Anno 2 Numero 77 Suppl.

 

Direttore Responsabile Guido Donati

  

APAT
Agenzia per la protezione dell’ambiente 
e per i servizi tecnici

GLI EVENTI ESTREMI:
ALLA RICERCA DI UN PARADIGMA SCIENTIFICO


Alghero, 24-25-26 settembre 2003

www.apat.it 

“Gli eventi estremi: alla ricerca di un paradigma scientifico” è il titolo del simposio di tre giornate che si è tenuto ad Alghero, organizzato dall’APAT (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici), dal SAR (Servizio Agrometeorologico Regionale per la Sardegna), dal Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’Università di Camerino e dal Dipartimento di Ingegneria del Territorio dell’Università di Cagliari. La necessità di utilizzare un unico paradigma al quale riferire il concetto di evento estremo è quanto mai urgente in questo momento in cui eventi significativi si susseguono con frequenza; si pensi alla siccità dell’estate appena trascorsa o agli eventi alluvionali di questi giorni.

Il concetto di evento estremo è oggetto di un forte interesse da parte della comunità scientifica: nel campo della Fisica dell’Atmosfera è stata redatta una ricca letteratura su manifestazioni estreme, quali cicloni, precipitazioni, alluvioni, frane, bufere di vento, mareggiate e onde di calore. Gli esperti di Meteorologia, Idrologia ed Ingegneria Marittima sono impegnati a quantificare gli effetti al suolo delle manifestazioni estreme quali ad esempio, gli eventi alluvionale e, talvolta, anche quelli franosi associati.
Due sono generalmente gli approcci utilizzati nell’affrontare il tema degli eventi estremi: 
 come singoli casi di studio, in un’ottica puramente fenomenologica; 
 sul piano statistico/climatologico, cercando cioè di stimare la rarità di particolari categorie di fenomeni attraverso l’analisi di popolazioni di eventi estremi.

Nel corso del seminario si è cercato di definire gli estremi analizzando la questione del deficit di precipitazione e dunque della siccità dal punto di vista matematico-statistico, dinamico e degli effetti del fenomeno ai fini della pianificazione delle risorse idriche, attraverso l’analisi degli eccessi di precipitazione dal punto di vista dinamico-atmosferico, ed infine analizzando gli estremi di precipitazione intensa dal punto di vista idrologico. 
Si è inoltre focalizzata l’attenzione sugli estremi ondosi e di sovralzo del livello marino, in particolare sulle mareggiate ed il loro impatto sulle coste e sulle costruzioni marittime.
L’iniziativa ha consentito di fare un passo avanti nello sviluppo di un linguaggio comune tra i diversi attori coinvolti e sistematizzare e omogeneizzare le metodologie di analisi, rendendo rigorosi gli studi fenomenologici relativi alla tematica degli eventi estremi. 

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