Anno 2 Numero 67 Mercoledì 16.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

ENTE PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E 
VALLO DI DIANO

UN PIANO PER IL PAESAGGIO 

Il piano del parco del Cilento e Vallo di Diano per la tutela del paesaggio


www.pncvd.it

Il prestigioso riconoscimento ottenuto dall’Unesco, anche per i termini in cui si è espresso - il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano costituisce “paesaggio culturale” di rilevanza mondiale - rappresenta un riferimento obbligato e prioritario per le politiche di gestione del Parco e per i piani che debbono guidarle. Esso implica infatti che le scelte di gestione e le strategie di tutela e valorizzazione siano proiettate in una prospettiva internazionale, tenendo conto adeguatamente del ruolo che il Parco è chiamato a svolgervi e delle responsabilità che ne derivano per le istituzioni a vario titolo coinvolte. In questa prospettiva prendono rilievo non soltanto le qualità specifiche delle sue risorse e delle relazioni “interne”, che ne definiscono i caratteri e l’immagine complessiva, ma anche la posizione geografica e le relazioni “esterne” che ne definiscono il ruolo nel contesto nazionale e mediterraneo, europeo e internazionale. 

Il riconoscimento ottenuto implica inoltre una concezione del Parco non già come semplice contenitore di singole risorse naturali o culturali, biotopi o monumenti pur individualmente di grande od eccezionale valore, ma come sistema complesso di terre, “paesaggio vivente, crocevia millenario di popoli e civiltà”, inconfondibilmente caratterizzato dall’equilibrata ed armonica fusione antropico-naturale prodottasi nel corso del tempo e secondo un ‘progetto implicito’ di lunghissimo periodo,che pare sovraordinato rispetto alle dinamiche di corto raggio del nostro tempo.

Concezione gravida di importanti riflessi, ancor prima che sulle scelte di gestione operativa, sulle stesse strategie cognitive, volte a consentire una valutazione olistica del paesaggio cilentano ed una comprensione integrata delle sue tendenze evolutive e dei suoi processi di trasformazione in un orizzonte spaziale e temporale di grande respiro.

L’adozione del piano del parco è una conquista di civiltà delle responsabilità politiche ed istituzionali del territorio ed una chiara esplicita risposta a chi ha sempre guardato a questo territorio con superficialità e approssimazione. Una grande sfida connessa alla rilevanza internazionale del Parco in quanto sistema integrato di risorse. Non soltanto la dimensione del Parco (circa 320.000 ha, quasi cinque volte la dimensione media dei parchi europei) che lo colloca ai primi posti in Italia e in Europa, e la consistenza della popolazione residente nell’area interessata (oltre 320.000 abitanti, circostanza del tutto eccezionale per un parco nazionale), ma ancor più la densità e la rilevanza del patrimonio culturale e la ricchezza dei paesaggi modellati dalle attività antropiche fin dall’antichità, legano in forme uniche e irripetibili i problemi di conservazione della natura ai problemi di valorizzazione delle culture locali e di sviluppo economico e sociale sostenibile delle comunità locali.

Il Piano, di concerto con gli altri piani concernenti il territorio

interessato dal Parco, persegue la valorizzazione delle identità locali, delle risorse, dei sistemi ambientali (unità ambientali),dei paesaggi e delle culture locali, in quanto:

- da un lato, espressione dell’immagine e della ricchezza complessiva del Parco e fattoredi riconoscibilità e di competitività, anche ai fini di un efficace inserimento delle diversificate realtà locali nei circuiti di fruizione, di scambio e produzione;

- dall’altro, espressione di capacità auto-organizzative ed auto-rappresentative dei sistemi locali e fattore di qualificazione delle condizioni d’abitabilità e fruibilità del territorio.


Inizio pagina | Home | Archivio  Motori di Ricerca Links  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa a periodicità Settimanale