Anno 2 Numero 68 Mercoledì 23.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Greenpeace: coesistenza fra coltivazioni OGM e NON-OGM, non giochiamo col fuoco

www.greenpeace.it 

Roma/Bruxelles, 23/07/03: Greenpeace critica fortemente le linee guida della Commissione Europea sulla coesistenza fra coltivazioni OGM e NON-OGM. Greenpeace, con Friends of the Earth Europe e European Environmental Bureau, stanno facendo pressione sugli stati membri affinche’ si oppongano alle linee guida della Commissione che consentirebbero la contaminazione genetica dei prodotti biologici e tradizionali applicando una soglia di etichettatura per gli OGM. Greenpeace, comunque, sottolinea positivamente il fatto che “possono essere valutate misure a livello regionale” per prevenire la contaminazione, ciò permetterebbe di fissare bandi regionali agli OGM. 
Le linee guida, oggi in discussione, non sono legalmente vincolanti, cio’ significa che gli stati membri hanno ancora il diritto di adottare le misure piu’ idonee per assicurare che le coltivazioni tradizionali e biologiche non vengano contaminate da OGM. Anche gli emendamenti, adottati dal Parlamento Europeo a luglio, stabiliscono che “gli stati membri possono attuare proprie misure atte ad evitare la presenza accidentale di OGM in altri prodotti”. 
Una coltivazione su larga scala di OGM in Europa contaminerebbe in modo irreversibile sia l’agricoltura tradizionale che quella biologica, e’ quindi necessario e urgente che gli stati membri, Italia in primis, adottino misure idonee ad evitare tale contaminazione non solo creando aree GE-free ma anche assicurando una legislazione che stabilisca la “tolleranza zero” per la contaminazione da OGM delle sementi. 

“L’Italia dovrebbe chiarire in modo inequivocabile, all’interno dalla propria normativa nazionale, che i produttori di OGM sono i responsabili di eventuali contaminazioni con OGM di prodotti e in particolar modo di sementi. Secondo il principio “chi inquina paga” i produttori di OGM dovrebbero anche farsi carico dei costi di tutte le misure necessarie per evitare tali contaminazioni” afferma Federica Ferrario, della campagna OGM di Greenpeace.

I cittadini europei hanno chiaramente espresso il proprio rifiuto verso gli OGM, tale scelta ve rispettata e resa realizzabile. Il caso della contaminazione di 381 ettari di mais in Piemonte e i problemi analoghi in Lombardia e Friuli non fanno che confermare l’allarme verso il rischio di contaminazione, confermando l’urgenza di una legge chiara e inequivocabile in grado di proteggere consumatori e agricoltori.


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