Anno 2 Numero 69 suppl.

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Sarà presentato a Stanford mAgic VLIW: un rivoluzionario processore al servizio dell’intelligenza di ambiente


www.infn.it

1 agosto 2003 - Il 18 e il 19 agosto a Stanford, in California, in occasione della conferenza Hot Chips 15, il più importante evento internazionale riguardante le architetture di processori, sarà presentato il processore mAgic Vliw: un rivoluzionario componente elettronico derivato da tecnologie sviluppate dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) nell'ambito del progetto speciale Ape e progettato dall’impresa italiana Ipitec. Quest’ultima è una società finanziata da Atmel, la quale produrrà il processore ed è uno dei leader mondiali nel mercato dei semiconduttori.

MAgic Vliw ha una superficie di circa 25 millimetri quadri, pari a circa un quarto di un’unghia di mignolo, e può eseguire un miliardo e mezzo di operazioni al secondo consumando solo mezzo watt, cioè cinquanta volte meno di un personal computer con la stessa capacità di calcolo. Il nuovo componente è stato concepito soprattutto per creare la cosiddetta intelligenza di ambiente, considerata da molti la prossima frontiera dell’elettronica. L’intelligenza di ambiente è quell’insieme di supporti hardware e software che permetteranno di dotare i più disparati oggetti di sistemi flessibili, in grado di elaborare segnali eterogenei provenienti dal mondo circostante, ad esempio suoni, immagini o onde radio. Sarà così possibile interagire con le cose circostanti in modo più naturale, quasi come se si comunicasse con un altro essere vivente in grado ad esempio di concentrarsi sul suono di una voce o su un volto ignorando i rumori o le immagini a contorno, anziché utilizzare semplici comandi come previsto dalla classica interazione con un computer. 

Grazie alla sua elevatissima capacità di calcolo, mAgic consente di creare sistemi elettronici miniaturizzati capaci di elaborare in tempo reale segnali audio, ultrasonici e radio complessi e provenienti dall’ambiente esterno, creando le opportune risposte. 

MAgic Vliw sarà immediatamente commercializzato da Atmel in un primo sistema su silicio denominato “Janus”, specializzato nelle applicazioni di formazione sintetica di onde direzionali (audio, radio, ultrasoniche e radar) e di modellazione fisica (la ricostruzione in tempo reale del comportamento di un sistema a partire dalle equazioni che lo descrivono). “Una delle applicazioni più interessanti di questo sistema è una innovativa generazione di apparecchi digitali per ecografia che consentiranno di avere immagini molto più nitide di quelle prodotte con gli ecografi tradizionali e a un costo decisamente inferiore. Un prototipo di queste apparecchiature è attualmente studiato dalla società italiana Esaote e dovrebbe essere pronto entro il 2004. Una seconda applicazione che mAgic Vliw potrebbe consentire è un sistema di audio-conferenza di altissima qualità e basso costo, col quale si potrà telefonare a mani libere mentre si svolge ogni altro tipo di attività (la voce sarà raccolta da più microfoni e separata da echi e rumori). Inoltre il sistema contenente mAgic Vliw potrà essere utilizzato anche per ottenere connessioni radio ad alta velocità,” spiega Pier Stanislao Paolucci, ricercatore della sezione di Roma dell’Infn che ha diretto il progetto mAgic Vliw.

Le conoscenze tecnologiche che hanno portato allo sviluppo di mAgic Vliw hanno origine nell’ambito del progetto speciale dell'Infn Ape (Array Processor Experiment). Il progetto nasce nel 1984 da un gruppo di fisici teorici italiani guidato da Nicola Cabibbo e Giorgio Parisi, entrambi professori all’Università di Roma La Sapienza e fisici dell’Infn. Scopo del progetto è lo sviluppo di calcolatori di grande potenza per lo studio della fisica teorica delle interazioni fondamentali delle particelle elementari. “Dall'inizio del progetto già tre generazioni di calcolatori Ape hanno visto la luce mentre la quarta, apeNext sarà disponibile per i ricercatori nel mese di settembre. Nel corso del tempo le macchine della famiglia Ape hanno fornito agli scienziati europei strumenti di supercalcolo sempre più potenti per lo studio delle proprietà delle particelle elementari”, spiega Nicola Cabibbo. Il progetto Ape è attualmente guidato da Federico Rapuano della sezione Infn di Roma La Sapienza, il quale sottolinea: “Oggi gran parte dei gruppi europei di fisici impegnati nel campo delle interazioni fondamentali utilizza macchine Ape. Questo rappresenta un grande successo della ricerca italiana in un campo tradizionalmente dominato dalla tecnologia statunitense e giapponese”.

Parallelamente, alcune delle idee sviluppate dal progetto Ape sono divenute ingredienti chiave per lo sviluppo di processori di alta potenza di calcolo a basso consumo e costo. La Ipitec è un centro di ricerca e sviluppo fondato nel 2000 e localizzato a Roma proprio per essere in stretto contatto con il gruppo di ricerca e le tecnologie di supercalcolo sviluppate dall’Infn nell’ambito di Ape. Molti degli stessi progettisti Ipitec hanno iniziato la loro attività professionale all’interno del progetto Ape. La Atmel, l’azienda della Silicon Valley, casa madre e finanziatrice di Ipitec, ha a sua volta prodotto i circuiti integrati progettati dall’Infn e utilizzati nelle macchine Ape. Spiega Raffaele Tripiccione, coordinatore del progetto Ape, “proprio i circuiti integrati di Ape rappresentano uno dei pochi casi di processori completi per computer sviluppati in Europa”. 

Il progetto mAgic Vliw ha attratto capitali dagli Stati Uniti in Italia e creato posti di lavoro altamente qualificati, anche grazie a un importante contributo della commissione europea (progetto mAgic Esprit 27000). 


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