La guerra segreta della CIA

Il testo è un po' lungo L , ti consiglio di salvare e leggere offline




"Un aggressore potenziale deve credere fermamente che la nostra capacità di distruzione è reale, come la nostra volontà di usarla in caso di attacco..."
Robert McNamara, 54/12.






QUELLO CHE IL GOVERNO AMERICANO NON OSA DIRE
Esperimenti segreti del Pentagono.
Alla ricerca delle armi segrete.
Le donne radioattive.
Il misterioso Silvio.
Armi batterilogiche. La tossina killer.
Le strane morti della Marconi.
Energia a tutti i costi.




DIETRO IL ROBERTSON PANEL
H.P.Robertson, il fisico che nel 1953 creava una commissione segreta (panel) per la stesura di un documento suggerenteil discredito sugli UFO, appartenne o no ai servizi segreti? Per anni gli ufologi si sono azzannati su questo punto. Pinotti, ad esempio, ha fatto notare (1) che, durantegli incontri segreti della Commissione, l'apporto determinante fu dato da tre agenti della CIA, uno dei quali era Marshall Chadwell. Questo farebbe supporre una minore responsabilita' nell'operato di Robertson. Ma non e' cosi'.

I giornalisti Dale Goudie e Jim Klontz (2) sono riusciti ad ottenere tramite FOIA nell'ottobre 1991 alcuni documenti 'spiccioli' della CIA, ove non si fa esplicito riferimento ai dischi volanti,quanto a gruppi e persone che hanno collaborato con la CIA. In cui compare proprio Robertson. In una lettera del 20 gennaio 1953,spedita dal California Institute of Technology al "Caro Chad" Marshall Chadwell. E alla quale Chadwell ha risposto per via aerea otto giorni dopo, indirizzando al "Caro Bob".

Dal primo documento si estrapola subito un dato significativo: che l'NSA era stata coinvolta nelle investigazioni UFO gia' pochi mesi dopo la sua nascita. Il riferimento nella lettera e' brevissimo, ed e' un invito a fornire all'NSA una copia degli atti delle sedute della Commissione Robertson. Tra l'altro, il coinvolgimento della NSA era gia' stato sottinteso dal capitano Edward Ruppelt nel suo ottimo "Rapporto sugli UFO".

"Abbiamo visto due documenti" scrivono i due articolisti "che collegano l'NSA agli UFO negli anni '50, uno nei primi mesi dalla creazione dell'NSA, l'altro cinque anni dopo".

Un ulteriore documento rilasciato, censurato in parte, e' un foglio della CIA datato 12 marzo 1953, ove ci si riferisce alla Commissione del fisico dicendo:"Questo rapporto e' stato preparato da un gruppo convenuto nel gennaio 1953 SOTTO LA DIREZIONE DEL DIRETTORE DELLA CIA GENERALE WALTER B. SMITH". Responsabile del Majestic 12 dopo il suicidio di Forrestal! Majestic dunque, anche se ormai disciolto, aveva continuato ad influenzare per anni le indagini e ad interferire attraverso gli agenti della CIA. Non solo, il documento indicava che il Robertson panel era avvenuto "con l'aiuto dell'Intelligence Advisory Commitee". L'IAC era un gruppo di interscambio fra agenzie creato nel 1947; raggruppava vari membri della CIA ed era in stretto contatto con l'NSA. Goudie e Klotz si domandano se non spettasse all'IAC il ruolo di coordinare i vari lavori, le varie inchieste di differenti Agenzie attorno ad un unico problema. E' molto probabile.

Un'altra Agenzia citata nei documenti, e quindi coinvolta con Langley, e' il National Security Resources Board (NSRB). Nato nel '47 ed abolito nel '53, questo ente era molto vicino all'Ufficio Esecutivo del presidente.

Altra organizzazione importantissima, il National Security Council (NSC) che viene citato nelle carte Chadwell allorche'la CIA suggeri' "una ricerca e degli sviluppi immediati su questo soggetto (gli UFO, n.d.A.)"; e , vista l'urgenza, si richiedeva il coinvolgimento dell'NSC. Quest'ultimo, fanno notare i due giornalisti, "e' il gruppo al piu' alto livello, sopra i servizi segreti e le organizzazioni militari americane. Il presidente siede con l'NSC". Come abbiamo già visto, il 54/12 era la fotocopia 'illegale' dell' NSC! Dunque, occorreva controllare (o meglio, plagiare) anche il 'fratello buono' del 54/12.

Infine, per quanto riguarda il dottor Robertson, i due giornalisti fanno notare che il fisico fu consulente dell'OSI, l'Office of Scientific Intelligence, l'Ufficio Scientifico della CIA. E che quindi agi' per conto della CIA stessa. Suo compito fu mediare fra le altre Agenzie, coinvolgendole, rendendole complici offrendo loro il testo (riservato) dei dibattiti della sua Commissione. In questo modo l'uomo della CIA legava a se' le Agenzie concorrenti. " Robertson fu collegato strettamente con i servizi segreti, inclusi la CIA e l'NSA", concludono i due ricercatori.

E questo prova una volta di piu' che la stragrande maggioranza degli scienziati governativi 'negatori' obbedivano ad un preciso calcolo politico e non ad un'intima convinzione 'cartesiana'.


LA CIA CONTRO GLI UFO
In che modo la CIA ha condotto lo studio sugli UFO? Secondo Todd Zechel, impiegato alla NSA. tutti e quattro i dottorati di raccolta informazioni di cui e' composta la CIA (spionaggio, disinformazione e propaganda, scienza e tecnologia, amministrazione) sono coinvolti nella ricerca, analisi e soppressione dei dati sugli UFO, quando e' il caso, gia' dal 1948. Zechel si dice certo che il National Photographic Interpretation Center abbia analizzato decine di dati UFO provenienti da tutto il mondo, inclusi casi non fotografici, evidenze fisiche e analisi di casi fotografici".
Lo stesso Zechel fa sapere che molti casi locali sono stati raccolti dalla CIA grazie all' USAF, per via dell' Office of Current Intelligence del Pentagono. Questo conferma l'ipotesi che i vari "progetti" dell'Aviazione non fossero altro che specchietti per le allodole orchestrati dalla CIA. Altri dati sarebbero stati raccolti, spiega Zechel, " grazie alle agenzie di Intelligence come l'NSA e la DIA con collegamenti telematici. I casi locali sono stati raccolti dalla Domestic Operation Division della CIA, dagli uffici cittadini sparsi per gli Stati Uniti, mentre i rapporti stranieri erano raccolti dal Foreign Broadcast Information Service, dall'Office of Current Intelligence e dall'Office of Operations, e questi dipartimenti furono chiamati in causa fino agli anni '70. Agenti del Direttorato Operazioni della CIA hanno interrogato gli UFOtestimoni e agenti del Domestic Operations Division lihanno tormentati, intimiditi e talvolta messi a tacere". Questa dichiarazione conferma la leggenda degli "uomini in nero". Secondo l'editore e contattista Alfred Bender uomini rigorosamente vestiti di nero da capo a piedi, con giacca, cravatta e cappello e dalle sembianze orientali, si divertirebbero a girare il mondo intimidendo gli UFOtestimoni. Bender stesso sarebbe stato protagonista di un episodio di questo tipo. Al riguardo, il ricercatore Roy Stemman, in "Contatti con gli extraterrestri",ha scritto: "Alla fine del 1953 la societa' ufologica fondata da Bender a Bridgeport, nel Connecticut, chiudeva i battenti. Poiche' l'organizzazione era sorta meno di due anni prima ed aveva registrato un notevole sviluppo, la decisione di Bender suscito' molti interrogativi nell'ambiente della ricerca sui dischi volanti. "L'unica persona che poteva far luce sul mistero era lo stesso Bender, il quale pero' manteneva il piu' rigoroso riserbo. L'ufologo decise di rivelare il suo segreto solo nel 1962, in un libro intitolato 'I dischi volanti e i tre uomini in nero'. La sua storia raccontava di esperienze incredibili con degli extraterrestri provenienti da un pianeta lontano migliaia di anni luce dalla Terra. Durante questi incontri Bender ebbe modo di parlare con uno dei capi, il quale lo minaccio' di morte se avesse rivelato il segreto degli UFO...".

Personalmente, riteniamo questa storia un cumulo di sciocchezze. Il libro di Bender, comunque, genero' due scuole di pensiero: la piu' tradizionale era convinta che i "men in black", gli uomini in nero,fossero alieni minacciosi che non volevano che si sapesse della propria esistenza segreta (stereotipo ricomparso nell'ufologia folkloristica anni '90, sui "piccoli grigi" nascosti in basi segrete sotterranee); la seconda scuola riteneva invece che i MIB fossero in realta' agenti segreti che infastidivano i testimoni. Per anni abbiamo pensato che la storia dei MIB fosse una semplice leggenda ufologica ma,in quest'ultimo periodo, troppi dati sembrano confermare l'esistenza di questo gruppo. Come le segnalazioni di intimidazioni dei MIB non solo in America, ma anche in Cina, raccolte dall'ufologo Shi Bo nel volume 'La Cina e gli extraterrestri', e persino in Italia, ove abbiamo rintracciato due testimonianze (quanto affidabili?), a La Spezia e a Palau. Altra conferma dell'esistenza di questi agenti del terrore e' arrivata da un membro del prestigioso e ormai scomparso centro di ricerca UFO NICAP, il regista Mario Gariazzo, durante un colloquio privato. Pur tuttavia, tutti questi indizi ci avrebbero lasciati scettici se non avessimo rintracciato, nella letteratura credibile americana, un documento declassificato sui MIB. La lettera, riprodotta nel libro di Fawcett e Greenwood "UFO cover up", e' una circolare diramata l'1 marzo 1967 dal generale Hewitt Wheless del dipartimento dell' USAF, in cui si diceva: "Persone che dicono di essere rappresentanti dell'Air Force o di altri enti della Difesa hanno contattato cittadini che hanno segnalato oggetti volanti non identificati. In un caso un uomo in abiti civili, presentatosi come un membro del NORAD, ha domandato ed ottenuto foto sviluppate da un privato cittadino. In un altro caso, un uomo in uniforme dell'Air Force ha avvicinato la polizia locale e i cittadini che avevano visto un UFO, radunandoli tutti in un'aula scolastica e invitandoli a non dire a nessuno cio' che avevano visto. TUTTI I MILITARI E I CIVILI E SPECIALMENTE GLI UFFICIALI DELL'INFORMAZIONE E GLI UFFICIALI CHE INDAGANO SUGLI UFO CHE SAPPIANO DI CASI ANALOGHI DEVONO INFORMARE IMMEDIATAMENTE GLI UFFICI LOCALI DELL'UFFICIO INVESTIGAZIONI SPECIALI DELL'USAF". La lettera, che denunciava un fenomeno in aumento e tradiva l'inquietudine dell'Aeronautica verso questi non meglio identificati intrusi, era stata spedita a tutti gli uffici del Comando di Difesa Aerospaziale, al Quartier Generale dell' USAF, al Comando Strategico dell'Aria e ad altri nove enti militari. Dimostrando che il fenomeno dei MIB era piu' serio e pericoloso di quanto non si sospettasse. Vari autori si chiesero se le strane morti,in circostanze misteriose, di ufologi e ricercatori (McDonald, Frank Edwards, Scully, Bryant, Church, Jessup, Wilbert Smith, Scott Rogo,Girvan, Thirouin, Ailleret) in tutto il mondo non fossero opera di questi fantomatici MIB. CheGariazzo ha ribattezzato "silencers", coloro che mettono a tacere. E attorno ai quali si e' creato un tale mito che ne sono stati tratti persino dei fumetti. Ove, nella serie "Martin Mystère", i MIB rappresentano una setta antichissima volta alla distruzione di tutto cio' che esce dagli schemi precostituiti, temendo un crollo di autorita', e rivendicandola propria origine nei "distruttori di antiche biblioteche e nei membri della Santa Inquisizione". A nostro modesto giudizio i MIB potrebbero essere i commandos del Majestic 12, esponenti dell'area piu' intransigente, quella militare, decisa a mantenere il riserbo ad ogni costo. Quella stessa area che per anni ha cercato di far sparire le informazioni schedate negli archivi CIA. Naturalmente, attorno ai MIB esiste lo stesso alone leggedario che ha circondato altri "uomini in nero", i ninja giapponesi. Alone che viene costantemente alimentato dalle frustrazioni cui vanno soggetti gli ufologi che, vedendosi spesso negati spazi e canali informativi, strepitano alla congiura del silenzio.

I maggiori colpiti sono i contattisti che, non appena qualcuno si permette di mettere in dubbio le loro 'verità', lo bollano come man in black. Proprio i 'contactees' hanno la maggior documentazione (affatto valida) di segnalazioni MIB. Come Karl Veit, dell'ormai agoizzante gruppo contattistico tedesco DUIST, editore di 'UFO'nachrichter', che sui MIB potrebbe raccontarci ottime storie da bivacco serale. O come il defunto Stelio Asso del gruppo spezzino Goru, che sosteneva di aver incontrato dei MIB-robots proprio sotto casa.

Una leggenda che si nutre da se'.
Ma che potrebbe aver nascosto, in passato, alcune azioni illegali 'vere' di veri agenti segreti.


IL COINVOLGIMENTO DELLA CIA
Sappiamo che e' stato grazie agli sforzi di Todd Zechel, assieme a William Spaulding della Ground Saucer Watch, prestigiosa organizzazione di ricerca UFO dell'Arizona, che circa 1000 pagine di documenti UFO sono stati declassificati dagli archivi CIA dopo una battaglia legale vinta grazie alla legge sulla liberta' d'informazione (FOIA) nel 1978, con l'aiuto di Henry Rothblatt e Peter Gersten,due avvocati di New York. Il 20 dicembre 1978 un dispaccio stampa annunciava al mondo che "la CIA stava rilasciando i documenti sugli UFO". Il dispaccio era stato steso dalla neonata associazione CAUS (Citizens Against UFO Secrecy), "Cittadini contro il segreto sugli UFO", fondata previdentemente alcuni mesi prima da Zechel. Costoro si dicono convinti che esistano altre 10.000 pagine classificate nel Quartier Generale della CIA a Langley. Versione certamente non condivisa da uno degli ultimi direttori della CIA,Everett Hineman, incontrato dal ricercatore Bob Oechsler a Langley, il 10 agosto 1989. Hineman dimostro' di non sapere nulla dei piu' famosi casi ufologici piu' mediatizzati del momento, quale l'ondata di avvistamenti a Gulf Breeze. Inoltre, "Hineman sembrava non sapere nulla dell'Area 51". E' plausibile che un direttore della CIA non fosseal corrente dei piu' importanti segreti sugli UFO, segreti a conoscenza anche degli ufologi meno documentati? Certo, potrebbe. Ma e' anche vero che quando Oechsler cerco' di scroccare a Hineman un po' di materiale CIA, "Hineman si disse spiacente di non poter fornire alcuna informazione compartimentale a uno che non aveva la trasparenza richiesta". La trasparenza? E' questa la chiave di volta per poter avere, in seno alla CIA, le informazioni sugli UFO? "Trasparenza" potrebbe coincidere con la fedelta',messa alla prova, dimostrata in passato da molti membri del Majestic, in seguito passati ad altri incarichi. Fedelta' che si basa sul riserbo e sull'obbedienza cieca e pronta. Oechsler, pur essendo un ex specialista della NASA e quindi una persona rispettabile e di fiducia, non aveva pero' la "trasparenza" necessaria per aver accesso ai segreti della CIA, non era cioe' pronto a vendersi. E non poteva avere accesso a quei documenti, molti dei quali, ci fa sapere Zechel, non vennero rilasciati, in barba al FOIA, dalla CIA, dall'NSA e dalla DIA "perche' erano stati distrutti o perche'si trattava di informazioni classificate e non divulgabili" per motivi di sicurezza nazionale. "E' curioso", commenta il ricercatore Timothy Good, "che pero' la posizione uffiale dell'USAF sia che 'nessun rapporto UFO, investigato e valutato dall'Air Force,abbia mai fornito indicazioni di pericolo per la sicurezza nazionale'". La validità dei documenti rilasciati tramite FOIA da qualsiasi ente (sotto stretto controllo del 54/12, aggiungiamo noi)è stata recentemente messa in discussione anche dal ricercatore scetticofrancese Jacques Scornaux che, nel numero del luglio 1994 di 'Ovni-prèsence', scrive:"...quale che sia il valore di questi documenti, spesso censurati, niente di sensazionale ne è mai uscito. Le Forze Armate ed i servizi segreti non son certo composti da bambinelli; quando il FOIA è stato votato, ci sono stati sicuramente dei discreti conciliaboli per decidere quale difesa si potesse opporre...C'è un memo di due pagine della NASA:'Prendetevi il tempo per riscrivere le note, minimizzando l'impatto negativo,nel caso dovessero essere diffuse al pubblico. Distruggete in seguito le vecchie note...' Nelle 24 ore che hanno seguito la divulgazione di questo memo, l'amministratore della NASA ha ben pensato di sconfessare questo documento, che sarebbe 'contrario alla politica della NASA'...".


IL NORAD
La stessa politica di segretezza e menzogna è attuata dal NORAD.
Il ricercatore Bob Oechsler, che in passato oltre che membro della NASA fece anche parte dell' NSA, ha effettuato delle pressioni sul NORAD per ottenere dall'ente di difesa nordamericano l'apertura dei propri dossier sugli UFO. A detta di Oechsler, infatti, il NORAD farebbe parte di un gruppo di enti incaricati di tener sotto controllo le "macchine spaziali alternative". Al riguardo l'editore inglese Timothy Good ha scritto, in "Alien liaison" (1991):"Le conclusioni dello scenario descritto da Bob Oechsler sono che il NORAD riceve regolarmente delle tracce di veicoli alieni, controllati da un'intelligenza e designati 'macchine spaziali alternative'". Che sarebbero addirittura differenti dai vecchi e banali oggetti volanti non identificati di una volta. Sottintendendo cosi' un'approfondita conoscenza del Governo circa la struttura di questi ordigni.

Di fatto, il NORAD non ha mai negato di avvistare migliaia di oggetti sconosciuti ogni giorno, oggetti che il piu' delle volte risultano essere meteoriti, frammenti di satelliti e quant'altro di conosciuto. Compito del NORAD e' comunque vigilare che ben altri ordigni volanti, i missili atomici russi, non penetrino nello spazio aereo americano. All'uopo il NORAD utilizza il Sistema di Sorveglianza Spaziale Navale (NAVSPASUR), che si serve di radar e satelliti, ed il Sistema di Traccia e Rilevamento Spaziale (SPADATS). Con mezzi cosi' sofisticati è inevitabile che il NORAD, dalla sua base sotterranea nei monti Cheyenne, finisca con rilevare gli UFO. Un certo numero di avvistamenti UFO sopra basi strategiche, comprese le basi con missili nucleari stanziate in Canada, è stato recentemente rilasciato proprio grazie al FOIA. Dal documento si scopre che il NORAD ha catalogato questi casi a partire dal 1975. Cio' ha spinto il gruppo CAUS a richiedere, e ad ottenere, informazioni piu' dettagliate su una rete di controllo NORAD detta Sistema di Segnalazione di Traccia Sconosciuta, o NUTR. Il NUTR registra tutto il traffico aereo definito 'sconosciuto' in Nord America, in Groenlandia e persino nei territori artici inglesi. I dati vengono spediti al NORAD ed, in seguito, all'USAF e al Quartier Generale della Difesa canadese. NUTR ha raccolto sinora 7000 passaggi di oggetti sconosciuti, dal 1971. Ma i dettagli di queste osservazioni sono rimasti segreti. Una richiesta legale di Robert Todd del CAUS al Comando Spaziale dell'Aeronautica ha avuto come risposta, nel febbraio del 1990, che "non esiste nessuna registrazione"! Facce toste! Nel maggio dello stesso un responsabile legale dell'Air Force, Barbara Carmichael, messa alle strette ha confermato che le registrazioni UFO esistono ma sono segrete per motivi di sicurezza nazionale. "Nel giugno del 1990", commenterà Timothy Good,"il NUTR rilascio' 5 fogli". Incomprensibili ai non addetti ai lavori...


IL GOVERNO VUOTA IL SACCO?
Nel mese di marzo del 1992 il giornale inglese 'The Sun' riportava un'insolita notizia. Il 25 gennaio scorso gli specialisti della NASA, osservando delle foto trasmesse da satellite, si erano accorti che l'equipaggiamento lasciato da Armstrong sulla Luna era scomparso. Compreso il lembo di bandiera americana. The Sun corredava l'articolo con la testimonianza dell'astronomo cileno David Bazea, che aveva avvistato degli UFO sulla Luna e che aveva immediatamente avvertito la NASA senza essere preso in considerazione (3). A parte il fatto che non ci risulta che ci siano satelliti puntati sulla Luna (i telescopi terrestri non hanno una tale definizione ed il telescopio spaziale Hubble all'epoca non era ancora funzionante), e' noto che The Sun sia un giornale scandalistico. Che, oltre a pubblicare in prima pagina storie tipo "il disco volante trovato nell'immondizia", esibisce quotidianamente a pagina 3, quella notoriamente culturale, le foto di modelle seminude, dai seni enormi e prosperosi.

Comunque, la giornalista francese Paule Picard, che ha ripreso acriticamente la notizia spacciandola per buona (4), ritiene che cio' abbia spinto un ufologo americano, Roger Hankin, a scrivere al governo americano, invitandolo ad aprire i propri dossier. "Il governo americano" avrebbe detto Hankin "non vuole che noi si sappia cio' che succede realmente e continua a mentirci con l'omerta'. Io ho chiamato il presidente Bush e la NASA per allertarli e dire loro che ci devono dire la verita'. Noi abbiamo il diritto di sapere". Ammesso e non concesso che questo tizio abbia veramente contattato il presidente, non si e' certo rivolto alla persona giusta. Bush, che in passato e' stato capo della CIA, durante la sua amministrazione non ha lasciato fuoriuscire alcuna notizia 'seria' sull'argomento.

Ciò nonostante, l'idea che il governo USA sia in procinto di dire la verita' non e' nuova. E non e' una semplice, pia illusione degli ufologi. E' qualcosa di piu'. Un'azione di depistaggio.


IL BASTONE E LA CAROTA
Maggio 1974. Joseph Allen Hynek invita l'amico Jacques Vallèe ad accompagnare ad Hollywood due documentaristi, Alan Sandler e Robert Emenegger, quest'ultimo diventato in seguito ufologo convinto. Ai due era stato commissionato un documentario sugli UFO, con taglio serio e scientifico, nientemeno che...dal Ministero della Difesa. Che avrebbe finanziato l'opera, destinata alla televisione e, nelle intenzioni, finalizzata alla divulgazione della verita' sugli UFO. Con questo documento l'USAF intendeva soprattutto dimostrare di esser di mente aperta e di non nascondere nulla al pubblico. E il documentario avrebbe dovuto fare parte di una serie di opere che spaziavano dalla medicina militare sino alle ricerche aerospaziali. Questi ultimi documentari non vennero mai realizzati.

Sandler era titolare di una ditta molto seria e rispettabile, la Sandler Institutional Films, distintasi in passato per l'ottimo documentario sul banchiere americano Armand Hammer. Per questo motivo il nostro era stato scelto dall'USAF. Nella persona del colonnello Coleman.

Ma le riprese iniziali del documentario partirono col piede sbagliato. La NASA, che avrebbe dovuto fornire il proprio materiale d'archivio, nego' di averne sugli UFO. Sandler, che aveva amici in alto loco, riusci' a far arrivare delle pressioni da Washington ed infinne ottenne una serie di filmati di UFO nello spazio, che pero' dicevano poco e niente. Cosi', il nostro scopri' che la NASA non disdegnava dir bugie. Ma il fatto piu' strano fu un altro. Durante una riunione con i militari, Sandler si senti' dire che sarebbe stato necessario inserire nel filmato la sequenza di un "contatto reale tra gli extraterrestri ed i militari, che poteva verificarsi in avvenire o che SI ERA FORSE GIA' VERIFICATO". Una frase enormemente ambigua che desto' la curiosita' di Emenegger, che domando' dove questo fosse gia' avvenuto. Presso la base aerea di Holloman, attorno al 1970, gli fu risposto da Paul Shartle, capo della Sicurezza e responsabile dei programmi audiovisivi della base di Norton. Ove, verso le 5.30, tre oggetti volanti avevano sorvolato la base. Uno di questi era atterrato, posandosi silenziosamente su tre piedini articolati,ed immediatamente cinque persone della base, il comandante, due ufficiali e due scienziati, si erano avvicinati. Da un portellone sarebbero usciti tre esseri di forma umana, con una tuta aderente, dalle pelle grigio-blu, gli occhi incassati, naso largo e pronunciato, piccoli di statura. I due gruppi avrebbero comunicato "in maniera non udibile" e poi tutta la banda si sarebbe ritirata in una sala riservata, in un settore della base noto come 'King I'. Da li' si sarebbero diretti verso la via Marte (!), sino all'edificio 930, fra gli sguardi sbalorditi dei militari (5). Un elicottero in volo per riprendere gli UFO avrebbe immortalato tutta la scena, filmando 180 metri di pellicola a colori.

A Washington, i militari assicurarono ai nostri che il filmato esisteva realmente e che era disponibile. Tuttavia, Coleman si rifiuto' sempre di garantirne l'autenticita'.

Adesso, occorreva l'apporto di scienziati di grido. Mentre la partecipazione di Vallèe fu limitata per volere dello stesso, Hynek si ritrovo', incredibile a dirsi, a filmare con tutta una troupe all'interno della base di Holloman. Dove, a regola, era proibito girare delle pellicole. I nostri dovevano riprendere delle sequenze di vita quotidiana da inserire come 'scene di collegamento' all'interno del documentario. L'autorizzazione a filmare, che in genere richiede tempi burocratici molto lunghi, arrivo' in meno di 24 ore. Di per se' queste riprese non significavano niente. E difatti Emenegger e Sandler si aspettavano d'ottenere il filmato del 'contatto'. Ma il filmato non arrivo' mai. "La promessa di informazioni a carattere sensazionale fu ritirata all'ultimo minuto dall'Aeronautica, secondo uno schema classico di manipolazione", commentera' Vallèe (6). Tutt'a un tratto l'USAF evito' di fornire il materiale, senza dare spiegazioni. E pressioni vennero anche dalla fondazione John MacArthur, che doveva sborsare i fondi per il documentario.

Paul Shartle, nel 1988, avrebbe ribadito che il filmato esiste realmente, e ricorda come questi esseri, molto diversi dai 'grigi' tanto in voga in questi anni, avevano in mano uno strano oggetto affusolato, che altro non era che un traduttore (dunque gli alieni conoscono l'inglese?). E questa storia sarebbe poi stata fatta propria dal 'rivelatore' William Cooper.

E persino Vallèe dichiara che "in seguito a recenti conversazioni, mi hanno confermato che il famoso film esiste e che non e' classificato come segreto" (7). Pure, sebbene i superiori di Norton sostengano che il film altro non e' che una rappresentazione con attori, non se ne trova traccia negli archivi militari della base.

Ma non e' questo cio' che maggiormente ci interessa. E' singolare il coinvolgimento dei due piu' famosi ufologi del mondo come 'garanti scientifici' di materiale assurdo, 'svelato' dall' USAF. Non sarebbe stata la prima volta. E non solo per Hynek e Vallèe. In piu' occasioni ufologi 'di grido', conosciuti dalle masse, sarebbero stati incaricati (di persona o anonimamente) di divulgare materiale top secret, garantendone l'autencita' con la propria popolarita'. E' successo a Linda Howe, invitata alla base di Kirtland con la promessa di poter intervistare un alieno (!); e' successo a Moore e Shandera, che hanno ricevuto i documenti classificati del Majestic; e' successo a Bob Oechsler della NASA, che ha ricevuto da un anonimo il filmato di un UFO e di un alieno sbarcati a Carp, Canada, assieme ad una serie di lettere deliranti. Ogni volta, le rivelazioni straordinarie all'ultimo minuto non ci sarebbero state, o si sarebbero rivelate talmente 'inquinate' da falsita' da risultare autoscreditate. Questo vale per i documenti del Majestic, accompagnati da una serie di cartoline con battute e indovinelli, che avrebbero condotto, decodificate, alla scoperta del terzo documento majestic, il memo Cutler. E vale per il filmato di Carp che, pur essendo ritenuto valido al 90% (8), risulta screditato dalla mancanza di un mittente conosciuto (come pure per i documenti majestic) e dalle assurdita' che contornano la vicenda.

Il filmato di Holloman, la mancata intervista ad un EBE, i documenti majestic e l'atterraggio dell'UFO di Carp (su invito di altri extraterrestri) hanno tutti in comune un elemento altamente dubbioso: la presenza certa di extraterrestri fra noi con la complicita' del governo. Come se gli alieni avessero bisogno del permesso dei governi per atterrare!

Questi incredibili documenti, ove verita' e menzogna sono abilmente mescolate, alimentano la falsa credenza che il governo stia per vuotare il sacco sugli UFO. Era successo nel '78, quando questa voce aveva cominciato a circolare negli ambienti ufologici, ed era successo nel '54. Il documentario di Sandler era uscito nel 1974.Siintitolava "UFOs past, present and future" e sarebbe stato seguito da un libro dal titolo identico, scritto da Emenegger. Nel '79 il documentario sarebbe stato riproposto con il titolo traducibile in 'UFO: e' partito!'. Questo, assieme al film di Spielberg 'Incontri ravvicinati del terzo tipo' ed al pessimo documentario della Seligman Productions 'UFO cover up -live' (1988), ricco di rivelazioni tanto sconvolgenti quanto false ad opera di pretesi agenti segreti, sono, per Valle'e, "parimenti citati come esempi destinati a preparare il pubblico alla rivelazione di una visita dallo spazio". E sarebbero dunque avvisaglie del fatto che il governo sia sul punto di rivelare qualcosa. Pia illusione, dicevamo. La copertina della rivista 'Flying saucer news' del dicembre 1975 esultava: "Il governo americano e' pronto a dire: 'I dischi volanti sono reali'". "Ma questa divulgazione" commenta Vallée "e' 'imminente' da 40 anni!"

Il gioco del bastone e della carota, come l'informatico francoamericano l'ha battezzato, lo avrebbe visto nuovamente protagonista nel 1985. Emenegger era stato nuovamente contattato da Coleman, ora in pensione in Florida, che lo aveva avvisato che il momento era propizio per realizzare un nuovo documento sugli UFO e che "il governo era forse pronto a fornire delle informazioni sensazionali, ed era possibile che Allen Hynek accettasse una volta ancora di collaborarvi". All'epoca Hynek stava abbandonando l'universita' Northwestern per ritirarsi a vita privata a Phoenix (gli eran stati promessi ingenti fondi per studiare gli UFO. Promessa regolarmente non mantenuta).

Vallée si incontro' con Emenegger per saperne di piu'. Il giornalista gli confido' che il Ministero della Difesa era pronto a fornire del materiale eccezionale, ma ad una condizione. Occorrevano degli scienziati-ufologi altamente qualificati che accreditassero il tutto. A scatola chiusa, pero'. Le prove sarebbero state fornite solo se Emenegger avesse trovato prima i garanti. Questo significava autenticare del materiale senza prima averlo visto. Col rischio di avvallare qualche falso. Rovinandosi la reputazione.

Vallée se ne rese immediatamente conto e declino' l'invito. E convinse Hynek a fare altrettanto. Giustamente i due si rendevano conto che se il governo americano avesse avuto una prova strabiliante, da un disco volante sino ad un semplice manufatto alieno, non sarebbe stato necessario l'avvallo degli ufologi. Sarebbe bastato organizzare una conferenza stampa e mostrare la prova al mondo. A che servivano dei garanti? E poi, al limite, il governo poteva sfruttare l'Accademia Nazionale delle Scienze. Perche' rivolgersi agli ufologi, che il governo aveva sempre disprezzato?

I due ebbero buon fiuto. Convocato alla base di Norton assieme ai propri assistenti, Hynek ebbe un lungo colloquio con i generali Miller e Scott, che avrebbero dovuto dargli le prove definitive. E le prove erano i contatti telepatici che i due generali avevano con gli extraterrestri!

Hynek, racconta Vallée, giudico' molto naif i due personaggi, che tra l'altro, di UFO, sapevano ben poco. "Credevano fermamente alla storia di Billy Meier, il 'contattista' svizzero che ha scattato numerose foto di pretesi UFO provenienti dalle Plejadi. Quando Hynek domando' loro francamente se erano in possesso di un vero filmato UFO, costoro gli risposero penosamente di non saperne niente", ha scritto Vallèe (9). Che si e' recato a Norton il 27 marzo del 1985. Cola' il nostro ha avuto un lungo e deludente colloquio con il generale Miller. Che gli ha raccontato storie inverosimili di contattismo, di 'tempo mancante', di Atlantide e Lemuria e del fatto che il governo impedisca che la gente "ascoltiil messaggio cosmico". "Dovevo ripetermi continuamente che non stavo ascoltando uno pseudomistico nella sala posteriore di una libreria New Age" ha detto Vallée "ma il vicedirettore di un'agenzia del Pentagono, che era sbarcato in Normandia con i blindati alleati e aveva partecipato alla liberazione della mia patria..."

Sebbene noi si sia dell'idea che Miller e Scott fossero semplicemente due personaggi originali e non due debunkers, e' fuor di dubbio che la promessa della verita' sugli UFO, tecnica del bastone e della carota, sia il sistema con cui la CIA ammansisce periodicamente gli ufologi e immette 'sul mercato' una serie di falsita' che stornano l'attenzione dell'opinione pubblica e gettano il discredito sull'argomento e sui ricercatori. Causando dissensi interni, diatribe e litigi a tutto spiano. Caratteristica questa dell'ufologia mondiale. Ove ogni gruppo spende meta' del proprio tempo ad insultare e a criticare il gruppo 'avversario' (cioe' chi la pensa diversamente, magari su aspetti marginali della questione). E questo, seguendo il vecchio adagio latino 'Divide et impera', dividi e domina.

Un ultimo dato, a conclusione dell'insolita vicenda di Norton. E' sempre Vallèe che parla: "Il generale Miller mori' di morte naturale nel 1988. L'anno seguente la base di Norton, vittima dei tagli sistematici dei budgets militari, fu chiusa dall'amministrazione Bush" (10). Che strano...

E vediamo adesso assieme un altro esempio di discredito.

L'HANGAR 18
Oltre all'Area 51, nel folklore ufologico americano sopravvivono una serie di leggende riguardanti zone ultra top secret dove il governo custodisce UFO e alieni. Il piu' celebre e' la stanza 36 del Pentagono, ove si troverebbero i resti dell'equipaggio di un UFO precipitato, forse ad Aztec. Durante una trasmissione televisiva in compagnia del giornalista Pier Carpi, ci sentimmo dire da questi: "In passato ho intervistato Carter e gli ho chiesto cosa ci fosse nella stanza 36. Ma lui mi ha risposto:'Mi faccia un'altra domanda'" (11). Queste frottole in realta' sono state messe in giro dal reverendo contattista Frank Stranges (12), che ha inventato la storia della stanza top secret, come pure quella dell'alieno Val Thor che lavora presso il Pentagono stesso (13).

Un'altra voce non confermata riguarda il mitico hangar 18.

Il 15 aprile 1954 quattro uomini avrebbero potuto esaminare cinque dischi volanti recuperati, presso la base di Andrews (la stessa dove, secondo altre voci, Eisenhower avrebbe avuto un incontro segreto con una delegazione aliena ed avrebbe sbottato:"Mio Dio, il mondo non e' ancora pronto a tutto cio'"). I quattro erano Franklin Allen, addetto stampa di Hearst, Edwin Nourse, della Brookings Institution (istituzione sovente coinvolta in dicerie circa gli UFO, l'ultima delle quali un crash filmato proprio davanti l'istituto), un certo Gerald Light ed il vescovo di Los Angeles McIntyre. Naturalmente, Eisenhower in persona sarebbe arrivato ad Andrews per esaminare i cadaveri extraterrestri. Ed una dichiarazione ufficiale, che ovviamente non ci fu mai, avrebbe dovuto esser rilasciata il giorno dopo. Ora, naturalmente di questo fatto non e' possibile alcuna verifica. L'unico dato che salta all'occhio e' che Light e' un patito dei viaggi astrali, per mezzo dei quali sarebbe in grado di visualizzare cose vietate ad altri. Ed e' stato proprio Light il primo, o uno dei primi, a mettere in giro la voce che il governo stava per rivelare qualcosa. Voce falsa, naturalmente.

All'amo hanno abboccato anche Berlitz e Moore che, nel libro (in realta' scritto solo da Moore) 'Accadde a Roswell' riportano una nota sull'hangar 18, descritto come una costruzione conosciuta come Edificio 18-A, zona B,nella base aerea di Wright-Patterson, vicino Dayton. "Questa costruzione" ha scritto Jacques Vallée "é diventata il famoso hangar 18, citato in numerosi libri sugli UFO come il tabernacolo di tutti i segreti, l'angolino ove il governo americano nasconde i dischi fracassatisi ed i loro piccoli occupanti" (14).

Persino il cinema ha glorificato l'hangar 18, dedicandogli nel 1980 un film diretto da James Conway. Alimentandone cosi' il mito. Ed il gruppo metal 'Megadeth' gli ha dedicato una canzone, 'Hangar 18',ed un videoclip impressionante, con una scena particolarmente splatter, in cui un militare estrae il cuore dal corpo di uno sfortunato alieno.


LA DIA
A partire dagli anni '60 la CIA avrebbe dovuto fare i conti con tutta una serie di manifestazioni ufologiche (come la crisi di Thule che vedrete piu' avanti) che avrebbero messo a dura prova i nervi dei propri responsabili, come pure quelli delle agenzie 'consorelle', che non si lasciavano facilmente depistare da frottole stile hangar 18.
Una delle Agenzie che maggiormente preoccupo' Langley fu la DIA.
Voluta nel 1961 dal segretario alla Difesa di Kennedy Robert McNamara, del Gruppo Speciale, la Defense Intelligence Agency doveva coordinare tutti i servizi segreti militari. Entrando quindi in aperto contrasto con la CIA, come ribadi' Allen Dulles nel 1963 (15). Sebbene questo sia accaduto in differenti episodi, ufficialmente la DIA lavora per il segretario alla Difesa, per il Joint Chieff of Staff e per il direttore della CIA stesso. Cio' non esclude che questo secondo, nuovo potente apparato non abbia tentato in piu' occasioni di emangiparsi e staccarsi dalla tutela dell'Agenzia di Langley. Ufficialmente la DIA ha settemila uomini ed un budget molto elevato, e riceve ed invia ai vari enti, dal Pentagono ai servizi segreti, stime sulle capacita' del nemico. Poiche' nemico e' chiunque attenti alla sicurezza nazionale, era inevitabile che la DIA finisse per occuparsi anche di UFO. Di questo erano al corrente gli ufologi del gruppo Just Cause, che immediatamente richiesero alla DIA la declassificazione dei rapporti ottenuti. La risposta dell'ente sarebbe stata che c'erano solo tre dossier, regolarmente rilasciati. Uno riguardava un avvistamento in Peru' nel giugno del 1980, un altro alcune segnalazioni sopra l'Unione Sovietica, il terzo un avvistamento sopra Teheran, da noi illustrato a proposito del cover up in Iran.

Tre soli rapporti. Al riguardo e' significativo il commento dell'editore Timothy Good (16): "In vista del diniego della DIA che ci fosse altro materiale sugli UFO, e' interessante che nel dicembre 1985 l'Agenzia abbia rilasciato un totale di 37 documenti, per circa 139 pagine, al ricercatore Ray Boeche. Nella lettera di accompagnamento la DIA spiegava che 'e' stato accertato che ci sono altri 53 documenti che rispondo alla vostra richiesta (tramite FOIA, n.d.A.). Di questi 53 documenti, 15 sono classificati e non si possono rilasciare'". Ed e' interessante che molti di quelli declassificati siano illeggibili. "Ed e' evidente",prosegue Good, "che molti dei documenti riguardanti la DIA si riferissero a segnalazioni attribuite ad attivita' sovietiche".

La DIA stava seguendo la stessa linea della sua sorella maggiore, la CIA. Bugie, documenti classificati, rilascio di fogli semicensurati. Da quel poco che si e' riusciti ad ottenere, pero', si capisce che le attivita' DIA hanno riguardato investigazioni UFO in mezzo mondo. E precisamente in Finlandia (1957), Afghanistan (1959), Antartico e Cile (1965), Brasile (1967). E ancora Nuova Zelanda,Argentina, Corea, Spagna,Pakistan, URSS, Bolivia e Peru'. Un riassunto dettagliato di questi rapporti compare nel capitolo 13 del libro "Above top secret" di Timothy Good che, purtroppo ancora in inglese, vi invitiamo a leggere.

I rapporti rilasciati non sembrano dimostrare un grande interesse della DIA verso gli UFO, e questo e' indicativo di due fattori. In primo luogo, che la questione resto' saldamente nelle mani della CIA e del governo invisibile; in secondo luogo che gli UFO non rappresentavano una minaccia per la sicurezza nazionale. L'unico dato interessante che troviamo sfogliando questi dossier e' il riferimento al "Project Moon Dust", 'Polvere di Luna'. Si tratta di un progetto, forse ancora attivo, descritto in 4 pagine come un programma dell'Aviazione di recupero di frammenti dallo spazio esterno. Coordinato dalla solita base di Wright Patterson, dalla Foreign Technology Division, aveva come scopo recuperare satelliti e missili stranieri e anche UFO.
L'esistenza di questo progetto e' confermata da un documento su una segnalazione UFO ad Agadir, Marocco, l'11 gennaio 1967. Il responsabile alla Difesa di Rabat, che aveva spedito due articoli di giornali locali alla DIA, aveva commentato che il caso aveva suscitato un grande interesse per gli UFO nella popolazione,e faceva riferimento al progetto Moon Dust.Tra l'altro, proprio a Wright Patterson erano stati mandati i rottami di Roswell.

Segno che la base effettivamente si incaricava del recupero di ordigni strani.


LA CRISI DI THULE
Il 4 ottobre 1960 il radar della base americana di Thule, in Groenlandia,rilevo' sugli schermi uno sciame di 'blip' che sembravano tanti missili diretti contro gli Stati Uniti. Mosca stava attaccando Washington! Era scattata l'ora X. Era la Terza Guerra Mondiale! Immediatamente 1500 bombardieri atomici furono messi in allarme, pronti a dirigersi contro l'URSS. Si era pronti a far saltare in aria il mondo. Mancava soltanto l'ordine del presidente. Ordine che pero', inspiegabilmente, non arrivava.

I nostri non potevano saperlo, ma qualcuno o qualcosa aveva tagliato il cavo telefonico sottomarino che collegava Thule con il continente americano.

L'allarme duro' mezz'ora, sino a che la base di Thule riusci' a comunicare con Washington via radio. Ed un tecnico, sensibilmente imbarazzato, faceva rientrare l'allarme rosso dichiarandoche i computer avevano scambiato per bombe atomiche...una serie di onde (?) provenienti dalla Luna.

A parte la puerilita' della spiegazione, cosa aveva tagliato il cavo telefonico subacqueo? Ufficialmente, un iceberg. "Ma si sa che il cavo e' posto sul fondo, mentre l'iceberg galleggia", avrebbe commentato infuriato l'ufologo Giuseppe Lazzari (17).

Inoltre un caso per molti versi analogo si sarebbe verificato qualche anno dopo, il 13 gennaio dl 1961. Allora, la stazione radar di Shemia, in Alaska, segnalo' degli oggetti volanti, anche questa volta scambiati per missili russi. Ancora una volta furono allertati i bombardieri nucleari e si attese l'ordine del presidente, e ancora una volta i 'missili' se ne tornarono in cielo senza colpo ferire. E l'ordine di scatenareil conflitto atomico non venne dato. "Questa volta", commentera' Lazzari, "non si parlo' di 'onde' provenienti dalla Luna, ma di 'echi radar' che trassero in inganno gli strumenti".

E quella non sarebbe stata l'ultima volta.


L'OPERAZIONE RYAN
Nel 1978 gli ufologi americani ottenevano il documento 058975 del 20 aprile dell'anno precedente, un memorandum per il direttore della CIA firmato da Marshall Chadwell (si', lo stesso della commissione Robertson!) della Scientific Intelligence. Il testo rivelava che "un sistema di raccolta delle osservazioni e' stato messo a punto IN TUTTO IL MONDO, e le principali basi aeree hanno l'ordine di intercettare gli UFO. Sulla linea di questo piano programmatico si raccomanda una politica d'informazione per minimizzare nel pubblico i rischi di panico...".

La rete investigativa mondiale, una vera e propria task force di pronto intervento UFO, tendeva a ridurre i rischi di un urto coni sovietici, che lavoravano alacremente per carpire informazioni UFO agli americani, specie dopo il fallimento degli accordi segreti di Ginevra del 1955, accordi non rispettati probabilmente per l'acuirsi della guerra fredda e del conflitto coreano.

La frenesia sovietica nell'intercettare tali documenti sfocio' spesso nel ridicolo. Quando, ad esempio, l'astronauta Aldrin mettendo piede sulla Luna nel 1969 esclamo' umoristicamente:"Ora so che Babbo Natale esiste", i russi pensarono subito ad un messaggio in codice sulla presenza di vita aliena sul satellite.

La tensione tra KGB-Cremlino e CIA-Pentagono culmino' negli anni Ottanta, dopo un episodio analogo al caso Thule.

In un'intervista ripresa dal Sunday Telegraph del 16 ottobre 1988 Oleg Gordievski, ex capo del KGB, aveva rivelato che "nel 1983 i sovietici considerarono seriamente la possibilita' di impiegare armi nucleari contro gli USA". Questo perche', nel mese di novembre, le forze del Patto Atlantico stavano preparando un'esercitazione segreta sulle procedure da seguire per il lancio di missili nucleari in caso di guerra. L'attacco simulato, denominato in codice "Abile arciere", avrebbe dovuto avvenire fra il 2 e l'11 novembre.

Nemmeno a farlo apposta, proprio in quei giorni si era registrata una nuova ondata UFO. Gia' alcuni anni prima, nel novembre del '77, la flotta della NATO era stata 'spiata' da una squadra di dischi volanti (18), che avevano messo in allarme i caccia intercettatori. Allora come ora russi e americani dovevano aver pensato ad aerei spia del blocco avversario. La stessa cosa stava probabilmente (il condizionale e' d'obbligo visto che il KGB si rifiuta di rilasciare la documentazione al riguardo) accadendo nell' '83, allorchè i russi, esasperati dalle continue apparizioni di dischi 'americani', interpretarono queste strane manovre come un atto ostile e si prepararono ad un attacco termonucleare totale. Che capitava in un momento di grande instabilita' politica, con Andropov gravemente malato e Kostantin Cernienko, un 'falco', pronto a prenderne il posto, con intenzioni tutt'altro che pacifiche. "Le stazioni d'ascolto occidentali" ha raccontato Gordievski "rilevarono un brusco aumento di frequenza e di urgenza nelle comunicazioni tra Mosca ed i suoi agenti in Europa. Sembrava che l'incredibile stesse per accadere, che i Paesi del Patto di Varsavia sospettassero davvero che un attacco nucleare dall'Ovest fosse imminente. E questo perche' la NATO aveva improvvisamente cambiato i codici di comunicazione utilizzati nell' 'Abile arciere' (per forza, gli USA erano a loro volta spiati dagli UFO, n.d.A.). Questo basto' per mettere in allarme i sovietici che, tra l'8 ed il 9 novembre, tennero il dito pericolosamente vicino al bottone che avrebbe scatenato la guerra nuceare". L' 'Operazione R.Y.A.N.', dalle iniziali delle parole russe "Attacco con missili nucleari".

Se la guerra non scoppio', fu per merito di Gordievski che, dopo un'accurata indagine, fece pervenire a Mosca un messaggio in cui si diceva che "tutto era normale".

Lo spavento comunque spinse i sovietici a realizzare una sorta di 'scudo stellare' rosso, come ha recentemente scoperto l'esperto missilistico Bruce Blair della Brookings Institution (19). Il 13 novembre 1984 Mosca sperimento' con successo la prima risposta automatica computerizzata ad un possibile attacco nucleare dall'Occidente. Con un computer capace di lanciare automaticamente centinaia di missili intercontinentali contro tutto l'Occidente. Una volta attivato tale sistema, battezzato 'la macchina dell'Apocalisse', non puo' piu' essere fermato. Disgraziatamente la 'macchina dell'Apocalisse' e' tuttora in funzione, pronta a scattare anche in caso di falso allarme.

Come il passaggio di un UFO o la caduta di una meteora!


IL METEORITE INNESCA LA GUERRA
Cosi' titolava 'La Stampa' di Torino del 30 gennaio 1994. In un articolo in prima pagina firmato dal redattore scientifico Piero Bianucci (20). La notizia arrivava direttamente dal Pentagono, che confessava che per ben 136 volte, negli ultimi vent'anni, il mondo aveva sfiorato la guerra atomica contro l'Unione Sovietica. Ben 136 volte gli allarmi del Pentagono erano scattati "dopo l'improvvisa esplosione nell'atmosfera di una meteora della potenza di migliaia di tonnellate di tritolo, che poteva essere scambiata per uno scoppio nucleare. E tale, quindi, da innescare automaticamente la reazione americana contro un ipotetico attacco missilistico". Quest'informazione, apparentemente slegata dal nostro contesto, al contrario è invece molto interessante. Perchè dimostra con quanta facilità i sofisticatissimi strumenti della Difesa (NUTR compreso) potessero ingannarsi. E se l'esplosione di un meteorite, per la sua stessa natura, poteva essere scambiata per un attacco nucleare, a maggior ragione il passaggio di un UFO a bassa quota poteva venir interpretato come un atto ostile dei Sovietici. Perchè? Per un motivo molto semplice. Quando gli strumenti del NORAD rilevavano un oggetto misterioso la cui velocità era tale da non permettere ai satelliti di intercettarlo, la procedura prevedeva che si chiamasse immediatamente la base militare piu' vicina. Ora, come nel caso di Thule, se la base era in completo black out il NORAD, non ottenendo risposta, avrebbe pensato immediatamente alla distruzione della stessa. In altre parole, il blip dell'UFO in discesa poteva essere scambiato per quello di una bomba atomica, ed il black out dovuto all'alone elettromagnetico di questi ordigni sarebbe stato interpretato come la distruzione della base strategica coinvolta. Ce n'era quanto bastava per attaccare i russi!

Un esempio 'non ufologico' ci viene dal fisico di Parma Giuseppe Ferrari, che ha scritto (21):"E' stato riportato che al NORAD, il centro dove arrivano le segnalazioni di un attacco nucleare, si sono avuti negli anni scorsi molti falsi allarmi. In alcuni casi c'è mancato poco che scattasse la rappresaglia".

E un episodio viene raccontato direttamente dal senatore americano Percy:"Mi è capitato di trovarmi al NORAD alcuni anni fa, in visita con un gruppo di uomini d'affari. Ero li' quando ci fu un falso allarme. Un resoconto ufficiale ha poi fornito una versione dell'incidente. L'articolo parlava di una situazione tenuta in qualche modo sotto controllo. Ma nessuno di noi avrebbe potuto neanche lontanamente riconoscere in quella descrizione il caos e la confusione che avevamo visto con i nostri occhi...(22)". E la CIA, sapendo evidentemente quanto fosse facile sbagliarsi, indirizzo' tutti i propri sforzi, sia investigativi che d'insabbiamento, nella difesa della solita trita e ritrita "sicurezza nazionale". E' anche da questo che nasce...


LA PAURA DEL CONTATTO
In un saggio del 1983 intitolato "Panorama delle investigazioni ufologiche dal 1947 ai giorni nostri" il ricercatore francese FranÇois Gille analizza il motivo per il quale i governi hanno paura di un contatto ufficiale con dei visitatori extraterrestri. Paura che esiste veramente, come vedremo. "La struttura politica e sociale dell'umanitå" scrive Gille "si troverebbe di fatto messa in gioco, le formazioni politiche ed economiche scadenti dovrebbero scomparire. Cosi' si colloca la questione del potere, dei poteri costituiti e della loro sopravvivenza; in una parola, la questione del dominio dell'uomo sul suo destino. Noi affermiamo per concludere che il problema posto dagli UFO non e' innanzittutto scientifico bensi' in primo luogo politico" (23). Gli fa eco il ricercatore Andrew Thomas: "E' certo che tutti i sistemi politici sperimenterebbero una sensibile diminuzione di autoritå' (24).

Questo spiegherebbe in maniera abbastanza convincente il motivo per cui TUTTI i governi del mondo -cosa che in un primo momento ci sembrava assurda- preferiscano nascondere la verita' sugli UFO. Certamente, pensavamo inizialmente, USA e URSS ed i Paesi satelliti della NATO e del Patto di Varsavia tacevano sull'argomento in quanto si stava vivendo la pressante tensione della guerra fredda e qualsiasi perdita di autorita' sarebbe stata oltremodo controproducente. Ma che interesse potevano avere altri Paesi, magari irrilevanti nello scacchiere internazionale, ad attuare il cover up? Paesi come lo Zaire, il Botswana, la Mongolia, l'Australia? O Paesi relativamente indipendenti, come Israele, gli Stati Arabi, i Paesi Scandinavi? In realta' e' assurdo pensare, oggidi', che TUTTE le nazioni del mondo nascondano prove sugli UFO. Siamo invece piu' inclini a ritener che solo alcuni Stati abbiano avuto un ruolo determinante nello studio del fenomeno (USA e URSS in testa, seguiti da Francia e Gran Bretagna), mentre tutte le altre nazioni si siano limitate a prender per buobe, volta per volta, le smentite ufficiali dell varie commissioni dell'USAF. Sospetto condiviso anche dal ricercatore francese Jean Sider (25). Il fenomeno UFO, del resto, era esploso in America. Li' era nato e li' era ufficialmnte morto, nel '69. L'ampia campagna diffamatoria orchestrata dagli UFO sin dagli anni '40, con le autorevoli smentite di cattedratici dai nomi altisonanti, avevano probabilmente convinto tutte le altre nazioni, comprese quelle escluse dalle alleanze della NATO.

Ove problemi ben piu' pressanti quali la fame (Africa) o l'instabilita' politica (Sudamerica) relegavano le episodiche apparizioni UFO nel dimenticatoio. Senza scordare l'importanza del fondamentalismo religioso (in Israele e nei Paesi arabi) che negli UFO vedeva una manifestazione demoniaca o un fenomeno miracoloso da attribuire alla bonta' divina. Spiegazione 'superstiziosa' che bloccava immediatamentequalsiasi investigazione scientifica, dato che fede e scienza non potevano sfiorarsi.

Vari Pasi di "pelle bianca" avevano comunque espresso in passato le proprie paure nei confronti del contatto alieno, dipinto come una minaccia alla Terra solo per nascondere il timoredella perdita' di autorita'. Cosi' il generale Douglas McArthur, a colloquio con l'armatore italiano Achille Lauro a New York il 7 agosto 1955,invitava le nazioni della Terra a fronteggiare l'attacco dei dischi volanti; cosi' il generaled'aviazione francese Lionel Chassin, quando era ancora comandante in capo della Difesa aerea, nel marzo 1955, affermava che i dischi volanti rappresentavano "una squadra di sorveglianza dei mondi arretrati chemoltiplica i voli d'osservazione da quando i terrestri, avendo cominciato a scoprire il segreto dell'atomo, sembrano poter divenire pericolosi per gli altri mondi" (26).

Ed il delegato del Portogallo Vasco Garin, all'assemblea delle Nazioni Unite del 27 ottobre 1959, di fronte ad una proposta sovietica di disarmo nucleare, sbottava: "Le nostre forze, comprese quelle dell'Unione Sovietica, farebbero una meschina figura se noi avessimo solamente coltelli o fionde con cui difendere noi stessi da parte di un'invasione di un altro corpo celeste" (27).

Ed il 15 settembre 1959 il deputato laburista australiano W.F.Crabtree aveva invitato il ministro per la Difesa civile Heffron a prendere precauzioni contro rappresaglie aliene. "C'e' un definito rischio che esseri superiori dallo spazio esterno possano partire per fare rappresaglie se noi continuiamo questo indiscriminato lancio di missili interspaziali" (28).


Come allontanare dunque il pericolo UFO? Magari con le...
GUERRE STELLARI
Pochi mesi dopo che lo Sputnik sovietico era stato messo in orbita, sbalordendo e spaventando il mondo,nel lontano 1957, un generale dell'Aeronautica, Homer A. Boushley, l'8 febbraio 1958 esponeva la sua idea di usare la Luna come base di lancio missili. "La Luna", sbottava il nostro, "rappresenta il secolare vantaggio militare della 'posizione più elevata'". Gli avrebbe fatto eco il dott. Lee Du Bridge del MIT. "Perfetta assurdità.Una bomba lanciata dalla Luna contro un bersaglio posto sulla Terra impiegherà cinque giorni a raggiungerlo...E la guerra potrebbe essersi già conclusa". Pure, la Difesa stava da tempo accarezzando l'idea di trasformare lo spazio in una nuova terra di frontiera e di conquista, un nuovo Far West. E per evitare che vi riuscissero per primi i sovietici, dopo il caso Sputnik, l'amministrazione Eisenhower creò la NASA. Naturalmente i fini bellici nelle intenzioni del presidente non dovevano trasparire. Cosi' Ike, ipocritamente, avrebbe dichiarato di aver affidato il nuovo ente ai civili perchè "un'amministrazione civile appare piu' idonea a far comprendere l'intenzione del nostro Paese che le ricerche spaziali siano dedicate esclusivamente a scopi scientifici e pacifici". In realta', in questo modo l'America si garantiva (sempre parole di Ike) "la piu' ampia collaborazione delle comunitå scientifiche di tutto il mondo, per avanzare nei campi della scienza e della tecnologia spaziali". Ma, nella stesura dell'atto costituitvo della NASA da parte delConsiglio, veniva fissato un punto fondamentale, "la necessita' di garantire che si tragga il massimo vantaggio dal potenziale militare dello spazio". Ancora una volta il 54/12 stendeva la sua longa manus su un ente privato e pacifista. La NASA sarebbe nata legalmente il 30 luglio 1958, USUFRUENDO DELLA CONCESSIONE DI ALCUNE INSTALLAZIONI MILITARI, QUALI L'ARSENALE DELL'ESERCITO DI HUNTSVILLE, IN ALABAMA. L'èquipe sarebbe stata composta inizialmete di 2100 scienziati ed ingegneri, compresa la squadra di fuggiaschi nazisti capeggiata da Von Braun, croce di ferro hitleriana, all'opera sul razzo vettore Saturno, nell'ambito del progetto Apollo, lo sbarco sulla Luna.

Il giornalista Jack Raymond ha scritto:"La NASA ha da tempo preso la direzione dei programmi di studio progettati dai servizi militari. A dispetto delle ufficiali smentite, le Forze Armate continuano a tener d'occhio la Luna...(29)". L'idea di fondo era quella di sperimentare nuove armi in condizioni differenti da quelle terrestri, armi -come il laser- utilizzabili nello spazio. Ma contro chi? Soltanto contro i sovietici? Impossibile. Associandoci all'appunto di Lee Du Bridge rimarchiamo che una guerra fra terrestri viene combattuta piu' vantaggiosamente proprio sula Terra , e non fuori. Per cosa, allora, questa corsa allo spazio?

Il dubbio che la colonizzazione del far west galattico celasse qualcosa d'altro ci é venuto allorché abbiamo scoperto con gran sorpresa, nella sezione incaricata di studiare le armi del futuro, una nostra vecchia conoscenza: il generale Curtiss LeMay. Il braccio destro di Nathan Twining, del Majestic 12!

LeMay aveva discusso le future applicazioni delle armi spaziali al Collegio Aeronautico dell'Assumption College di Worcester, Massachussetts. "La nostra futura sicurezza nazionale può dipendere da armi molto diverse da quelle che conosciamo oggi", aveva detto il militare. Aggiungendo:"E, credetemi, non saranno nemmeno le armi definitive del futuro.Forse saranno armi che ci permetteranno di colpire il bersaglio con la velocità della luce...(30)".

Infatti. Con 30 anni d'anticipo LeMay stava svelando l'esistenza di un progetto diventato effettivo negli anni '90, i 'Sassolini Brillanti', descritti nel paragrafo che segue, 'UFO la Terra attacca'.

Poiché tale tecnologia é stata utilizzata contro i dischi volanti, si comprende adesso il motivo per cui la NASA non voglia assolutamente riconoscere di aver filmato e fotografato in più occasioni dischi volanti orbitanti nello spazio, e preferisca alliearsi con gli altri 'scettici d'ufficio' del cover up. La componente militare dell'ente spaziale sembra dunque aver avuto, in piu' occasioni,la meglio. Non é stato pero' sempre cosi'. Varie volte le alte sfere dela NASA si sono segretamente date battaglia, sull'opportunitå o meno di svelare l'esistenza degli UFO. Un esempio e' la divulgazione 'pirata' del filmato UFO sotto descritto, preso dallo Shuttle nel 1991, ad opera di un pezzo grosso non identificato. O ancora, la presa di posizione di Richard Truly, nuovo direttore dell'ente negli anni '90, che, nel luglio 1989 dichiarò: "Gli alieni esistono. I nostri calcoli statistici ci portano alla conclusione che nello spazio non siamo soli: gli extraterrestri ci tengono compagnia" (31). Parola di astronauta.

Stranamente, poco tempo dopo queste dichiarazioni, il Congresso degli Stati Uniti avrebbe cominciato ad attaccare la NASA, giocando sui continui insuccessi tecnici (la tragedia del Challenger, il guasto di Hubble sino alla perdita del Mars Observer) e minacciando continuamente il congelamento dei finanziamenti. Da quel momento Truly sarebbe diventato piu' accondiscendente. Specie dopo che, nel luglio del '90, George Bush ed il vicepresidente Dan Quayle avevano minacciato di metterlo sotto inchiesta. "Con tutti e tre i suoi shuttle bloccati a terra a tempo indeterminato per una serie di misteriose fughe di carburante ed il costosissimo Hubble che non funziona, la NASA é in cattive acque ed il direttore Truly potrebbe perdere il posto (32)" avrebbero scritto i giornali.

Pietà per Truly, eroico libero pensatore, costretto a piegarsi alla ragion di stato. Una ragion di stato ribadita già da Johnson, quand'era senatore, allorchè aveva dichiarato durante un discorso:"Non vedo possibilita' di sopravvivenza per noi, come nazione libera e di prima grandezza, se non mantendendo la supremazia nello spazio".


Contro chi?

L'ORRIBILE VERITA'
Se Falcon ed i suoi epigoni sono effettivamente agenti del discredito, perchè il Governo sta indirizzando l'opinione pubblica verso la credenza di un'invasione aliena? Perchè è fuor di dubbio che è questo che la CIA sta tentado di fare. Tutte le testimonianze raccolte,da quelle dei debunkers sino a quelle dei rivelatori sinceri, ci portano in questa direzione. Voci confermate nientemeno che da Reagan. Ora, dire che questo avvenga solo per la creazione di un "nemico invisibile" che permetta al governo di consolidare il proprio dominio sulle masse, oltrecchè a giustificare spese esagerate nella corsa agli armamenti, non då piena ragione dei costi enormi sostenuti e degli sforzi di decine di agenti sparpagliati per il mondo, impegnati in un progetto del genere. Tra l'altro, in pienodisgelo, la corsa agli armamenti non ha piu' senso. E sebbene altri Paesi, quelli arabi in particolare, stiano adesso minacciando gli States, la schiacciante superiorita' bellica di Washington e' fuor di dubbio, come ha dimostrato la guerra del golfo e l'attacco a Tripoli durante la crisi mediterranea.

Pure, dall'epoca di Reagan l'America ha aumentato la ricerca bellica, mettendo a punto armi sempre piu' sofisticate.

Oltre ai superaerei (l'invisibile StealthF-117, l'ipersonico Aurora,il silenziosissimo Black Manta B-2, l'ala volante),sono stati messo a punto un supercannone, che ricorda il "cannone galeno" di Hitler, ed una rete di sorveglianza da satellite, che ricoprira' la Terra come un guscio, a protezione da qualsiasi minaccia esterna.

Cosa giustifica questo enorme sforzo economico, oltrecche' bellico? Viene quasi da pensare che la CIA stessa abbia finito col credere alle "orribili veritå" che essa stessa ha messo in giro. O forse il Governo sa qualcosa che non viene rivelato alla popolazione? Potrebbe anche darsi che alla base di tante menzogne dette ci sia anche qualcosa di vero. Che giustifichi la creazione di armi avveniristiche come quelle che stiamo per scoprire assieme.


Il SUPERCANNONE SDI
Voluto da Reagan e costruito nel deserto grazie ai Lawrence Livermore Laboratories di Edward Teller, lo SHARP (Super High Altitude Research Project) è un cannonne a gas alla Giulio Verne. Ideato da John W. Hunter, nelle intenzioni dei costruttori, "rappresenta solo il primo passo verso lo sviluppo di lanciatori capaci di sollevare carichi di alcune tonnellate in orbita bassa terrestre o lunare. Il costo del lancio sarebbe di 500 dollari/kg contro i 20.000 dello Shuttle (33)...". In realtå,il supercannone testato nel deserto doveva servire nell'ambito dello SDI; esso utilizza una miscela di gas propellenti per lanciare una sfera di 5 chili, la cui traiettoria viene regolata in base alle indicazioni fornite dai satelliti. Che calcolano il punto esatto d'impatto con ordigni volanti esterni.

Il proiettile raggiunge una velocitå di 9 km/s ed esplode ad un'altitudine di 450 km, la stessa massima per i satelliti geostazionari. Nei primi test il proiettile fu sparato contro una collinetta di sabbia; in seguito il cannoncino è stato trasferito alla base di Vandemberg in California.

L'efficacia del supercannone viene potenziata dalla rete di satelliti.

Nell'ambito del disgelo con l'URSS, 2-3 anni fa si decise la costituzione di questa rete, che prevede 2000 satelliti messi a controllo di tutta la Terra. Ufficialmente con il trattato (sulla linea degli accordi SALT) le due nazioni non interferiscono a vicenda ma si controllano reciprocamete. Il satellite infatti fornisce in tempo reale la posizione di un missile atomico nemico in volo e lo distrugge con il laser, come era giå nel progetto reaganiano. C'è però da chiedersi se, in piena distensione, tale cappa di satelliti attorno al pianeta non costiuisca in realtåuna difesa da un ben altro pericolo esterno.Il sospetto è giustificato dall'ambiguitå dimostrata dal governo americano. Giå all'epoca dello SDI l'amministrazioe Reagan aveva annunciato la cessazione del progetto; poi, tempo dopo, ne avrebbe riferito il completamento. Segno che i lavori erano andati avanti in segreto.

Ciò rientrerebbe in una nuova corsa alle armi, questa volta supertecnologiche, in seno al Livermore. In particolare si ricerca la fusione dell'atomo di deuterio, fuso da 8 laser concentrati in un centro, con lo scopo di far implodere l'atomo. Altre armi avrebbero la funzione di accecare solamente. E' chiaro che in alcuni casi si cerca di salvare il salvabile (costruzioni, strumenti) eliminando solo la persona fisica.


GUERRA FRA GALASSIE
Il sospetto chei satelliti statunitensi non dovessero servire solo per le telecomunicazioni aeree era venuto anche allo scrittore Abelardo Hernandèz, esperto spagnolo di astronautica. Costui, in un suo volume intitolato "Alla conquista del cosmo", aveva commentato:"Pur essendo nota la messa in orbita di una serie di satelliti la cui missione principale era di carattere militare, non si sa fino a che punto i programmi d'indagine dallo spazio e soprattutto i voli pilotati contenessero anche esperimenti e ricognizioni delle zone 'calde' del mondo". Segno che i satelliti dovevano soprattutto spiare.

Certamente, spiare soprattutto l'Unione Sovietica, che aveva messo a punto un sistema di "bombardamento per orbita frazionaria" di nome FOBS. In questo caso, satelliti equipaggiati con armi nucleari avrebbero potuto colpire qualsiasi punto della Terra. E questo nonostante il 27 gennaio 1967 fosse stato firmato a Londra il "Trattato dello spazio" che, su risoluzione dell'ONU, proibiva la messa in orbita di ordigni nucleari. Proprio per reazione al FOBS, Reagan avrebbe ottenuto ingenti fondi per lo SDI (e quindi non per un eventuale 'nemico invisibile'). SDI sostituiva il progetto MAD, Distruzione Reciproca Assicurata, il cui nome la dice lunga. L'idea di distruggere in volo i missili con i laser nasceva da una serie di esperimenti del 1973. Allorche' venne portata a termine la distruzione di un bersaglio in volo mediante impulsi laser di diossido di carbonio CO2 ad alta potenza. Fughe di notizie dal Pentagono confermerebbero di test riusciti, come la distruzione di missili polaris lanciati da sottomarini e diminuteman intercontinentali.

In orbita, poichè all'interno di un satellite è impossibile produrre troppa energia, i laser verrebbero amplificati grazie ad una serie di specchi, diretti verso il bersaglio. Ma, come fa notare anche Hernandèz, esiste anche un altro tipo di laser, meno ingombrante e costoso, il cosiddetto 'fascio di particelle'. "In esse", scrive il nostro, "l'invisibile raggio mortale e' composto da elettroni, protoni o neutroni".

A cosa servano effettivamente queste armi lo vedrete adesso.

Tenendo a mente che, nel 1960, il generale Roscoe Wilson, capo di Stato Maggiore aggiunto delle Forze Armate USA, annunciava il programma 'SAINT' per la difesa dello spazio. Secondo le sue dichiarazioni, l'obbiettivo era raggiungere gli "oggetti sconosciuti in orbita terrestre e, in caso di reazioni ostili, distruggerli".


UFO LA TERRA ATTACCA
I nostri sospetti sul vero scopo delle superarmi sono stati confermati da una vicenda nota solo a pochissimi, che stiamo per raccontarvi.

Il primo a divulgarla è stato uno scienziato fuoriuscito dalla NASA, Richard Hoagland, che nel febbraio 1992 ha tenuto una relazioe dinnanzi alle Nazioni Unite e che, davanti a pochi eletti, ha mostrato un filmato eccezionale.

Nella pellicola, che dura pochi secondi, si vede una ripresa della Terra, vista dallo Shuttle. E' il 15 settembre 1991 ed il satellite sta sorvolado Burma e l'India. Nella sequenza si vede uno scorcio delpianeta, circolare, e la sottile fascia dell'atmosfera. Improvvisamente, dalla destra dell'immagine, spunta un ordigno circolare e luminoso, che sembra brillare ad intermittenza. Nel frattempo, dal centro del pianeta (oseremmo dire dall'India) compare tutt'a un tratto un ordigno piu' grosso, brillante, che prende a seguire, in salita, il profilo circolare del pianeta. L'oggetto vola al di sopra della fascia dell'atmosfera. Improvvisamente dalla Terra parte un missile, diretto verso l'UFO. Il disco sembra quasi aver percepito le intenzioni dei terrestri e, velocissimo, compie un'inversione a U e si alza, allontanadosi nello spazio.

Osservando meglio il filmato, molto scuro e sgranato, ci accorgiamo che altri due missili sono stati lanciati in contemporanea, verso il primo UFO, quello piu' lento e meno luminoso. E anche questi mancano il bersaglio. Questi due missili ci erano sfuggiti,in un primo tempo, in quanto la loro sagoma si era confusa con l'oscuritå del pianeta. A differenza del primo missile, piu' veloce forse perchè lanciato da un'altra postazione. La partenza dei missili, comunque, era stata 'annunciata' da unbreve ma intensissimo flash, che aveva illuminato a giorno l'immagine televisiva.

Nel complesso, si era trattato di un episodio gravissimo, che dimostrava una precisa ostilita' non gia' degli alieni, ma dei terrestri nei confronti di questi ultimi. Nei cinque minuti che seguivanoHoagland commentava abbondantemente il filmato. Chiariva come non si capisse, dalla pellicola, se il missile fosse stato lanciato da terra o da un satellite (quest'ultima ci sembra la spiegazione più plausibile). Poi,con dei modellini, aveva ricostruito l'episodio spiegando che lo Shuttle si trovava a 350 km dalla terra e l'UFO distava dal satellite 170 miglia; durante la fuga l'UFO aveva accelerato in due secondi di 200.000 miglia/h, sviluppando un'accelerazione di 14000 G! Impossibile per qualsiasi essere umano.

Per quanto riguarda il "missile" lanciato dalla Terra, Hoagland avrebbe dichiarato:"Ho calcolato la velocita' dell'oggetto, 1000 miglia al secondo. E mi ricorda un sistema difensivo molto pubblicizzato del Pentagono, i "Brillant Pebbles" ('sassolini brillanti'). Sono come una fucilata a cannemozze ad alta tecnologia. Vengono sparati migliaia di pallini plastici a 1000 km/s per mezzo di un cannone elettromagnetico. Se e' questo il caso, la luce che si vede nel filmato e' un effetto elettromagnetico causato dal cannone. Quella sera la telecamera dello Shuttle ha mostrato un sistema di guerra stellare in atto dentro l'atmosfera terrestre, unsistema bellico utilizzato dall'America per il 'tiro al bersaglio', con una tecnologia iperdimensionale. Il 'missile', dunque, potevano essere in realta' delle particelle accelerate di materiale plastico". Sparate, per inciso, da una rete di satelliti dislocati in tutto il mondo a scopo difensivo, e di matrice americana. "La NASA, naturalmente, ha negato tutto questo e ha detto che l'UFO era in realta' del ghiaccio rilasciato dallo Shuttle, ma io ho mostrato un filmato in cui le differenze appaiono nette. In realta', c'e' una battaglia all'interno della NASA, fra chi vuole che si sappia e chi intende mantenere il segreto su tutto. Qualcuno, in alto, ha voluto che noi vedessimo il filmato dal vivo, mandandolo in diretta. Da quel giorno, pero', tutte le trasmissioni dello Shuttle sono state bloccate o codificate elettronicamente..."

Sebbene Hoagland abbia delle idee sugli UFO e su Marte che qualcuno potrebbe trovare discutibili, è invece fuor di discussione il fatto che il filmato da satellite mostri un ordigno in movimento che, in maniera intelligente, eviti di proposito qualcosa di molto simile ad un missile. Nel luglio del '94 la pellicola è stata attentamente vagliata e studiata dall'èquipe scientifica della sezione milanese del Centro Ufologico Nazionale, composta, oltrecchè dall'autore di questo testo, dal paramedico Francesco Antico, gli informatici Elenio Salmistraro e Samuele Ghilardi, lo storico Marco Fornari, il paramedico Francesco Antico, l'astrofilo Daniele Baretton ed il fisico Luis Lopez. E anche in questo caso il verdetto è stato unanime: l'ordigno in movimento mostra un comportamento intelligente, un po' difficile per un blocco di ghiaccio.

E se certe affermazioni di Hoagland ci lasciano perplessi, a questo punto nasce comunque spontanea una domanda: perche' l'America avrebbe dichiarato guerra agli alieni?

Tra l'altro, il supercannone e la rete di satelliti non sarebbero stati che due degli esperimenti ultra top secret sponsorizzati dal governo invisibile (si legga la nota 21) e che, per inciso, secondo i rivelatori americani rientrerebbero in un preciso progetto noto come "Aquarius", all'interno del quale si troverebbero altre direttive per la costruzione e lo sviluppo di armi derivate dalla tecnologia aliena, dal volo degli UFO recuperati ("Project Redlight") allo sviluppo di armi sonore ("Project Gabriel"), supermissili ("Excalibur") e via dicendo.

>Tra l'altro, anche l'ex Unione Sovietica sta effettuando, per proprio conto, degli esperimenti segreti di 'guerre stellari'. La rivista astronomica francese 'Ciel et espace' del giugno 1994 ha rivelato ad esempio che "la stazione Mir ed il satellite svedese Freja si son gettati a fine marzo in una guerra stellare tutta pacifica e scientifica: la prima ha sparato sul secondo con l'aiuto di un cannone ad elettroni..." Scopo 'ufficiale' di questi esperimenti sarebbe "uno studio della magnetosfera terrestre". Ma al lettore piu' smaliziato non sfuggira' la vera ragione di questi test: provare l'efficacia delle armi delle stazioni orbitanti nello spazio.

>Ma torniamo all'America.

Altri test avrebbero richiamato alla mente esperimenti analoghi, effettuati qualche anno prima nei tristemente noti campi di concentramento.


ESPERIMENTI NAZISTI
Lo scandalo sarebbe scoppiato conla neonata amministrazione Clinton. Solo nel febbraio 1994, cioe' 40 anni dopo, si sarebbero venuti a sapere i mostruosi esperimenti condotti dall'Esercito su cavie umane.

Il primo marzo 1954, qualche mese prima della costituzione "ufficiale" del 54/12, il Pentagono avrebbe evacuato immediatamente tutti i soldati USA dislocati nell'atollo di Bikini. All'ora X sarebbe cominciato l'esperimento "Bravo", il lancio di una delle prime bombe all'idrogeno. Nelle cinque settimane successive il Pentagono ne avrebbe lanciate altre cinque. La potenza atomica di queste sei bombe avrebbe superato di ben 3000 volte gli ordigni di Hiroshima. E fin qui, forse, nulla di male. Il delitto stava nel fatto che la popolazione degli atolli vicini non era stata allontanata. Ben 287 isolani erano cosi' rimasti esposti alle radiazioni mortali, che negli anni seguenti avrebbero causato cancro e leucemia. Particolare agghiacciante, dodici ore prima dell'esperimeto il Pentagono aveva saputo che il vento avrebbe mutato direzione, investendo cosi' con le radiazioni le isole piu' popolose; ma le alte sfere se ne erano infischiate e avevano ugualmente dato il via. A rivelarlo sarebbe stato, il 25 febbraio 1994, l'avvocato Jonathan Weisgall, che ha dedicato la vita alla difesa degli abitanti di Bikini. La cui relazione è finita sul tavolo del Congresso. Assieme ai dossier del Pentagono, finalmente declassificati. Che dimostrano che le radiazioni si sparsero per ben 28 isole e atolli. "Un comportamento criminale" ha detto Weisgall."C'erano 20.000 persone nelle vicinanze; non conosceremo mai i danni (34)".

Uno studio sottoposto al deputato George Miller, presidente inquirente, avrebbe dimostrato che fra il 1946 ed il 1962, fino al bando degli esperimenti atomici nell'atmosfera, 66 bombe vennero fatte esplodere nelle isole Marshall, che erano state date in amministrazioe fiduciaria agli USA. Fiducia mal riposta. Risultato, l'incidenza del cancro nella popolazione locale è 100 volte superiore al normale.

Ma fin qui, potremmo ancora giustificare il Governo Invisibile, con la scusa che all'epoca non si conoscevano ancora bene gli effetti della radioattivitå e che la contaminazione delle Marshall fu piu' dovuta ad un errore di calcolo che non ad un'azione perfidamente deliberata. Ma come giustificare gli esperimenti condotti scientemente su singole cavie da dottori indegni di questo titolo?

Fra il 1946 ed il 1956 alcuni medici dell'AEC avevano somministrato di nascosto calcio e ferro radiattivo nei cereali della prima colazione a 19 ragazzi mentalmente ritardati di una scuola statale del Massachussetts. I genitori,naturalmente, non ne erano stati informati. Ricerche analoghe sarebbero state condotte negli ospedali sui "diversi": donne gravide, neonati, portoricani. A Memphis, nel periodo 1953-4 era stato somministrato a sette neonati, questa volta con un dubbio consenso delle madri, ferro radiattivo (35).

Questi esperimenti venivano probabilmente "giustificati" nelle alte sfere con la scusa che i sovietici stessero facendo altrettanto. Nel 1954 decine di migliaia di soldati e civili erano stati coinvolti nello scoppio di un'atomica sugli Urali. Un intiero battaglione, ignaro, era stato mandato nel luogo dell'impatto. Questo, per scoprire la resistenza della popolazione alle radiazioni e,soprattutto, per valutare quanto tempo avessero ancora a disposizione per combattere, prima di morire, i soldati esposti all'esplosione. Un terribie filmato girato all'epoca, trafugato dagli archivi militari, sarebbe stato proiettato a Parigi nel novembre del '93 (36).

Nel dicembre dello stesso anno Frank Masse, ricercatore al MIT di Boston, avrebbe confessato di aver somministrato cibi radioattivi a parecchie cavie, perlopiu' neonati. I test, proseguiti fino ai primi anni '60, dovevano stabilire se l'organismo dei bebè fosse in grado di assimilare gli isotopi. 49 minorati vennero cosi' sottoposti ad una dieta speciale, a base di latte radioattivo. "Eravamo orgogliosi di quegli esperimenti",dichiarerå Masse. "Un nuovo mondo si apriva dinnanzi a noi. Non avevamo affatto paura delle radiazioni. La Paura è arrivata soltanto dopo" (37).

Pure, all'epoca non tutti erano favorevoli a questi progetti criminali. Come Joseph Hamilton, un funzionario di governo autore di una lettera al responsabile dell'AEC Shields Warren. "Sono esperimenti che ricordano quelli di Buchenwald" avrebbe scritto Hamilton. "State attenti. Questi esperimenti umani possono attirare le critiche dell'opinione pubblica che potrebbe paragonarli alle pratiche messe a punto dai nazisti nei campi di concentramento. Sarebbe dunquemeglio,nelle nostre ricerche, utilizzare delle scimmie". Cio' nonostante, il Pentagono avrebbe compiuto complessivamente 204 esperimenti segreti, in aggiunta ai 721 ufficialmente dichiarati all'ONU.

In un rapporto recentemento fornito dal ministro dell'Energia, signora Hazel O'Leary, si scopre altresi' che gli abitanti di 5 stati siedono sul tappo di altrettanti vulcani: ad Hanford sono nascoste ben 11 tonnellate di uranio arricchito per bombe atomiche; altre 13 si trovano interrate a Rocky Flats, Colorado; 4 a Idaho Falls e 3 a Los Alamos. In piu', il Pentagono ha terminato il lavoro da beccaio dei pionieri del Far West con decine di esperimenti effettuati deliberatamente sul territorio degli indiani shoshones. Compromettendo la piccola comunita' di 6000 abitanti, che da secoli vive nel Nevada, molti dei quali diventati leucemici terminali (38).


TOSSINE KILLER
Una precisazione: è molto facile, come gia' avviene con il 54/12, che il Pentagono riceva cifre da capogiro per finanziare esperimenti ai limiti della legalita'. Perche' diciamo questo? Perche' un rapporto al Congresso del 12 aprile 1994 ha denunciato il pagamento di "crediti inesistenti" da parte del Pentagono. La versione ufficiale vuole che questo miliardo e mezzo che ogni anno scompare nel nulla finisca "per errore dei contabili a pagar le prebende di militari che non ne hanno diritto o in fatture ed assegni gia' pagati".
Noi siamo piu' inclini a pensare che finisca nelle tasche dei virologi responsabili degli esperimenti che stiamo andando a scoprire assieme.
E adesso buttiamoci sul catastrofico. Ma solo per amor di speculazione.
La fine del mondo potrebbe avvenire, fra le altre ipotesi, per una grande epidemia. L'idea e' venuta al ricercatore Lorenzo Pinna, che ha popolarizzato questa teoria in un libro di recente pubblicazione.

La tesi non e' poi cosi' assurda come inizialmente appare.

Recentemente i virologi americani si sono mobilitati contro gli hantavirus. La caccia negli USA è vissuta come una sfida da quando sono stati segnalati i primi casi di una sconosciuta malattia con i sintomi di una banale influenza ma di esito letale: i capillari dei polmoni cominciano a perdere plasma, manca il respiro e nel giro di poche ore si muore.
Il primo caso risale al maggio del '94, quando un navaho diciannovenne fu ricoverato al pronto soccorso dell'Indian medical center di Gallup, Nuovo Messico (!). Il ragazzo aveva la febbre, tosse e dolori vari. Ed i dottori non riuscivano a capire da cosa fosse affetto. La risposta arriverà nel giro di tre mesi, quando i ricercatori del centro militare di Frederick, nel Maryland, isoleranno in un malato un hantavirus, lo stesso responsabile di queste morti improvvise. Quasi contemporaneamente, nei laboratori dei Centers for disease control di Atalanta, il virus veniva isolato in una cavia, un topo dalle zampe bianche.

Gli hantavirus, infatti, si trasmettono facilmente proprio grazie ai roditori, portatori sani diuna sindrome con febbre emorragica.

Questo malanno, conosciuto da tempo sia in Europa che in Asia che in America, non aveva mai fatto vittime negli States. Come mai questa improvvisa, aggressiva mutazione? Stiamo assistendo forse ad un'ennesima forma di guerra batterilogica?

"Un caso di sindrome respiratoria e' stato segnalato a Roma. Si fermera' a uno?" scrive Lorenzo Pinna. Stranamente, in questo stesso periodo, un'altra nuova, sconosciuta e micidiale malattia ha cominciato a colpire. Ed e' stata ribattezzata 'tossina killer'.

Sino ad ora i casi conosciuti sono 45, 27 dei quali mortali.

30 decessi in Giappone, 13 in Gran Bretagna, 2 infettati in Italia e "2-300 decessi l'anno in America (39). Il mistero non e' costituito tanto dalla malattia, conosciuta gia' da tempo dai virologi, quanto la sua improvvisa 'rinascita' e recrudescenza. Come nel caso degli hantavirus. "Stupisce il fatto che un germe cosi' raro si sia risvegliato in una particolare area geografica", avrebbe commentato il virologo Dianzani (40). Anche perche' abbiamo a che fare con germi mutanti, che compaiono improvvisamente, mutati da vecchi germi relativamente innocui, con effetti devastanti. "Guarda caso", qualche mese dopo un potente vaccino contro il batterio-killer sarebbe stato messo a punto da...la Rockefeller University, la fondazione piu' intimamente coinvolta con gli ambienti militari ed il governo invisibile!

Una 'malattia' ancora piu' strana ha colpito, sempre in questi ultimi mesi, due signore. Subito ribattezzate 'donne radiattive'.

LE DONNE RADIATTIVE
"WASHINGTON - Non è stato risolto il mistero del cadavere che puo' uccidere. Quattro patologi, vestiti come astronauti per essere isolati da qualsiasi contaminazione, hanno esaminato per 90 minuti in California, in una sala operatoria sigillata, il cadavere di Gloria Ramirez, ma non hanno ancora trovato una spiegazione al mistero che circonda ilcorpo della donna..." (Giorno, 27.2.94).

La Ramirez, malata di cancro, era stata ricoverata all'ospedale di Riverside una settimana prima. Sei medici che avevano tentato di rianimarla si erano immediatamente sentiti male, accusando disturbi respiratori e svenimenti: la donna stava emettendo una sostanza tossica in grado di stendere all'istante chi osava avvcinarsi! Per questo il cadavere della Ramirez sarebbe stato immediatamente chiuso in una bara a tenuta d'aria. Un pompiere, avvicinatsi ad uno dei sei medici che avevano visitato la donna, si era sentito male a sua volta. Il caso avrebbe cosi' richiamato l'attenzione della polizia:"Un'ipotesi e' che il corpo della donna possa aver emanato una sostanza chimica usata per la produzione di gas nervino. Una ricerca della polizia nella sua abitazione non ha mostrato tracce di veleni o di sostanze tossiche...(41)". Segno che la donna era stata 'infettata' altrove. Ma dove? Qualche giorno dopo il caso si sarebbe ripetuto. Questa volta a Bakersfield, sempre in California. Ove medici ed infermieri che avevano assistito una donna di 44 anni erano stati colpiti da nausea e giramenti di testa. "La paziente emanava un forte odore di sostanze chimiche", avrebbero dichiarato i clinici.

Il caso, tutt'ora irrisolto, si sarebbe ulteriormente complicato allorche' John Mack, prestigioso psichiatra dell'Universita' di Harvard, avrebbe dichiarato di aver riscontrato sintomi identici in donne che, sotto ipnosi, rivelavano di essere state rapite dagli UFO...!

E dunque, qual è la causa di questa misteriosa epidemia?

Una fuga radiattiva da qualche magazzino illegale della costa californiana? No, spiegazione troppo riduttiva. Che non tiene conto del fatto che un caso per molti versi analogo era stato segnalato sulla stampa il 23 gennaio dello stesso anno,in tutt'altra localita', all'altro capo del mondo.


IL MISTERIOSO SILVIO
Il 30 agosto 1993 una coppia di turisti, lui francese lei svedese, si ferma ai margini di un bosco presso Morjav, nella Lapponia svedese. La loro attenzione e' stata attirata da un uomo, visibilmente infermo, appoggiato al tronco di un abete. Il nostro e' elegantemente vestito, gli abiti ancora puliti e ben stirati, ed il viso accuratamente rasato. Ma sembra in stato confusionale. Pietosamente i due lo caricano in macchina e si dirigono a grande velocita' alla ricerca del piu' vicino ospedale. Facile a dirsi. Poiche' i tre si trovano all'estremo limite della civilta', occorreranno dieci ore di viaggio prima di arrivare alla piu' vicina citta', Skelleftea. Ove il misterioso individuo viene ricoverato in ospedale. L'uomo, un italiano, durante il viagggio non aveva spiccicato parola. Salvo, ogni tanto, balbettare con voce fioca:"Silvio...Silvio...Home to Italy...".

Il giorno successivo 'Silvio' (cosi' era stato ribattezzato) era morto in ospedale. Verdetto ufficiale, per una fortissima esposizione alle radiazioni. Ma radiazioni assorbite dove? E come? "Non siamo riusciti ad ottenere una risposta chiarificatrice", avrebbe dichiarato l'ispettore della polizia criminale di Skellefea, Kjell Pettersson."Fare luce sull'identità di quest'uomo sembra proprio un'impresa impossibile...(42)".

Quest'ultimo episodio sarebbe stato l'ultimo anello di una catena di attentati segreti, che hanno coinvolto America e Russia sin dall' '87?

Quando, il 30 settembre di quell'anno, un ricognitore WO-135 in volo sopra le Hawaii era stato 'accecato' da una "luce brillante". Un laser sovietico, forse sparato dalla nave spia Chukotcha, si disse (43).

L'anno seguente l'ambasciata americana a Mosca sarebbe stata "bombardata con fasci di microonde radioattive" (44).

E l'anno dopo dei "lampi radiattivi" avrebbero accecato alcuni satelliti americani (45). Un fatto del genere era gia' successo un anno prima e l'agenzia d'informazione UPI aveva denunciato che "i servizi d'informazione USA sono convinti che i sovietici, con armi laser, abbiano attaccato e danneggiato satelliti spia americani (46)". Nel novembre dell' '89 un analogo 'fulmine' avrebbe sfiorato un aereo inglese in volo fra Londra e Belfast (47). Segno che la battaglia segreta si stava estendendo, coinvlgendo anche altri Paesi.

CHE STA SUCCEDENDO?

C'e' una guerra in atto. Lo sospettavamo da tempo, e ne abbiamo avuto un'ulteriore conferma nel luglio del '94, quando il telegiornale flash di RaiUno, alle 9 del mattino del 27 luglio, ha dichiarato:"Qualcuno vuole uccidere gli scienziati americani che lavorano sul DNA: caffè avvelenati e gas tossici contro il laboratorio di biologia molecolare dell'Università Rockefeller di New York (48)". Il 6 giugno scorso un gruppo di ricercatori era stato colpito all'mprovviso da attacchi di diarrea e vomito. La causa? Caffè avvelenato. Il giorno dopo erano statetrovate aperte le valvole del gas usato per gli esperimenti scientifici. Il terzo giorno era stato scoperto un inizio di incendio doloso nel magazzino: qualcuno aveva incendiato una cassa di fazzoletti di carta. Ed infine lettere minatore:"Lasciate il posto o vi uccideremo". La versione ufficiale e' che qualcuno, all'interno del laboratorio, stia spaventando i colleghi, animato da gelosie personali; ma e' forte in noi il dubbio che, invece, questi attentati siano opera di qualche agente esterno, in grado di intrufolarsi nella zona riservatissima del quindicesimo piano del palazzo occupato dall'èquipe del professor Robert Roeder.

Per boicottare, e con successo, le ricerche top secret sul DNA del gruppo di Roeder. In questi ultimi giorni, infatti, anche un'altra installazione militare e' stata colpita. Il Laboratorio Livermore di Edward Teller, lo stesso ove e' nato il supercannone contro gli UFO. A meta' luglio i computer del Livermore sono andati in tilt per colpa di alcuni hackers, i 'pirati' dell'informatica che si intrufolano nelle banche dati altrui, scoprendone le chiavi d'accesso. Il nostro, o i nostri, si erano serviti della banca dati computerizzata ideata dal Pentagono, l'Internet (che ufficialmente serve a collegare via modem i maggiori istituti di ricerca per far circolare piu' in fretta le nuove scoperte, ma che in realta' di fatto spia le ricerche stesse). Gli hackers avevano 'rubato' da decine di banche dati di tutto il mondo un'infinita' di giochini porno e li avevano immagazzinati in massa nel computer del Livermore Lab, mandandolo in tilt. I tecnici delle guerre stellari - che avevano identificato una 'talpa' all'interno dell'Istituto- hanno cosi' trovato duemila megabites, cioe' due miliardi di parole elettroniche, sotto forma di immagini pornografiche (49). Gia' in aprile uno studente universitario milanese era riuscito ad entrare nella banca dati del Pentagono,e anche se questa volta si era trattato solo di una ragazzata, il giovane era stato immediatamente identificato, segno che il Pentagono stava all'erta. Come se ci fosse stata effettivamente una guerra in atto.
Ma contro chi?


L'ENIGMA DELLA MARCONI
E' una storia cominciata nel lontano 1982 e continuata sino al 1990, e coinvolge gli scienziati della General Electric Company di Londra, smistati in due grosse ditte britanniche, la Plessey e la Marconi. Ben 25 di questi ricercatori sono morti in circostanze misteriose, scomparsi o 'suicidatisi' con le tecniche piu' strane e grottesche. Come nel caso di David Sands che, nel marzo dell' '87, avrebbe riempito la propria macchina di taniche di benzina e poi si sarebbe lanciato a tutta velocita' contro un muro, o come nel caso di Arshad Sharif che, nell'ottobre dell' '86, si sarebbe legato una fune al collo e ne avrebbe assicurato l'altra estremita' ad un albero. Cosi' combinato sarebbe poi salito in macchina, facendo passare la corda attraverso il finestrino, ed avrebbe accelerato tutt'a un tratto, strangolandosi!

Guarda caso, tutti questi ricercatori collaboravano con la Marconi, che notoriamente e' uno dei principali fornitori di apparecchiature radar e di dispositivi laser ultramoderni per la Difesa britannica e per il Pentagno. Non solo, in collaborazione con i colleghi della Plessey, i nostri lavoravano allo scudo stellare e "a differenti aspetti della guerra elettronica, che comprende anche la ricerca UFO...(50)".

Di tutti questi, dei quali vi risparmiamo i dettagli piu' horror, vi ricordiamo che 8 sono morti in incidenti stradali, scontrandosi con la macchina, finendo investiti o volando giu' da un ponte (un un caso, nell'incidente di Keith Bowden, si scopri' che le ruote della sua vettura erano state manomesse); 5 si sono suicidati nei modi piu' strani, in genere respirando monossido di carbonio; 2 sono scomparsi e sono stati dichiarati ufficialmente morti; 6 si sono impiccati; 3 sono stati uccisi in circostanze misteriose, uno a Cipro e due massacrati in casa, "dai ladri"; 1 e' annegato e 2 sono rimasti folgorati."Coincidenze?", si domanda lo scrittore Sidney Sheldon, che ha seguito il caso. A queste 27 morti si aggiunge quella di John Ferry, un generale in pensione che non era uno scienziato ma...l'addetto ai rapporti fra la Marconi e la Difesa inglese.

A chi sono da attribuire queste misteriose uccisioni? Forse ai russi? "Si pensi che almeno la meta' di costoro erano impegnati nella decrittazione del messaggi radio dei Paesi dell'Est intercettati dai satelliti della NSA, o coinvolti nel progetto 'Zirconio' per il lancio di un satellite spia inglese (51)", avrebbe scritto la stampa. Che solo nell'ottobre dell' '88, dopo un'inchiesta segreta del 'Sunday Times', avrebbe scoperto che le morti misteriose erano piu' di venti, e non dieci come ripeteva,mentendo,la Difesa, e che il Pentagono aveva aperto un'inchiesta segreta (52). Il cui risultato non e' mai stato reso pubblico.

Cosi' come non e' mai stata resa nota, da parte dei russi, la verita' sulle cinque strane morti di generali sovietici in quegli stessi anni in missione all'Ovest...


ENERGIA!
Nuove forme di energia. E' questo cio' che stanno cercando molti tecnici, sparsi in tutto il mondo. Ed è questo che stancercando disperatamente anche le alte sfere militari dei vari Paesi, America in testa. Di questa frenetica corsa al Santo Graal il pubblico ha avuto solo un vago sentore, perlopiu' dovuto a certe sparate sensazionalistiche di sedicenti inventori che, periodicamente, se ne escono con la scoperta dell'energia a costo zero, tipo benzina dall'acqua e macchina elettrica.

Ben altre ricerche vengono in realta' condotte discretamente nei laboratori di molti Paesi industrializzati. Discretamente sia perche' la scienza richiede tranquillita' e non il clamore, affrettato e fastidioso, dei media; sia perchè la scoperta e l'utilizzo spregiudicato di una fonte energetica alternativa veramente potente potrebbe scatenare la reazione armata di quei Paesi produttori di petrolio (gli arabi, certo, ma anche le multinazionali dei Rockefeller del governo invisibile), i cui interessi vengono lesi.

In quest'ottica 'precauzionale' potrebbe rientrare, ad esempio, l'improvvisa fuga da Salt Lake City di Stanley Pons, autore con il collega inglese Martin Fleishmann di una contestatissima 'fusione fredda' dal palladio, all'indomani della presentazione dei propri risultati al Dipartimento dell'Energia dell'Utah. nell' ottobre del '90 (53).

E la fusione non è che una delle possibili fonti alternative di energia. Da anni gli scrittori di fantascienza,ad esempio,parlanodiantimateria,unaformadienergia difficilmente dominabile la cui esistenza e' stata ammessa solo recentemente.E che, con un solo chilogrammo, "potrebbe produrre tutta l'energia necessaria per un giorno in tutti gli Stati Uniti (54)".Ed ancora, si pensi alle ricerche specifiche sui plasmi(quegli stati della materia in cui ioni ed elettroni fluttuano liberi creando un'immensa energia, la stessa presente nell'universo). E' il caso del laboratorio inglese JET (Joint European Thorus), particolarmente impegnato nella produzione di energia termonucleare per fusione magnetica.

Lo stesso che, partendo da alcune ricerche americane, ha cercato di realizzare una "ciambella al plasma" nel gigantesco reattore 'toroidale' (cioe' a forma di ciambella, appunto) del laboratorio.

In un caso, in pochi secondi i tecnici riuscirono a creare una ciambella di plasma cosi' potente che...il plasma cambio' forma! Da che era un cerchio di energia, si trasformo' in un otto. Che c'e' di strano, direte voi? Che una forma a otto DENTRO UNA STRUTTURA CIRCOLARE non puo' starci. Risultato, quel reattore di molte tonnellate, per la spinta interna del plasma, fini' col sollevarsi in volo di alcuni centimetri, fra il panico generale!

In quest'ottica dei modelli versatilissimi come i dischi volanti, alimentati magari grazie ad un supercarburante a basso costo e di minimo ingombro,aprirebbero senz'altro nuovi orizzonti, pressocchè infiniti, alle Potenze nucleari.

Plasmi, antimateria, fusione e quant'altro potrebbero permettere, alla nazione che per prima arriverà al dominio di queste energie, non soltanto il primato tecnologico su tutto il pianeta (con conseguente strangolamento dei Paesi meno industrializzati), ma addirittura la possibilità di colonizzare l'universo, come nella migliore fantascienza.

Una prospettiva, questa, che forse a qualcuno, "lassù", non piacerà molto.