventati ingranaggi del cover up americano.

PAUL BENNEWITZ E JOHN LEAR

Paul Bennewitz, medico di professione, comparve per la prima volta sulla scena ufficiale nell'estate dell' '84 grazie ad un articolo di Tom Adams sul numero 21 della rivista Stigmata, a proposito di animali mutilati dagli UFO.

Bennewitz veniva associato ad una certa July Doraty, una donna che si diceva rapita dagli alieni assieme alla figlioletta. A bordo del disco la donna avrebbe visto, con orrore, degli organi umani fluttuare dentro recipienti, insieme ad alcuni corpi. Sotto ipnosi la donna avrebbe ricordato alcuni alieni bassi e macrocefali intenti a mutilare una mucca e a smembrare i pezzi dentro alcuni catini. Quando gli alieni avrebbero disteso sullo stesso lettino la figlia di July, questa si sarebbe messa ad urlare come un'ossessa. Dalla piccina i medici extraterrestri avrebbero prelevato solo alcuni campioni di pelle, dal cavo orale. Poi, dopo aver esaminato anche la donna, le due sarebbero state rilasciate a terra. Dopo aver inserito loro un piccolo oggetto metallico, la cui esistenza sarebbe stata confermata, a detta della donna, da alcune radiografie.

Bennewitz, all'epoca, era un ufologo dell'associazione APRO. Attualmente è proprietario di un'azienda di materiale elettronico ad Albuquerque, fornitrice della base militare di Kirtland. Da quest'ultima, con un computer,

Bennewitz avrebbe captato una comunicazione segreta, ove un militare raccontava di un sotterraneo top secret abitato da alieni, ad un chilometro dalla riserva indiana di Jicarillas, a ovest di Dulce, Nuovo Messico. La notizia sarebbe stata confermata, sotto ipnosi, anche dalla Doraty.

Tale base sarebbe stata concessa dal governo USA agli alieni in cambio di tecnologie avanzate. Gli extraterrestri avrebbero chiesto per controparte ben quattro basi sotterranee, dove avrebbero potuto sezionare animali e uomini, rapiti con il beneplacito del governo che non sarebbe intervenuto per contrastare i loro allucinanti programmi. Almeno due di queste basi sarebbero conosciute: Kirtland ed Holloman. Una terza si troverebbe in una zona imprecisata del Texas. Sempre a detta di Bennewitz, almeno sei differenti razze di alieni avrebbero visitato la Terra. Alcuni disponevano di UFO in grado di rendersi invisibili agli occhi umani. Quindi, esseri con sembianze umane, umanoidi e nani macrocefali avrebbero segretamente occupato delle basi sotterranee. Tra i tanti, un gruppo di alieni proveniva dal sistema stellare di Zeta Reticuli. Tale affermazione si ricollegava ad una storia che risaliva al 1961, in base alla quale due coniugi americani, gli Hill, trascinati all'interno di un disco, avrebbero visto su un libro alieno una mappa stellare in seguito identificata - a torto o a ragione - nel sistema di Zeta Reticuli.

Sempre per Bennewitz,lo scopo principale di alcuni di questi umanoidi era recuperare alcuni elementi chimici per ottenere sostanze organiche in grado di assicurare la continuità della propria specie. A sentire il racconto di Bennewitz, egli sarebbe riuscito anche a fotografare sia gli umanoidi che i nani macrocefali. Ma. alla prova dei fatti, l'uomo non fu abbastanza convincente quando si vide costretto a spiegare come fosse riuscito a scattare fotografie così sensazionali.

Bennewitz disse anche che nel 1979 la base di Jicarillas era stata abbandonata dopo un violento contrasto tra alieni e militari, che era sfociato in un sanguinoso combattimento, che aveva causato un centinaio di morti. Curiosamente a partire dall'inizio degli anni '80 il fenomeno delle mutilazioni animali divenne più raro in quella stessa zona ma, probabilmente, si trattò soltanto di una coincidenza. Bennewitz aveva in serbo altre clamorose rivelazioni che coinvolgevano altre persone, come il sergente G. Valdez, che frettolosamente sconfessarono l'uomo. Paul Bennewitz, infatti, sosteneva che gli alieni inserivano delle sonde nel cervello dei soggetti rapiti per poterli sorvegliare e manovrare a distanza, costringendoli, per esempio, a resistere all'ipnosi. Questo dato, però, venne clamorosamente smentito dalle decine di sedicenti rapiti che, invece, si sottoposero tranquillamente alle sedute di ipnosi regressiva.

A quanto si sa, Bennewitz aveva stretti contatti con un uomo dei servizi segreti, certo Richard Doty. Costui è in realtà un noto debunker, autore del discredito di altri personaggi dell'ufologia americana. Compito di Doty, come si ricava da indiscrezioni e documenti FOIA, sarebbe stato rendere innocuo Bennewitz, dopo che questi aveva per sbaglio intercettato non già una comunicazione sugli alieni, ma sullo scudo stellare. Informazione codificata, in seguito viziata con informazioni UFO false per creare confusione.

A questo si aggiunge la credulità (o la malafede?) di Bennewitz, le cui rivelazioni sono un abile miscuglio di vero e falso. Come dimostra il fatto che il nostro sia arrivato ad insinuare che Hynek fosse un agente del governo incaricato di controllare l'informazione ufologica - come l'ammiraglio Roscoe Hillenkoetter- e dunque, nient'altro che una pedina della congiura del silenzio.

Nell'ottobre del 1987 il ricercatore Gerald Schultz di Tucson riuscì ad incontrare questo enigmatico personaggio ad Albuquerque e a parlargli per alcuni minuti. All'epoca Bennewitz si era ritirato dalla scena ufologica e non concedeva più interviste e colloqui a nessuno. Ed aveva invitato molti ricercatori ed ufologi a fare altrettanto, ritirandosi a vita privata perchè "la divulgazione ufologica poteva avere riflessi negativi sull'opinione pubblica ed era meglio nascondere la verità per il bene della società umana". Con il classico atteggiamento del frustrato incompreso, Bennewitz aveva motivato il suo pessimismo a seguito della scoperta di "creature aliene profondamente ostili, più avanzate tecnologicamente ma moralmente diaboliche".

Concluse dicendo che la base di Dulce non era più in funzione, quindi sbattè la porta in faccia a Schultz.

É chiaro che il nostro sia stato manipolato dai servizi segreti. E non solo perchè il suo nome compare in alcuni carteggi declassificati, rilasciati col FOIA, che dimostrano l'attenzione del governo verso questo personaggio (1). Ma anche e soprattutto perchè una delle fonti di informazioni del nostro è Richard Doty, colui che sarebbe comparso in televisione nell' '88 con il nome di Falcon, autore di rivelazioni tanto mirabolanti quanto impossibili. Lo stesso che avrebbe cercato di screditare anche la giornalista Linda Howe, promettendole, nel 1983 a Kirtland, nientemeno che un'intervista con un alieno.

Altro personaggio manipolato dalle perle ufologiche di Falcon sarebbe stato un certo John Lear.

Figlio di un noto costruttore di jet privati, Lear iniziò ad occuparsi di UFO nel 1986. Nel gennaio 1988, influenzato dalle molte informazioni giunte in suo possesso, soprattutto sulle mutilazioni animali, sui rapimenti e, in maniera particolare, dai resoconti di Bennewitz, realizzò un volumetto di dieci pagine dal contenuto a dir poco sconcertante.

A detta di Lear, infatti, tra il 1969 ed il 1971, il governo americano, attraverso i membri del Majestic 12, aveva venduto la Terra agli extraterrestri in cambio di informazioni tecnologiche avanzate. In pratica gli alieni, o E.B.E. (Entità Biologiche Extraterrestri), avrebbero potuto continuare indisturbati a rapire e a sezionare uomini e animali con la complicità del governo che, da parte sua, avrebbe provveduto a nascondere ogni prova, ridicolizzando i testimoni, sviando l'attenzione del pubblico e dei media con pseudoprogrammi di ricerca radioastronomica e spargendo il discredito sull'argomento UFO. Tale comportamento sarebbe stato dettato dalla paura di una reazione incontrollata delle masse nell'apprendere l' orribile verità. Sulla falsariga delle reazioni studiate dopo l'ondata di panico provocata nel 1938 dalla nota burla radiofonica di Orson Welles durante la trasmissione La guerra dei mondi che annunciava in diretta lo sbarco sulla Terra di bellicosi marziani. Di fronte a quella notizia, c'erano stati momenti di isterismo di massa e, addirittura, qualche caso di suicidio.

Il contatto con gli alieni aveva avuto luogo il 30 aprile 1965 nella base di Holloman, alla presenza di importanti funzionari del governo. Numerosi militari erano già al corrente dell'esistenza degli E.B.E., soprattutto dopo il ritrovamento accidentale, da parte dell'USAF, di diversi dischi volanti schiantatisi al suolo. Uno di questi sarebbe stato talmente grande al punto che non era stato possibile trasportarlo nella base aerea più vicina. Il disco, a detta di Lear, si troverebbe ancora nel luogo dell'impatto.

Gli esperimenti condotti dagli E.B.E. si sarebbero rivelati altamente pericolosi. Ai rapiti veniva manipolato il cervello con l'inserimento di una sonda di tre millimetri di diametro attraverso il naso. Suggestioni post-ipnotiche avrebbero poi costretto le vittime a compiere, con l'andar del tempo, le azioni più assurde (2).Alcuni rapiti, poi, diventavano involontari donatori d'organi e per questo venivano mantenuti in uno stato di vita vegetativa, una sorta di coma profondo. E ancora, gli E.B.E. avrebbero praticato esperimenti genetici sui rapiti e fecondazioni in vitro e su cavie con ovuli femminili terrestri, nel disperato tentativo di creare un ibrido, un uomo-alieno, con il quale popolare la Terra. E, dulcis in fundo, gli E.B.E. non avrebbero esitato ad eliminare tutti i personaggi ritenuti pericolosi ai fini della loro permanenza segreta sul nostro pianeta (3).

MILTON WILLIAM COOPER

Anche Bill Cooper è uno di quei personaggi che sembrano usciti da un film di fanta-horror stile Strange invaders o Visitors. Questo, perchè costui si è talmente calato nella parte chele sue sconcertanti rivelazioni assumono spesso il sapore della verità. E questo avviene perchè il nostro si è abbondantemente documentato sulla CIA, sul 54/12 e sugli UFO ed ha miscelato abilmente le cose, inserendo tutta una serie di dati fantasiosi. Per avere un'idea della follia di quest'uomo basti leggere un pezzetto di una sua conferenza di qualche anno fa (4).

"Il presidente Eisenhower si incontrò con gli alieni di Betelgeuse e firmò un trattato formale, poi ricevette il primo ambasciatore, il cui titolo era Omnipotent Highness KRLLL. Il trattato diceva: gli alieni non avrebbero dovuto interferire nei nostri affari e noi non avremmo interferito nei loro. Essi potevano prendere degli umani in numero limitato e in periodi ben precisi per esami medici...Basi aliene dovevano essere costruite sotto riserve indiane ai quattro angoli di Utah, Colorado, Nuovo Messico, Arizona. E una in Nevada nell'area conosciuta come S-4, a 7 miglia a sud dell'Area 51 Dreamland. Fu istituito il progetto Redlight per testare il volo di apparecchi alieni. Un secondo progetto con il nome in codice di Snowbird fu istituito al fine di agire come copertura per Redlight. I velivoli di questo progetto furono costruiti con tecnologia convenzionale e vennero usati per confondere le idee sui veri avvistamenti e mascherarli. Un fondo multimilionario fu organizzato dall'Ufficio Militare della Casa Bianca. Questo fondo era usato per costruire 75 basi sotterranee...Nel 1954 Eisenhower formo' un nuovo comitato, noto come Majority 12, per sovrintedere e condurre sotto copertura tutte le operazioni sugli alieni. Il gruppo fu formato da Rockefeller, il direttore della CIA Dulles, il segretario di Stato Foster Dulles, il segretario della Difesa ed il capo dell'Ammiragliato A.Radford, il direttore dell'FBI Hoover e sei uomini del Comitato Esecutivo Affari Stranieri, conosciuti come gli uomini saggi. Questi furono un tempo tutti membri di una societa' segreta studentesca detta JASONS, che attingeva membri dall'associazione Teschio e ossa da Harvard e Yale. Gli Uomini Saggi erano membri chiave CFR; negli anni ebbero personaggi come Gordon Dean, George Bush, Brzezinski, J.McCloy, R.Lovett, A.Harriman, C.Bohlen, George Kennan e D.Acheson (5).Qualcuno di questi venne scelto ed iniziato alla JASONS Society. Che è tutt'ora attiva ma non include membri della Trilaterale. I trilateralisti esistevano già molti anni prima del 1973, il nome della loro commissione fu preso dalla bandiera degli alieni, conosciuta come insegna trilaterale.

L'MJ-12 è sopravvissuto sino ai giorni nostri. Sotto Eisenhower e Kennedy fu erroneamente chiamato 54/12, o, più correttamente, Gruppo Speciale. Sotto l'amministrazione Johnson divenne Comitato 303, dato che il nome 54/12 era stato compromesso nel libro Il governo segreto. Sotto Nixon, Ford e Carter veniva chiamato Comitato 40, e sotto Reagan il nome divenne Comitato PI-40. Comunque, attraverso tutti questi anni, solo il nome è cambiato... (6)".

La relazione prosegue con una serie di affermazioni deliranti: i governi mondiali, capeggiati da Bush e Margareth Tatcher, stanno cercando di portare l'economia mondiale sull'orlo del collasso per prendere la popolazione per la fame ed imporle, con un colpo di stato, una nuova forma di governo mondiale, la sinarchia. A questo si aggiunge la lenta morte del nostro pianeta, ucciso dall'inquinamento. Per rimedio, il governo USA, d'accordo con l'URSS, avrebbe iniziato dal '60 a colonizzare segretamente la Luna e Marte, in base ad un progetto noto come Alternativa 3. Con il quale, in apposite cupole marziane, verrano salvati solo pochi predestinati. Questo, in sintonia con le profezie di Fatima (!), che gli USA avrebbero ottenuto dal Vaticano, in base alle quali è previsto l'arrivo dell'Anticristo per il 1995. La fine del mondo riguarderà la maggioranza della popolazione, poiche' i pochi eletti destinati a salvarsi su Marte saranno membri dei governi e scienziati compiacenti. E chi non si piegherà a questa logica, come Kennedy, verrà eliminato (7).

Belle storie, eh?

É forse casuale il fatto che Cooper sia stato ex confidente ed amico di John Lear? Chi c'è dietro questi turpi figuri? Dobbiamo semplicemente credere che costoro siano dei banali mistificatori, magari senza tutte le rotelle a posto?

Questa domanda se l'è posta anche Jacques Vallée, che ha intervistato Cooper e,pur non avendo potuto registrare la conversazione, ha comunque riferito nella maniera più fedele possibile il colloquio nel volume Révèlations. Da dove noi l'abbiamo preso.

"Ho cominciato ad interessarmi di ufologia - ha detto Bill Cooper - quando ero addetto ai servizi di informazione della Marina. Nel corso delle annate 1971 e 1972 ricevetti l'ordine di informare più ufficiali di alto rango a proposito di certi documenti che mi erano stati forniti. Le indicazioni contenute in questi documenti si riferivano di fatto a un certo numero di UFO catturati dai militari e ai loro occupanti che adesso lavoravano con i nostri scienziati... Ero ai comandi dell'ammiraglio Clarey e facevo parte di un gruppo d'Intelligence... I documenti venivano classificati con la dicitura top secret/S.I. ed ognuno aveva un nome specifico. Il gruppo Majestic 12 veniva definito con la lettera J...Ci furono parecchie riunioni, tenutesi tutte nel quartier generale delle operazioni del Pacifico, sull'isola di Hawaii. La prima riunione, che durò due ore e mezzo, fu consacrata ad una esposizione generale dell'argomento. Seguirono degli incontri periodici, a mano a mano che nuove informazioni segrete ci venivano comunicate. Riferivo personalmente sui rapporti completi agli ammiragli Clarey, Weisner e JohnMcCain, miei ufficiali superiori. Le loro mansioni imponevano che fossero messi al corrente di quanto succedeva. Era una procedura necessaria perchè se, da una parte, poteva essere chiesto loro di recuperare dei dischi precipitati, dall'altra poteva succedere che noi prendessimo gli UFO per ordigni offensivi sovietici e che potessimo aprire il fuoco per errore. Ecco perchè gli ammiragli dovevano essere al corrente della loro esistenza.

Ci furono dei casi in cui gli UFO rappresentarono una minaccia reale. Durante la guerra del Vietnam un UFO abbattè un B-52, e un'altra volta le nostre truppe furono attaccate da oggetti volanti che, inizialmente, avevano preso per elicotteri. All'epoca certe voci lasciavano intendere che i russi erano entrati in guerra a fianco dei nordvietnamiti. Dunque, la situazione era molto seria...

Ci furono altre riunioni. I documenti indicano che i primo progetto segreto era stato realizzato per ordine di Eisenhower, a partire dal 1953. "Ike" aveva chiesto a Rockefeller di aiutarlo ad istituire una commissione di studio, senza che gli agenti governativi e il Congresso ne fossero informati. Rockefeller utilizzò la copertura dei JASONS, un gruppo d'èlite composto da alcuni intellettuali. Questo gruppo di lavoro, composto da 12 uomini tra cui Kissinger, Dulles, Brzezinski, George Bush e altri otto, fu noto come Majestic 12, nel quadro dell' Operazione Majority.

Questo gruppo si incontrava in un zona che si chiamava Country Club. In questo modo, potevano parlare apertamente senza che nessuno venisse a sapere i temi dibattuti dagli uomini del Majestic 12. Questo Country Club si trovava in una proprietà del Maryland che Rockefeller aveva riservato ai JASONS. Una località che si poteva raggiungere soltanto in aereo o in elicottero. Le informazioni e i rapporti che erano al centro di questi incontri riguardavano gli UFO e gli extraterrestri...Esistono quattro tipi di extraterrestri: due specie di grigi, tra cui una razza munita di grande naso che si vede raramente. Poi il tipo nordico, i grandi ariani biondi; e, infine, gli arancio. Ricordo di aver visto che provenivano tutti da differenti luoghi d'origine: Orione, le Plejadi, Betelgeuse, la stella di Barnard e Zeta Reticuli. Questi alieni hanno concluso con noi un trattato dopo il 1964. Avevano bisogno della complicità del nostro governo. Noi abbiamo avuto in custodia uno di loro, a cui i nostri radar avevano disturbato il sistema di navigazione del suo disco, facendolo precipitare. Questi velivoli sono spinti da un piccolo reattore nucleare grande come un pallone da foothball. Durante la partenza, invece, utilizzano del puro magnesio.

Circa l'alieno catturato, è morto nel 1952, dopo essere stato malato per un anno. Il governo ha tentato di salvarlo inviando dei messaggi nello spazio, per chiedere al suo popolo di aiutarlo. Il risultato fu l'atterraggio effettuato da un disco volante nella base di Holloman, avvenuto il 25 aprile 1964. In quell'occasione un altro extraterrestre accettò di lavorare con i nostri scienziati. Aveva un numero enorme di cose da insegnarci. I suoi tenevano assolutamente a mantenere segreta la loro presenza sulla Terra. Adesso questi alieni si trovano nella Zona 51. Tutti credono che tale luogo dipenda dall'Aeronautica, poiché Nellis è una base aerea. In realtà, la Zona 51 è sotto il controllo della Marina...(8).

Qualche commento? In primis, come confermatoci dall'astrofilo Daniele Baretton, è impossibile che gli alieni di Cooper vengano, tra l'altro, dalle Plejadi, costellazione caldissima, inadatta alla vita. Ancora, a parte il fatto che Cooper non esibisce prove di ciò che dice, se il governo USA avesse effettivamente ottenuto tecnologie avanzate dagli alieni, queste che fine hanno fatto? Dove sono? Come mai non sono state utilizzate? E se le informazioni riguardavano il campo bellico, come mai gli Stati Uniti, in piena guerra fredda, non le hanno utilizzate per sottomettere la potenza sovietica? Ma le contraddizioni non si esauriscono qui.

Se seguiamo i ragionamenti di Cooper, gli alieni grigi rapirebbero uomini e animali per realizzare un particolare enzima (informazione confermata da Lear) di cui sono sprovvisti. In realtà, questo è un particolare molto strano, in quanto ogni civiltà scientificamente evoluta, come può esserlo quella dei Grigi che con la propria tecnologia è riuscita a viaggiare nello spazio, sarebbe in grado di sintetizzare artificialmente tali sostanze. Non solo, il sangue dei mutilati servirebbe, per Cooper e Lear, per trasfusioni aliene. Ma un procedimento del genere causerebbe uno choc immunologico istantaneo, che ucciderebbe il soggetto in pochi minuti.

Ma soprattutto, perché gli alieni avrebbero bisogno del permesso degli USA per fare i propri comodi? Se sono in grado di annientare un B-52 possono infischiarsene dell'embargo americano...

La questione delle 75 basi è stata poi dibattuta fra Vallée e Lear.

Lear:"Esistono molti modi di nascondere vaste installazioni sotterranee. Si veda il caso del NORAD, il cervello del sistema difensivo aereo dell'America del nord, che si trova all'interno del monte Cheyenne, per esempio".

Vallée:"E delle tracce all'infrarosso, che ne fate? Le installazioni del NORAD sono visibili nelle foto da satellite. Ci sono delle strade che si dirigono verso la montagna. La base che voi descrivete [la Zona 51, n.d.A.] rappresenterebbe un'imponente fonte di calore nelle immagini all'infrarosso dei satelliti...".

L.:"Nessuno ha accesso a questi satelliti".

V.:"É falso. Il satellite francese SPOT, che è a disposizione degli industriali e dei media, ha una definizione di dieci metri. Tale risoluzione potrebbe essere migliorata con un computer debitamente programmato. L'idea di una base sotterranea nascosta, a tutt'oggi, ha fatto il suo tempo".

L.:"Il governo può sempre tacere della sua esistenza".

V.:"Supponendo che voi possiate nascondere questa informazione ai cittadini americani, non potreste nasconderla agli inglesi, ai russi, ai francesi e agli israeliani. Infatti, senza tirare in ballo le caratteristiche dello SPOT, un buon vecchio satellite come il LANDSAT, che passa sopra di noi tutti i giorni e che può distinguere degli oggetti di 30 metri, sarebbe largamente sufficiente per scoprire una base di simile stazza. Le immagini trasmesse da questo satellite, per quatto sorpassate, sono ancora utilizzate oggi da centinaia di geografi civili, urbanisti, studiosi e geologi negli Stati Uniti e nel mondo intiero...(9)".

Un discorso che non fa una grinza, non c'è che dire. L'Area 51 è comunque stata fotografata. E proprio dai satelliti. La rivista scientifica Popular Science del marzo 1994 le avrebbe dedicato la copertina, riportando due immagini, una scattata da un aereo per il rilevamento geologico nel 1968, ed un'altra da un satellite russo, il 17 luglio 1988. E questo dimostra che l'Area 51 esiste realmente, sebbene molti ufologi avessero dubitato persino della sua esistenza. Pure, l'Area non è quella gigantesca installazione descritta da Lear. Che evidentemente, come pure Cooper, mente. Non sappiamo se deliberatamente o se per altrui manipolazione. É molto probabile che dietro di loro agisca direttamente la CIA con i suoi programmi di disinformazione, causando una forma di terrorismo psicologico nei confronti del pubblico e delle altre nazioni. Presentandosi depositaria di supertecnologie aliene, l'America utilizza un deterrente psicologico verso le Potenze rivali.

OPERAZIONE PAURA

Fra tante sciocchezze che avete appena sentito per bocca di Cooper, spicca un'affermazione vera, achee se distorta, a proposito del progetto Snowbird. E cioè è vero che gli USA abbiano alimentato la psicosi degli UFO servendosi di prototipi sperimentali. E questo, intenzionalmente. Nel marzo del '90 si è scatenata in Belgio una vera e propria caccia agli UFO. Un misterioso ordigno triangolare o romboidale sorvolava il Paese e veniva segnalato da migliaia di persone. Compariva sui radar, mostrando accelerazioni incredibili (da 280 a 1800 km/h in un secondo), veniva filmato e fotografato. Il frutto di tutti questi studi veniva raccolto in due ponderosissimi volumi noti come Vague d'OVNIs sur la Belgique. Nel 1993 abbiamo intervistato uno degli investigatori coinvolti nella caccia agli UFO, Michel Bougard, e gli abbiamo chiesto se l'ordigno segnalato fosse un aereo o un UFO. La risposta, diplomatica, fu che si trattava "di un UFO, nel senso di oggetto non identificato. Qualcosa, cioè, destinato a rimanere senza identificazione". Ciò che all'epoca maggiormente ci stupì, oltre alla forma insolita per un UFO, fu che, al momento degli avvistamenti, l'ordigno era seguito lentamente da un piccolo aereo ultraleggero (da Suddeutsche Zeitung 17.4.90), un aereo-navetta, diremmo. Un aereo cioè incaricato di controllare le prestazioni di un prototipo...terrestre. Ad un'identica conclusione sono giunti molti ufologi europei, dal belga Wim Van Utrecht al gruppo francese che si riunisce attorno alla rivista Phénomèna. E persino la Japan Space Phenomena Society, che qualche settimana prima della Guerra del Golfo visse un flap di oggetti triangolari sopra Sagaken, flap continuato sino al gennaio 1994. In un'occasione, il triangolo volante si era divertito a terrorizzare un automobilista,il sig. Satoshi Chiyojima, sparandogli contro un fascio di luce che aveva illuminato a giorno la macchina.

La conclusione degli ufologi giapponesi, in base alle foto e alle testimonianze, è stata che "è altamente possibile che le segnalazioni di oggetti triangolari a Sagaken siano falsi UFO. Io credo - avrebbe scritto il presidente del gruppo, Shin-ichiro Namiki - che una nuova arma, il Black Manta, abbia volato silenziosamente in cielo sopra Sagaken...(10)".

Se è andata effettivamente così, questo dimostrerebbe che gli USA alimentino la psicosi degli UFO per creare sconcerto nella popolazione e fors'anche per nascondere qualcosa d'altro.

FALCON E CONDOR

Nell'ottobre 1988 andò in onda in America un documentario sensazionalistico, UFO cover up. Durante questa trasmissione live, cioè in diretta, venne presentata un'intervista a due pretesi agenti segreti, che si presentarono con i nomi in codice di Falcon e Condor. Le due testimonianze, registrate in privato ed in separata sede dall'ufologo William Moore, erano state montate in studio a domanda e risposta. I due agenti apparivano su uno schermo, irriconoscibili perchè abbrunati e con le voci distorte e mascherate con l'ausilio di effetti elettronici.

Le rivelazioni dei due volatili avrebbero avuto vasta eco negli Stati Uniti. Non solo per l'enfasi con la quale erano state presentate, con contorno di effetti speciali, ricostruzioni al computer ai limiti del virtuale e via dicendo, ma anche per la spettacolarità delle affermazioni stesse.

Secondo i due, dopo il ritrovamento del disco di Roswell, il governo americano si sarebbe organizzato al punto da riuscire a catturare un alieno vivo. Poco tempo dopo altri E.B.E. si sarebbero mostrati per stipulare il solito patto di non interferenza. Buona parte delle informazioni raccolte al riguardo sarebbero state trascritte dal Majestic 12 in un volume denominato libro giallo. "Questo libro - ha dichiarato Falcon durante il programma televisivo - viene chiamato dal gruppo Majestic 12 La Bibbia e contiene cronologicamente l'elenco di quanto è successo dall'epoca Truman fino al momento in cui il governo è entrato in contatto con tre alieni. Per mezzo di questi ultimi furono raccolte informazioni tecnologiche. Dai cadaveri degli E.B.E. trovati nella zona desertica di Roswell, grazie alle autopsie, si sono raccolti ulteriori dati medici. Infine, dagli extraterrestri ancora in vita, abbiamo avuto informazioni sulla loro struttura sociale e sull'universo.

Attualmente abbiamo solo un alieno, ospite del governo,nascosto al pubblico. Il libro giallo è stato scritto da un altro alieno. Altri volumi riguardano il pianeta di questi extraterrestri, il loro sistema solare, la struttura sociale e la loro vita tra i terrestri. So che vengono da Zeta Reticuli".

E Condor:"C'è stata la firma per un accordo tra il governo americano e gli E.B.E. Tale accordo dice essenzialmente che noi non sveleremo mai la loro presenza sulla Terra se questi non interferiranno nella nostra società. E' stato dato loro il permesso di operare in una zona particolare del Nevada, l'Area 51 o Dreamland".

E ha concluso Falcon:"Gli E.B.E. ne hanno il completo controllo. Da quel che ho saputo tre alieni, tutti della stessa specie, hanno vissuto negli Stati Uniti dal 1948-9 fino ad oggi. Il primo è stato catturato nel deserto del Nuovo Messico dopo che la sua astronave era precipitata. Questo extraterrestre è stato tenuto prigioniero per tre anni. Da lui abbiamo avuto molte informazioni sulla razza, la cultura e le navi spaziali da loro usate. Il secondo alieno faceva parte di un programma di scambio insieme con un terzo E.B.E. Quest'ultimo sarebbe ancora qui, ospite del governo americano sin dal 1982".

Falcon e Condor non sono affatto due agenti segreti. Le indagini portate avanti da Linda Howe e da Robert Hastings del MUFON hanno permesso di appurare che i due sono in realtà il sergente dell'USAF Richard Doty, lo stesso che ha screditato Bennewitz, ed il suo diretto superiore Robert Collins.

AQUARIUS

In sintonia con queste affermazioni un documento trafugato ha cominciato a circolare tra gli ambienti ufologici americani. Si tratta del Maji - Progetto Grudge-Aquarius che riporta che, in base alle dichiarazioni dei Grigi, il governo ha scoperto che "L'uomo è un essere ibrido creato da loro. Affermano che tutte le religioni sono state create da loro per affrettare la formazione di una cultura civilizzata e per controllare la razza umana. Affermano che Gesù è stato il prodotto dei loro sforzi...Esistono basi aliene nei quattro lati dello Stato, nell'Utah, Colorado, Nuovo Messico e Arizona. Sei basi vengono descritte in un carteggio del 1972, ai quattro lati di una riserva indiana. Adesso essi si troverebbero nella base di Dulce...I rapimenti risalgono al 1972. I documenti di stato parlano di rapimenti e mutilazioni.Itestimoni soopravvissuti parlano di prelievi di sperma e ovaie e di innesti di congegni della dimensione di 40-80 microns nelle vicinanze degli occhi. La loro rimozione ha provocato la morte dei pazienti...Il sostentamento alieno richiede sangue umano ed altre sostanze animali.Il cibo viene convertito dalla clorofilla in energia per fotosintesi, ed i prodotti di scarto sono espulsi attraverso la pelle...".

VIRGIL ARMSTRONG

Altra stella di prima grandezza, Virgil Armstrong si presenta come ex agente dei servizi segreti,coinvolto nel 1948 nel recupero di un disco volante. Poichè queste storie sono tutte più o meno uguali, ci limiteremo ad una breve dichiarazione del soggetto, che si commenta da sè: "Ho ricevuto dei documenti che dicevano che un UFO era atterrato a White Sands, nella provincia del Nuovo Messico, e che il disco era inattivo, era tenuto sotto controllo e che vi sarebbe stato fino a quando non si fosse appurato se fosse amico o ostile. In seguito risultò che esso era un oggetto amico e che gli occupanti erano morti. Quando siamo saliti a bordo c'erano cinque corpi di bassa statura, sul metro di altezza. Il più grande era al di sotto del metro e quaranta...".

La storia prosegue poi con un clichè ormai collaudato: il disco viene fatto sparire ed il Governo impone il silenzio. Durante il congresso di Berlino dell'aprile 1992 Armstrong ha fatto faville, dichiarando che l'anno seguente il Governo avrebbe dovuto pubblicare la documentazione segreta sugli UFO (previsione clamorosamente sbagliata) e sbizzarrendosi in una serie di racconti sugli incontri ravvicinati con alieni: "Avvengono per lo più per via telepatica, in un rapporto tra la coscienza della persona e le entità provenienti da altre dimensioni, in particolare dalla quarta e dalla quinta...(Gazzetta di Parma 15.4.42)". Detto questo, detto tutto.

IL SEGRETO DEL MIO SUCCESSO

Il successo delle affermazioni (paranoiche) di questi personaggi è stato travolgente. Pur avendo disgustato gli ufologi seri, queste chiacchiere, prese a pezzi e bocconi, compaiono frequentemente nel mercato ufologico, creando non poca confusione.

In America la principale cassa di risonanza per queste baggianate è la rivista cultista e fideista UFO-Universe di New Brunswick, i cui numeri arrivano persino in Italia, ove personaggi come Lear o Cooper (ed emuli) trovano costantemente spazio. E di queste scemenze si parla sovente anche in radio ed in televisione, senza contare le conferenze di questi rivelatori, che attirano sempre un pubblico di affezionati (paganti) pronti a bersi qualsiasi cosa. Persino l'incredibile vicenda di Alternativa 3, registrata su cassetta pirata,circola segretamente, a centomila lire la copia. E tutte queste storie, poco alla volta, si stanno insinuando anche negli scritti seri di molti ricercatori, segno che la CIA ha avuto fiuto e buon gioco.

Anche l'Europa, che da tempo segue una sua linea investigativa più seria rigorosa (talvolta persino pericolosamente scettica) non è esente dal fascino di queste corbellerie.

Così, in Francia, il ricercatore Jimmy Guieu, una volta serio, se ne è appropriato a piene mani e le ha pubblicate in libri e divulgate in una serie televisiva, passata poi in cassetta. In Germania queste stanno cominciando a circolare ed in Italia, dopo l'uscita del programma UFO cover up in video, gli ambienti contattistici sono esplosi, come impazziti. Durante una trasmissione faccia a faccia sugli UFO presso il popolarissimo programma Maurizio Costanzo Show, nel '93, decine di fideisti esagitati urlavano al pubblico, come impazziti, la storia degli alieni custoditi nelle camere sotterranee, con evidente danno per l'ufologia seria.

Il motivo del successo di un simile filone paranoico è facilmente intuibile: in primo luogo ha trasformato l'ufologia in fantascienza, giocando così su un genere molto in voga. Aggiungendovi molto spionaggio alla Ian Fleming e molta fantapolitica (o dietrologia). Con una spruzzatina di esoterismo, parapsicologia e misticismo (si pensi ai riferimenti alle profezie di Fatima o alle 'alleanze' umani-E.B.E. che ricordano quelle fra Abramo e Dio. Nuovo popolo eletto, questa volta quello americano, in pieno spirito mormone). In tutti questi racconti, poi, si trovano a piene mani riferimenti al cinema fanta-horror in voga negli States in questi ultimi anni. Se analizzassimo dettagliatamente TUTTE le incredibili rivelazioni (cosa impossibile per motivi di spazio, altrimenti il libro giallo dovremmo riscriverlo noi) troveremmo un folklore cinematografico non indifferente. La storia degli alieni nascosti fra noi, con maschere facciali di tipo umano, compare in Strange Invaders, e in Essi vivono (11). Gli ET che manovrano la mente delle persone, remake della pellicola L'invasione degli ultracorpi, è stata recentemente riproposta nel film di Hooper Invaders, il cui titolo riecheggia vagamente il libro di Budd Hopkins, Intruders. Tra l'altro, la storia delle sonde cerebrali, variata, compariva in un'improbabile biografia di Clifford Linedecker, biografo di un sedicente medium di colore, Ernest Montgomery, al soldo degli inglesi nella lotta contro Hitler che, grazie a particolari antennine poste dietro l'orecchio sinistro, poteva viaggiare etericamente in astrale e spiare i nazisti nel bunker di Berlino (12).

Ancora, gli alieni che sezionano e addirittura mangiano gli umani è un tema caro del serial Visitors . E la provenienza da Zeta Reticuli può ricollegarsi al film realizzato parecchi anno or sono sugli Hill.

Ancora, la storia dei finti allunaggi o la scoperta di installazioni su un altro pianeta compaiono rispettivamente in Capricorn One ed in Totall recall. La guerra fra alieni rivali sul nostro pianeta, tema caro ai contattisti anni '60, è il perno centrale del film L'alieno, mentre il gigantesco UFO precipitato, talmente pesante da non potersi spostare, è un classico ne La cosa da un altro mondo e del suo remake La cosa di John Carpenter.

Con questo, non vogliamo dimostrare che buona parte degli elementi narrati dai rivelatori siano stati copiati da film (anche se il sospetto è forte), ma vogliamo evidenziare che proprio la grande sensibilizzazione effettuata dalla fantasy cinematografica ha creato nel pubblico americano la predisposizione ad accettare acriticamente storie di questo tipo. Storie che, se ci avete fatto caso, seguono uno schema di base identico ma cambiano continuamente nei dettagli, soprattutto circa i luoghi e le date...

BOB LAZAR

Bob Lazar è un fisico americano che, nel 1989, sarebbe stato incaricato di condurre uno studio sul funzionamento degli UFO in una base militare ultrasegreta a Site Fork, nel deserto del Nevada. In seguito, sospeso dall'incarico e quindi svincolato dal segreto, Lazar ha dichiarato alla televisione: "Ebbi un incontro del tutto casuale con il dottor Edward Teller, quando lavoravo al Laboratorio Nazionale di Los Alamos, nel Nuovo Messico. Dopo quel colloquio, mi raccomandò. Da anni era uno dei massimi dirigenti di un progetto nel deserto del Nuovo Messico. Era in un luogo chiamato S-4, vicino alla Base 51, dove hanno sede molti progetti governativi top secret. Edward Teller era il direttore del programma e credo che una persona raccomandata da lui fosse molto affidabile.

"Erano i primi mesi del 1989 e io mi stavo inserendo nel progetto in questione, anche se lentamente, dato che nel frattempo il governo stava svolgendo accurate indagini sul mio conto. Era qualcosa di diverso da tutto cio' per cui avevo lavorato fino ad allora. Da Los Alamos ebbi l'autorizzazione Q, un fatto abbastanza strano. Mi avevano detto, infatti, che c'erano ben trentotto livelli sopra quello Q. A quel tempo ci voleva un ordine esecutivo per le assunzioni, un ordine che fu firmato dal presidente Ronald Reagan. Sono stato nel programma solo per poco tempo, fino all'aprile 1989, mi sembra, poi le nostre strade si sono divise. E' una lunga storia.

"All'inizio, durante i primi colloqui, non mi è mai stato detto specificatamente:"Ehi Bob, lavoreremo assieme sui dischi volanti, sugli scafi alieni recuperati da incidenti", o cose del genere. La mia qualifica era di assistente a Senior Staff. Ufficialmente dovevamo lavorare sulle tecniche avanzate di propulsione. Naturalmente, quando iniziai a operare, lessi i rapporti e la documentazione e mi resi conto in cosa consistesse il progetto. Dovevamo studiare l'origine dei velivoli, la razza o la tipologia di alieni che pilotavano i dischi, quali erano il loro aspetto e la loro struttura fisica in base ai rapporti delle autopsie.

"Vedendo il materiale, compresi che non si trattava di un comune progetto di ricerca. Stavamo facendo un'operazione di ingegneria inversa: avevamo il mezzo, lo scafo alieno, e dovevamo capirne il funzionamento. Avevamo il prodotto finito e dovevamo scoprire la tecnica di manifattura, quali leggi fisiche lo governassero. Fu chiaro, allora, su che cosa stavamo lavorando! L'aspetto più strano era che non era mai stata detta esplicitamente una sola parola sull'argomento. Vidi il velivolo, un grande disco, un tipico disco volante. Anche in quel frangente mi costrinsi a pensare:"Beh, questa ovviamente è una nuova creazione del governo, una sorta di oggetto volante sperimentale, forse un aereo da combattimento del futuro, il che spiega tutte le pazze voci che ci sono sui dischi volanti...E noi dobbiamo provare questo apparecchio".

"Ma il momento davvero emozionante fu quando entrai nel disco e vidi l'interno del veicolo. Notai che l'equipaggiamento ed i posti di guida erano estremamente piccoli, costruiti per creature nane o per bambini. Naturalmente, questi ultimi non avevano il permesso di entrare nella base. Feci questa sciocca considerazione prima di capire effettivamente di cosa si trattava. Stiamo parlando di cose strane e di una tecnologia...che non dovrebbe esistere!

"Le ricerche da eseguire su velivolo erano state suddivise in modo minuzioso. C'era un gruppo che si occupava esclusivamente dell'equipaggiamento per la navigazione, un altro che si occupava della metallurgia ed un terzo che lavorava sulla propulsione e sul sistema di spinta del veicolo. Era quello il gruppo con il quale lavoravo. Così, in breve tempo, poichè quello era il nostro unico compito, riuscii a tirare fuori un buon numero di informazioni sul funzionamento del disco volante. Naturalmente, fu quasi impossibile verificare il mio impiego laggiù. A Los Alamos hanno negato che io vi abbia mai lavorato, così come fece Kirkmeyer, il sovrintendente degli impianti, il che è veramente interessante. In seguito, sono riuscito a scovare un'agenda telefonica del laboratorio con il mio nome sopra. Certo, c'erano dei colleghi che erano pronti a testimoniare che io avevo lavorato a Los Alamos, ma l'amministrazione del centro ha voluto mantenere tutto sotto silenzio, negando perfino che io abbia mai vissuto in città, pur essendo conosciuto da molte persone, colleghi, dirigenti e amici (13)".

Questa è la testimonianza di Bob Lazar, un brillante fisico che avrebbe dovuto custodire un segreto troppo grande per lui e che, dopo alcuni mesi di lavoro, avrebbe abbandonato la sezione supersegreta di Dreamland, la Base 51, con tutti i misteri e gli enigmi in essa custoditi.

Dreamland è una zona off limits per i curiosi. É vietato sostare, transitare e,soprattutto, curiosare. I liberi cittadini, sorpresi nella zona, vengono minacciati di arresto se non si allontanano immediatamente dal suolo pubblico. E per quanto riguarda il personale della base, il velo di omertà e di reticenze è talmente imperforabile da dare adito a qualsiasi supposizione. Persino per quanto concerne Bob Lazar che, secondo i detrattori, sarebbe soltanto un mistificatore, persino un falso fisico. In realtà, sarebbe un proprietario di bordello che per una sorta di spiccata mitomania, si sarebbe improvvisato rivelatore, testimone di importantissimi segreti militari sugli UFO. Di diverso avviso sono i suoi sostenitori, che trovano naturale il comportamento delle autorità sia di Los Alamos che di Dreamland.

Infatti, il modo migliore per annichilire un nemico non è forse ignorarlo e farlo passare per un millantatore?

Ma Lazar non si è arreso e,pur sfuggendo i clamori della ribalta, ha continuato a parlare.

Recentemente, nel tentativo di conoscere la verità, l'ufologo californiano Jacques Vallée, noto per la sua serieta' e competenza, si e' recato da Lazar e si e' intrattenuto a lungo con lui, cercando inutilmente di coglierlo in fallo, di dimostrare che era un mistificatore. Inutilmente. Vediamo assieme il commento di Vallée:"Francamente, sono rimasto affascinato da Robert Lazar. Non mi aspettavo la sua sincerità, la sua apparente dirittura ed il modo retto di riflettere seriamente sulle domande prima di rispondere. Questa qualità non è tipica della maggior parte degli adepti della New Age. Essi hanno molto spesso tutte le risposte pronte, prima anche che le domande siano poste! Quando parlano di fisica, gli ufologi americani utilizzano sovente dei termini impropri, confondendo massa e peso, velocita' e accelerazione. Molti di loro non distinguono la galassia dal sistema solare, la velocita' della luce da quella del suono. Non era il caso di Lazar. Il suo vocabolario tecnico era preciso e questo dettaglio rendeva la storia ancora piu' strana. Possedeva due diplomi di fisica, mi ha detto, e aveva lavorato a Caltech. Era specializzato nella costruzione di rivelatori di particelle alfa, che vendeva ancora al Laboratorio Nazionale di Los Alamos. L'incontro ebbe luogo nei locali della EG&G, una sezione del Ministero della Difesa. Cosa questa che non implica, sottolineò Lazar, che questa impresa partecipi al progetto...Lazar dava prova di una conoscenza della fisica atomica non facilmente accessibile per un profano...(17)".

Durante l'incontro con Vallée, Lazar ammise di avere dei vuoti di memoria circa la sua permanenza nell'Area 51. "Mi hanno fatto bere un liquido giallo che sapeva di pino. E credo di esser stato ipnotizzato più volte, senza aver mai saputo il perchè..." ha dichiarato il fisico. Che, con lo pseudonimo di Dennis, aveva avvicinato il sopracitato John Lear per cercare di far sapere al mondo, tramite una fonte molto ascoltata, la verità sull'Area 51.

TONY PELHAM

Conferma dei racconti di Lazar sarebbe però arrivata da un'altra via, tramite un inaspettato giornalista a nome Tony Pelham. Costui, incuriosito dalle strane voci sull'Area 51, si era ripetutamente recato sul posto, sfidando i cartelli militari di divieto di accesso, ed aveva cercato di scattare delle foto. Intervistato, Pelham ha dichiarato:"Il deserto laggiu' e' pieno di truppe in uniforme mimetica, portano degli M16 e non hanno alcun cartellino di riconoscimento. Non sono dell'Aeronautica, non sono dell'esercito, non hanno alcun genere di distintivo. E c'e' mancato davvero poco: stavano per arrestarmi, una o due volte. Ho trovato che questo fosse davvero insolito. Ho sentito le piu' strane teorie riguardo a questi uomini. Ma loro sfidavano me ed io sfidavo loro. Quando si avvicinavano e mi chiedevano:'Cosa stai facendo qui?' io rispondevo:'Cosa state facendo VOI qui, questo e' territorio libero'. Stavo ronzando intorno ad una zona proibita. La mia opinione e' che il governo nasconda qualche cosa che e' molto piu' protetto dello Stealth o dell'U2, qualcosa di clandestino. Non so se ci sia una base sotterranea aliena, non so se siano UFO o extraterrestri, so solo che hanno un apparato di sicurezza molto maggiore di quello che si vede abitualmente attorno a qualsiasi tipo di installazione militare e non capisco perche' le guardie in uniforme non abbiano alcun distintivo. Quando ho chiesto loro:'Siete dell'Aeronautica o dell'Esercito?' non ho avuto risposta. Vi dicono solo di lasciare la zona. Alla fine mi hanno fermato e hanno chiamato il distretto di polizia della contea di Lincoln, in ben tre differenti occasioni. E ogni volta hanno riempito dei fogli su di me ed hanno intimato di non avvicinarmi piu' alla zona. L'ultima volta, con il pretesto che non avevo nulla da fare vicino ad una installazione militare. Io ho spiegato che non ero nemmeno ad un miglio dalla base, che mi trovavo su un territorio libero. Sei mesi dopo mi avvicinai al ranch Merlin a riprendere un blazer, uno dei loro furgoni fantasma. Non mi ero mai arrischiato troppo a ridosso della zona protetta, ma a volte ci sono andato vicino. Al mio ritorno ad Alamo lo sceriffo chiese di vedermi, riempi' un'altra pila di documenti e, in modo molto formale, mi disse:'Mister Pelham, questa e' l'ultima volta che l'avvisiamo. La prossima volta, e parlo a nome dei miei superiori, se lei ritorna su questa strada e si avvicina nuovamente alla base, lei va dritto in prigione!'.

"In un'occasione in particolare ho avuto una strana esperienza con delle luci che sembravano inizialmente essere lontane, ma che in pochi secondi furono sopra di me. E pensare che non mi sono mai recato li' con una macchina da ripresa, mai rivolto alla stampa o a investigatori per dire che avevo visto un UFO. Io non so cosa ho visto quella notte. Poco tempo dopo, mentre stavo tornando indietro, un blazer mi si avvicino' da una strada laterale, ne uscirono i militari in uniforme mimetica con i loro M16 e mi chiesero come mai stessi ritornando da un'istallazione militare. Risposi che me ne stavo li' da solo, seduto nel deserto. Mi replicarono:'A fare cosa?'. 'Sto guardando le luci'. E loro:'Quali strane luci, quali luci? Noi non vediamo nessuna luce'..." (17).

La luce sarebbe stata invece vista, e fotografata, da Gary Schultz, il 5 dicembre 1990. L'uomo si trovava in compagnia dell'investigatore UFO Norio Hayakawa, un ricercatore del gruppo nipponico Japan Space Phenomena Society. Quest'ultimo aveva avuto modo di filmare le luci il 21 febbraio ("una luce volante giallastro-aracione") assieme al team della Nippon Television Network. Nella foto presa assieme a Schultz nella zona conosciuta come S-4 si vede chiaramente, su sfondo nero, un disco con cupola, noto in ufologia come modello adamskiano, oltremodo ricorrente nella casistica degli avvistamenti (18). Un'ulteriore foto recuperata dalla Japan Space e scattata da Itsuro Isokawa con una nikon FE 2 a 1600 asa mostra un globo luminoso, allungato, in movimento (19). A questo punto, fra foto e filmati, i documenti si accumulano. E diventa sempre più difficile chiudere gli occhi, come fanno i militari di Groom Lake!

VICTOR MARCHETTI

Marchetti è stato, negli anni '70, assistente esecutivo del vicedirettore della CIA. Forte di questa esperienza si e' deciso, qualche anno dopo, a svelare alcuni importanti dettagli circa il comportamento della CIA verso gli UFO. Pur non avendo mai visto un disco volante o prove conclusive circa l'esistenza degli stessi. "Ma so che l'Agenzia - avrebbe detto - e il governo degli Stati Uniti hanno avuto a che fare con il fenomeno per molti anni e che i loro tentativi, sia passati che recenti, per sminuirne l'importanza hanno tutti i connotati di una classica copertura d'informazioni"(20). Scopo di questa congiura internazionale era il mantenimento "di una stabilita' funzionale tra le nazioni e di conservare il controllo istituzionale sulle rispettive popolazioni. Sistemi politici e legali, religioni, istituzioni economiche e sociali potrebbero di colpo divenire senza senso nella mente del pubblico. La società come la conosciamo noi potrebbe sfociare nell'anarchia. La vera ragione di questa segretezza e' mantenere il pubblico disinformato, quindi malleabile".

Nel periodo in cui il nostro fu distaccato alla CIA pote' accorgersi che gli UFO non venivano trattati in maniera ironica dagli scienziati dell'Agenzia, ma anzi rientravano nelle 'attivita' molto delicate', quali "le operazioni di droga e di controllo mentale, lo spionaggio interno ed altre azioni illegali. Giravano voci - continua il nostro - di omini verdi le cui astronavi erano precipitate o abbattute, conservati sotto ghiaccio dall'Air Force della Foreign Technology Division alla base aerea di Wright Patterson, a Dayton, nell'Ohio...". Guarda caso, la stessa base ove erano conservati i resti di Roswell.

Ipotizzando il tipo di copertura classica che la CIA avrebbe potuto operare in caso di contatto alieno, Marchetti, che non masticava di storia dell'ufologia, inconsapevolmente ricreo' proprio quelle fasi che hanno caratterizzato le posizioni governative nel corso degli anni. "Il primo ordine sarebbe stato determinare se gli UFO fossero armi segrete dell'Unione Sovietica. In caso contrario, la CIA ed il governo, consci della natura planetaria di questo fenomeno,avrebbero cercato cooperazione nelle indagini da parte di altre nazioni avanzate come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania occidentale e, probabilmente, anche l'URSS...". Come accadde effettivamente nel 1955. Sempre Marchetti prosegue notando che, se gli alieni fossero risultati innocui, i governi ne avrebbero comunque taciuto l'esistenza al mondo. "I governi preferiscono un popolo ignorante e credulone, molto piu' facile da manovrare. Cosi', ci sarebbe stato un gruppo scientifico prestigioso che avrebbe dichiarato che gli UFO non costituivano una minaccia per la sicurezza nazionale". Il project Sign ed il comitato Robertson.

"A causa della prevedibile curiosita' del pubblico, si sarebbe dovuto lanciare un programma formale d'indagine. E quando questa curiosita' si fosse trasformata in un vero e proprio interesse, si sarebbe dovuto formare un altro comitato scientifico per poterci assicurare che gli UFO non esistevano. Fatto cio', il governo avrebbe potuto sospendere le indagini ufficiali, rimettendo il coperchio del segreto sul problema". Il Blue Book ed il comitato Condon.

L'esistenza di un gruppo segreto che investigava alle spalle dell'USAF e' confermata da un'altra affermazione di Marchetti. "Fin dal principio, nel 1947, la CIA controllava attentamente i rapporti UFO su scala mondiale. Erano i 'clandestines services', il principale direttorato della CIA, incaricati di fornire informazioni da tutto il mondo sul fenomeno. Solo pochi rapporti sono stati rilasciati, il che significa una sola cosa: censura...Il tono ed il tempismo del comitato Robertson furono quasi perfetti. Nel 1953 il Paese era particolarmente preoccupato per la guerra di Corea, senza contare la minaccia della guerra fredda. Stalin non era ancora morto. Una nuova arma del terrore era stata inserita nell'arsenale: la bomba all'idrogeno. Il generale Curtis LeMay aveva messo in rilievo il divario di forza tra bombardieri americani e sovietici. E il senatore Joe McCarthy stava allarmando tutti a Washington, compresa la CIA. Inoltre, non c'era nessuno scienziato coscienzioso e accreditato disposto a rischiare la reputazione opponendosi alla posizione governativa sugli UFO. Quindi, il comitato Robertson forni' un'eccellente opportunita' per nascondere il fenomeno sotto la copertura della segretezza ufficiale. Dopo il comitato Robertson ci fu uno sviluppo curioso. La CIA, secondo i documenti del FOIA, apparentemente svanì nell'ombra. L'USAF si assunse la responsabilità nel Project Blue Book, ma la CIA continuò ufficialmente a seguire gli sviluppi del fenomeno e a manifestare un atteggiamento spiacevole, eccessivamente cauto, addirittura difensivo. Durante la preparazione del rapporto Condon la CIA reagì prontamente nel fornire aiuto al comitato in questione, e viene da chiedersi se l'Agenzia non stesse tentando di nascondere qualcosa all'Air Force, un fatto non certo insolito...".

Le conclusioni del rapporto Condon, faceva notare Marchetti, cadevano in piena guerra del Vietnam. "C'erano seri tumulti in patria causati dai movimenti per i diritti civili e dai pacifisti. Ancora una volta la nazione non aveva in quel momento molto a che fare con gli UFO. Forse, questo è il motivo per cui il governo optò per una piatta smentita. Era un'altra eccellente opportunità di fermare tutte le speculazioni sugli UFO e di nascondere ulteriormente il fenomeno sotto la copertura del segreto ufficiale...".

UN MAJESTIC PARLA

Dopo che, nel febbraio 1960, l'Air Force aveva inviato a tutti i comandi un memo che li avvisava che i dischi volanti erano un affare serio (serious business, lo stesso termine che userà Edwards nel titolare il proprio libro), il prestigioso gruppo ufologico NICAP riuscì a far pressioni sulla stampa affinche' la notizia uscisse. Cosa che puntualmente avvenne, ma anche e soprattutto perchè questa venne confermata ed autenticata da una voce autorevole, da tempo entrata nel NICAP, nientemeno che un majestic -forse pentito-, l'ammiraglio Hillenkoetter.

Che aveva fatto notare come il memo fosse stato inviato al Comitato di Scienza e Astronautica del Senato, segno dunque che il Governo si interessasse alla faccenda, ed aveva dichiarato: "É ora che la verità venga alla luce al Congresso". L'Air Force aveva confermato l'esistenza del memo, una nuova versione dell'Air Force Regulation (AFR), ma aveva ipocritamente dichiarato che "su 6312 rapporti UFO dal 1947, compresi i 183 delle ultimi sei mesi del '59, non era stata trovata nessuna evidenza fisica o materiale, nemmeno un minuscolo frammento di un cosiddetto disco volante". "Dietro le quinte - avrebbe commentato Hillenkoetter - le alte sfere dell'Air Force sono sobriamente interessate agli UFO. Per via della segretezza ufficiale e del ridicolo, molti cittadini hanno comunicato di credere che gli sconosciuti oggetti volanti siano una fandonia. Pure, per nascondere i fatti, l'Air Force ha messo a tacere il proprio personale con la stampa di questo regolamento...(21)".

Una dichiarazione scarna ma quanto mai incisiva e significativa. Era forse la prima volta che un majestic rompeva il silenzio per denunciare il cover up di una delle Forze Armate. In passato i responsabili (ma sappiamo quanto sia stata discrezionale questa carica) del Majestic, i presidenti degli Stati Uniti, avevano avuto atteggiamenti contrastanti al riguardo. Eisenhower, perfettamente calato nella propria parte, aveva sempre esibito un estremo scetticismo. Il 16 dicembre 1951 aveva dichiarato senza mezzi termini:"I dischi volanti esistono soltanto nell'immaginazione di chi li vede". Con questo, in linea con il suo predecessore ed organizzatore del Majestic, Truman, che il 4 aprile 1950, nel corso di una conferenza stampa a Key West in Florida aveva sbottato:"Posso assicurare che i dischi volanti, posto che questi apparecchi esistano, non sono costruiti da nessuna Potenza della Terra". Questo, dopo che il 17 marzo più di cinquecento dischi volanti avevano sorvolato un'area nucleare nel Nuovo Messico ad incredibile velocità. Secondo un quotidiano locale, il Farmington Times del giorno seguente ben cinquantamila persone sarebbero state testimoni di quell'evento. "Qualunque cosa sia stata - scrisse il giornale - ha causato certamente grossa sensazione nella regione".

Il successore di Ike, John Fitzgerald Kennedy, non risulta aver mai espresso in pubblico una diretta opinione sulla questione. Ma, ci informa Pinotti (22), "può essere nondimeno estremamente significativo ricordare il parere di Robert Francis, suo fratello. A quest'ultimo si deve far risalire lo spirito dei Mille Giorni dell'amministrazione kennediana e non poche delle decisioni del presidente assassinato a Dallas nel 1963. E' dunque probabile che il suo fosse anche il pensiero del fratello John". "...Come molti altri nel nostro Paese - scrisse il 9 maggio 1968 in una lettera di risposta all'ufologo Gray Barker - sono interessato al problema dei dischi volanti. Si tratta di una questione affascinante che ha stimolato fantasie fantascientifiche come serie ricerche scientifiche. Il noto astronomo Harlow Shapley ha affermato che vi sono delle probabilità che altre forme di vita esistano nell'universo. Io guardo con grande interesse alle segnalazioni di oggetti volanti non identificati e spero che un giorno sapremo qualcosa di piu' su questo affascinate problema...(23)". Non dimentichiamoci che fu l'amministrazione Kennedy a mandare l'uomo sulla Luna...

Ancora, Johnson, riformatore del Gruppo Speciale, aveva fatto parte nel 1957 di un comitato senatoriale di inchiesta sugli UFO, riunitosi piu' volte nella stanza 350 del Senato. Noto come Comitato Mac Clellan, di esso aveva fatto parte anche il senatore Goldwater, lo stesso che, dicendosi possibilista sul fenomeno UFO, in una lettera agli ufologi confessava che il Governo presto avrebbe vuotato il sacco. "Il senatore che doveva essere scelto da Kennedy quale suo vicepresidente - ha notato Pinotti - era evidentemente sensibile all'annoso problema degli UFO. Tutto ciò, d'altro canto, non ha impedito che nel corso della presidenza Johnson fosse portata avanti la grottesca farsa del rapporto Condon, mirante a stroncare definitivamente la questione. Non pochi, al riguardo, hanno osservato come lo studio sugli UFO dell'Università del Colorado sia stato ultimato e presentato al Paese nel periodo elettorale e post-elettorale caratterizzato dall'uscita di scena di Johnson e dal successo di Richard Nixon, che doveva ereditarne le addomesticate conclusioni; indiscutibilmente il periodo migliore per far si' che certe conclusioni pressocchè scontate fossero imposte all'opinione pubblica e a dei politici in un momento in cui l'attenzione generale era focalizzata su ben altri problemi...".

E difatti il neoeletto presidente Nixon sugli UFO non avrebbe spiccicato verbo. Mentre Ford, quando ancora non era stato eletto, avrebbe scritto ad una simpatizzante repubblicana, Laura Mundo, che "si rende necessaria un'inchiesta generale.Sono consapevole dell'esistenza di altre segnalazioni quali quelle raccolte dal NICAP, in grado di gettare sul tappeto tutta una serie di interrogativi che, come nel caso delle piu' recenti apparizioni, non possono trovare risposta in qualche soluzione di comodo...".

Ma anche Ford, come sarà per Carter, una volta eletto dovrà chiudere la bocca. Segno che il governo invisibile non dormiva. Vegliava.

Pure, e viene ripetutamente ribadito in quest'opera, abbiamo avuto l'impressione che, all'interno dei governi invisibili, non tutti abbiano condiviso l'idea della segretezza, forse temendo un contatto finale che, in ogni caso, nessun governo avrebbe potuto impedire. Cosi' Nelson Rockefeller, uno dei dodici del Gruppo Speciale, quando era ancora governatore dello stato di New York, aveva dichiarato che "il popolo americano doveva essere informato prontamente su ogni argomento di importanza nazionale, anche sugli UFO, immediatamente e senza esitazioni". Negli anni '40 all'interno del Majestic aveva avuto la meglio l'ala piu' oltranzista di Berkner, Bronk, Hunsaker e Menzel, vale a dire quella dell'aristocrazia scientifica ed economica. Che non era interessata esclusivamente all'aspetto bellico degli UFO, ma era molto turbata dall'impatto che una simile rivelazione avrebbe avuto sull'umanita'. Se ne rendera' conto il senatore Johnson, poi presidente, che, nella stessa lettera sopra citata, avrebbe anche aggiunto:"Ho ordinato che gli ultimi sviluppi in questo campo siano continuati SEGRETAMENTE e, inoltre, che il sottoscritto venga costantemente informato di ogni significativo avvistamento". Una volta eletto, la sua posizione sarebbe rimasta coerente con quest'impostazione di riserbo.

LA VERITA' VIENE A GALLA

E' recentissima la notizia che gli USA, nel 1983, avevano dato il via ad un'ampia operazione di discredito, tesa specificatamente a falsare i dati sullo scudo spaziale, le cui prestazioni erano state enormemente esagerate. Le fughe di notizie avrebbero dovuto mettere un po' di strizza addosso all'Unione Sovietica che, da parte sua, stava preparando l'operazione RYAN (l'attacco nucleare all'Europa). La notizia è stata data da RaiUno il 26 luglio 1994 alle sette del mattino, talmente in fretta quasi che nessuno dovesse rendersi conto della gravita' della notizia (ma noi siamo soliti videoregistrare ogni giorno tutti i telegiornali di tutte le reti...). E quando l'abbiamo sentita non ci e' immediatamente sfuggito il fatto che, in quello stesso anno, la CIA aveva cominciato a depistare, dalla base di Kirtland, Linda Howe e Paul Bennewitz, quest'ultimo dopo che aveva intercettato una comunicazione criptata sulle guerre stellari! In quello stesso anno, dunque, UFO e SDI eran diventati due segreti talmente pericolosi che fu necessario mettere in moto la potente e costosissima macchina del discredito.

Tra l'altro, già nel 1978 Lawrence Fawcett e Barry J. Greenwood avevano denunciato, nel volume UFO cover up, l'esistenza di progetti investigativi segreti, oltre a quelli ufficialmente conosciuti, la cui presenza era documentata nei fascicoli rilasciati dalla CIA a furia di cause. Si parlava di un 'project Whirlwind' del MIT (1949), del 'Blue Paper' e dell' 'Old New Moon' nel 1969, una volta chiuso il Blue Book (segno che le ricerche UFO non erano state affatto abbandonate), di un test 'Bluebolt' sull'antigravita', di un 'project Pinball' per studiare le tracce di un UFO registrato in Alaska ma soprattutto di un 'project Pounce' effettuato negli anni '50 NELLA BASE DI KIRTLAND! Segno che quest'ultima aveva avuto da sempre un ruolo determinante nella ricerca ufologica segreta, e di conseguenza nel suo discredito! Guarda caso, di tutti questi progetti i documenti rilasciati dalla CIA riportavano solo il nome. Tutti gli altri dettagli erano stati omessi o censurati...