Anno 2 Numero 59 Mercoledì 21.05.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

QUANDO IL GIARDINAGGIO DIVENTA UN HOBBY PERICOLOSO

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha effettuato una ricerca sui pericoli connessi all’uso dei prodotti destinati alla protezione delle piante: in un volume di 250 pagine – intitolato Fitosanitari – suggerimenti importanti per chi si occupa di giardinaggio, anche a livello amatoriale 

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Se sono rose fioriranno, ma attenti a come le trattate: se la primavera fa rinascere in genere l’amore per il verde, gli appassionati giardinieri fai-da-te che fanno risplendere prati, giardini e balconi debbono stare molto attenti a non sottovalutare i pericoli, talvolta mortali, dei prodotti destinati a proteggere le piante. Un aiuto a questo esercito di amanti della floricoltura viene ora dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha raccolto in una ricerca di 250 pagine tutto quello che si deve sapere sui rischi dei fitosanitari: “Con questo lavoro – spiega Rinaldo Paciucci, Direttore del Servizio di Prevenzione e Protezione del CNR, che ha promosso l’iniziativa – vogliamo offrire una guida semplice ed efficace per la tutela della salute umana”. Lo studio del CNR aiuta infatti a orientarsi tra insetticidi, acaricidi, fungicidi, repellenti e fitoregolatori che attraverso contatto, ingestione o asfissia possono determinare gravi danni alle persone. La prima regola – avverte il manuale del CNR – è di comprare solo prodotti confezionati, leggere attentamente le istruzioni, lavorare in ambienti ben areati e con appositi indumenti da lavoro e non toccare mai le piante appena trattate. Anche dal punto di vista alimentare occorre seguire determinate indicazioni: “E’ sempre meglio – sottolinea Carla Iacobelli, la ricercatrice del CNR che ha coordinato il lavoro – evitare di fumare, mangiare o bere alcolici durante i trattamenti; limitare il consumo di alimenti grassi, che possono favorire l’assimilazione di sostanze tossiche; ma soprattutto bere molta acqua, perché attraverso la diuresi si eliminano le piccole quantità di sostanze tossiche eventualmente assorbite”. Ma non si rischia di esagerare con le precauzioni se ci si limita a curare il proprio balconcino? “E’ chiaro – precisa la Iacobelli – che i fitosanitari più insidiosi sono quelli utilizzati per lo più da operatori professionali; ma la grande diffusione della pratica del giardinaggio espone anche chi lo fa solo per hobby a potenziali pericoli che possono essere facilmente evitati consultando questo manuale”. Se è vero che la prudenza non è mai troppa, allora meglio rifornirsi di guanti, stivali, occhiali, cappucci e berretti durante il trattamento di rose, azalee, gerani e fiordalisi. Lo studio del CNR suggerisce anche come comportarsi in caso di contaminazione: se i sintomi sono lievi – tosse, bruciore, respiro irregolare - è sufficiente farsi accompagnare per scrupolo al più vicino ospedale mostrando l’etichetta del prodotto; in caso di gravi sintomatologie – come forte rallentamento del battito cardiaco o tachicardia, arresto respiratorio o alterazione dello stato di coscienza - è indispensabile chiamare immediatamente il 118 o un Centro Antiveleni. “Nel nostro volume – conclude la Iacobelli – si possono trovare ben 200 schede relative ai prodotti più utilizzati, un’illustrazione dettagliata degli interventi di primo soccorso, i numeri di telefono dei più importanti centri antiveleni e le procedure da seguire per il trasporto, la conservazione e lo smaltimento di queste sostanze”. Uno strumento indispensabile per ogni pollice verde che si rispetti.


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