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ITALIA, CUORE DELLE MIGRAZIONI DEGLI
UCCELLI PARTE IL CONTO ALLA ROVESCIA DELLA GIORNATA PER LE OASI CHE IL WWF DEDICA AL 'POPOLO MIGRATORE'
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Domenica 6 aprile 100 oasi verranno aperte gratuitamente ai visitatori: un'immersione nella natura in nome del Popolo Migratore, gli oltre due miliardi di uccelli che proprio in questi giorni sono protagonisti del "miracolo" primaverile della migrazione. La Giornata per le Oasi WWF sarà anche l'occasione per condividere la necessità di 'pace col pianeta' e di affermare i valori di rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
L'Italia si trova al centro delle rotte migratorie principali che seguono gli uccelli in volo dall'Africa verso i luoghi di riproduzione dell’Europa e dell'Asia. E sono proprio molte Oasi del WWF, veri "Bed&Breakfast" per la fauna migratoria, le protagoniste della prima settimana di monitoraggio delle migrazioni avviata da WWF e EBN Italia, l'associazione che riunisce 600 birdwatchers italiani. Nell'Oasi WWF toscana di Orbetello sono stati contati 700 fenicotteri, 300 marzaiole, 350 combattenti, 100 pittime reali e 100 pivieresse. Poi falchi pescatori, bianconi cavalieri d’Italia, averle e stiaccini, upupe, rondini e balestrucci. Gli ornitologi, con binocolo e taccuino, scrutano le aree cruciali per le migrazioni più importanti come gli stagni, le paludi, le piccole isole, e, naturalmente, lo Stretto di Messina dove dal primo aprile comincia il tradizionale campo antibracconaggio di WWF e LIPU per proteggere dal tiro dei bracconieri i rapaci e le cicogne in migrazione. Avvistate le cicogne bianche anche nell’Oasi di Vulci, marzaiole nella Riserva naturale di Torre Guaceto, fenicotteri e combattenti nelle Saline di Tarquinia, ancora combattenti, pittime, balestrucci e marzaiole nelle Vasche di Maccarese, un’area umida importante alle porte di Roma (ex aree di acquacoltura) confinante con l’Oasi WWF di Macchiagrande. I primi ad arrivare sono i maschi e gli adulti rispetto alle femmine e ai giovani: questi hanno il compito di scegliere i territori più idonei e sicuri, una efficace strategia evolutiva. 5 maschi di Falco di palude sono stati infatti già avvistati nella piana del Fucino, in provincia dell’Aquila. La regola del “prima il maschio” vale anche per tutti i passeriformi.
Sono giorni strategici per la migrazione che in Italia registra un turn-over di presenze: a fine marzo partono verso il Nord i migratori che hanno trascorso l'inverno in Italia, come pavoncelle aironi bianchi maggiori e cenerini, alzavole e mestoloni, mentre arrivano dall'Africa le specie dirette verso il nord per la nidificazione. Da Orbetello le gru hanno preso i volo verso la Scandinavia, mentre dalla Riserva marina di Miramare (Trieste) fino alle foci dell’Isonzo stanno per tornare nel nord-Europa le anatre di mare, come gli edredoni (50 avvistati nei giorni scorsi), e gli orchi marini. Nei prossimi giorni ad affollare stagni e laghi ci saranno le marzaiole e i combattenti, ma anche rondoni e balestrucci, facili da osservare in molte nostre città. “In questa fase cruciale della migrazione tutte le aree sono importanti, anche le aree verdi quelle cittadine e i parchi urbani - ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia. Ed è proprio in nome di questo Popolo Migratore che il 6 aprile celebreremo la 13° Giornata per le Oasi, il più grande appuntamento italiano con la natura, aprendo gratuitamente 100 aree protette gestite dal WWF, sparse in tutta Italia.
In ogni regione si potranno ammirare da vicino piante e animali, spesso rare o rarissime. Ricchissimo il calendario di eventi previsti, manifestazioni, animazioni per bambini e ragazzi, visite guidate, mostre e foto digitali da portare a casa. L’evento centrale si svolgerà a Valle Averto, nella Laguna di Venezia, Riserva Naturale dello Stato e Zona umida di importanza internazionale in virtù del grande patrimonio di biodiversità che raccoglie e tutela. La manifestazione si chiuderà con un messaggio/appello: grazie ad una Cartolina da firmare domenica 6 aprile con il WWF si potrà chiedere di fermare le norme che favoriscono una deregulation sulla caccia e di istituire, lungo la rotta migratoria adriatica, un Parco naturale e la Zona Ramsar nell’intera Laguna Veneta ed il Parco Nazionale nel Delta del Po, aree ancora 'deboli' sotto il profilo della tutela. La giornata per le Oasi sarà realizzata anche grazie al contributo di Enel, la cui presenza in questa manifestazione nasce dalla storica collaborazione tra l'azienda e le associazioni ambientaliste: in particolare con il WWF, Enel, nell'ambito del programma "Natura e Territorio", ha collaborato per valorizzare numerose aree di particolare pregio naturalistico e paesaggistico situate nei dintorni dei propri invasi. Sono nate così, tra le altre, le oasi naturalistiche di Vulci, Nembia, Alanno, Le Mortine, Piana degli Albanesi visitabili anche sul portale www.enel.it\natura. Grazie all'alleanza con Enel, il WWF può tutelare in queste aree boschi e zone umide dove sostano e nidificano in tranquillità migliaia di uccelli migratori, oltre a frammenti di ambienti naturali a rischio. Ecosistemi importanti per la conservazione della biodiversità, per la ricerca scientifica e per l'educazione ambientale. A fianco del WWF anche Canon, azienda leader mondiale delle tecnologie per il trattamento dell'immagine, da anni Conservation Partner del WWF a livello europeo. Come sponsor della giornata oasi Canon metterà a disposizione anche le sue avanzate tecnologie: nella Riserva di Valle Averto verrà installata una web-cam che permetterà di seguire la manifestazione collegandosi ai siti www.wwf.it e www.canon.it. In alcune aree, inoltre, un gruppo di specialisti, forniti di macchine fotografiche digitali Canon, darà la possibilità ai visitatori di scattare un'immagine naturalistica. La foto verrà stampata immediatamente e consegnata all'ospite a ricordo della giornata e della personale capacità di esprimere creativamente un aspetto dell'ambiente visitato. L'evento ha ricevuto il Patrocinio della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Consiglio, dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e per la manifestazione a Valle Averto della Regione Veneto e della Provincia di Venezia. Molti i media che hanno deciso di appoggiare l'iniziativa del WWF: spot tv per lanciare la Giornata per le Oasi saranno programmati per una settimana sulle reti Mediaset e spot radiofonici passeranno per due settimane sul circuito RTL 102,5. Domenica 6 aprile Ambiente Italia del TG3 si collegherà, dalle 9.15 alle 12.00 con la Riserva Naturale di Valle Averto con una diretta speciale. LE INFORMAZIONI: Sul sito www.wwf.it e al NUMERO VERDE 800.99.00.99 si troveranno tutte le informazioni sulla manifestazione per scegliere l'Oasi da visitare e gli eventi più interessanti. Roma, 28 marzo 2003
SCHEDA INFORMATIVA:
LE MINACCE PER IL POPOLO MIGRATORE
Lo spettacolo delle migrazioni è uno dei regali più belli della primavera: migliaia di rondini di pochi grammi che percorrono 25.000 km l'anno per trasferirsi dall'Africa all'Europa, grandi rapaci come bianconi, nibbi e poi cicogne, gru. Un fenomeno che si concentra soprattutto nelle zone umide dove in un solo giorno possono passare mille anatre selvatiche o folaghe e dove i canneti si popolano delle sagome grigie degli aironi e dei cormorani. Negli Stagni della Sardegna si possono ammirare fino a quindicimila fenicotteri, una moltitudine rosa che ricorda spettacoli esotici di laghi africani. La tutela del Popolo migratore dipende però da tanti fattori, soprattutto dall'esistenza e il mantenimento di zone umide lungo le rotte e il contenimento dell'attività venatoria, specie nelle forme illegali. Purtroppo sono numerosi i provvedimenti normativi in arrivo che rischiano di colpire proprio la fauna migratoria: dai tentativi di leggi che consentono alle Regioni di stabilire calendari venatori e specie cacciabili, alla ridefinizione dei vincoli e delle funzioni delle aree protette che potrebbero far tornare la caccia nei territori oggi tutelati. Ancora oggi, poi, la rotta migratoria adriatica ha dei punti deboli di protezione rispetto al Popolo migratore: il WWF chiede da tempo che parte della Laguna di Venezia sia considerata come area Ramsar e gestita come un vero e proprio parco all'interno del quale conciliare meglio le attività produttive; mentre i due parchi regionali del Delta del Po (Emilia Romagna e Veneto) hanno una perimetrazione scoordinata e tesa ad escludere aree fondamentali sulle quali si continua a cacciare. Per quest'area il WWF chiede da tempo l'istituzione di Parco Nazionale.
LE 130 OASI DEL WWF
Decine di Oasi WWF sono aree strategiche per la sosta e lo svernamento delle specie migratorie. L'Italia, infatti, è un territorio disteso nel Bacino del Mediterraneo che fa da ponte tra l'Europa e l'Africa. Le Oasi sono anche fondamentali aree di svernamento e riproduzione per gli uccelli acquatici e le zone umide - stagni laghi, lagune, paludi, corsi d’acqua - rappresentano il 41% del territorio delle Oasi WWF, 47 aree per un'estensione di oltre 15.871 ettari. Se ai tempi dei Romani le aree umide italiane coprivano circa 2 milioni di ettari, oggi ne rimangono appena 200.000. "E' stata proprio la migrazione degli uccelli la molla che ha permesso al WWF di attivare progetti di tutela anche complessi - ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia - Così è nata la prima Oasi, quella di Burano in Toscana, un lago costiero di cui abbiamo acquisito la gestione proprio per evitare la caccia agli stormi di folaghe e anatre selvatiche che si radunavano soprattutto d'inverno". Per capire l'enorme importanza di alcune Oasi per i migratori immaginiamo il lungo volo di un'anatra selvatica che si sposta dall'Africa al nord-Europa e vedremo che compirà alcune tappe fondamentali: dalle Saline di Trapani in Sicilia il lago di Angitola in Calabria, l'oasi di Persano sul fiume Sele in Campania, la Riserva di Macchiatonda vicino Roma, le aree lagunari storiche del WWF Orbetello e Burano, l'oasi Orti Bottagone a due passi da Piombino, l'Oasi di Bolgheri per la sola "rotta tirrenica. Ma le 130 oasi WWF sono molto di più: assicurano gli ultimi spazi incontaminati "dietro l'angolo" (12 quelle urbane), tutelano specie rarissime come la lontra, il cervo sardo, l'orchidea palustre, il fiordaliso del sagittario per un totale di almeno 150 specie a rischio di cui 10 considerate in situazione critica e 21 minacciate; tutelano habitat che la stessa Comunità europea ci chiede di salvare (oltre alle lagune, le steppe salate, la vegetazione dunale, le abetine appenniniche; garantiscono uno sviluppo sostenibile (26 tra cooperative e società); sottraggono al degrado, agli incendi al disboscamento e all'abusivismo ambienti a rischio come foreste, dune sabbiose, paludi; permettono il restauro di torri, casali e masserie o malghe altrimenti abbandonati; accolgono ogni anno oltre 500.000 persone, soprattutto ragazzi, invitandoli a conoscere e immergersi nella natura; favoriscono la crescita di grandi parchi nazionali o riserve; rappresentano in regioni come la Basilicata, la Calabria e il Molise gli unici sistemi di gestione regionale dell'ambiente.
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