Anno 2 Numero 74 Mercoledì 03.09.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 

NUOVA SOTTOSPECIE DI ELEFANTI SCOPERTA NEL BORNEO

Test condotti dal Sabah Wildlife Department e dal WWF indicano l’esistenza di una nuova specie di elefanti pigmei

www.wwf.it  
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Il WWF Malesia si è congratulato oggi col Sabah Wildlife Departement (SWD) per la recente scoperta di elefanti pigmei del Borneo, ottenuta grazie alla campionatura del DNA. Attraverso questi test, sottolinea il WWF Malesia, si può confermare che gli elefanti del Borneo sono una sottospecie distinta e che hanno delle caratteristiche diverse dai loro cugini che vivono nel continente asiatico e a Sumatra.

“Per prima cosa” dice il presidente del WWF Malesia, Tengu Zainal Adlin, “sono relativamente mansueti rispetto agli altri elefanti asiatici e in più sono anche più piccoli”. Queste caratteristiche distintive, unite ad una origine controversa, hanno portato gli esperti a capire che gli elefanti del Borneo sono una sottospecie geneticamente distinta. Il programma del WWF AREAS (Asian Rhino & Elephant Action Strategy) ha analizzato campioni di sterco degli animali. Il muco presente nel letame fresco, infatti, contiene cellule intestinali epiteliali che vengono usate nei test per il DNA e dal momento che non è necessario catturare gli elefanti per fare i test, questa tecnica permette di non disturbare gli animali. Il programma AREAS, con la collaborazione di SOS Rinoceronte, ha raccolto campioni di sterco in diverse zone di Sabah (Kinabatangan, Kalabakan Forest Reserve, Gunung Rara Forest Reserve e Ulu Segama Forest Reserve) che venivano poi spediti al Dipartimento di Ecologia, Evoluzione e Biologia Ambientale della Columbia University per le analisi sul DNA.

I campioni di DNA degli elefanti del Borneo, quindi, sono stati confrontati con quelli di altri elefanti asiatici di Sri Lanka, India, Bhutan, Bangladesh, Thailandia, Laos, Vietnam, Cambogia, Malesia e Sumatra. Dalle ricerche sul DNA svolte dalla Columbia University è emerso che gli elefanti del Borneo furono allontanati circa 300.000 anni fa dai loro cugini del continente asiatico e di Sumatra e che durante questo periodo sono diventati più piccoli e con orecchie più grandi, coda più lunga e zanne più dritte. Questa storia evolutiva giustifica il fatto che agli elefanti del Borneo sia riconosciuta un’unità evolutiva significativa (ESU), poiché sono geneticamente diversi e l’ipotesi che siano stati introdotti sull’isola è da escludere. Questa particolarità genetica, quindi, fa degli elefanti del Borneo una popolazione assolutamente da tutelare, che deve essere gestita separatamente da altri elefanti asiatici. SWD e AREAS condividono l’opinione della Columbia University secondo cui gli elefanti del Borneo sono una sottospecie distinta e il nome che comunemente viene dato loro è di “elefanti pigmei”.

E’ importante sottolineare che per assicurarne la sopravvivenza, questi animali devono essere protetti e che non dovrebbero essere incrociati con altri elefanti asiatici. Si raccomanda che ulteriori ricerche sul tasso di riproduzione, di sopravvivenza e su altri indici relativi agli effetti dannosi dell’accoppiamento degli elefanti pigmei del Borneo siano successivamente eseguite. “Gli studi sugli elefanti del borneo” aggiunge Tengku Adlin “sono stati possibili grazie a SWD, Malesia, Columbia University, e Programma AREAS, e grazie ai fondi provenienti dal WWF di Stati Uniti e Olanda, dalla U.S. Fish and Wildlife Service Division del Fondo Internazionale per la conservazione degli elefanti asiatici, e da benefattori privati come Ms. Nancy Abraham”.


STORIA

Esiste una lunga controversia riguardo all’origine degli elefanti del Borneo da cui sono nate due diverse teorie. La prima teoria si basa sul fatto che gli elefanti siano stati introdotti dall’uomo, perché i parenti più vicini sono stati ritrovati nel continente asiatico e a Sumatra. Secondo questa teoria, quindi, gli elefanti selvatici in Borneo potrebbero essere i discendenti di alcuni esemplari addomesticati che furono portati in dono al sultano di Sulu dalla Compagnia britannica dell’India orientale nel XVII secolo. Il sultano li avrebbe poi lasciati nelle giungle nord-orientali di Sabah prima di ritornare alla sua isola e in questo modo gli elefanti si sarebbero stabiliti e riprodotti nelle foreste del Borneo. Una seconda teoria, invece, sostiene che gli elefanti del Borneo siano indigeni. Durante l’era glaciale (più di 10.000 anni fa), quando il livello del mare era più basso, il Borneo era unito a Sumatra da un ponte di terreno paludoso. Gli elefanti attuali, quindi, potrebbero essere i discendenti di una grande popolazione nativa del Borneo e che è rimasta intrappolata sull’isola dopo l’innalzamento del livello del mare che ha sommerso il ponte con Sumatra, rafforzando il loro isolamento genetico.

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