Anno 2 Numero 66 Mercoledì 09.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

GREENPEACE PRESENTA UN NUOVO RAPPORTO: 
L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E I DANNI ALLA SALUTE


www.greenpeace.it

Roma, 14 luglio 2003 - Oggi, per il secondo anno consecutivo, si tiene la giornata mondiale di protesta contro gli inceneritori dei rifiuti. In questa occasione Greenpeace presenta il rapporto “Incenerimento e salute umana: stato delle conoscenze sugli effetti degli inceneritori dei rifiuti sulla salute umana”, a cura della divisione scientifica di Greenpeace International. Nel documento sono riportate alcune indagini da cui si evince il potenziale impatto sanitario di questa tecnologia, che può provocare danni al sistema immunitario, riproduttivo, respiratorio, nonché disturbi ormonali, malformazioni congenite ed alterazioni del rapporto dei sessi alla nascita. 
Questa giornata di protesta internazionale, a cui partecipano oltre 235 tra associazioni ambientaliste e comitati locali di 62 paesi (1) aderenti a Gaia (Alleanza Globale Contro gli Inceneritori), coincide con l’inizio a Ginevra del Settimo Meeting Intergovernativo della Convenzione di Stoccolma sui POP, gli inquinanti organici persistenti (INC 7). La Convenzione mira alla graduale eliminazione dei composti più pericolosi oggi conosciuti dall’uomo, fra cui le diossine ed identifica gli inceneritori come una delle fonti primarie di emissione di queste sostanze, note cancerogene. 
“L’azione di oggi è una chiara manifestazione della crescente opposizione mondiale all’incenerimento dei rifiuti e ad altre forme di smaltimento pericolose per l’ambiente e per l’uomo - afferma Vittoria Polidori, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace – è necessario che i governi adottino misure reali e progressive di riduzione della produzione dei rifiuti insieme a quelle di raccolta differenziata, recupero e riciclo dei materiali”.
I POP viaggiano anche a notevole distanza dal luogo d’emissione, arrivando a contaminare le regioni polari. Significativi livelli di diossine si ritrovano nel suolo, nel cibo e nei tessuti umani dei residenti in prossimità degli impianti e dei lavoratori impiegati negli inceneritori, talora in concentrazioni superiori alla soglia di attenzione stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. 


(1) I gruppi aderenti sono 21 dall’Europa, 18 dall’Asia e Pacifico, 12 dall’Africa, 8 dall’America Centrale e Meridionale and 3 dal Nord America. 

N.B. Nel sito www.greenpeace.it/inquinamento/rifiuti/gda  è possibile scaricare il rapporto “Incenerimento e salute umana: stato delle conoscenze sugli effetti degli inceneritori dei rifiuti sulla salute umana” ed il kit Inceneritori di Greenpeace Italia. 
Dal sito di GAIA http://www.no-burn.org  è possibile scaricare il rapporto "Waste Incineration: A Dying Technology".


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