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di
Paola Franz
Roma,
11 luglio 2003 - Il
WWF, la Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (FIPSAS)
e l'Associazione Generale delle Cooperative Italiane della pesca (AGCI
Pesca) hanno firmato oggi, durante una conferenza stampa, un accordo per fare un censimento dei
pescatori sportivi. Erano presenti alla conferenza Antonio Canu, responsabile
Aree protette e Programma Mare del WWF Italia, Silvio Greco, primo ricercatore dell’ICRAM e membro del Comitato
Scientifico del WWF, Maurizio Spoto, Responsabile Riserva Marina di
Miramare, Gianrodolfo Ferrari, Vicepresidente FIPSAS e Marco
Camponeschi, AGCI Pesca. Lo slogan per l'estate lanciato dal WWF è: “Non solo spiaggia”
e vuole indicare una stagione che sia indirizzata verso la tutela, la conoscenza e il rispetto della natura e del mare.
Ogni estate la popolazione costiera aumenta di 3-4 volte per
l'afflusso dei vacanzieri, è necessario creare una cultura del mare
e incoraggiare comportamenti ecologicamente corretti. Antonio Canu, ha affermato: “Sono tanti i mali che affliggono il nostro mare.
Occorre creare una cultura del mare. Bisogna avvicinare di più e meglio la gente al mare, renderla partecipe, consapevole delle sue ricchezze e della sua vulnerabilità. Quando anche il mare sarà vissuto come un ambiente naturale, così come un bosco, una montagna, sarà più facile raggiungere gli obiettivi di tutela e corretta valorizzazione”.
L'accordo tra WWF, FIPSAS e AGCI Pesca, avvicina
mondi molto diversi quali quello della salvaguardia dell'ambiente,
quello della pesca sportiva e quello della pesca professionale che
pur partendo da interessi diversi stanno cercando di creare un punto
di convergenza importante. Preservare la natura significa anche
permettere una maggiore ricchezza per coloro che vivono della pesca.
Un esempio è quello del parco marino di Miramare le cui acque
confinanti permettono una pesca lucrosa. L'accordo dovrebbe
regolamentare il milione e mezzo e oltre di pescatori sportivi in
mare che attualmente possono pescare senza alcuna licenza,
contrariamente a quanto avviene per quelli di acqua dolce. Inoltre
tra questo milione e mezzo vi sono quelli che in realtà di
pescatori sportivi hanno ben poco, infatti non rispettano le più elementari regole della pesca e spesso
vendono di soppiatto il frutto del pescato. Tutto ciò si traduce
in danno economico per coloro che vivono normalmente sulla pesca e
una evasione fiscale che moltiplicata per tutti coloro che la
praticano diviene danno per la società. Con l'accordo si cercherà
di attuare azioni comuni volte a migliorare la tutela delle risorse
ittiche e leggi
relative alla pesca. Questo avvicinamento fra ambientalisti e
pescatori professionisti si sta traducendo in una nuova forma di
turismo che il WWF sta promuovendo: il pescaturismo, cioè il
turismo sulle barche dei pescatori e l'ittiturismo, cioè il turismo
vissuto a contatto con i pescatori nelle loro case. Silvio Greco ha
dichiarato:
“La ricerca scientifica guarda con molto interesse agli accordi tra il mondo della conservazione e della pesca, sia sportiva che professionale. Solo il dialogo tra le diverse componenti può consentire la corretta fruizione del mare, un bene comune che vive in questo periodo uno dei momenti più delicati, a causa dell’inquinamento e dalla forte antropizzazione costiera. Stiamo registrando dati allarmanti: modificazioni rilevanti dei dati oceanografici come la salinità, in netto aumento, e una crescente diffusione di mucillagine soprattutto in Adriatico, ma negli ultimi anni anche in Tirreno”. Il
WWF ha proposto un decalogo che suggerisce alcune regole
fondamentali per il rispetto dell'ambiente marino, che si traduce
poi nel rispetto del vivere civile. Un esempio lampante è dato da
coloro che arrivando fin sulla spiaggia con il motore del gommone
acceso danneggiano l'ecosistema, inquinano l'aria e l'acqua, creano
un pericolo reale per i bagnanti e disturbano con l'inquinamento
acustico.
IL DECALOGO DEL WWF PER VIVERE E FAR VIVERE IL MARE
Perché un decalogo?
Per promuovere un rapporto diverso con il mare. Non limitarsi alla spiaggia per prendere il sole o al bagno per solo piacere. Quello che va recuperato è un contatto con il mare, cioè l'ambiente più diffuso del Pianeta (71% della superficie) e quello che ospita la maggiore biodiversità in assoluto. Per considerare il mare, come primo invito, un ambiente naturale e non una semplice piscina. Per rispettare e fare rispettare le norme che tutelano il mare e anche la vostra vacanza
1) RISPETTARE LE REGOLE - In particolare ricordate che: è vietato navigare a motore entro 300 metri dalle spiagge e 200 metri dalle scogliere; è vietato arrivare sulle spiagge con il motore delle barche acceso e fuori dai corridoi di sbarco; è vietata la pesca subacquea a meno di 500 metri da spiagge e cale in cui vi siano bagnanti; è vietato uscire dal mare con il fucile subacqueo carico ed è vietato pescare sott'acqua senza il prescritto palloncino segnalatore.
2) SIAMO TUTTI PESCATORI - Rispettate e fate rispettare le norme che tutelano la fauna marina. In particolare è vietato: raccogliere i datteri di mare e le cozze più corte di 5 cm; ai pescatori sportivi l'uso di reti da posta e di bombole di autorespirazione; ai pescherecci calare le reti a strascico entro le 3 miglia (5,6 km) dalla costa o su fondali minori di 50 metri.
3) DALLA PARTE DEGLI ANIMALI - Rispettate e fate rispettare la fauna marina e costiera anche non protetta. In particolare: non raccogliete organismi marini che vivono sugli scogli o sui fondali anche bassi; non disturbate la piccola fauna e gli uccelli che frequentano la spiaggia. Se poi avete la fortuna di incontrare una tartaruga marina non disturbatela: può essere in periodo riproduttivo.
4) …...E DELLE PIANTE - Rispettate e fate rispettare la flora delle dune e quella subacquea. In particolare non strappate la vegetazione pioniera - quella che serve a trattenere la sabbia e a formare le dune - e i fiori più rari come il giglio di mare e il papavero di mare. Non gettate l'ancora nelle praterie di posidonia, potreste strappare le piante fondamentali per la vita del nostro mare.
5) NO AI SOUVENIR DA SPIAGGIA - Non raccogliete frammenti di corallo, granuli di quarzo, ciottoli e anche conchiglie. Appartengono a tutti e sono più belli e utili dove sono.
6) LA LUNA E IL FALO’, SI’, MA… - Lasciate la spiaggia come la trovate. Quindi non abbandonate rifiuti, non accendete fuochi, non asportate la posidonia spiaggiata (sono quelle palline marroni fibrose), gli ossi di seppia, le meduse morte, insomma tutto quello che è naturale: sono parte dell'ambiente e hanno una funzione importante.
7) CONOSCERE IL MARE - Praticate tutte quelle attività che aiutano a conoscere meglio il mare: in particolare il sea-watching, il modo più semplice per scoprire questo ambiente. Bastano pinne e maschera con boccaglio, una guida agli organismi marini e nuotare in superficie. Rinunciate, o limitate, invece attività “aggressive” per l’ambiente (ad esempio, le moto d’acqua), che possono causare disturbo acustico o rischi per i bagnanti.
8) TACCUINO IN SPIAGGIA - Esplorate la spiaggia, c'è molto da scoprire. Piante e animali che vivono sopra e sotto la sabbia. Basta acquistare una guida al riconoscimento della flora e alla fauna della costa e segnare ogni osservazione.
9) SOS FAUNA - Se avvistate animali in mare (cetacei, tartarughe marine, etc.), prendete appunti o fate foto, in modo da segnalare al WWF l'osservazione.
10) PROTETTO E’ BELLO - Preferite sempre le coste dove il mare è protetto. Oltre ad avere maggiori occasioni per ammirare i fondali, la maggior presenza favorisce il successo di un’area protetta marina (in Italia sono 26) e una maggiore consapevolezza nella tutela generale del mare.
www.wwf.it
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