Anno 2 Numero 77 Suppl.

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

GREENPEACE ALLA COMMISSIONE EUROPEA: BASTA CONCESSIONI ALLA INDUSTRIA CHIMICA

www.greenpeace.it 

Roma, 25 settembre 2003 Greenpeace, che ha inaugurato ieri a Roma una mostra fotografica sulla tragedia di Bhopal, il più grande disastro chimico della storia, mette in guardia anche oggi sui rischi della chimica. In una conferenza stampa, svoltasi stamattina a Bruxelles insieme ad altre Ong (WWF, EEB, BEUC e Friends of the Earth), Greenpeace ha denunciato che il testo proposto della nuova politica chimica europea rischia di fare troppe concessioni all'industria: si garantirebbero nuovi e eccessivi diritti di riservatezza, con l'anonimato garantito a ogni azienda che registra i suoi prodotti, si eliminerebbe il dovere di fornire dati sulla sicurezza per due terzi di tutte le sostanze chimiche (in particolare per i composti prodotti in quantità inferiori a 10.000 tonnellate l'anno, circa 20.000 di quelli in commercio), si escluderebbero i composti chimici nei prodotti da un controllo effettivo, si continuerebbe a consentire l'uso di sostanze pericolose anche quando esistono alternative più sicure. Greenpeace e le altre Ong chiedono alla Commissione Europea e al presidente Prodi di resistere alle pressioni dei governi nazionali e delle industrie e di prendere le misure necessarie per proteggere l'ambiente e la salute dei consumatori. La richiesta degli ambientalisti è che sotto la nuova legislazione chimica europea (REACH) vengano registrati 30.000 composti, il cui costo è pari a 3,6 miliardi di euro, appena lo 0,1% del fatturato annuale dell'industria chimica. Il beneficio per la salute dei lavoratori, invece, sarebbe di 54 miliardi di euro ed il beneficio complessivo stimato di 260 miliardi. "Il nuovo testo, senza le modifiche da noi proposte, consentirebbe di continuare ad usare composti chimici che si accumulano nel latte materno, causano allergie e riducono la fertilità. Composti che si trovano ancora nei giocattoli per i bambini e nei prodotti per la casa" spiega Vittoria Polidori, campagna inquinamento di Greenpeace.

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