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CONSIDERAZIONI CIRCA LA SCELTA DELLA REGIONE MARCHE SULL’EOLICO NEL PARCO DEI SIBILLINI
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Il WWF è consapevole che le centrali eoliche, pur potendo avere un rilevante impatto paesaggistico ed un non trascurabile impatto ambientale locale, costituiscono tuttavia una opportunità irrinunciabile per fronteggiare i cambiamenti climatici; questa è una priorità fondamentale della missione del WWF internazionale per la protezione dell'ambiente globale dell'intero pianeta.
Il WWF Italia, coerentemente con la posizione del WWF Internazionale , ritiene che strategicamente l'energia eolica, insieme alla stabilizzazione dei consumi energetici ed alle centrali a metano di piccola taglia, (<1MW) a ciclo combinato e con cogenerazione di elettricità e calore, rappresentino un passaggio obbligato irrinunciabile verso una economia sostenibile fondata sull'energia solare e sull'idrogeno.
Il WWF ovviamente ritiene che tutte le considerazioni sugli impatti ipotizzabili sopra esposti, ivi compresi quelli relativi alle infrastrutture di servizio agli impianti, debbano essere attentamente valutate nella scelta dei siti e delle soluzioni impiantistiche, e debbano essere parte integrante di una attenta Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). La scelta del tipo di turbina (tipo e numero di pale e potenza/dimensioni), della potenza complessiva dell'impianto (numero di turbine), deve comunque rendere minimi gli impatti ipotizzati; si aggiunge anche la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e che, insieme alla VIA debbono essere attuate attraverso procedure pienamente trasparenti con la consultazione di tutti i portatori di interesse. Tale valutazione deve essere realizzata all'interno di un Piano Energetico Regionale. In questo quadro vanno comunque prese in esame tutte le eventuali localizzazioni che possano minimizzare l'impatto complessivo.
Il WWF ritiene difficilmente conciliabile la realizzazione di un grande impianto eolico con gli obiettivi di conservazione delle aree protette. Impianti di media e piccola dimensione potrebbero risultare in determinati siti, a seguito di una corretta analisi come sopra detto (VIA-VAS) compatibili con i vincoli naturalistici, paesaggistici ed idrogeologici.
L’eventuale localizzazione pertanto potrebbe essere accettata solo se dimostri che non danneggiano in alcun modo, in maniera diretta od indiretta, l’integrità di tali aree e non compromettono gli obiettivi di conservazione.
Vogliamo ricordare l’interdizioni delle aree interessate dalla presenza di specie considerate minacciate secondo i criteri IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) nella Lista Rossa Nazionale (aquile, rapaci di media taglia, cicogne etc.) Aggiungiamo anche la risoluzione in merito all’impatto degli impianti eolici sui rapaci e sull’avifauna in genere, approvata per acclamazione dai partecipanti al 1° Convegno Italiano Rapaci diurni e notturni” svoltasi il 10.03.2002 a Preganziol (TV), dove si esprime forte preoccupazione per il recente proliferare di richieste di autorizzazioni per impianti eolici in numerosi ambiti di notevole pregio ambientale e di importanza strategica per l’avifauna.
Gli impianti vanno esclusi anche dalle zone sottoposte a tutela paesaggistica con individuazioni specifiche ai sensi degli articoli 139-140 del Dlgs. 490/99 ricompreso nel T.U. dei Beni C.C.A.A.
Alla luce di ciò che è avvenuto nella Regione Marche plaudiamo per il risultato ottenuto e cioè: ”riaffermare il valore centrale del paesaggio e dell’ambiente in generale” pur consapevoli della necessità di incrementare con un ottica a 360° l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, ma nel contempo ci affianchiamo alle riflessioni e preoccupazioni del Presidente del Parco dei Sibillini e chiediamo che per altre situazioni, vengano considerati:
1. come non considerare l’evidente impatto paesaggistico delle pale poste in zone sommitali dell’Appennino;
2. come inserire il contributo delle centrali eoliche nella politica energetica regionale.
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