Anno 2 Numero 71 suppl.

 

Direttore Responsabile Guido Donati

  

Animalisti Italiani PeTA - WWF Italia Onlus - LIPU - LAV - LAC - DeA - UNA - GAIA - ALTURA

“SALVIAMO LA FAUNA MESSA A FERRO E FUOCO” 

APPELLO AL PREMIER BERLUSCONI: L’ITALIA COME IL PORTOGALLO. SIA GARANTITA LA SOPRAVVIVENZA DEL PATRIMONIO DELLO STATO, STOP AI FUCILI!

www.animalisti.it 

Roma,14 agosto 2003 - Le principali Associazioni ambientaliste ed animaliste - WWF Italia, LIPU, LAV, LAC, Animalisti Italiani-PeTA, DeA, UNA, GAIA e ALTURA - si rivolgono oggi con una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per chiedergli di rinviare l’apertura della stagione venatoria dopo l’emergenza ecologica determinata da incendi e clima torrido che ha colpito tutte le Regioni italiane, accompagnando un lungo periodo di siccità disastroso per la fauna. 

Al 31 luglio scorso erano già 43.139 gli ettari andati in fiamme nel 2003 (contro i 40.768 in tutto il 2002, secondo i dati di Protezione Civile e Corpo Forestale), cui vanno aggiunti altri migliaia di ettari in questi primi giorni d’agosto. E l'impatto degli incendi sulla fauna selvatica è drammatico, limitandone il successo riproduttivo, aumentando la vulnerabilità alla predazione, diminuendo la disponibilità di risorse trofiche e di zone di rifugio degli animali. Ma gli animali scampati al fuoco presto finiranno sotto il… ferro delle doppiette: sono 16, infatti, le Regioni italiane dove si inizierà a sparare già dai primi giorni di settembre, mentre l’addestramento dei cani da caccia inizierà tra pochi giorni. Una decisione scellerata e irresponsabile che causerà una strage di decine di migliaia di animali (soprattutto uccelli migratori) già in pochi giorni.

«Chiediamo al Presidente del Consiglio che non si aggiunga massacro al massacro» affermano i responsabili delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste che hanno sottoscritto l’appello. «La fauna rappresenta un patrimonio indisponibile dello Stato, quindi al Presidente Berlusconi chiediamo un forte segnale di sensibilità e rispetto per la sua tutela, nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale (art. 1 della Legge 157/1992). Il Portogallo lo ha già fatto. L’Italia vuole mostrare meno sensibilità, soprattutto durante il semestre di presidenza dell’Unione Europea? Molti migratori non torneranno più nel nostro Paese, poiché molti siti sono stati completamente distrutti dal fuoco. L’Italia ne deve rispondere di fronte all’Europa, poiché questa fauna è patrimonio comune. Può, invece, consentirne l’ulteriore sterminio con la caccia?»

E l’Europa è l’altro fronte cui si rivolgono le Associazioni. «Alla Commissaria all’Ambiente dell’UE, Margot Wallström, chiediamo di far sentire la sua voce a difesa di milioni di migratori: intervenga presso gli Stati membri per scongiurare una mattanza a colpi di doppiette». Le condizioni climatiche e gli incendi, infatti, sono un’emergenza in tutta Europa, occorre quindi una politica comune anche per tutelare la fauna.


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