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   VENERE

AFRODITE 

                             
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In origine Venere era la dea dei giardini e degli orti e solo in seguito venne identificata con Afrodite, la dea dell'amore e della bellezza.
Nell'Iliade di Omero è la figlia di
Zeus e Dione, ma Esiodo, nella sua Teogonia, narra che nacque dalla schiuma del mare.
Venere era moglie di Vulcano, dio del fuoco e della lavorazione dei metalli, ma spesso gli fu infedele.
Tra i suoi non pochi amanti ebbe
Marte, dio della guerra, Anchise, principe troiano da cui ebbe Enea, Adone, un bellissimo pastore per il cui amore rivaleggiò con Persefone, regina del mondo sotterraneo.
Venere generò anche Cupido, dio dell'amore.
Venere era ricordata dai romani come Venus genitrix in quanto madre di Enea, capostipite del popolo romano e della gens Iulia; Venus verticordia in quanto protettrice della castità; Venus felix e victrix in quanto portatrice di fortuna e vittoria.
La leggenda più famosa di Afrodite è legata alla causa della guerra di Troia.
Alle nozze del re Peleo con la ninfa Teti non venne invitata Eris, dea della discordia, che per vendicarsi gettò durante il banchetto una mela d'oro su cui erano incise le parole "Alla più bella".
Subito la mela venne rivaleggiata da
Era, Atena ed Afrodite che si rivolsero a Zeus per un scelta.
Zeus però non volle decidere chi fosse la più bella ed esse allora si rivolsero al principe di Troia Paride.
Ognuna di esse gli promise un dono.
Era gli avrebbe dato potere, Atene gloria militare, Afrodite la donna più bella del mondo.
Paride diede la mela ad Afrodite e come dono chiese Elena, moglie del re greco Menelao.
Il rapimento di Elena scatenò la guerra di Troia.