Agenzia di Stampa

Anno 2 Numero 56 Mercoledì 30.04.03 ore 23.45

info@agenziastampa.org

Direttore Responsabile Guido Donati

   

ennesimo successo scientifico italiano: il satellite Beppo sax torna a casa

 

 

di Paola Franz

Grande soddisfazione da parte di tutto il mondo scientifico internazionale per la conclusione della missione del satellite Beppo SAX, che partito da Cape Canaveral (Florida, USA) il 30 aprile 1996 con un Atlas-Centaur, dopo aver inviato migliaia di informazioni è finito in mare alle 00.06 di questa mattina a sud est delle isole Galapagos in pieno Oceano Pacifico.

”È l’ennesimo successo di questo satellite la cui fase di rientro è stata l’occasione per promuovere, per la prima volta a livello mondiale, una struttura di missione dedicata ai denominati detriti spaziali, siano essi di fattura umana o meno. Ma è anche la dimostrazione della fattiva collaborazione creatasi con la Protezione Civile, il Ministero degli Affari Esteri e della Difesa, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio, che non resterà un caso isolato, ma al contrario sarà foriera di più ampie e diversificate collaborazioni” così si è espresso Sergio Vetrella, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Il satellite Beppo SAX ha preso il nome di Beppo in onore di Giuseppe Occhialini, il grande fisico italiano, fondatore dell’astrofisica delle alte energie (scoprì nel 1947 il pione o mesone p, particella associata alle forze forti che tengono insieme neutroni e protoni nei nuclei) e SAX, acronimo per Satellite per Astronomia X.

Beppo SAX è un progetto dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) con la partecipazione dell'Agenzia Spaziale Olandese (NIVR). Hanno collaborato un consorzio di istituti in Italia ed in Olanda, il Dipartimento di Scienze Spaziali dell'ESA e l'Istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre. I principali contraenti per il segmento spaziale e per quello terrestre sono rispettivamente l'Alenia e la Nuova Telespazio. L’Alenia Spazio ha sviluppato la struttura, il controllo termico e, insieme alla olandese Fokker, il controllo di assetto in orbita di Beppo SAX. Molte industrie italiane sono state coinvolte: BPD, Laben, Fiar, Officine Galileo, Top Rel. Il carico scientifico è stato realizzato da istituti del CNR di Milano, Palermo, Bologna e Frascati.

Beppo SAX alto 3,6 metri e diametro di 2,7 metri, aveva una massa di 1.400 Kg (di cui 480 di strumenti), esclusi i pannelli solari con 8.700 celle fotovoltaiche che nelle prime fasi in orbita producevano 3.000 W di elettricità. L'orbita di 600 chilometri, con una inclinazione di soli 30 Km, era percorsa in 97 minuti. Fornito di apparecchiature estremamente sofisticate ha analizzato le radiazioni X in tutta la loro gamma da quelle a bassa energia a quelle ad altissima energia provenienti dalle più disparate regioni dell’Universo.
Il 10 ottobre del 1997 Beppo SAX ha identificato una emissione di raggi X di bassa energia straordinariamente più intensa del previsto proveniente dalla cometa Hale-Bopp.
Il 14 dicembre 1997 ha individuato un fenomeno di straordinaria violenza e luminosità, cosiddetto “Gamma Ray Burst”, secondo solo al Big Bang dell'origine dell'Universo. Il fenomeno legato alla formazione dei "buchi neri" è durato una settimana e ha avuto la luminosità di un milione di miliardi di stelle, liberando un’energia pari a quella emessa in 200 anni da tutta la Via Lattea, fenomeno che sembra accadere ogni milione di anni in tutte le galassie.

 

 

 

Archivio
Arte e cultura
Consumatori
Diritto
Etica
Eventi
Lavoro
Libri
Medicina
Nucleare
Radioprotezione

Parchi
Scienza
Sessuologia

Link partner

venereologia.it  microcolposcopia.it  scienzaonline
paleofox.com
progettorwanda.it
ciaowebroma.it

Le Foto più belle 

       
Inizio pagina | Home | Media |  Motori di Ricerca |  Meteo   |  WebCam |  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa settimanale - Pubblicata a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50