Anno 2 Numero 75 Mercoledì 10.09.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

UniversitÁ degli studi di catania 

CENERE VULCANICA, UNIVERSITA’ DI CATANIA E ATENEO GIAPPONESE STUDIANO LE CONTROMISURE

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Alleanza tra l’Università di Catania ed il Giappone per risolvere il problema della cenere vulcanica. Un docente dell’Università di Kagoshima, il prof. Kisei Kinoshita, è stato ricevuto questa mattina dal rettore Ferdinando Latteri, nell’ambito di un progetto di collaborazione tra l’ateneo giapponese e il Dipartimento d’Ingegneria Industriale e Meccanica dell’Università etnea, incentrato proprio sui problemi causati dalla ricaduta della cenere vulcanica sui centri abitati. “Siamo convinti – ha commentato il rettore Latteri – che questa sinergia con la prestigiosa istituzione accademica giapponese potrà portare degli ottimi frutti, consentendoci di mettere a punto un sistema scientifico per prevenire gli enormi disagi procurati alla vita delle città da questi fenomeni naturali”.


Immagine satellitare del vulcano Kagoshima con un "pennacchio" di cenere
vulcanica

Kagoshima è infatti una città che, come Catania, sorge ai piedi di un vulcano attivo, che emette frequentemente cenere in grande quantità: i suoi abitanti sono pertanto abituati da tempo a fronteggiare questo tipo di problemi, con la proverbiale efficienza nipponica. Il prof. Kinoshita visiterà in questi giorni l’Istituto Internazionale di Vulcanologia del CNR ed il gruppo di Telerilevamento del DIIM. In particolare, sarà esaminata, in un incontro che vedrà la partecipazione dei docenti Antonino Risitano e Alberto Geraci, la fattibilità di un progetto di ricerca bilaterale per lo studio di tale fenomeno e per l’individuazione delle più appropriate contromisure da adottare per ridurre i danni causati dall’evento. 
Il progetto svilupperà un sistema per il monitoraggio del rischio da cenere vulcanica nell’ambiente etneo, in grado di avvistare precocemente (early warning) la nube di cenere e di prevedere i suoi spostamenti, nonché i siti sui quali la nube depositerà la cenere. Saranno impiegate tecniche di telerilevamento da satellite a mezzo aereo e saranno sviluppati modelli matematici di previsione. Quest’ultima parte del progetto sarà svolta in collaborazione con il Mathematical Modelling Group dell’Euro-Mediterranean Centre on Insular Coastal Dynamics (ICoD) dell’Università di Malta. E’ prevista infine la realizzazione di un prototipo da sperimentare in sede locale e in altre aree geografiche, al fine di renderlo operativo al più presto e quindi disponibile nel caso in cui dovesse ripetersi il recente evento di emissione di cenere vulcanica dall’Etna.

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