Anno 2 Numero 54 Mercoledì 16.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Foto nodo2 

per gentile concessione esa

 

 

L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA CONSEGNA ALL’ESA IL NODO 2

Inizia il suo viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale

Il 10 Aprile l’Agenzia Spaziale Italiana ha consegnato il Nodo 2 all’Agenzia Spaziale Europea. I Nodi 2 e 3 (quest’ultimo in fase di realizzazione) che l’Alenia Spazio realizza per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana grazie ad un accordo tra la NASA, l’ESA e l’ASI, sono elementi chiave della Stazione Spaziale Internazionale perché serviranno sia a connettere tra loro i vari moduli pressurizzati, che ad ampliare il volume abitativo della stazione spaziale fornendo l’ambiente adatto alla vita e al lavoro di ricerca in microgravità degli equipaggi. I Nodi 2 e 3 se pur sono da considerarsi l’evoluzione del Nodo 1 realizzato dalla Boeing per conto della NASA, rappresentano un progetto tecnologico molto più avanzato, frutto dell’esperienza realizzata dall’ASI e dall’Alenia Spazio, capocommessa, nella realizzazione dei tre moduli logistici (MPLM) Leonardo, Raffaello e Donatello. 
Ogni Nodo prevede sei boccaporti di attracco. Al Nodo 2 saranno agganciati il laboratorio statunitense Destiny, l’adattatore pressurizzato principale (PMA) che funge da porto d’attracco per lo Space Shuttle, il laboratorio europeo Columbus, il laboratorio giapponese Kibo, il modulo dotato di centrifuga CAM e, alternativamente, il modulo logistico MPLM (Multipurpose Pressurized Logistics Module) o il modulo logistico giapponese HTV.
Il Nodo 3 sarà attraccato al Nodo Unity e renderà possibile l’ampliamento della Stazione potendo ospitare la Cupola, un eventuale futuro modulo abitativo, fungere da porto d’attracco all’MPLM, allo Shuttle e ad al futuro sistema di veicolo riutilizzabile Orbital Space Plane (OSP) .
Entrambi i Nodi supporteranno anche le attività extraveicolari (EVA) e le operazioni che verranno condotte tramite il braccio robotico canadese.

Strutturalmente i due Nodi sono abbastanza simili, con dimensioni di 4.6 metri di diametro, 7 metri di lunghezza e circa 14 tonnellate di peso ciascuno. Esternamente, i Nodi sono dotati della protezione micrometeoritica MDPS (Micrometeoroids Debris Protection System), oltre alle protezioni termiche multistrato (MLI) che controllano le escursioni termiche nei limiti desiderati. 
Ogni Nodo ospita al suo interno diverse strutture di supporto per gli equipaggiamenti di bordo, nonché otto postazioni con le relative interfacce per ospitare i “racks” che distinguono le funzioni dei due Nodi.

Il Nodo 2 comprende: 
- un sistema di distribuzione e controllo della potenza elettrica; 
- sistemi di controllo termico passivo e attivo;
- il sistema di controllo ambientale (rivitalizzazione dell’aria, regolazione di temperatura, ventilazione e umidità); 
- sistemi di regolazione della pressione, per il rilevamento e l’estinzione del fuoco, per la segnalazione di depressurizzazione negli elementi attraccati, di verifica e campionamento atmosferico e la gestione dell’acqua di condensa e di ricarica della Stazione;
- il sistema di processamento dati; 
- il sistema di distribuzione audio e video; 
- le attrezzature di supporto alle operazioni interne (IVA) ed esterne (EVA) degli astronauti.

Il Nodo 3 è costituito dagli stessi sistemi del Nodo 2, ma configurati in modo diverso, per svolgere le seguenti funzioni aggiuntive : 
- regolazione della pressione e composizione atmosferica;
- rimozione di anidride carbonica; 
- generazione di ossigeno e acqua;
- processamento, rivitalizzazione dell'acqua e distribuzione di acqua potabile; 
- registrazione audio e video; 
- riconfigurabilità del sistema di ventilazione e gestione dati aggiuntiva, sia per le suddette funzioni, sia in funzione dei moduli ad esso attraccati.

I Nodi 2 e 3, infatti, oltre a permettere la connessione tra diversi elementi della stazione, lo shuttle e attività extraveicolari garantiranno la maggior parte delle funzioni di abitabilità, rendendo possibile, quindi, anche l’alloggiamento permanente per quattro astronauti (crew quarters), capacità di processamento e depurazione dell’acqua, funzioni di igiene personale e “waste compartment”, lo smaltimento di anidride carbonica e la generazione di ossigeno.
Con la consegna del Nodo 2 si avviano le procedure di testing e integrazione in vista del suo utilizzo per la Stazione Spaziale Internazionale previsto nel 2004. 
Quali subcontraenti dell’Alenia Spazio hanno contribuito alla realizzazione del Nodo un centinaio di aziende, con un contributo industriale al 75% italiano, al 20% europeo e al 5% statunitense. 


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