Anno 2 Numero 64 Mercoledì 25.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

“PER ALTRI CINQUE ANNI LA MAGLIA NERA DELL’ITALIA SULLA Valutazione dell'impatto ambientale CON LE PROCEDURE SEMPLIFICATE PREVISTE DALLA LEGGE OBIETTIVO” 

Sul Ponte sullo Stretto e sull’Alta Velocità progetti sub standard,
mentre sul MOSE si glissa

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“L’Italia rischia di candidarsi alla maglia nera sulla Valutazione Ambientale anche nei prossimi cinque anni, considerato che la nuova normativa sulle cosiddette opere strategiche (L. n. 443/2001 e il DLgs n. 190/2002) prevede per oltre 250 interventi una VIA semplificata solo sul progetto preliminare, senza dare garanzie sulla partecipazione dei cittadini e affidando il giudizio di compatibilità ambientale invece che al Ministero dell’Ambiente a un organismo economico come il CIPE – commenta Gaetano Benedetto, segretario aggiunto del WWF Italia, all’annuncio dato dal Commissario all’Ambiente dell’Unione Europea Wallstrom che ha rilevato negli ultimi 5 anni 49 reclami relativi alla non conformità di progetti e procedure con la normativa europea. “I progetti preliminari e i relativi Studi di Impatto Ambientale che abbiamo avuto modo di esaminare delle più rilevanti “infrastrutture strategiche” (Ponte sullo Stretto di Messina, due tratte della linea ad AV Torino-Lione, Milano-Verona e Terzo Valico-Milano-Genova) hanno fatto riscontrato lacune, omissioni, mancanze tali da far considerare i progetti preliminari proposti sub standard rispetto non solo alle norme tecniche sulla VIA nazionali e europee (in particolare la Direttiva 97/11/CEE e il DPCM 27 dicembre 1988) ma anche rispetto alla normativa sui Lavori pubblici (L. n. 109/1994, meglio conosciuta come Merloni) – continua Gaetano Benedetto – mentre addirittura sul MOSE a Venezia si è passati alla progettazione esecutiva, pensando di poter eludere impunemente la procedura VIA. Noi stiamo portando questi casi all’attenzione della Commissione Europea”. 

Il WWF Italia sottolinea come tutti i progetti esaminati dagli ambientalisti sottoposti a VIA mancano: del calcolo di massima della spesa per la realizzazione dell’opera; di stime sul rapporto costi-benefici dal punto di vista economico, tecnico e ambientale; di valutazioni sugli effetti diretti e indiretti delle opere e delle alternative sino all’opzione zero; di credibili scenari programmatici e di elaborati progettuali leggibili; di studi sull’incidenza ambientale e del quadro completo dei vincoli ambientali, paesaggisti e urbanistici.


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