Anno 2 Numero 52 Mercoledì 02.04.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

WWF ITALIA NOSTRA 
COMITATO PER LA BELLEZZA ASS. POLIS

ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE LANCIANO UN APPELLO NAZIONALE PER SALVARE DAL CEMENTO LA BAIA DI SISTIANA

A rischio il paesaggio descritto da R.M. Rilke


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Quello della Baia di Sistiana è sempre più un “caso” nazionale: a lanciare un appello sono le associazioni storiche WWF, Italia Nostra, Comitato per la Bellezza e l'Associazione culturale Polis attraverso i loro Presidenti. 
“Si tratta – spiegano le associazioni - di un estremo tentativo volto ad ottenere che chi può farlo, intervenga per evitare la banalizzazione, lo snaturamento e la privatizzazione della Baia di Sistiana, patrimonio prezioso di tutta la comunità nazionale. Non a caso – hanno aggiunto gli ambientalisti – l’appello giunge a ridosso dell’annunciata seduta del Consiglio comunale di Duino-Aurisina, nella quale è previsto vengano discusse le osservazioni sulla variante al piano regolatore comunale, predisposta per aprire la strada alla realizzazione del contestato progetto di “valorizzazione turistica” per la Baia.”

Ecco il testo dell'Appello che le Associazioni invitano a sottoscrivere: 

PER SALVARE LA BAIA DI SISTIANA

La baia di Sistiana, stupendo tratto di costa in Provincia di Trieste (Comune di Duino-Aurisina) è minacciata da un progetto di “valorizzazione turistica” che la trasformerebbe in una sorta di “Disneyland dei poveri”.
Il progetto prevede infatti la realizzazione di un finto villaggio “istro-veneto, di una darsena artificiale, di un’area ludico-ricreativa corredata di cascate artificiali, giochi d’acqua ed altre “attrazioni”.A questo si aggiunge un albergo di otto piani reso “invisibile” da una mascheratura vegetale, un mega-parcheggio da 2.000 posti auto – esteso su 14 ettari – sull’altopiano a monte della baia e collegato a questa da una funicolare scavata nella roccia.
Il tutto con pesanti costi ambientali: distruzione di vaste aree boscate, rilevanti escavazioni (circa 1 milione di metri cubi) con rischio di distruggere grotte di pregio e di danneggiare il complesso regime idrico sotterraneo (in un’area di risorgenze carsiche), intrusione – con disboscamenti ed escavazioni – anche all’interno di un Sito di Importanza Comunitaria.
A questo si aggiunge il fatto che l’area verrebbe quasi interamente privatizzata, di fatto escludendone i fruitori abituali (bagnanti provenienti da buona parte del Friuli Venezia Giulia e non solo) e precostituendo le condizioni perchè l’intervento “turistico” si trasformi ben presto in una mera speculazione immobiliare di prime e seconde case.
La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha fatto tutto ciò che era in suo potere per favorire la realizzazione di tale progetto:
- forzando in senso favorevole la conclusione della procedura di V.I.A., pur in presenza di gravi carenze negli approfondimenti di molti aspetti decisivi (l’impatto delle opere sull’idrologia sotterranea, la mancata valutazione di alternative, mancanza di un’adeguata analisi sul senso economico dell’intera operazione, ecc.), segnalate anche dalle osservazioni di WWF, Italia Nostra e Legambiente ;
- banalizzando e svilendo la procedura di valutazione di incidenza, obbligatoria per piani ed opere che interessano un S.I.C. ;
- apprestandosi a svendere (ad un prezzo pari ad 1/10 del valore corrente di mercato) un’ex cava di proprietà regionale – compresa nell’ambito di intervento – alla società proponente del progetto ;
- non tenendo in adeguata considerazione, in sede di valutazione degli strumenti urbanistici relativi all’area, l’impatto del progetto sul paesaggio, neppure dopo il parere molto negativo espresso dalla locale Soprintendenza (in sostanza coincidente con quanto segnalato da anni dagli ambientalisti).
Il Comune di Duino-Aurisina, in una sostanziale convergenza di quasi tutte le forze politiche di maggioranza (centro-destra) ed opposizione (centro-sinistra), ha manifestato ripetutamente l’intenzione di approvare gli strumenti urbanistici funzionali alla realizzazione del progetto, senza alcuna modifica sostanziale di quanto proposto dalla società privata.

Considerata la grande bellezza dei luoghi, che già videro nel 1989 la mobilitazione, allora vincente, di molte personalità del mondo della cultura e dell’ambientalismo italiano, contro un analogo progetto firmato da Renzo Piano e fortemente sostenuto in sede locale ;

le sottoscritte associazioni si appellano :

- al Comune di Duino-Aurisina, affinché compia un gesto di coraggio e responsabilità, nel senso di modificare sostanzialmente gli strumenti urbanistici relativi alla Baia di Sistiana al fine di tutelarne i valori irrinunciabili ;
- agli organi competenti dello Stato e della Regione, affinché intervengano con ogni strumento a disposizione, al fine di garantire la tutela dei beni protetti dalla Costituzione come il paesaggio o comunque riferiti a normative sovraordinate di livello comunitario (V.I.A., S.I.C., ecc.).

 

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