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SPAZIO: SCOPERTA EMISSIONE MASER DA VAPORE ACQUEO
IN UNA POTENTE RADIO GALASSIA
Andrea Tarchi dell’Istituto di Radioastronomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRA-CNR) e dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari dell’INAF, Marco Chiaberge dell’IRA-CNR, Christian Henkel e Karl Menten, entrambi del Max-Planck-Institut für Radioastronomie di Bonn (MPIfR), hanno rilevato per la prima volta emissione maser da vapore acqueo nelle regioni circostanti un Buco Nero super-massivo in una radio galassia “classica”.
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Una goccia d’acqua in una radio galassia. Un fenomeno straordinario, osservato per la prima volta da un gruppo di ricercatori italiani, del CNR e dell’INAF, e tedeschi, del Max Planck Institut für Radioastronomie di Bonn (MPIfR) grazie all’effetto MASER, acronimo di “Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation” (l’equivalente a frequenze radio dell’effetto LASER).
“Abbiamo localizzato un’intensissima emissione maser (un “megamaser”) da vapore acqueo nella radio galassia 3C403 – spiegano Andrea Tarchi, dell’Istituto di Radioastronomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRA-CNR) e dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari dell’INAF, e Marco Chiaberge dell’IRA-CNR – utilizzando il più grande radiotelescopio europeo, il 100-m del MPIfR situato ad Effelsberg nei pressi di Bonn. Questo megamaser è il piú distante mai osservato, essendo la radio galassia ospite lontana 750 milioni di anni luce dal nostro sistema solare”.
I megamaser si originano principalmente attorno ai Buchi Neri super-massivi (con masse che raggiungono anche il miliardo di masse solari), presenti al centro delle galassie cosidette attive, e probabilmente anche nella maggioranza delle galassie normali come la Via Lattea. La comprensione di questi veri e propri “mostri” è una delle problematiche astrofisiche più attuali ed affascinanti.
“La materia, costituita da gas atomico e molecolare – spiegano ancora Tarchi e Chiaberge - viene infatti inghiottita dai Buchi Neri, dopo aver spiraleggiato sempre più velocemente verso il centro formando un disco detto di accrescimento. Sfortunatamente i meccanismi che originano l’espulsione di parte di questa materia fortemente accelerata e la creazione dei getti relativistici non sono affatto chiari ed è attraverso lo studio dei Buchi Neri al centro delle galassie attive radio-emittenti che è possibile saperne di più. Uno dei metodi di indagine migliori, e in certi casi l’unico possibile, è proprio l’utilizzo delle emissioni maser”.
L’emissione maser individuata dai ricercatori italiani e tedeschi è costituita da due righe a velocità pressoché speculari rispetto alla velocità sistemica della galassia ospite (Fig. 1). Tale caratteristica rafforza la convinzione che l’emissione sia prodotta da gas denso in orbita ad alta velocità attorno al Buco Nero situato al centro della galassia. Per confermare con certezza assoluta tale risultato, e calcolare la massa del Buco Nero al centro della galassia, saranno tuttavia necessari esperimenti ad alta risoluzione spaziale (esperimenti di interferometria a lunghissima base; VLBI).
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