Anno 2 Numero 74 Mercoledì 03.09.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 

ILWWF A ILLY: LA REGIONE RINUNCI A RICORRERE CONTRO LA SENTENZA DEL TAR SULLA CARTIERA BURGO

WWF e Italia Nostra chiedono un Accordo di programma e un confronto pubblico

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Non si possono strumentalizzare le normative di protezione civile per derogare a questioni ambientali e a violazioni della normativa ambientale che vanno affrontate e risolte per via ordinaria. Si fondava su questo assunto tutta la strategia processuale delle associazioni ambientaliste contro il Commissariamento straordinario ad acta della Cartiera Burgo di Tolmezzo. Queste ragioni sono state riconosciute dalla sentenza del TAR di Trieste. Gli ambientalisti non contestavano l’opportunita’ di trovare una soluzione, nel rispetto della legge, affinche’ la cartiera Burgo continuasse ad operare: ma hanno da subito respinto la ratio del provvedimento governativo secondo cui creava allarme ambientale e sociale non gia’ l’inquinamento prodotto per anni nel Tagliamento, quanto il provvedimento di chiusura disposto dalla Magistratura. Di conseguenza, dopo la nomina del Presidente della Regione Friuli a Commissario ad Acta, con poteri di Protezione Civile (potendo questi derogare alla normativa vigente), sono stati riaperti gli impianti. WWF e Italia Nostra sono pronte al dialogo sulla vicenda se verra’ superata quest’ottica “emergenziale”, se cioe’ tutta la vicenda verra’ ricondotta e affrontata nel rispetto delle leggi vigenti. 

Il neo Presidente della Regione, Riccardo Illy, che ha sostituito nella funzione di Commissario straordinario il precedente presidente regionale, Tondo, ha oggi annunciato che ricorrerà contro la sentenza del TAR, che dava ragione al ricorso degli ambientalisti. Se così fosse si tratterebbe di un fatto grave, e le associazioni WWF e Italia Nostra auspicano un ripensamento, e chiedono alla Regione un confronto pubblico su questo argomento, che costituisce un precedente anche rispetto ad altri casi valido in sede nazionale. 

WWF e Italia Nostra ricordano che la normativa vigente consente specifici accordi di programma tra le Regioni e il Ministero dell’Ambiente, tesi al miglioramento degli scarichi idrici. Infatti il Decreto legislativo 152/99 (art. 28 comma 10) consente di promuovere accordi di programma addirittura con “la possibilita’ di ricorrere a strumenti economici, di stabilire agevolazioni in materia di adempimenti amministrativi, e di fissare per le sostanze ritenute utili, limiti agli scarichi in deroga alla disciplina generale”.

“Ora e’ fondamentale conoscere quale sia esattamente lo stato degli scarichi della cartiera nel Tagliamento – chiedono WWF e Italia Nostra – e riscontrare con dati oggettivi eventuali miglioramenti ottenuti con l’attività commissariale rispetto ai dati che hanno portato alla chiusura degli impianti. Si tratta di un elemento essenziale che dovrebbe caratterizzare il “nuovo corso” della vicenda Burgo: un’esigenza di trasparenza viste le possibili conseguenze ambientali e sulla salute pubblica”. 

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