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di
Paola Franz
Per
il 2007 si stima che serviranno quindicimila milioni di Euro
all'anno per la lotta contro l'AIDS. Attualmente ne servono
diecimila e cinquecento milioni, questa cifra è destinata ad
aumentare progressivamente. Questo è quanto emerso da un comunicato
dell'OMS e dell'ONUAIDS, la cifra occorrerà al Fondo Mondiale
contro l'AIDS per fronteggiare il dilagare della malattia, essa tiene
già conto della riduzione dei costi dei farmaci anti-retrovirali imposti
da alcuni paesi e dei nuovi programmi di intervento. La linea
di intervento è volta a stabilire precauzioni per prevenire il
contagio in ambito sanitario (tramite trasfusioni, aghi, ecc.) e a
garantire una profilassi in seguito all'esposizione, soprattutto per
quanto riguarda i paesi in via di sviluppo dove è difficile anche
avere siringhe sterili. L'AIDS ha già ucciso più di 20 milioni di
persone nel mondo negli ultimi 20 anni, e ne ha infettate 60
milioni, 40 milioni di persone moriranno se non saranno sottoposte
alla terapia anti-retrovirale.
L'epidemia è solo all'inizio,
potrebbe provocare 68 milioni di morti entro il 2020. La situazione
più catastrofica è quella africana, soprattutto subsahariana, non
solo per il numero di malati e sieropositivi ma anche per l'alta
percentuale della popolazione malata; in un paese gravemente colpito
come lo Zimbabwe un terzo degli adulti è sieropositivo. L'effetto
dell'epidemia in Africa ha proporzioni epiche, farà sparire
un'intera generazione mutando il futuro demografico del continente.
Nell'ex Unione Sovietica lo sviluppo procede silenzioso ed
inesorabile. In Asia, dove vi sono i paesi più popolosi del mondo
come l'India e la Cina, l'AIDS è una bomba pronta a esplodere.
Secondo Kofi Annan la Cina sta per registrare una esplosione
dell'epidemia e avverte che non c'è tempo da perdere, si deve
intervenire portando tutto il sostegno sia economico sia sanitario
per prevenire la catastrofe. Anche, e soprattutto, in questa
malattia si deve evitare di dare una connotazione di
"colpa", come fu per la sifilide, e rompere il muro del
silenzio che porta il malato a nascondersi ed a nascondere la
malattia creando nuovi contagi, riprendendo le parole di Kofi Annan
"il silenzio è la morte". Il Governo cinese è stato
accusato, dai gruppi che si occupano del problema dell'AIDS, di aver
cercato di nascondere la reale entità della diffusione della
malattia e di non aver provveduto ai malati, fino all'anno passato.
Le cifre ufficiali parlano di un milione di infettati, contro un
milione e mezzo stimato dll'ONU, che prevede dieci milioni per il
2010 se non si interverrà efficacemente. I giovani rimangono,
comunque, la parte delle popolazioni a maggior rischio;
approssimativamente metà delle nuove infezioni colpisce giovani fra
i 15 e i 24 anni. Ogni giorno nel mondo si infettano 6000 giovani di
età inferiore ai 24 anni e 2000 di 15 anni.
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