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RIFORMA MORATTI: IL COMITATO DI CONSULENZA SCIENTIFICA CNR LAMENTA PERDITA AUTONOMIA ENTE
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Con una mozione approvata all’unanimità il Comitato di Consulenza Scientifica del Cnr critica il provvedimento di riforma degli Enti pubblici varato dal Governo e si dichiara disponibile a collaborare a una modifica del testo
Il Comitato di Consulenza Scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche riunito a Roma in data 26 febbraio 2003 ha esaminato lo schema di decreto legislativo presentato dal Ministro Moratti ed ha approvato all'unanimità il seguente parere:
1. Il "decreto legislativo di riordino del CNR" rivela, ad una attenta lettura, una impostazione che si discosta dal criterio fondamentale dell'autonomia dell'Ente: e ciò, in modo ancor più accentuato rispetto alla precedente normativa di riordino (D.L.vo 19/99).
2. La legge 168/1989, tuttora in vigore ma non esplicitamente richiamata nei prescritti del decreto, prevede in modo limpido che tratto fondamentale del CNR sia la sua natura "non strumentale".
Si ritiene perciò doveroso, a questo proposito, ribadire che tratto caratteristico di un ente non strumentale sia la capacità di autoprogrammare la sua attività di ricerca, certo nell'ambito di linee di indirizzo politico, nonché l'incidenza e la capacità di autorappresentazione da parte della comunità scientifica.
Ciò comporta per il CNR la piena autonomia nel campo suo proprio di promozione della ricerca nel solco di quanto previsto dall'art. 33 ultimo comma della Carta Costituzionale.
3. Inoltre, intervenendo quando il riordino della rete è appena decollato, il "decreto legislativo" appare come un provvedimento che ovviamente non può tenere conto degli elementi necessari per giudicare gli effetti di quanto appena varato.
4. Il decreto nel suo complesso finisce col delineare in prospettiva un CNR ancor più subalterno alle decisioni ministeriali nonostante quanto si legge nell'articolo 2 dello stesso decreto.
5. Si chiede pertanto al legislatore di ripristinare il richiamo preliminare alla legge 168/1989 proprio per le fondamentali sue implicazioni e di concepire conseguentemente un testo di decreto coerente con quanto previsto dalla suddetta legge.
A conclusione il Comitato, su questa base, si dichiara disponibile a collaborare nelle sedi istituzionali competenti per arrivare a modifiche migliorative del decreto stesso.
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