Anno 2 Numero 58 Mercoledì 14.05.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

EMERGENZA RIFIUTI 

WWF: "PRIMA SOLUZIONE: PRODURNE MENO" POLITICA DI INCENERIMENTO COME ULTIMA RISORSA

www.wwf.it

Le immagini viste in televisione e sui giornali del contenuto dei cassonetti rovesciati dimostrano che essi contengono di tutto e di piu' e che la raccolta differenziata non e', di fatto, praticata. La drastica riduzione della produzione dei rifiuti e’ l’unica soluzione che si puo’ adottare da subito secondo il WWF, per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania e «sperimentare» soluzioni alternative, eppure nessuno ne parla, non esistono serie campagne di sensibilizzazione e di educazione dei cittadini. In Campania né i sindaci, né le istituzioni in genere, hanno avviato iniziative di sensibilizzazione a favore della riduzione dei rifiuti, e tantomeno campagne di educazione del pubblico approfittando degli enormi spazi che i media stanno concedendo quotidianamente alla problematica. La legge Ronchi (DGL 22/97) ha posto degli obiettivi minimi per la raccolta differenziata (35% entro il 2003) che il nostro Paese è molto lontano dal raggiungere. Secondo le statistiche di Federambiente, i rifiuti prodotti finiscono per l’89% in discarica, per il 5% bruciati negli inceneritori e per il 6% in altre forme di smaltimento. Il WWF chiede che vengano adottate subito 3 soluzioni alternative all’incenerimento e alla discarica che sono la causa dell’aumento della produzione dei rifiuti che ha portato la Campania all’attuale gravissima situazione di crisi: - 1 - L’attuazione di una seria politica di prevenzione dei rifiuti con provvedimenti incisivi per scoraggiare gli imballaggi e i vuoti a perdere; - 2- L’avvio della raccolta differenziata porta a porta per le famiglie delle frazioni organiche per la produzione di compost di qualità; - 3 - L’immediata attuazione della tariffa e di altri strumenti efficaci per incentivare le raccolte differenziate; Gran parte dei materiali scartati è costituita da oggetti che nascono già dalle fabbriche come rifiuti, gli imballaggi usa e getta come cartoni e plastica, ma anche alluminio, poliaccoppiati, che durano poche ore o poche settimane. Il WWF lancia un proposta concreta per produrre meno scarti: bisogna intervenire immediatamente in modo drastico sugli imballaggi delle merci e sulla gestione degli scarti direttamente nei mercati generali, avviandoli immediatamente al riciclaggio o al compostaggio: i cittadini non si porterebbero a casa grandi quantità di materiali da gettare nella spazzatura dopo pochi minuti. Si eliminerebbero a monte tonnellate e tonnellate di rifiuti al giorno e, superata l’emergenza, le buone abitudini potrebbero diventare una prassi. Un’esperienza pilota condotta su 300 famiglie italiane dall’associazione Bilanci di Giustizia, che ha portato alla riduzione della produzione di rifiuti da 5 fino a 10 volte in pochi mesi, evitando overpackaging (le merci piu’ “imballate”) e vuoti a perdere, e orientando spontaneamente le proprie scelte di acquisto. Questo dimostra che una politica di incentivi alla riduzione puo’ avere enormi prospettive di successo, secondo il WWF. “All’estero sono state avviate serie politiche di riduzione degli scarti si legge nel dossier WWF ““Obiettivo rifiuti zero”, che hanno avuto risultati sorprendenti, come in Germania, dove, a seguito del Decerto Toepfer, nella provincia di Ebersberg in Baviera si e’ arrivati a ridurre ad un sesto il quantitativo di rifiuti prodotti, o nel distretto di Alameda, in California, o a Canberra, in Australia, dove in dieci anni e’ stata dimezzata la quantita’ di rifiuti prodotti. In Svezia, ad esempio, le bottiglie in PET vengono sterilizzate e riusate dalle 20 alle 30 volte prima del riciclaggio. Purtroppo in Italia il Decreto Legislativo 22/97, noto come Decreto Ronchi, che pone la riduzione alla fonte della produzione di rifiuti come principio ispiratore della normativa, non introduce pero’ obblighi o obiettivi in proposito”. Rivolgiamo un appello al Presidente Bassolino affinché dalla Campania parta una iniziativa concreta e innovativa che possa essere trainante anche per il resto d’Italia. Il Commissario nell'attuale situazione di emergenza deve adottare misure drastiche per la riduzione della quantita' dei rifiuti prodotti:eliminazione totale dell'usa e getta in tutte le strutture pubbliche della regione, dalle mense alle scuole; divieto temporaneo per gli esercizi commerciali di vendita di prodotti liquidi per l'alimentazione in contenitori a perdere e di tutti i contenitori monouso; Bassolino deve coraggiosamente accantonare il piano ereditato da Rastrelli/Losco e ricominciare daccapo, mantenendo tra l'altro le promesse elettorali: nel suo programma era testualmente scritto "Lotta agli inceneritori". Bisogna fare in modo che i sindaci provvedano alla "deassimilazione" dei rifiuti urbani : gli esercizi commerciali, che allo stato e come da immagini televisive, sono i maggiori conferitori senza alcun controllo di contenitori ed imballaggi nei cassonetti non devono piu' avere garantita la raccolta come fatto fino ad oggi ne' avere trattamenti di favore per quanto riguarda la tassa, devono invece essere i primi a passare alla tariffa in modo da essere "costretti" al rispetto delle regole. Il WWF non e' contrario in linea di principio agli inceneritori, pero' ne chiede la moratoria fino a quando non si saranno realizzate le fasi propedeutiche: riduzione, raccolta differenziata e riciclaggio dei materiali. L'impostazione attuale che prevede il dimensionamento degli impianti di termodistruzione per il tal quale dei rifiuti prodotti in Campania non soddisfa l'Associazione e non riduce la dipendenza dalle discariche che comunque dovranno ricevere i residui che saranno, come minimo, pari a un terzo dei rifiuti prodotti. Un esempio: in Svezia, le bottiglie in PET per l’acqua minerale vengono usate dalle 20 alle 30 volte prima del riciclaggio: da noi dopo il primo utilizzo vengono buttate. Bisogna provvedere anche alla realizzazione di impianti di riciclaggio del PET, ad esempio. Il finanziamento di iniziative di questo tipo e' moto piu' economico della realizzazione dei mega-inceneritori e dara' senz'altro ottimi risultati sia dal punto di vista ambientale che occupazionale.

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