Anno 2 Numero 78 Suppl.

 

Direttore Responsabile Guido Donati

  

ACLI ANNI VERDI – ANIMALISTI ITALIANI - ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO – AMICI DELLA TERRA - ASSOCIAZIONE BIANCHI BANDINELLI – COMITATO PER LA BELLEZZA – FAI – FARE VERDE – GREENPEACE – INU – ITALIA NOSTRA – LAC - LAV – LEGAMBIENTE – LIPU – PRO NATURA – SOCIETA’ GEOGRAFICA ITALIANA – VAS – WWF

CONTRO IL CONDONO 
19 ASSOCIAZIONI PRESIDIANO IL SENATO 

NO AL COSTOSO SCEMPIO DEL PAESE

www.wwf.it 

Roma, 7 ottobre 2003 - Un presidio permanente per tutto il tempo del dibattito parlamentare contro il condono edilizio e la sanatoria che consente di legalizzare gli abusi costruiti anche sul demanio, di svendere il patrimonio disponibile dello Stato a chi ha commesso abusi sulla proprietà pubblica, di cumulare le singole richieste di condono degli abusi edilizi per nuove costruzioni e di assolvere anche l’abusivo dell’ultima ora: è questa la forma di protesta organizzata a partire da oggi a Roma, di fronte al Senato, da 19 associazioni ambientaliste e di tutela (ACLI ANNI VERDI – ANIMALISTI ITALIANI - ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO – AMICI DELLA TERRA - ASSOCIAZIONE BIANCHI BANDINELLI – COMITATO PER LA BELLEZZA – FAI – FARE VERDE – GREENPEACE – INU – ITALIA NOSTRA – LAC - LAV – LEGAMBIENTE – LIPU – PRO NATURA – SOCIETA’ GEOGRAFICA ITALIANA – VAS – WWF) 
Dopo lunghi mesi di incertezza il Governo ha partorito infatti il Decreto-legge collegato alla Finanziaria 2004 che ora dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni. 

Con questa azione le associazioni denunciano e intendono coinvolgere l’opinione pubblica sui gravissimi danni che provocherebbe questo provvedimento: l’intervento più pesante si realizzerebbe proprio sul demanio (specie marittimo), ovvero, su spiagge, coste e rive. Si interviene là dove anche i due precedenti condoni si erano fermati. Si trascura il fatto che l’abusivismo edilizio sia anche un reato e quindi il condono costituisce un'amnistia a pagamento con la quale lo Stato si illude di fare cassa per risanare i suoi conti, dimenticando che non vi sarebbe alcuna certezza delle entrate, mentre certe sarebbero le spese per i Comuni che saranno costretti a coprire i costi di urbanizzazione e di riqualificazione urbana. 
“Un condono pasticciato che deturperà soprattutto spiagge e coste. Innanzitutto le garanzie inserite nel testo sono del tutto virtuali (difficile pensare che si riuscirà ad abbattere i manufatti abusivi sul demanio allo scadere delle concessioni che verranno rilasciate) – hanno dichiarato i Presidenti delle 19 associazioni ambientaliste e di tutela - con questa norma per la prima volta lo Stato conferisce agli abusivi un diritto che prima non avevano introducendo la possibilità di chiedere il mantenimento delle costruzioni abusive; si potranno alienare i terreni del patrimonio disponibile dello Stato sui quali sono stati realizzati abusi edilizi nonostante non sia stato mai realizzato un censimento completo delle aree appartenenti al demanio e al patrimonio. Si condoneranno gli abusi realizzati sino al 31 marzo del 2003 quando si sa bene che i comuni no sono certo in grado di valutare quali esattamente siano le opere costruite entro quella data. E intanto qua e là in Italia si continua a costruire abusivamente. Se il Parlamento convertirà in legge questo provvedimento si inaugurerà una vera e propria tassa sugli illeciti, si delegittimerà qualsiasi forma di pianificazione urbanistica e paesaggistica e si conferirà la patente di rispettabilità sociale agli abusivi, facendo pesare per anni sulle tasche dei contribuenti gli effetti di questo “pasticcio legislativo”.

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