Anno 2 Numero 52 Mercoledì 02.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

CACCIA, NUOVA LEGGE FRIULI CONDANNA A MORTE 2MLN DI ANIMALI

LAV: "ATTO ALL'INSEGNA DEL CLIENTELISMO VERSO LA LOBBY VENATORIA, ESEMPIO DI ANALFABETISMO GIURIDICO". CONTRO LA DEREGULATION SELVAGGIA DELLA CACCIA, MOBILITAZIONE STRAORDINARIA DELLA LAV IL 5, 6, 12 E 13 APRILE.

www.infolav.org 

"L'ennesimo atto di sudditanza allo strapotere del mondo venatorio friulano, l'ultimo favore concesso all'insegna del clientelismo agli oltre 12mila cacciatori". Così la LAV giudica la recente legge-truffa sulla caccia approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
La Regione, infatti, condanna a morte 2 milioni e 800 mila animali autorizzando l’abbattimento di specie protette dalla normativa comunitaria e dalla legge nazionale: i cormorani, gli storni, le tortore dal collare orientale e i colombi saranno bersaglio delle doppiette e questo per ottenere il loro consenso elettorale per le prossime elezioni regionali.
"Tale provvedimento rappresentano un esempio di analfabetismo giuridico - denuncia Ennio Bonfanti, responsabile nazionale del settore "fauna" LAV - la Regione sa benissimo che la materia delle specie cacciabili è di stretta competenza dello Stato, pertanto è gravemente illegittimo il maldestro tentativo di accaparrarsi un potere non riconosciuto alla regione. Una vera e propria truffa ai danni del patrimonio faunistico che, di fatto, sancisce la secessione venatoria del Friuli dall'Italia!".
Nei giorni precedenti l’approvazione, la LAV aveva inviato un articolato documento ai Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, nonché a tutti i consiglieri, denunciando i gravi aspetti di incostituzionalità della legge che, invece di disciplinare la caccia e tutelare la fauna, determina una micidiale deregulation selvaggia della caccia! 
Contro questa deregulation filovenatoria della Regione Friuli, la LAV annuncia una straordinaria mobilitazione nei giorni sabato 5, domenica 6, sabato 12 e domenica 13 aprile: scenderemo in 8 piazze della regione per raccogliere firme contro la caccia, per fermare il massacro “per sport”di milioni di animali. Con una petizione rivolta al Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, chiederemo che Bruxelles blocchi la liberalizzazione selvaggia della caccia condotta da alcune regioni italiane “calibro 12” come il Friuli.



ELENCO PIAZZE

Udine - Piazza Matteotti h. 9,30/19 sabato 5 domenica 6 

sabato 12 domenica 13 

Spilimbergo - Piazza Garibaldi h. 10/12,30 sabato 5 

Monfalcone - V. S.Ambrogio dietro Duomo h. 10/19 sabato 5 

Codroipo - Piazza Garibaldi h. 14,30/19 sabato 5 e sabato 12 

Sacile - Via Garibaldi h. 15,30/19 sabato 5 

Monfalcone - V. S.Ambrogio dietro Duomo h. 10/13 domenica 6 

Pordenone – C.so Vittorio Emanuele h. 9,30/19 sabato 5 domenica 6 sabato 12 domenica 13 

Trieste – V.le XX Settembre cinema Ambasciatori h. 10/19 
sabato 5 e domenica 6

N.B. La petizione contro la caccia può essere firmata anche on line sul sito web della LAV www.infolav.org 


SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

1. I PRETESTI PER IL MASSACRO

Il fine perseguito dalla legge regionale sarebbe quello di tutelare l’agricoltura da fameliche orde di pennuti. In realtà è solo un pretesto per liberalizzare il massacro anche di specie protette: altrimenti non si capisce perché per prevenire i così tanto paventati danni all’agricoltura non sia stato previsto il ricorso agli strumenti che sono invece consentiti dalla legge (azioni preventive di dissuasione degli animali, cattura e controllo con metodi ecologici attuati dalle guardie provinciali e forestali, risarcimento economico, “colture a perdere”, ecc.).

2. PRIMA LI AMMAZZO, POI LI FOTOGRAFO

Che lo scopo sia proprio quello di “aprire la caccia” ai voti dei cacciatori è dimostrato anche dalla previsione -assai paradossale- di stanziare 26mila euro per finanziare mostre sulla tutela ambientale, sulla fauna minore e sulla flora. Ci si chiede allora: intendono mostrarci le foto ricordo delle specie di cui hanno sancito l’estinzione? E come possono pretendere di insegnarci la tutela dell’ambiente se, autorizzando i cacciatori a circolare sui percorsi fuoristrada con qualsiasi veicolo, con la conseguenza di vedere invasi gli ambienti forestali regionali da 12.000 automobili ed a sparare dalle imbarcazioni, provocheranno un grave disturbo alla fauna e danni ingenti a tutto l’ecosistema?


3. I NUMERI DELLA MATTANZA

Per capire veramente gli effetti che avrà questa legge vigliacca e illegittima si consideri un esempio per tutti: la legge concede la possibilità di uccidere 50 esemplari di cormorani nel corso dell’intera stagione venatoria; considerando che i cacciatori in Friuli sono 12.000, si permette l’abbattimento potenziale di 600.000 esemplari. La legge-truffa omette di ricordare però che l’ultimo recente censimento ha individuato sul territorio della nostra Regione solo 1.400 cormorani! Tale provvedimento, pertanto, decreta l’automatica estinzione della specie cormorano.
Questo uccello, di frequente vittima delle catastrofi ambientali più grandi di questo secolo, che spesso viene visto in TV ripulito amorevolmente dal petrolio che imbratta le coste, magari proprio quel cormorano salvato in un paese europeo, in Friuli verrà ucciso! 

4. FRIULI, “MAGLIA NERA” D’ITALIA

Con questa legge vergognosa, il Friuli Venezia Giulia conquista la “maglia nera” della regione italiana più sanguinaria : se tutte le regioni approvassero una legge come quella friulana, in Italia avremmo la sicura estinzione delle specie coinvolte.
Senza considerare che i cacciatori friulani saranno privilegiati rispetto a tutto il resto d’Italia e d’Europa: attività che fino a pochi giorni fa costituivano reati definiti inequivocabilmente bracconaggio (ossia la caccia a specie protette), ora sono assolutamente leciti solo in Friuli. 
Per tutti i motivi sopra esposti la LAV annuncia una forte battaglia legale: adiremo la Corte di Giustizia Europea e, attraverso le procedure indirette, la Corte Costituzionale italiana al fine di ottenere la dichiarazione di illegittimità della legge regionale. Infine La LAV lancia un appello a tutti i cittadini: punite politicamente coloro che hanno permesso queste barbare esecuzioni tra i nostri cieli ed i nostri boschi!

 

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