Anno 2 Numero 48 Mercoledì 05.03.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 

LA 'SETE' DEL PIANETA 
WWF: "CRISI IMMINENTE
E POLITICA INTERNAZIONALE IMMOBILE"
 

Gianfranco Bologna, segretario aggiunto del WWF Italia, ha dichiarato:
“Il bene acqua, fondamentale per la vita sulla Terra, è a rischio per quantità, qualità e disponibilità. I segni di una crisi imminente ci sono tutti perché i fenomeni che mettono a rischio il ciclo idrico aumentano e non si sta facendo nulla per modificare questi trend, mentre la scarsità dell’acqua diventa sempre più motivo di conflitto sociale, economico e tra gli Stati.
Il dramma dell’acqua è il segnale più preoccupante dell’incapacità della politica, a livello mondiale, di affrontare i problemi veri del Pianeta. Nonostante la produzione di rapporti internazionali sui vari e gravi temi che incombono sulla salute dei sistemi naturali della Terra e, di conseguenza, su quella dei suoi abitanti ancora non si riesce a porre in essere le misure di cui tutti proclamano la necessità e l’urgenza. Il rapporto ONU ‘Water for People Water for Life’, in occasione dell'anno internazionale sull'acqua, sistematizza i gravi problemi che l'intervento umano ha provocato con dell'errata gestione delle risorse idriche del pianeta con gli effetti, diretti ed indiretti, che ormai sono sotto gli occhi di tutti.
Il dramma dell’acqua scaturisce dall’aumento della popolazione umana: l'ultima revisione delle proiezioni dell'ONU, resa nota proprio alla fine dello scorso febbraio, ci dice che, secondo la variante media, nel 2050, la popolazione dovrebbe passare dai 6,3 miliardi attuali a 8,9 miliardi di persone; dal super sfruttamento e dall’inquinamento delle falde idriche per l’agricoltura, per l’industria, per scopi domestici, per i dissesto e la cementficazione del territorio; dalle minacce ai fiumi e alle zone umide provocate dalle industrie e dall’agricoltura, dighe, lavori per la navigabilità, cementificazione delle sponde: il Millennium Ecosystem Assessment, il grande progetto delle Nazioni Unite relativo allo stato di salute dei nostri ecosistemi mondiali e lanciato nel 2001, già nelle prime valutazioni effettuate, ha registrato la situazione di forte vulnerabilità degli ambienti di acque dolci; dai mutamenti climatici: gli scenari in atto e previsti (si veda Rapporto IPCC del 2001) produrranno ulteriori modificazioni nei regimi e nelle intensità delle piogge in molte zone del mondo, con incremento del numero di persone affette dai disastri climatici e dall'incremento dei danni economici ad essi correlati. 
Il WWF da anni ha avviato da tempo una campagna mondiale sulle acque dolci concentrata sull'obiettivo di porre sotto tutela e accurata gestione 250 milioni di ettari di zone umide a livello mondiale, (in particolare si sta lavorando con alcuni paesi quali la Bolivia, la Cina, Cuba, il Perù, la Guinea ecc.) di garantire o restaurare i processi ecologici in almeno 50 bacini idrici a livello mondiale e di promuovere l'uso efficiente dell'acqua, nel principio di equità”. 
In Italia la disponibilità teorica delle risorse idriche rinnovabili è di 164 milioni di metri cubi di acqua, 2.700 litri a testa, ma quelle realmente disponibili sono 52 miliardi di metri cubi a causa delle difficoltà di captazione e dello stato della rete idrica. Molta acqua viene usata, e sprecata, per l’agricoltura e l’industria, mentre i mutamenti climatici e il processo di desertificazione in atto in alcune Regioni del Sud (Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata) rendono i rischi di una “battaglia dell’acqua” nel nostro Paese tutt’altro che remoti. L'Anno internazionale dell'Acqua sarà cruciale anche per l'applicazione della Direttiva Quadro in materia di acque della Comunità Europea che prevede la pianificazione della gestione della risorsa acqua affinchè venga garantita un razionale utilizzo per le differenti attività umane. 

 

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