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Anno 1 Numero 26 Mercoledì 02.10.02 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Radon negli ambienti indoor

 

di Enrico Sieni


Cos'è il radon 
Il radon è un gas radioattivo presente nel suolo e nei materiali da costruzione una volta prodotto tende a diffondersi nelle abitazioni. 
Quando viene inalato, decade emettendo particelle radioattive ed aumenta il rischio di cancro ai polmoni. L'Organizzazione  Mondiale della Sanità, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro e l'EPA hanno classificato il Radon come uno dei 75 agenti di cui vi è evidenza certa di cancerogenità per l'uomo. 

Come il radon causa il cancro
Il radon decade velocemente emettendo particelle radioattive (alfa) le quali anche legandosi al particolato presente nell'aria, si fissano sulle superfici del tessuto polmonare. 
Le radiazioni così emesse, danneggiano il DNA cellulare. 
Lunghe esposizioni al radon sono causa certa di cancro. 

Come il radon entra negli ambienti 
Il radon si espande liberamente nell'atmosfera e di solito in ambienti aperti non raggiunge mai concentrazioni considerate pericolose. 
Negli ambienti chiusi quali le abitazioni ed i luoghi di lavoro si concentra risalendo dal sottosuolo ed entrando attraverso il contatto terreno fondazioni tramite fessure anche microscopiche. Il radon è presente anche nei materiali da costruzione provenienti da terreni particolarmente ricchi di uranio ed in alcuni casi nelle acque. 

La legislazione Italiana 
Il Decreto Legislativo 241 del 26 Maggio 2000, rappresenta l'attuazione della Direttiva 96/29/Euratom in materia di protezione sanitaria della popolazione contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
Tale decreto prevede, tra l'altro, l'individuazione delle attività lavorative e dei luoghi in cui esiste un reale pericolo di esposizione a prodotti di decadimento del radon e del toron. 
Per quanto riguarda le abitazioni private non esiste un obbligo di legge, ma nel 1990 sia la ICRP (International Commission on Radiological Protection) che la Commissione Europea hanno raccomandato che non venga superato il limite di 200 Bq/m3 nelle abitazioni di nuova costruzione e di 400 Bq/m3 in quelle esistenti e che vengano prese immediate misure qualora il presente limite sia superato. 

Come si misura il radon
Esistono diversi modi per misurare la presenza di radon nelle abitazioni, si possono eseguire con strumenti e dosimetri passivi. I primi danno una misura puntuale e immediata, spesso sono utili per approfondire l'indagine o per eseguire uno screening veloce, di contro non danno una misura mediata nel tempo (a meno di non immobilizzare uno strumento assai costoso in un solo luogo per molti giorni). I dosimetri passivi, molto economici, danno invece una media misurata durante il periodo di esposizione (da due settimane a tre mesi), ne esistono di vari tipi, ma i dosimetri a tracce CR-29 sono i più usati al mondo perché ritenuti i più affidabili.
Non esiste un metodo standard per il posizionamento dei dosimetri in un ambiente, due tipologie abitative diverse, ubicate sugli stessi terreni e costruite con gli stessi materiali, possono avere concentrazioni di radon molto differenti.
Comunque, si può suggerire di posizionare i dosimetri nelle stanze ove si risiede più a lungo (ricordarsi che in camera da letto trascorriamo almeno 6-8 ore al giorno), almeno uno per piano, e di non variare le abitudini di vita. Posizionare un dosimetro in una casa che si chiude per le vacanze, darà sicuramente un risultato diverso dalla situazione standard, perché nessuno per giorni aprirà porte e finestre. Bisogna anche tener conto delle condizioni ambientali e della stagione durante la quale si operano le misurazioni, infatti durante le stagioni invernali, è minore il ricambio d'aria, la pressione atmosferica aumenta o diminuisce l'espansione del gas radon, terreni umidi o ghiacciati, aumentano la pressione di radon sotto le fondazioni delle abitazioni. 

Dosimetri per tracce alfa
I dosimetri sono costituiti da lastrine poste in contenitori di plastica antistatica in cui il radon entra per diffusione. 
I dosimetri vengono trasportati in buste sigillate in alluminio per permettere una lunga conservazione. Il tempo di esposizione va da 1 a 3 mesi per i dosimetri Alpha Track Detector e da 10 a 40 giorni per i Rapidos™. 
L'analisi della scansione dell'immagine avviene tramite le tecniche più moderne. Entrambi i dosimetri forniscono un'esatta misurazione della concentrazione di Radon attraverso una semplice procedura: dopo averli estratti dal loro contenitore protettivo (una busta di alluminio a chiusura 
ermetica), si annota il numero riportato sul dosimetro, dell'ora e della data di inizio dell'esposizione e si posizionano nell'ambiente da rilevare per il tempo necessario.
Al termine dell'esposizione, prima di richiuderli nel loro involucro protettivo, si annota la data e l'ora di fine esposizione, si spedisco al laboratorio competente ed entro pochi giorni viene fornito il dato certificato espresso in Bq/m3.
Quindi, non sono soggetti ad urti, non necessitano di corrente, non possono essere in alcun modo pericolosi per i bambini o gli animali, si possono toccare e spostare (non di molto) durante le pulizie di casa.

Come si elimina il radon 
Qualora la concentrazione di radon risultasse elevata il primo intervento di facile realizzazione è l'aumento della ventilazione, degli ambienti stessi, ma se proviene dal sottosuolo, delle cantine. Spesso è sufficiente sfruttare la ventilazione spontanea semplicemente aprendo delle piccole prese d'aria negli scantinati.
Si può invece forzare il ricambio d'aria, sotto le abitazioni, inserendo delle apposite tubature.
Nei casi in cui le concentrazioni risultino molto elevate si può isolare, con le tecnologie adeguate l'abitazione dal sottosuolo. Specialmente quando la presenza di radon nei terreni ove si intende costruire e nota, è molto economico, isolare le fondazioni sin dall'inizio.
Se il radon proviene dai materiali di costruzione, oltre alla ventilazione degli ambienti, si possono isolare tali materiali, con apposite guaine e vernici. Anche in questo caso, la preventiva scelta di materiali di costruzione garantiti radon free, non influiscono di molto sulle spese iniziali e risolvono il problema alla base. 
Concludendo, appare evidente che la scelta del posizionamento dei dosimetri, l'interpretazione dei dati, e le eventuali scelte mitigatorie, necessitano della consulenze di geologi, architetti e ingegneri competenti nel inquinamento indoor. 

 

Il Radon: seconda causa di tumore polmonare  

 

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