Anno 2 Numero 57 Mercoledì 07.05.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Successo di Greenpeace: l’ONU decide il bando sulle importazioni di legname liberiano

www.greenpeace.it

Roma, 7 maggio, 2003. Greenpeace accoglie con soddisfazione la decisione assunta dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU per la decisione assunta di adottare un bando sulle esportazioni di legname dalla Liberia a partire dal 7 luglio. Il settore del legno liberiano svolge un ruolo chiave nell’alimentare i conflitti armati nella regione. Il Consiglio di Sicurezza ha confermato le sanzioni già esistenti verso la Liberia, estendendole al legname. Il bando è stato deliberato dopo una intensa campagna da parte di Greenpeace e altre associazioni, e rappresenta un importante precedente per spezzare l’intreccio tra guerre e conflitti per il controllo delle risorse. Greenpeace invita ad espandere il bando a tutto il legname legato a guerre (conflict timber) ma avverte che una vera soluzione al problema sarà possibile soltanto eliminando il degrado ambientale e sociale causato dalla deforestazione. Dal 2000 Greenpeace svolge un lavoro di investigazione sul commercio internazionale del legname, che ha più volte dimostrato il legame tra il legname liberiano scaricato nei porti italiani e traffico illecito di armi. Greenpeace ha individuato e bloccato carichi di legname liberiano nei porti italiani ed europei, denunciandone la provenienza e chiedendo alle imprese di cessare di importarlo. Una prima proposta di bando era stata bloccata all’ONU da Cina e Francia, principali importatori dalla Liberia. Questa decisione ha fornito il pretesto a diversi importatori per continuare il proprio commercio privo di scrupoli. Malgrado la federazione italiana degli importatori (Fedecomlegno) si fosse impegnata a contrastare le importazioni di legname liberiano, il nostro paese rimane il terzo importatore mondiale di tronchi dalla Liberia. “Troppe imprese negli ultimi due anni hanno cinicamente continuato ad importare legname liberiano, malgrado i chiari avvertimenti da parte di Greenpeace sul legame con il traffico di armi e la devastazione dell’ambiente” ha commentato Sergio Baffoni di Greenpeace “la decisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU porrà fine a questo traffico a partire dal prossimo luglio, ma da oggi chi continua a importare legname liberiano si assume direttamente la responsabilità di alimentare il conflitto regionale in Africa Occidentale”. Greenpeace chiede al governo italiano di emanare un provvedimento di blocco immediato delle importazioni di legname liberiano. 1. Per conflict timber si intende il legno il cui commercio (in un punto qualsiasi del processo produttivo o commerciale) è stato gestito da gruppi armati, da fazioni ribelli, da militari o dall'amministrazione civile allo scopo di alimentare un conflitto o di trarre vantaggio e guadagno dal conflitto stesso (Global Witness). 


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