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Pirati della pesca nelle acque antartiche
ANCHE I PESCI PIANGONO: IL MERLUZZO AUSTRALE EMBLEMA DELLE SPECIE A RISCHIO ANCHE NEI NOSTRI MARI, A CAUSA DELLA PESCA ILLEGALE O ECCESSIVA
Venti stenelle spiaggiate nelle coste calabresi nelle ultime settimane, sequestro datteri di mare
www.wwf.it
29 agosto 2003 - Quanto accaduto nei mari antartici negli ultimi giorni, con l’inseguimento coronato da successo al peschereccio che aveva a bordo 150 tonnellate di toothfish (pesce dente o merluzzo australe), ci indica una grave situazione di crisi anche nei nostri mari, denuncia il WWF. Nelle ultime settimane solo sulle coste calabresi sono stati trovati spiaggiati, circa 20 di stenelle, molte delle quali presentavano l'amputazione della coda ed ampi squarci nella regione addominale e pinne amputate, segno evidente del fatto che erano rimaste "impigliati" nelle spadare, le reti pelagiche derivanti bandite dall’Unione Europea che sembrano essere tornate alla ribalta nei nostri mari recentemente.
“Il mare e la sua fauna ha bisogno di piani di gestione e di interventi di fermo biologico responsabili ed efficaci, che consentano alle risorse ittiche di riprendersi, invece si continua con uno sfruttamento insostenibile ed irresponsabile anche con una presenza nelle nostre acque di pescherecci stranieri, pronti a sfruttare le risorse ittiche fino all'"osso” sottolinea Massimiliano Rocco, Responsabile Ufficio Traffic del WWF.
Mediterraneo. “E' indiscutibile che il quantitativo come la taglia delle specie più ricercate, come il tonno o il pesce spada, si sia andata sempre più riducendo negli ultimi anni e che questo sia il chiaro segno di una situazione critica di molte popolazioni. E’ il caso di molte specie di squali al centro anche di un ampio dibattito a livello europeo sulla loro pesca per il commercio delle loro pinne, pagate oro sui mercati asiatici e per questo molto ricercate” conclude Rocco.
Ma il problema e’ anche delle specie piu’ comuni: ogni anno il cosiddetto "sforzo di pesca" della flotta italiana aumenta del 7%, e merluzzi, sardine e triglie si pescano sempre meno, con esemplari sempre più piccoli. Per alcune di queste specie si parla di “estinzione commerciale”. Esistono poi fenomeni di pesca illegale ad esempio a danno dei pesce spada sottomisura (i cosiddetti “spadini”) o dei datteri di mare, prelibatezze protette dalla legge ma che si pescano ancora illegalmente distruggendo le pareti di roccia sottomarina dove crescono. Nei giorni scorsi i militari delle Fiamme Gialle e i volontari del WWF hanno sequestrato in Puglia (Molfetta) quindici chili di datteri, denunciato a piede libero quattro pescatori illegali, sequestrato tutta l'attrezzatura utilizzata per spaccare i fondali e un gommone. Ogni anno vengono distrutte, solo nella costiera amalfitana, circa 80.000 metri quadrati di scogliere a causa della pesca illegale dei datteri di mare, un’attività che genera un fatturato pari a circa 10 miliardi delle vecchie lire.
Merluzzo Australe. Nell’anno 2000/2001 la pesca illegale e non regolamentata del tootfish, ha rappresentato il 39% della pesca totale di toothfish. Nell’anno precedente, le cifre riguardo alla pesca illegale di toothfish sono: 6.546 tonnellate, il 32% della pesca totale. Secondo il WWF- TRAFFIC il commercio di pesci-dente nel 2000 indica che le cifre della Commissione sulla convenzione delle risorse marine antartiche (CCAMLR) sono probabilmente errate per difetto rispetto alla pesca non dichiarata. Il declino delle popolazioni di toothfish causato dalle flotte di pesca illegale e’ stata rapidissima, ad esempio in Sud Africa. La pesca illegale di questa specie nelle acque sotto giurisdizione australiana nell’anno 2000/2001 ha rappresentato il 55% della pesca legale consentita. Uruguay, ha incrementato significativamente la cattura di questa specie negli ultimi 5 anni, passando da 163 tonnellate del 1997 alle 5.000 tonnellate del 2001.
“Nell’ambito della ultima conferenza CITES di Santiago – ha dichiarato Massimiliano Rocco - il dibattito molto acceso sulla pesca si e’ incentrato anche sull’uso sostenibile di questa specie e sulla necessita’ di imporre regole internazionali per uno sfruttamento sostenibile di questa preziosa risorsa ittica”. L’obiettivo e’ combattere la pesca illegale e non regolata che attualmente ha preso di mira la specie. La Commissione per la Conservazione delle Risorse Marine in Antartico (CCAMLR), che gestisce la pesca dei toothfish, ha riconosciuto che la pesca illegale ha causato una diminuzione significativa nella popolazione dei pesci dente in alcune aree e questo è uno dei problemi che la Commissione si trova a dover fronteggiare. Questa riduzione degli stock sta indebolendo la sostenibilità biologica di questa specie. Il Patagonian toothfish, conosciuto anche come spigola cilena o “oro bianco” nel mercato illegale, rappresenta una costosa prelibatezza in Nord America, Asia ed Europa.
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