Anno 2 Numero 59 Mercoledì 21.05.03 ore 23.45

BRACCONAGGIO: 5 FALCHI UCCISI A REGGIO CALABRIA

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Ancora fucilate e uccisioni sullo Stretto di Messina ai danni del popolo migratore. Cinque esemplari di Falco pecchiaiolo sono stati uccisi ieri a Reggio Calabria dai bracconieri. La denuncia è della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), impegnata in un campo di sorveglianza sullo Stretto di Messina insieme ai volontari del GUFO (Gruppo Universitario Faunistico Ornitologico di Viterbo). I venti settentrionali non hanno lasciato scampo: hanno spinto i falchi verso la periferia Nord di Reggio Calabria, dove, in una località ben conosciuta dalle forze dell’ordine, in pochi minuti sono stati uccisi. <>. Un brusco ritorno al passato, dunque, quando i falchi venivano quotidianamente massacrati in nome di un’antica tradizione. Oggi, nonostante il fenomeno si sia ridotto, il bracconaggio è sempre pronto a colpire, come dimostrano gli ultimi episodi di Reggio Calabria. Lo scorso 4 Maggio a Nucillari e Calanna alcuni bracconieri armati, in attesa dell’arrivo dei falchi, sono stati messi in fuga dall’arrivo dell’elicottero del Corpo Forestale dello Stato. Mentre pochi giorni dopo, l’intervento tempestivo del Corpo Forestale dello Stato, con l’aiuto dei volontari LIPU, ha portato alla denuncia di un bracconiere che sparava dal balcone di casa, in pieno centro abitato. Il mese di Maggio è un mese cruciale per il passaggio di rapaci e cicogne sullo Stretto di Messina. Migliaia di falchi sono stati avvistati in queste settimane dai volontari LIPU. Gli ultimi dati parlano di 300 tra Falchi pecchiaioli, Nibbi bruni e Biancone transitati domenica 18 Maggio, ai quali si sono aggiunti il giorno dopo 600 tra Falco pecchiaiolo e Falco di palude. Il record di passaggio nella giornata del 4 Maggio, quando 2.000 uccelli, in stragrande maggioranza Falchi pecchiaioli e alcune cicogne nere, sono passati tra Villa San Giovanni e Bagnara.

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