Anno 2 Numero 68 Mercoledì 23.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
 

 

Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi inaugura una mostra: “Biodiversità vegetale tra natura e cultura” attraverso i disegni botanici di Patrizia Pizzolotto

Sabato 26 luglio alle ore 18.30, presso la Sala Romeo Centa, si inaugura la mostra “melaricordo: le varietà di mele e pere… ed altro ancora nella cultura popolare del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Un patrimonio da riscoprire e custodire” attraverso i disegni botanici di Patrizia Pizzolotto. Lo spazio che accoglie la mostra, l’ex chiesetta S. Annunziata vicino al Duomo di Feltre, corrisponde al punto di riferimento per l’area archeologica di Feltre che ora, a seguito di una proficua collaborazione tra il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, la Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, la Provincia di Belluno, il Comune di Feltre, la Comunità Montana Feltrina e l’Associazione il Fondaco per Feltre, allarga la sua funzione per divenire un Centro di Documentazione e punto Informazione e promozione per le valenze artistiche, archeologiche, culturali ed ambientali di tutto il territorio.
L’esposizione di disegni botanici, e non solo, di Patrizia Pizzolotto, specializzata in disegno botanico scientifico, illustratrice di riferimento nel settore botanico per il Parco ed altri Istituzioni Museali e nel settore antropologico per il Museo Etnografico di Serravella è una parte del lavoro svolto con il progetto “Biodiversità vegetale tra natura e cultura”, frutto della collaborazione tra il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il Museo Etnografico della Provincia di Belluno e dell’IPSAA di Feltre. Si tratta di un progetto per il censimento, la conservazione e la futura valorizzazione commerciale delle varietà di frutta ed ortaggi anticamente coltivate nei Comuni del Parco per recuperare quanto resta a seguito di un impoverimento progressivo delle varietà coltivate, delle conoscenze relative alla loro utilizzazione e delle tecniche connesse con la loro coltivazione. 
Ma al di là dei contenuti etnobotanici ed antropologici, l’esposizione assume anche un interesse artistico sia per la bellezza e la qualità delle illustrazioni sia per l’esempio rigoroso che esse costituiscono nell’ambito di una arte del tutto specifica che è quella del disegno botanico scientifico.

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