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incidente alla raffineria api di falconara
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L’ennesimo sversamento di petrolio presso la raffineria API di Falconara conferma il rischio concreto di una catastrofe ecologica per il Mare Adriatico, a prescindere dalla quantita’ di idrocarburi dispersi. Per un paese come l’Italia che vive di emergenze, cosi’ per la siccita’ come per l’API, il WWF chiede interventi strutturali e una pianificazione programmata che prevenga nuovi simili episodi.
Il WWF commenta con preoccupazione la notizia di una nuova perdita di idrocarburi nelle attivita’ della raffineria API di Falconara, l’ennesimo in pochi mesi a dimostrazione di come sia reale il rischio di inquinamento del mare denunciato dagli ambientalisti.
Il WWF invita la Regione Marche ad agire subito, prima che sia troppo tardi, con una programmazione di interventi volti a garantire e a tutelare l’ecosistema marino Adriatico nel suo insieme e le economie che sul mare si sostengono, pesca e turismo per primi.
Il WWF chiede inoltre al Presidente D’Ambrosio di attivarsi nella Conferenza Stato-Regioni perché il Governo Italiano ratifichi quanto prima la Convenzione internazionale sulla responsabilità civile e sul risarcimento dei danni da inquinamenti determinati dal carburante delle navi – sia in navigazione sia al carico/scarico - oggi non coperti da alcuna forma assicurativa obbligatoria.
Un impegno in tal senso era stato assunto dal Governo nell'accordo volontario concluso il 1° giugno 2001 tra Ministero dell'Ambiente, Ministero dei Trasporti, associazioni ambientaliste, sindacati e industriali. L´accordo sarebbe servito ad attuare una serie di interventi per raggiungere standard di sicurezza ambientale più elevati in materia di trasporti marittimi di sostanze pericolose. La Convenzione «Bunker Oil» prevede infatti l'obbligo per il proprietario della nave di stipulare un’adeguata copertura assicurativa.
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