Anno 2 Numero 47 Mercoledì 26.02.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

APERTURA DEL COMITATO PER LA PESCA DELLA FAO 

Lucia D'Aleo http://www.fao.org

La metà dei banchi di pesce d'alto mare pienamente sfruttati 

Roma, 24 febbraio 2003 - Presenti alla 25ma sessione del Comitato per la pesca della FAO, i delegati di oltre 100 paesi, osservatori ONU, organismi e agenzie specializzate ONU , organismi regionali del settore ittico e altre agenzie internazionali. Tra gli argomenti della sessione 2003, (24-28 febbraio):
Il rapporto sull'implementazione del Codice di condotta per una pesca responsabile e i relativi Piani d'azione internazionali;
Il commercio ittico e sussidi nell'industria ittica; 
La gestione della pesca con rispetto per gli ecosistemi; 
Le strategie per aumentare il contributo sostenibile alla sicurezza alimentare e alla riduzione della povertà da parte della pesca artigianale;
Si discuterà inoltre sui modi per rendere più efficaci il monitoraggio, il controllo e la sorveglianza dei battelli. 
Durante la sessione La FAO presenterà il suo rapporto "La situazione mondiale della pesca e dell'acquacoltura - 2002" (SOFIA). Secondo il rapporto, l'acquacoltura cresce più rapidamente di ogni altro settore produttivo di alimentazione a base animale; il suo contributo alla fornitura mondiale di pesce, crostacei e molluschi è aumentato dal 3,9 per cento della produzione in termini di peso del 1970 al 27,3 per cento del 2000. E nel 2001 è ancora aumentato fino al 29 per cento. 
Secondo il rapporto, "la produzione da acquacoltura, comprese le piante acquatiche, ha raggiunto 45,7 milioni di tonnellate di peso e 56,5 miliardi di dollari di valore nel 2000. La Cina rimane di gran lunga il maggior produttore con il 71 per cento del volume totale ed il 49,8 per cento del valore totale". La produzione mondiale dell'acquacoltura per il 2001 ha mostrato un ulteriore incremento a 48,2 milioni di tonnellate per un valore di 60,9 miliardi di dollari.
Nel mondo l'acquacoltura è aumentata ad un tasso composto medio del 9,2 per cento all'anno dal 1970, a paragone del solo 1,4 per cento della pesca di cattura e 2,8 per cento dei sistemi di produzione di carne da allevamento.
La pesca di cattura, tra produzione marina e di acqua dolce, è diminuita nel 2001 rispetto all'anno precedente da 94,8 a circa 92 milioni di tonnellate. Tuttavia le principali fluttuazioni degli anni recenti sono state dovute alle catture di acciughe peruviane che sono influenzate da eventi ambientali (come El Niño), considerato che la produzione con esclusione delle acciughe è rimasta relativamente stabile dal 1995.
Per quanto riguarda la situazione mondiale delle principali riserve di pesce marino, il rapporto avverte che circa la metà di esse non offre ragionevoli attese di ulteriore espansione. "Circa il 47 per cento delle riserve principali o dei gruppi di specie è pienamente sfruttato e pertanto le catture hanno raggiunto, o stanno raggiungendo, i loro limiti massimi sostenibili".
Il rapporto mette anche in guardia contro l'eccesso di pesca di alto mare. Benché sia difficile valutare la situazione nell'alto mare, perché i rapporti alla FAO sulle catture marine non distinguono tra quelle operate nelle zone economiche esclusive e quelle di alto mare, il rapporto rivela che le catture di specie oceaniche, particolarmente di tonno, sono quasi triplicate: dai tre milioni di tonnellate del 1976 a 8,5 milioni nel 2000.
Commercio mondiale 
Secondo il rapporto della FAO, il commercio mondiale totale di pesce ed altri prodotti ittici ha raggiunto nel 2000 un livello di valore di esportazione di 55,2 miliardi di dollari. La Thailandia ha continuato ad essere il maggiore esportatore, con 4,4 miliardi di dollari. La Cina ha registrato un rapido aumento, raggiungendo 3,6 milioni di dollari nel 2000, ed è ormai il secondo dei grandi esportatori. La Norvegia ha perso il suo secondo posto a causa della diminuzione dei prezzi del salmone e delle fluttuazioni dell'euro, la valuta in corso nella maggiore area commerciale del pesce norvegese.
Le importazioni hanno toccato il record di 60 miliardi di dollari nel 2000. I paesi industrializzati hanno importato oltre l'80 per cento del valore totale. Il Giappone, massimo importatore di prodotti ittici, ha nuovamente rappresentato circa il 26 per cento del totale mondiale.

Sito Dipartimento della Pesca, FAO: /fi/default.asp 

"La situazione mondiale della pesca e dell'acquacoltura - 2002" si può ordinare presso: 
"Sales and Marketing Group, Publishing Management Service, Information Division
Food and Agriculture Organization of the United Nations
Viale delle Terme di Caracalla, 00100, Rome. 
Catalogo On-line:http://www.fao.org/catalog/giphome.htm 
E-mail per ordini o informazioni: Publications-Sales@fao.org 
Fax: 06 57053360

 

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